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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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GODS OF METAL - Idroscalo, MIlano, 03/06/2007
29/06/2007 (4966 letture)
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3 giugno 2007: il sole risplende alto nel cielo dell’Idroscalo, è tornato il sereno ( dopo la tempesta), ed i primi raggi del mattino, bussano dolcemente sulle tende dei campeggianti…
“E’ ora di andare al Gods Of Metal”, pare che vogliano sussurare..Peccato erò, i miei raggi abbiano tardato un po’ ad avvisarmi , facendomi conseguentemente arrivare dopo l’esibizione dei Sinestesia e DGM.
Ma come tutti sapete, “the show must go on”, ed è subito Anatema. Prestazione leggermente noiosa, statica, poco accattivante, e, per alcuni reduci della sera prima (quella sera bagnata-sera fortunata che ci ha visto cantare sotto la pioggia grandi hit degli anni 80), cerebralmente troppo impegnativa:
forse le sfumature doom, dark ed elettroniche degli Anatema, in questo momento proprio non ci volevano.
E’ con “Of Sins and Shadow” dei Symphony X, che tutti noi veniamo salvati da un sonno profondo e lungo cent’anni. Grazie al repentino intervento del grandissimo vocalist e frontman Russell Allen, che in questo modo apre lo show, si ristabilisce la normalità e vengono riportate armonia ed equilibrio negli emisferi di tutti noi, e nel particolare, per la gioia dei fan del buon progressive, più brani di “Divine Wings of Tragedy ci salvano definitivamente la mattinata.
Ora dei Dark Tranquillity, che con il loro show catturano l’attenzione di buona parte dei presenti, offrendo una scaletta ben ponderata tra nuovi brani e flashback vari tra album del passato.
Ottimo il lavoro di batteria, un vero tritatutto, insieme, naturalmente, alla performance di Mikael, pronto a gestire il palco senza alcun inciampo o tempo morto.
La mattina è più che passata, e a quest’ora un metallaro ha bisogno –se non è ancora successo- di qualcosa che lo riporti in vita, stimolando il suo spirito “born to raise hell”, ma soprattutto che risvegli in lui la motivazione adatta per passare una’altra giornata nel fango milanese del frontepalco, piuttosto che assistere dalle zone asfaltate- quindi periferiche- dell’Idroscalo.
Qualcuno ascolta le nostre preghiere, ed eccoli, a salvarci da un lungo sbadiglio i Dimmu Borgir.
Attesi dall’anno scorso, dopo la brutta notizia a sole due settimane dalla loro presenza (cancellata) per il Gods Of Metal del 2006, la band norvegese calca finalmente le scene, e senza perdere tempo, l’attacco è affidato a “Progenies of a Great Apokalipse”, seguito poi da “Sorgens Kammer”. I Dimmu sembrano convinti, e hanno convinto anche il pubblico: buoni i volumi, abbastanza buoni i suoni, niente da dire sulla presenza scenica.
Si procede con “A Succubus in Rapture”, direttamente da “Enthrone Darkness Triumphant” del 1997, e senza troppi giri si passa subito al recentissimo “In Sorte Diaboli”, con l’attesa “The Serpentine Offering” e “The Chosen Legacy”.
Un punto in più a favore di Vortex, il quale oltre a tenere il palco, si rende quasi protagonista con le riuscitissime parti cantate affidate a lui, che risultano migliori di come sono state registrate su disco, di certo più potenti, e che a mio parere, sarebbero toccate a Shagrath , che evidentemente devia l’incarico su Vortex per sua mancanza.
Rapidi i Dimmu Borgir, saltano a “Behind The Curtains of Night-Phantasmagoria”, e “Spellbound by The Devil”. E, rullo di tamburi, in chiusura concerto ecco la tanto amata e classica “Mourning Palace”, grande scelta per salutare, e per non lasciare deluso veramente nessuno.
Ecco i Blind Guardian a seguire, si allontanano alcuni che erano per i Dimmu Borgir, si avvicinano altri.L’incipit è affidato a “War of Wrath”, seguono poi pezzi tipo “Born In a Mourning Hall”, “Nightfall”, “Scrypt for My Requiem”, “Fly”, “Valhalla”, “Time Stand Still (At The Iron Hill)”, e già qui sono tutti contenti e deliranti di gioia, del resto non si può rimanere delusi con “Nightfall in The Middle Earth” e “ Imagination From The Other Side”.La scaletta continua con “This Will Never End”, “And Then There Was The Silence”, un po’ lunghe e statiche, ma tutto riprende equilibrio con “Imagination From The Other Side” e “The Bard Song (In The Forest)” e “Mirror Mirror”.Lo spettacolo è andato bene, a grandi linee, c’è stata giusto qualche mancanza, o meglio dire, qualche difficoltà nell’ingranare subito.Nelle prime canzoni si avvertiva un nonsoché di rigidità, poca naturalezza, ma questo accade molto spesso in un concerto, l’importante è recuperare alla svelta, e i Blind Guardian l’hanno fatto.
Prime note per i Dream Theater, e solita corsetta di chi si era distratto durante i Blind, verso il palco, magari per colpa di una birra, o perché no, anche per via della fila verso i gloriosi bagni chimici targati Gods Of Metal. “Pull me Under” accoglie i fan, che subito dimostrano grande entusiasmo e curiosità. Presto James LaBrie chiarisce le sorti dello show, che vedrà protagonista assoluto “Images and Words”, per la gioia di molti.
Ed è con questo album che i Dream Theater dimostrano quasi assoluta perfezione, senza mancare un colpo, cose giuste al momento giusto, come prova della loro professionalità e confidenza con i mezzi a loro disposizione, usati ad arte e senza errori. Bravi.
Ecco il momento tanto atteso, gli Heaven and Hell di Mr. Ronnie James Dio.
Un’importantissima quanto complessa scenografia fa capolino sul palco: si tratta di una più o meno
impegnativa struttura architettonica caratterizzata di base da archi acuti, ingranaggi enormi (sì, quelli dell’orologio), vetrate e giochi di luce.
Applauso solo per questo.
Un grande show molto ricercato, con un pubblico attentissimo e a tratti incredulo, un‘energia non trascurabile per i non più giovani componenti della band, una proposta di brani Black Sabbath -periodo Dio- ed è subito amore. Molto suggestiva senza dubbio è l’atmosfera di chiusura della seconda giornata di questo GoM Part1, qualcuno sogna già Ozzy Osbourne, mentre per altri un po’ di malinconia aleggia nell’aria; già si torna a casa?!
Quando si è sotto la pioggia, tra il fango, a ingerire per la sopravvivenza cibo di dubbia provenienza…il tempo è una guerra e sembra non passare mai. Quando invece si realizza che tutto sta volgendo al termine…….sospiri……….Ragazzi ci vediamo il 30 Giugno per la seconda parte!
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3
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Magari 2 firme non bastano....dovremmo arrivare almeno a 10 - 12 credo. |
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Maledetti, lancio una petizione per lo spostamento della location del Gods a Messina, o in sub ordine a Reggio Calabria |
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