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ARTHEMIS - Parla Andrea Martongelli
30/11/2002 (4437 letture)
La scena power italiana ci regala un'altra band da tenere d’occhio:gli Arthemis. Il loro The Damned Ship è un ottimo esempio di come il power melodico se suonato dalle band giuste, ha ancora molto da dire. Ne abbiamo discusso col simpatico e disponibile chitarrista Andrea Martongelli.

Davide: Allora Andrea,complimenti per il vostro The Damned Ship: devo dire che pur non inventando nulla di nuovo, il vostro CD è uno dei pochi dischi power di quest’anno che merita l’acquisto (e cosa non da poco è fatto da una band italiana……NDA).Quali sono le tue impressioni e le tue sensazioni a qualche mese dall’uscita?
Andrea: WOW! Direi che è proprio un bel complimento quello che ci hai fatto, grazie mille Davide… Sono molto contento che le cose stiano andando bene per la nostra band… Abbiamo suonato quest’estate ad un sacco di grandi eventi musicali assieme a bands come Skanners, White Skull, Domine, To Die For, Evenfall, Centurion, Mandragora Scream, Ian Paice dei Deep Purple, Stormwich per promuovere anticipatamente il disco e ultimamente abbiamo anche partecipato a Rock Tv Sala Prove… Un gran divertimento… Attualmente suoniamo molto spesso in Trentino dove il pubblico è veramente grande e supporta le bands con grande calore… Insomma le grandi occasioni per farsi conoscere non mancano proprio e le stiamo sfruttando al meglio per vendere ancora più copie del nostro The Damned Ship e, ovviamente per dar maggior notorietà e credenziali alla nostra band che secondo me attualmente ha molto da dire all’interno della scena metal odierna (direi proprio di sì……NDA)

Davide: Tra l’altro questo non è nemmeno il vostro debutto dato che avevate inciso in precedenza un altro disco (Church of the Holy Ghost); che ne diresti di tracciarci una breve storia della creatura Arthemis fino ad oggi?
Andrea: Allora la presentazione della band... Alla voce abbiamo Alessio Garavello, entrato a far parte della band Artemica nel Luglio '99; alla batteria invece c'è una novità che si potrebbe meglio definire un gran ritorno del favoloso drummer Paolo Perazzani, membro ufficiale della band dal '94, rientrato nella Arthemis’Army a giugno di quest’anno con grande entusiasmo. Alle chitarre soliste troviamo Andrea Martongelli e Matteo Ballottari ed infine al basso il mitico Matteo Galbier, fondatore con me della band nell'Ottobre '94. Nel 99 abbiamo inciso il full-lenght autoprodotto Church of the Holy Ghost che ci ha portato al contratto con la mitica Underground Symphony che ci ha dato la possibilità di registrare il Damned album ed in seguito ad infiniti cambi di line-up negli anni eccoci qua più uniti che mai…

Davide: Sicuramente uno dei vostri punti di forza è la voce extraordinaire di Alessio Garavello; la sua prestazione riesce a rendere esplosive canzoni come Quest for Immortality o Starchild. Dove lo avete scovato? Ma soprattutto non pensi che il suo talento possa essere sfruttato per ampliare il vostro “raggio” compositivo?
Andrea: Alessio era un nostro fan accanito e quando decise con la propria band di orientarsi verso sonorità più heavy-power cambiò anche il timbro della propria voce dovendosi adattare ad un repertorio più “Helloweeniano” che Thrash Metal come era prima.
Di conseguenza cominciò a prendere lezioni di canto dal grandissimo maestro di canto lirico Gastone Baratella (Pavarotti, Callas…) e nel giro di pochi mesi sviluppò una potenza e versatilità incredibile. La sua voce era veramente cambiata e quando lo sentimmo cantare in sede live, subito io e Matteo Galbier lo reclutammo nella band e lui fu mooolto entusiasta di far parte degli Arthemis. Inoltre Alessio è anche un ottimo chitarrista e compositore e ora eccoci qua…
Il vero talento di Alessio sarà espresso al massimo delle sue potenzialità sul nostro nuovo terzo album…. Garantito! Voglio che tutti sentano cosa realmente è capace di creare ed interpretare.

Andrea: Tra l’altro anche tu e il tuo collega Matteo Ballottari vi distinguete per tecnica e gusto chitarristico; quali sono le vostre principali influenze compositive e solistiche?E come vi dividete i compiti all’interno dei brani?
Andrea: Noi siamo fortemente influenzati da bands come i Cacophony di Marty Friedman e Jason Becker, i Rising Force di Mr. Yngwie J. Malmsteen, Paul Gilbert, Joey Tafolla, Vinnie Moore, Deep Purple, Steve Stevens, Jimi Hendrix e un sacco di musica classica.
All’interno della band io svolgo i solos principali ad una chitarra e quando ci sono le parti armonizzate a due chitarre ecco intervenire il grande Matteo. Tutto qui.

Davide: A proposito come si sta comportando The Damned Ship a livello di vendite? So che in giappone ha fatto faville!
Andrea: Sinceramente ancora non so bene quante copie abbiamo venduto in tutto ma so solamente che dopo due mesi eravamo a più di tremila copie in Giappone. Ora è passato più di un anno e quelli della label nipponica Avalon/Marquee mi hanno fatto presente che ne sono state vendute un bel po’ in più e che i resoconti mi sarebbero arrivati a breve. Abbiamo avuto l’onore di apparire sulla mitica rivista BURRN! diverse volte, persino con un’intervista telefonica pubblicata, e anche su Young Guitar….semplicemente stupendo!

Davide: Tra i brani che più mi hanno colpito ci sono Voice of the Gods, Starchild e lo strumentale Hearthquake (di quest’ultimo in particolare alcuni fraseggi holldsworthiani che lo animano). Che ne diresti di parlarmene un po’ a livello testuale e musicale?
Andrea: Amo molto il genere neoclassico e altrettanto la musica strumentale. A casa posseggo più di duemila albums di cui duecento sono solo di chitarristi di tutti i generi più vari e innovativi (Ron Thal, Greg Howe, Mike Keneally, Brett Garsed ecc) e di conseguenza ho cercato di alternare momenti di un genere intrecciandoli con una musica più insolita come la Fusion.
Il grandioso solo holldsworthiano è stato suonato dal mio grandissimo guitar master Alex Stornello che ha saputo rendere al meglio ciò che volevo fosse quel momento, creando atmosfere assolutamente aliene, spaziali, all’interno della song Earthquake.

Davide: Pensate di ampliare in futuro i vostri influssi prog (già presenti in The Damned Ship)? Ancora,non pensi che potreste utilizzare maggiormente tastiere e, soprattutto, pianoforte per aumentare l’enfasi classicheggiante dei brani e personalizzare ancora di più la vostra proposta?
Andrea: No. Stiamo pensando sempre più di poterle rendere con la chitarra certe cose. Negli ultimi brani il guitar work sta diventando veramente massiccio ed imponente e delle parti di tastiera in più sarebbero veramente di troppo, credimi. Ci penserà più di tutti il nuovo drummer Paolo Perazzani ad enfatizzare con la sua creatività certe soluzioni musicali da me proposte. Così come stanno le cose ci va più che bene.

Davide: So che siete già al lavoro per il terzo CD, cosa dobbiamo aspettarci? Uscirà ancora per l’Underground Symphony? Siete soddisfatti del supporto dell’etichetta?
Andrea: Ma certo caro!!!Uscirà per l’Underground Symphony sicuramente. Ci troviamo veramente bene a lavorare con questa label. Maurizio Chiarello da a noi tutto il suo supporto e fiducia e noi lavoriamo con un grande entusiasmo,liberi da obblighi pesanti e liti, come spesso accade. Il nuovo CD sarà veramente roccioso. La nostra vena hard rock anni ’80 si farà sentire di più e si intreccerà con le nostre sonorità speed metal e sarà veramente di una melodia spaventosa pur avendo ottenuto con le ultime songs un sound più carico,incisivo e vivace. Si può definire come un intreccio tra il nostro debut album Church of the Holy Ghost e The Damned Ship ovviamente con una capacità tecnica decisamente migliore.
Sai, passiamo tutti mooolto tempo sullo strumento facendo grandissimi sacrifici e siamo perfezionisti al limite della nausea. Io specialmente in fase compositiva sono pignolissimo visto che faccio il chitarrista di lavoro e mi divido tra composizione ed insegnamento nelle varie scuole . Sono ventiquattrore su ventiquattro a contatto con la musica.

Davide: Avete delle date in programma a breve termine?A quanto ne so dal vivo ve la cavate più che bene…
Andrea: Sì Davide…il 13 dicembre saremo allo Chalet di Coredo in provincia di Trento e daremo fuoco al locale, come sempre e mi fa gran piacere che ci sia questa buonissima opinione su di noi in giro. E’ una gran soddisfazione. Effettivamente ci divertiamo come dei bambini sul palco e chi ci vede lo può notare benissimo. Ridiamo continuamente nell’aggredire il pubblico con la nostra musica… Uno spasso! Provalo (non mancherò…NDA)

Davide: Avete anche un sito particolarmente efficiente, ce ne vuoi parlare?
Andrea: Yeah!…il sito è curato ed inventato da due nostri grandissimi amici (Michele Turco ed Elia Turra) che hanno contribuito alla notorietà della band in maniera elogiabile e sono sempre alla ricerca di novità per arricchire il nostro sito,ora in una versione rinnovata. Ed inoltre possediamo anche un grandissimo sito creatoci dai fans nipponici curato dal mitico Asano Kouji, ideatore anche del sito nipponico dei britannici Power Quest, neo power-metal band nel cui debut album Wings of Forever militiamo io come chitarrista solista in quattro songs ed il mitico Alessio alla voce solista.

Davide: Cosa ne pensi della scena metal italiana? E quali sono le band che apprezzi di più?
Andrea: Sinceramente non la seguo molto… Non sono molto informato sulla scena metal italiana ma posso garantire due band che personalmente spaccano le gambe a tutti e sono gli Skanners ed i White Skull!! Che grinta…. E soprattutto professionalità!

nome recensore: Domanda cattiva: Helloween e Stratovarius, due band per voi fondamentali; oppure due dinosauri in crisi profonda?
Andrea: Personalmente non amo molto gli Stratovarius e non mi voglio esprimere anche se sono contento per loro per il gran successo che hanno avuto nel mondo (complimenti…).
Per quanto riguarda gli Helloween sono un grande ammiratore di Kai Hansen e amo molto i primi dischi delle zucche e di conseguenza i mitici Gamma Ray, unica band power metal che realmente amo vedere anche mille volte dal vivo. I nuovi Helloween dovrebbero cambiare nome, oramai di Helloween non c’è rimasto poi molto anche se suonano veramente bene!

Davide: Se dovessi scegliere 5 dischi da consigliare spassionatamente ai nostri lettori, quali indicheresti?
Andrea: Exposed di Vince Neil, Rising Force di Malmsteen, Fireball dei Deep Purple, The Damned Ship degli Arthemis (li conosci??? ha ha ha), Blizzard of Ozz di Ozzy Osbourne.

Davide: Okay Andrea è tutto: ti ringrazio per la tua disponibilità e ti lascio lo spazio finale per dire ciò che vuoi ai lettori di Metallized
Andrea: Innanzitutto ringrazio te per la grande opportunità che ci hai concesso e ti faccio i miei migliori auguri Artemici per una gran riuscita e proseguimento e poi….Ciao ragazzi, grazie per la fiducia che ci avete dato negli anni, e se ancora non ci conoscete non perdetevi il nostro The Damned Ship o un nostro concerto non rimarrete affatto delusi!!! Keep the Arthemis Flame burrrrrrning!



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