|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
GODS OF METAL - Stadio Brianteo, Monza, 28/06/2009
06/07/2009 (6901 letture)
|
PREMESSA
Giornata estremamente calda quella del 28 Giugno 2009 allo Stadio Brianteo di Monza.
Calda a causa del sole, che agisce indisturbato fino a sera, in barba alle nuvolette umide che tentano
di farsi strada inutilmente sopra il palco del Gods of Metal.
Ma calda grazie anche al roster di tutto rilievo che la Live ha messo insieme pure quest'anno: nomi
impressionanti come Dream Theater e Slipknot permettono di
attirare verso la località meneghina una quantità incredibile di appassionati dei più svariati generi
musicali, dal rock all'hardcore, tutti uniti sotto il sempre più celebre vessillo marchiato
Gods. (Non ho mai dimostrato interesse per manifestazioni con una varietà
così eccessiva di generi rappresentati. Chiaro che l’intento è quello di attirare il maggior numero
possibile di paganti, tuttavia la differenza tra il pubblico venuto per Tarja e
quello per i Napalm Death mi pare davvero esasperata. In
virtù di ciò, appena sveglio, mi domando quanto tempo saprò resistere. Mi interessano solo i Cynic, i Down ed i Carcass, disgraziatamente dilatati in oltre nove ore di distanza… me
meschino… ndGiasse)
Chiariamo subito una cosa: rispetto agli anni scorsi il Gods of Metal è migliorato da un punto di
vista organizzativo, ma siamo ancora lontani dai cugini europei. Bella l'idea di riproporre il manto
erboso per ospitare il pubblico, ma brutto il fatto che già al mattino del secondo giorno quel manto sia
offuscato da un mare di rifiuti (Vogliamo parlare dei servizi igienici già
indecentemente lordati alle ore 12.30? ndGiasse). L'organizzazione dirà che è tutta colpa
dell'inciviltà degli italiani. Vero, ma non sufficiente a giustificarla: al Wacken hanno
ben altri sistemi per ovviare al problema, e di italiani se ne trovano molti anche là.
Se dunque il terreno è sporco, non si può dire altrettanto del suono curato dai fonici: quest'anno quasi
tutte le band vantano una buona pulizia acustica. Il volume è probabilmente troppo alto
(da notare che ho ascoltato le band praticamente sempre dagli spalti, quindi da lontano, ndRenaz),
ma sono dettagli, peraltro opinabili a seconda della zona d'ascolto.
Il traffico, le difficoltà di parcheggio e la lentezza del risveglio domenicale fanno sì che non
riusciamo a presenziare alla performance delle prime due band: Black Dahlia Murder
e Static X.
CYNIC
Tuttavia, morta una prog band se ne fa un'altra, e dunque arriviamo appena in tempo per l'esecuzione
degli strepitosi Cynic. Come all'Evolution, meglio dell'Evolution:
Masvidal dimostra di essere ormai pronto ad affrontare le grandi platee, complice anche
l'inserimento di una seconda voce a fare da contrappunto alle sue cleaning vocals. Da applauso la
prestazione di tutti e quattro i musicisti. L'unica critica che ci possiamo permettere è di avere un pò
trascurato i brani di Focus a favore del nuovo Traced in Air, ma purtroppo il tempo a disposizione è tiranno.
(Per me è stata la prima volta dei Cynic dal
vivo. Li avevo persi a Milano per questioni lavorative e non potevo far altro che aspettarli per la
prima occasione utile. Tuttavia anch’io, come i colleghi, giungo al Brianteo con notevole ritardo -si sa
che i più vicini sono sempre gli ultimi ad arrivare- e tra il ritiro del biglietto e la coda all’
ingresso mi perdo i primi 20 minuti del set. Masvidal e la band sciorinano un suono lucido quanto
una cromatura appena incerata che percepisco fin dal parcheggio esterno. Nei tre brani a cui assisto non
colgo una sola sbavatura. Ad occhi chiusi parrebbe di ascoltare un prodotto mixato, ri-mixato ed ancora
ri-ri-mixato, mentre ciò che esce dalle grandi casse laterali al L-Stage è una micidiale presa diretta.
Ottima la sezione strumentale, con le due chitarre ad intrecciarsi nei modi più inattesi; ottimo lo
spunto prog della batteria e della ritmica più in generale; ottimo il completamento vocale fornito dal
mid-growling di Kruidenier che squarcia un mezzogiorno -davvero- di fuoco sulle note del cantato
di Masvidal il quale, nonostante il passare del tempo, è rimasto morbido ed intrigante. Dopo
ciò che ho detto debbo per forza trovare un punto debole allo spettacolo? No, non dovrei, ma lo faccio
lo stesso per dovere di cronaca. La band è statica; troppo! Capisco Masvidal inchiodato di fronte
al suo microfono con la necessità di arzigogolare contemporaneamente con le dita e le corde vocali, ma
gli altri… lo show -per la porzione di cui vi posso rendere conto- è stato bello e coinvolgente, storico
in un certo senso, ma questo proporsi da jazzisti rende i Cynic -ai miei occhi- una realtà fredda ed inarrivabile. Un po’ “schizzinosi”, insomma.
ndGiasse)
NAPALM DEATH
Nel frattempo viene ultimato il palco adiacente, pronto ad ospitare i Napalm Death.
In questo caso sono profondamente diviso tra il mio gusto personale e l'oggettiva valutazione della
performance: se da un lato infatti non posso esimermi dal notare l'estrema omogeneità dei brani proposti
-peraltro confusionari nell'esecuzione- va ammesso che gli anni di gavetta si vedono e danno i loro
frutti: la grinta sprigionata è notevole.
(Urca… i Napalm Death mi bruciano
letteralmente i timpani. Affermare che sono confusionari -come fa Renaz- sarebbe in definitiva un
complimento; aspettarseli cristallini, una follia. Li ho visti molte volte e quest’ultima mi è sembrata
una delle migliori performance dai tempi di Scum, quando dietro il microfono si sgolava ancora un
certo Lee Dorrian, poi gravitato negli antitetici stoner-doomster Cathedral.
Certamente ben interpretati dall’impianto audio, i Napalm
sparano a mille tutti i grandi successi, recenti e passati assicurandosi una risposta da parte del
pubblico soprattutto duratura lungo tutto l’arco dei 40 minuti a loro riservati. Dico ciò perché mi
rendo conto che reggere un live-set dei Napalm Death, senza
essere “tifosi” sfegatati del grindcore più grezzo, sia davvero impresa dura dato che alla lunga la
ripetitività dei brani affatica anche chi come il sottoscritto proviene da sottogeneri cattivissimi e
super accelerati. A livello scenico, nel confronto con i limitrofi Cynic, si passa come dal giorno alla notte: se Masvidal e soci si sono prodotti in un’
esecuzione accademica sotto ogni aspetto, i Napalm Death -e
soprattutto Barney, ridicolizzato da una pettinatura da scolaretto britannico, si muovono come
adolescenti scalmanati in preda ai più insani bollori. Il pogo sottostante al palco è infernale e la
partecipazione globale piuttosto inusuale se considerata l’eterogeneità di un pubblico che raccoglie
fans di Tarja come patiti dei Carcass, ndGiasse)
SAXON
A questo punto, con un notevole colpo di scena, ci viene annunciato che i Saxon non
suoneranno.
(Peccato. Li avrei visti volentieri. Quando ero ragazzino il più grande dei miei
cugini mi regalò la musicassetta di Denim And Leather spacciandomela come esempio di metal
pesantissimo. Io, totalmente lobotomizzato dal grande capolavoro maideniano Seventh Son Of A Seventh
Son la interpretai come hard rock di serie B, onde poi canticchiare The Princess Of The Night
e Play It Loud per molti anni a venire. Un gruppo facile ed orecchiabile che forse non
avrebbe fatto breccia così mal posizionato tra i fracassoni Napalm Death e i roboanti ma tecnici Mastodon, che
tuttavia avrebbe piacevolmente colorito la giornata con i canti goliardici di quella NWOBHM fatta di
prosperose pin-up ed assordanti “chopper” borchiati. ndGiasse) (C'è chi vociferava
di un tourbus in ritardo... personalmente io li sto ancora
aspettando, visto che comunicazioni definitive da parte dell'organizzazione non ne ho sentite. Men che
meno delle scuse, che appaiono solo ora nel sito, ndRenaz) (E questo
effettivamente è un po’ fastidioso, così come è sgradevole “perdere” inutilmente tutto il runtime a loro
dedicato. Si sarebbe potuto recuperare qualche minuto anticipando l’esibizione dei Mastodon o quella di Tarja, ma si sa che gli organizzatori -e pure qualche star- sono più abili con il cronometro e
la cassa, invece che con il buon senso. Terminare un'ora prima avrebbe evitato ad oltre diecimila
persone un assurdo e pericoloso congedo a notte fonda. Nota dolente! ndGiasse)
MASTODON
Si passa dunque all'esecuzione dei mastodontici Mastodon. Dopo averli visti
dal vivo ben due volte, ormai abbiamo capito che il monicker non è casuale: il marchio di fabbrica della
band consiste nello sprigionare dai tweeter un muro di suono immenso e compattissimo. Troppo compatto?
Forse sì, e gran parte dei fraseggi si perdono in un mare di frequenze medio basse. Coinvolgimento con
il pubblico di media intensità.
(Manca qualcosa nello show dei Mastodon.
Manca qualcosa anche nella loro musica. Sono potenti quel tanto che basta per farmi voltare il capo
verso il R-Stage, ma non lo sono abbastanza da farmelo scuotere per più di qualche secondo. Il ritmo non
si alza mai: Dailor continua a spezzare i riff con giochi d’abilità sui tom-tom e sui piatti. I
virtuosismi chitarristici, peraltro lungi dall’essere paragonabili a quelli di Cynic e Dream Theater, mi
provocano una certa insofferenza, così come la monotònicità della voce di Troy Sanders. Le
abilità naturali ci sono tutte, ma l’approccio è quello più sbagliato di sempre. Non me ne vogliano gli
amanti dei Mastodon, ma proprio non capisco tutto il rumore
attorno a questa formazione… ndGiasse)
TARJA
E' tempo di mostrare un pò di mercanzia, e sale sul palco di sinistra l'arcinota Tarja, ovviamente senza i suoi originari compagni di avventura Nightwish, ma
ciò non di meno pronta a riproporne gli hit (WishMaster, Nemo), giusto per dare una
graditissima scossa al suo sound solista stantìo e ricco di banalità. L'esecuzione è perfetta, anche se
a volte avrei preferito un pò più di calore rock, e meno gorgheggi accademici.
(Centro di Renaz! La prestazione della nostra principessa è assolutamente
ineccepibile, così come lo è l’interpretazione strumentale di ogni singolo musicista in ogni singola
partitura di ogni singolo brano. L’amalgama è tanto perfetta da galleggiare ben sopra le righe di un
normale live-show, il che ha l’effetto -devastante- di indebolire parecchio il feeling musicista-
ascoltatore. I vocalizzi, ad esempio, sono sempre puliti, robusti, e supportati da una tecnica
sopraffina che continua a gigioneggiare -vanitosa- nei troppi gorgheggi classicheggianti: così facendo
la linea perde l’armonia e la dolcezza tipica del cantato femminile, creando spigoli sonori fastidiosi
ed inopportuni per il genere proposto. È proprio la modulazione a mancare in alcuni momenti. La
performance della band è invece l’apoteosi del bilanciamento: tutte le linee suonano chiare e nitide; il
lavoro alle tastiere di Maria Ilmoniemi è quanto di più perfetto abbia ascoltato in questa
edizione del Gods Of Metal, anche se risente anch’esso di un certo anonimato, perché privo di
colore. Volete la verità? Noiosa e nemmeno paragonabile alla band nativa, i Nightwish! A riguardo
dello stare on-stage bisogna invece ammettere che la Turunen
è davvero capace: movenze conturbanti e medioevaleggianti, sguardo fisso verso gli spettatori, ottima
distribuzione negli spazi. Animale da palcoscenico! ndGiasse)
DOWN
Segue una piccola pausa necessaria a terminare i lavori dei backliner sul secondo palco, e l'esecuzione
dei Down è pronta a cominciare. Le canzoni si conoscono da tempo, e sulla loro
qualità è inutile discutere. In realtà, la domanda che tutti si pongono prima di un loro concerto è:
in che condizioni fisiche sarà stavolta Phil Anselmo? Buone!, rispondiamo noi.
(buone rispetto alla sua normale condizione, dico io, ndGiasse) Non c'è che
dire, la band suona con una grinta invidiabile, ed Anselmo non fa rimpiangere i bei tempi passati
in compagnia dei Pantera (ma solo lui, beninteso, ndRenaz). L'esecuzione è
lunga, potente e corroborante dopo il miele lasciato a bordo palco da Tarja.
(Il mio interesse per i Down è ovviamente
altissimo, vuoi per il genere associabile ad uno sludge/thrash con rallentamenti ferali e distruttivi,
vuoi per i nobili trascorsi di ognuno dei membri del combo -ex Pantera, Crowbar,
Corrosion Of Conformity. Sono ripagato: i pezzi, potenti e ben suonati, scuotono lo stadio
Brianteo, soprattutto quando progrediscono a bassa velocità, condizione sulla quale Anselmo può
ruggire con il massimo della resa. Non siamo ai livelli dei primi ’90 quando il ragazzo di fiato ne
aveva da vendere, ma comunque da The Path in poi la restituzione è buona. Un po’ indigesta la
pesantissima distorsione applicata al basso di T-Rex, mentre l’effettistica della chitarra, pur
grezza, sembra centrata e satura al punto giusto. Le partiture semplici e lineari stimolano l’interesse
dei amanti della tintarella che, per l’occasione, si rimettono in piedi. Abbiamo dietro un
personaggio delirante che saltella imperterrito in mutande: è il simbolo di quel coinvolgimento
“carnevalesco” che questo genere di manifestazioni genera nelle persone e che di mio ho sempre un po’
biasimato. Ma torniamo ai Down: dal punto di vista meramente
sonoro si perde un po’ di quella “purezza” ostentata con la Turunen, guadagnando altresì in efficacia e soprattutto in dinamicità sul palco, ora davvero
massima. Phil e compagni hanno infatti esperienza da vendere; il frontman è forse un po’
populista nei suoi atteggiamenti che prevedono molte interazioni con il pubblico, impiccagioni con il
microfono, atti autolesionisti e perfino una raccapricciante ed ipocrita richiesta di benedizione verso
quella che reputo la più parossistica icona metal di sempre: Fratello Metallo. Una via l’
altra passano le 10 tracce riservate a noi, monzesi per un giorno: bellissime Lysergik Funeral
Procession, N.O.D., e la vecchissima Bury Me Smoke che un tempo chiudeva l’esordio
Nola ed oggi termina l’interessante setlist. Ho mosso il testone per quasi un’ora: pollice
alto! ndGiasse)
BLIND GUARDIAN
E' tempo di reincontrare nell'arena del Gods i signori del metal teutonico, i sempreverdi Blind Guardian. Una volta superato lo shock iniziale dato dalla visione di un Hansi
Kursch senza capelli -sempre più simile a Mark "Barney" Greenway, se vogliamo- ci lasciamo
trasportare dall'ottima set list intrapresa dai bardi: eccelsa la scelta di riprendere brani da Tales
From the Twilight World, un pò meno quella di tralasciare quasi completamente Imaginations From
the Other Side. Un applauso va a Hansi, raramente così in forma.
(Che strani questi signori di mezza età. Un modo di far musica molto vetusto, con un’
altrettanto anacronistica concezione di rimanere on stage: Kursch scorrazza a destra e manca con
atteggiamento dickinsionano ed uguale libertà è data ad Olbrich e Siepen che lo
“incorniciano” nella bella scenografia. Dietro -in tutti i sensi- e leggermente sopraelevati da un
palchetto aggiuntivo troviamo Ehmke -per ovvi motivi-, Holzwart e la ruota di scorta
Schuren. Quest’ultimo, oltre a essere relegato in un’infelice posizione accanto alla batteria
viene pure ostracizzato in modo indecoroso dalla zona mixer che nulla fa per “curare” gli insignificanti
volumi. Peccato, perché il metal dagli sfondi epici dei Blind Guardian richiede una buona dose di atmosfera, condizione che infatti nel supporto fonografico
effettivamente risalta. Piuttosto fuori tempo, ma efficacissimo, l’utilizzo separato -tra lead e
rhythm- delle due guitars, grazie anche ad uno studio armonico di prim’ordine, per nulla compromesso in
sede live. La band è precisissima e la conclusiva Mirror Mirror mi fa capire quanto questi
simpatici teutonici siano amati nel nostro paese. Peccato per qualche fastidiosa ed improvvisa
compressione dell’amalgama nei picchi solistici. Concerto divertente. ndGiasse)
CARCASS
Dalla Germania passiamo all'Inghilterra, quando sale sul palco una delle più attese reunion degli ultimi
anni, quella dei Carcass. La decisione di aprire le danze con la vetusta ma
efficace Corporal Jigsore Quandary è quantomeno intelligente: il pogo sotto il palco inizia
subito... (A me è parso come scatenare la lepre al primo giro. ndGiasse)
Grande spazio di azione è ovviamente lasciato anche a Heartwork, album sempre attuale. Dalla
nostra postazione, il missaggio in questo caso appare quasi intollerabile, con dei volumi
scandalosamente elevati, e dei bassi confusissimi (ma probabilmente è complice anche la
distorsione effettata di un basso mal suonato, ndRenaz), per cui dopo pochi brani siamo costretti ad
allontanarci dalle gradinate. In qualsiasi caso, un concerto da vedere almeno una volta nella vita.
(Momento clou per i metallari più estremi: arrivano i Carcass. Lo show è quanto di più nostalgico ci possa essere. I brani
provenienti da Necroticism-Descanting The Insalubrious e Heartwork sono effettivamente
rovinati dalle problematiche di bilanciamento sopracitate, mentre -data l’originaria e scadente
registrazione- i pezzi tratti da Reek Of Putrefaction e Simphonies Of Sickness godono di
una ben migliorata resa sonora: non mi era infatti mai capitato di ascoltare in modo così chiaro
Genital Grinder, Exhume To Consume, e Raptured In Purulence, spettacolari esempi di
proto death-metal. Swansong viene totalmente ignorato, ma ciò non costituisce motivo di rimpianto
nel sottoscritto. La voce di un irriconoscibile Walker è perfetta e declinata in uno screaming
davvero agghiacciante, adattissimo alle tematiche “gore” dei nostri inglesi, richiamate anche nell’
oscuro telone scenografico. Amott -redivivo dagli Arch Enemy- e Steer -un passato
nei Napalm Death di Scum- lasciano ruggire, spesso
senza senso, le proprie sei corde noncuranti nel mostrarsi elementari in accordi e partiture. Daniel
Erlandsson, spinto da Amott nell’avventura, fa una buona figura, anche nei momenti più tirati
dei brani: egli, abituato ai mid tempos extra-melodici degli Arch Enemy, sfodera un’ottima
attitudine alle accelerazioni “di braccia”, nonché -ma già lo sapevo- in quelle “di gamba”; il palco di
Monza lo mostra come un batterista veloce e completo; mi è piaciuto moltissimo. Inutile dire che
ascoltare Corporal Jigsore Quandary, Incarnated Solvent Abuse, Reek Of Putrefaction
ed Exhume To Consume al calar del sole rimarrà qualcosa di indimenticabile per un deathster della
prima ora come me. I Carcass sono ancora così: un macigno
impressionante che rotola, distruggendola, sulla testa di qualunque persona gli si faccia incontro;
peccato solo che l’operazione reunion sia stata letta un po’ da tutti come un modo per mungere soldi ai
fan di vecchia data ed a tutti coloro che nel corso degli anni sono vissuti nel loro mito; nulla da
eccepire riguardo a questa vision, effettivamente condivisibile, tuttavia invito chiunque ne abbia la
possibilità a non lasciarsi sfuggire l’occasione di dire ai propri nipoti di aver assistito ad uno
spettacolo di questo grandissimo gruppo. Il momento delle presentazioni finali è poi molto toccante:
dal retropalco spunta il povero Ken Owen, storico batterista menomato da un’emorragia celebrale
che, poco dopo la release di Swansong, fu in pericolo di vita; il suo solo lo riconsegna alla
musica ed all’amore del popolo metallico. Forza Ken, ogni applauso era un abbraccio! ndGiasse)
DREAM THEATER
Il sole tramonta, ed i backliner preparano il palco di sinistra per l'esibizione del primo gruppo
headliner. (Per me il Gods Of Metal finisce. Saluto e vado a godermi una
notte di ricordi. ndGiasse) Parte un intro inconfondibile ed i Dream
Theater entrano in scena. La parola d'ordine della serata per la band di New York potrebbe
riassumersi in: pochi brani, ma lunghi. E così Portnoy e soci spiattellano una serie
di hit estremamente arzigogolate, suonate in maniera perfetta, ed allungate ulteriormente da un pò di
sana improvvisazione: In The Presence Of The Enemies Part 1, Constant Motion,
Erotomania, Voices, Metropolis Part 1... Bisogna ammettere che col tempo i cinque
progster sono riusciti a migliorare le prestazioni in maniera esponenziale: più caldi e meno tecnici,
disposti a concedersi al pubblico, e consci di cosa dare ai fan per renderli felici. Particolarmente
apprezzato il tuffo nel passato intermedio della band, affidato alle dolci note di Hollow
Years, in una veste più complessa ma di grande impatto. E' incredibile come siano riusciti a
"rendere potabili" perfino i brani più recenti, francamente mediocri rispetto alle hit del passato.
(Ad esempio ascoltando A Rite Of Passage mi è venuta voglia di acquistare il
disco! La sensazione però è svanita già il giorno dopo... ndRenaz) Eccelsi.
SLIPKNOT
Ma se i Dream Theater si sono rivelati un'ottima conferma, degli Slipknot non posso che parlare di rivelazione.
I nove americani salgono sul palco affamati di violenza, e fanno del male. Molto male. Per
intenderci, la loro non è una violenza "alla Nile"... non stiamo parlando di grancassa a 230 bpm, o
gutturali infernali. La violenza degli Slipknot è quasi psicologica: la loro
forza sta nel connubio perfetto tra immagine e suono, tra etichetta e perizia tecnica. In altre
parole: ognuno dei nove ha un ruolo preciso e lo svolge alla perfezione, ma compenetrando nel ruolo
degli altri, e creando così un caos estremamente controllato ma conturbante. Hanno molto denaro alle
spalle, certo, e ciò aiuta: esteticamente i musicisti appaiono perfetti, ed coadiuvati ulteriormente dal
gioco di luci, video e movimenti meccanici sul palco (le percussioni e la batteria in rotazione non sono
cose da tutti i giorni). Ma se il risultato è stupefacente, è davvero il caso di lamentarsi degli
aspetti commerciali? Ottima anche la scelta dei brani. In particolar modo apprezzabile l'aver piazzato
Wait and Bleed subito in terza posizione: in genere le band non amano concedere così velocemente
i grandi hit.
Una lunga giornata, ma soddisfacente: questo a grandi linee il riassunto della seconda giornata del
Gods of Metal 2009. Nella speranza che l'organizzazione cominci anche ad investire in pulizia
e servizi per il pubblico, oltre che sulla qualità della musica, vi dò appuntamento all'anno
prossimo.
SETLIST
L-STAGE DREAM THEATER 21.15 - 22.45 Blind Guardian 18.15 - 19.30 Tarja 15.45 - 16.45 Saxon 13.45 - 14.30 Cynic 12.05 - 12.40 Black Dahlia Murder 10.45 - 11.00
R-STAGE SLIPKNOT 23.00 - 00.30 Carcass 19.45 - 21.00 Down 17.00 - 18.00 Mastodon 14.45 - 15.30 Napalm Death 12.55 - 13.30 Static X 11.25 - 11.50
Foto a cura di
Noddy
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
61
|
"attegiamento Dickinsoniano"...magari non un sacrilegio, ma è quantomeno un accostamento azzardato...ahahahah |
|
|
|
|
|
|
60
|
paragonare quel deficente di Hansi Kursh a Bruce Dickinosn è un sacrilegio!!un orango e un Dio |
|
|
|
|
|
|
59
|
Eh,ho capito che i Dream Theater sono bravissimi,anche a me piacciono molto,ma le critiche che ha rivlto versp gli Slipknot mi sembrano un pò eccessive. E poi non sono due gruppi che si possono paragonare,dai  |
|
|
|
|
|
|
58
|
Infatti... Ma ho notato che è una prerogativa dei super fan dei Dream Theater offendere parecchio il resto del carrozzone... |
|
|
|
|
|
|
57
|
@Jemini : gli Slipknot hanno fatto 4 dischi studio e 1 album live. Poi,vabbè,è questione di gusti personali,non c'è bisogno di insultarli così -__- |
|
|
|
|
|
|
56
|
i DT i migliori..tecnici e dinamici...ho pianto come un bambino di 2 anni quando sono torrnato a casa... slipknot??? ehm...suonano??se???hanno un gruppo???ah quindi non era l'animazione stile spiaggia del GOF ??ah ho sbagliato...pensavo fossero dei pagliacci!!! VERGOGNA, fanno schifo ,,,è 10 anni ke esistono e han fatto 3 dischi studio!!!!si può???e 2 live....vergognosi IN PROG WE TRUST |
|
|
|
|
|
|
55
|
vi lascio momentaneamente soli... Vado a Fontigo (TV) per la grandissima Festa della Birra. Se qualcuno mi vuole raggiungere mi trova li. Domani n'zo |
|
|
|
|
|
|
54
|
Era la parodia di una frase contenuta in una canzone dei Thin Lizzy...ma la tua risposta è più divertente! |
|
|
|
|
|
|
53
|
LOL richard  |
|
|
|
|
|
|
52
|
In the twentyfirst century there was an italian philosopher by the name of Richardamus who prophesised that in the late June 2009 an Heavy Metal band called Saxon shall waste his concert in a way so bad the likes of which this planet had never seen Now, I ask you Do you believe this to be true? .................................................gabba gabba ehy smi sala bim scooby doo yabadabadoo always moterfucker , Amen |
|
|
|
|
|
|
51
|
In the twentyfirst century there was an italian philosopher by the name of Richardamus who prophesised that in the late June 2009 an Heavy Metal band called Saxon shall waste his concert in a way so bad the likes of which this planet had never seen Now, I ask you Do you believe this to be true? |
|
|
|
|
|
|
|
|
49
|
urca... il nostradamus del metallo pesante... |
|
|
|
|
|
|
|
|
47
|
Richard Lunedì 22 Giugno 2009, 21.56.04 9 .......................... ........................... Saxon suonano presto, in pratica fanno solo presenza perchè prima di sera hanno un volo da Malpensa per Atene dove il giorno dopo suoneranno ad un Festival. A Monza non ci volevano proprio venire !!! ...... ah ah ah ah ah ah ah ah ah ah LEGGETE UN PO' COSA AVEVO SCRITTO IL 22 GIUGNO IN SEDE DI PRESENTAZIONE DEL G.O.M. !!!! NO, NON SONO UN PROFETA E' CHE CONOSCO BENE IL BACKSTAGE E I SUOI INTRALLAZZI !!!! |
|
|
|
|
|
|
46
|
E' un dovere  |
|
|
|
|
|
|
45
|
grazie a te della moderazione. |
|
|
|
|
|
|
44
|
Comunque grazie dell'apprezzamento  |
|
|
|
|
|
|
43
|
Bon Admiron, la questione mi sembra risolta (da un punto di vista di intenti, quantomeno). Per internet è facile non capirsi e la cosa può ben essere reciproca  |
|
|
|
|
|
|
42
|
Io ho solo risposto a tono in difesa di Giasse (e non dirmi che uscirsene con un "HAHAHAHA qui c'è qualcuno che non ha mai ascoltato Black Earth" non è un insulto "velato")... tutto il resto l'hai fatto da solo, caro Adimiron. Rispondere a tono non mi pare proprio un'offesa, ma al massimo una difesa, quindi "perdonami", ma non mi sento proprio di dover chiedere scusa. |
|
|
|
|
|
|
41
|
non ho detto che voi vi abbassate a parlare con i lettori, ho sottolineato quanto in molte altre realtà ciò non avviene MAI. mi spiace che tu abbia capito male, evidentemente devo rivedere il mio modo di scrivere. |
|
|
|
|
|
|
40
|
Admiron, qui siamo tutti gentili e buoni e non è che ci "abbassiamo" a parlarecon i lettori, lo facciamo con piacere perchè per noi la zine è prima di tutto una passione, mica facciamo come qualcun altro che ce la tiriamo come se fossimo gli unici a parlare di metal in Italia. Però, esattamente come lo sei tu, anche noi siamo esseri umani: tu hai scritto qualche post fa "mid tempos extra-melodici degli Arch Enemy". ahahaha, qui c'è qualcuno che non ha mai ascoltato Black Earth nè tantomento Wages of Sin... Ora, dimmi se questa non ti sembra una provocazione, soprattutto verso qualcuno che lo swedish death l'ha vissuto e composto in prima persona; soprattutto verso qualcuno che non è al primo anno di esperienza metal. Te così facendo non hai criticato, hai deliberatamente SFOTTUTO una persona; lo stesso concetto, espresso in un'altra maniera, sarebbe stato umanamente recepito in modo completamente diverso. Per piacere smettiamola di pensare che i Lettori siano superiori ai Redattori: qui abbiamo tutti pari diritti, ok? |
|
|
|
|
|
|
39
|
Admiron, qui siamo tutti gentili e buoni e non è che ci "abbassiamo" a parlarecon i lettori, lo facciamo con piacere perchè per noi la zine è prima di tutto una passione, mica facciamo come qualcun altro che ce la tiriamo come se fossimo gli unici a parlare di metal in Italia. Però, esattamente come lo sei tu, anche noi siamo esseri umani: tu hai scritto qualche post fa . Ora, dimmi se questa non ti sembra una provocazione, soprattutto verso qualcuno che lo swedish death l'ha vissuto e composto in prima persona; soprattutto verso qualcuno che non è al primo anno di esperienza metal. Te così facendo non hai criticato, hai deliberatamente SFOTTUTO una persona; lo stesso concetto, espresso in un'altra maniera, sarebbe stato umanamente recepito in modo completamente diverso. Per piacere smettiamola di pensare che i Lettori siano superiori ai Redattori: qui abbiamo tutti pari diritti, ok? |
|
|
|
|
|
|
38
|
e invece se permetti lo è, io ho messo in discussione una cosa di una recensione e prima di tutto si sottolinea la mia incompetenza sui Nile, cosa che purtroppo per il ragazzo non è vera, secondariamente mi si dà una risposta senza fondamenti teorici, terza cosa mi si dà ragione come la si darebbe ad un vecchio coglione. I commenti fortunatamente su questo sito esistono, non vedo perchè non dovrei usarli e non vedo perchè mi si debba rispondere male solo perchè ho detto una cosa negativa. Seguo questo sito perchè è molto aggiornato e mi sembrate competenti, poi se pure vi "abbassate" a discutere con gli utenti diventa il massimo. Ma se la discussione non è costruttiva ma semplicemente un insulto (anche velato) non so. Lo dico per voi. |
|
|
|
|
|
|
37
|
Cioè, sono sconvolto di questa discussione sui mid-tempo, up-tempo, e chi va a scuola di musica e chi no... anzitutto se fosse soggettivo non avrebbe senso distinguere tra mid e up, inoltre ragazzi: bastta comprare un metronomo (il taktell va più che bene) e leggere cosa c'è scritto accanto alle velocità; si potrà agevolmente notare che trà l'"adagio" e il "presto" la differenza c'è, e non è soggettiva. Stiamo montando una polemica su di un non-problema, e non è questione di democrazia e sfere alte. |
|
|
|
|
|
|
36
|
Ma soprattutto Arekusu, vorrei sapere presso quale scuola un 230 bpm è considerato un mid-tempo Non ha nessun senso settare un tempo del genere per un brano poco veloce Ovviamente si metterebbe in notazione un 115 bpm per comodità... |
|
|
|
|
|
|
35
|
certo che ho ragione io, su questo non c'è nessun dubbio. mi piace anche molto la tua democrazia, contando che stai nelle alte sfere di questo sito. |
|
|
|
|
|
|
34
|
Sì ma veloce o lento secondo chi? Cioé, puoi uscire da quante scuole vuoi, ma adesso non mi verrai a dire che Speed of Light è un down tempo... Cmq Renaz su una cosa ha ragione: gli ultimi AE decisamente non vanno a pestare sull'accelleratore. |
|
|
|
|
|
|
33
|
Sì sì perfetto Adimiron, hai ragione tu! Continua pure a ridacchiare e leggere Metallized, ciao! |
|
|
|
|
|
|
32
|
ahahah, bella battuta. peccato io abbia fatto diverse scuole di musica e le notazioni up, mid, down tempo sono completamente ad personam, in quanto non riconosciute da nessuno. vuole dire solo veloce o lento, niente di più. il range di bpm viene chiamato con nomi italiani. |
|
|
|
|
|
|
31
|
Bella giornata, grandi Cynic, Dream Theater e Slipknot, piccolissima delusione Mastodon e Blind Guardian. Noia totale con Tarja. Avrei ucciso i Napalm Death, insopportabili. |
|
|
|
|
|
|
30
|
Adimiron, qua non è questione di etichetta (death, melodic death, brutal) e non è nemmeno questione di saper suonare la batteria o meno: in senso assoluto il mid-tempo ha un determinato range di bpm, e l'up-tempo ha un altro range, tutto qui. |
|
|
|
|
|
|
29
|
C'è da dire che cmq gli AE negli ultimi dischi hanno rallentato parecchio.... con un mio certo disappunto... |
|
|
|
|
|
|
28
|
renaz non è che dobbiamo paragonare tutto al brutal se no anche le cavalcate maideniane sono in realtà dei lentoni, cosa che non mi sento di affermare. provaci tu a fare "bury me an angel" con il doppio pedale, ti accorgerai che non è proprio immediata. ma evidentemente grazie alla tua superiorità sarai in grado di farcela senza problemi! x Giasse: grazie della risposta, sicuramente gli AE sono ultra-melodici rispetto alla carcassa, su questo non ci piove, ma sicuramente non sono solo canzoni mid-tempo. conta anche che la doppia cassa c'è praticamente sempre ed a tappeto, il buon Daniel ha di che divertirsi. |
|
|
|
|
|
|
27
|
x Arekusu: ultimamente è poco utilizzata una separazione netta tra il chitarrista solista e quello ritmico. x Adimiron: hai capito benissimo cosa intendo, dai... i Carcass, soprattutto quelli degli inizi, sono un contesto un po' diverso dalle sue esperienze curricolari, nobili e blasonate, ma tutte stilisticamente più "facili". Se preferisci togli pure il vocabolo "extra" e lascia il solo "melodico" (relativamente ai Carcass, s'intende). Tra l'altro conosco Erlandsson molto bene, avendolo visto dal vivo moltissime volte ed in contesti parecchio differenti. |
|
|
|
|
|
|
|
|
25
|
Sì, e quel qualcuno considera "up-tempo non melodici" i brani in blast beat a 230 bpm. Ahahah, qui c'è qualcuno che non ha mai ascoltato i Nile. |
|
|
|
|
|
|
24
|
"mid tempos extra-melodici degli Arch Enemy". ahahaha, qui c'è qualcuno che non ha mai ascoltato Black Earth nè tantomento Wages of Sin. |
|
|
|
|
|
|
23
|
Giasse, ma le nuove leve come suonano? Chitarra ritmica e solista mi sembra quasi una suddivisione naturale... o intendi due solisti? O nessuno? |
|
|
|
|
|
|
22
|
Grazie per la esauriente risposta Giasse.Saluti a tutti. |
|
|
|
|
|
|
21
|
No Maurilio, non erano critiche negative. Solamente volevamo sottolineare un dato di fatto incontrovertibile, ovvero che il loro atteggiamento musicale e comportamentale è percepibilmente compassato e controtendente rispetto a quello delle nuove leve ed ai modi più moderni di approcciare il metal. Io mi sono divertito, nonostante non sia -nemmeno lontanamente- un fan del genere... significherà pure qualcosa, no? |
|
|
|
|
|
|
20
|
x Maurilio: Ma scherzi? I Blind sono stati una delle cose migliori! Performance da pelle d'oca! Grazie per i complimenti, a presto! |
|
|
|
|
|
|
19
|
OK Renaz! ma allora non erano commenti negativi quelli relativi al loro modo vecchio di suonare o di stare sul palco! Comunque complimenti per il live report! E complimenti al sito! |
|
|
|
|
|
|
18
|
x Pandemonium: ci penso su, grazie della dritta! x maurilio: mi spieghi perchè dei signori di mezza età che suonano in maniera vetusta (ovvero con chitarra solista + ritmica) non possono essere parte della storia del metal europeo? |
|
|
|
|
|
|
17
|
Renaz ti consiglio il Brutal Assult in Repubblica Ceca, io vado lì ad agosto... cercalo in internet, leggi il bill, i prezzi, la location e sappimi dire... non esistono paragoni.... e pensare a quanti bei posti ci sarebbero nel nostro bel paese da utilizzare per eventi di questa portata... |
|
|
|
|
|
|
16
|
Riguardo i Blind Guardian: ma come un modo di suonare vetusto? strani signori di mezza etá? ma scusa li conosci o no i Blind? OK gli ultimi due cd sono brutti, ma questi signori hanno fatto dei grandi album e sono una parte di storia del metal europeo! |
|
|
|
|
|
|
15
|
Grazie Pandemonium... personalmente sogno di tornare al Wacken... |
|
|
|
|
|
|
14
|
Complimenti Giasse e Renaz! Sembra di esser stati lì con voi leggendo questo articolo, veramente ben scritto! Peccato che le solite note negative (servizi,set-list commerciale, prezzi del cibo disumani, pacchi delle band all'ultima ora) mi rincuorano nell'esser stato assente a quest'evento di serie B (se non C) nei confronti dei parenti europei... Inulite dilungarsi sulle critiche e gli insulti che si meriterebbe la live per le truffe che propina da anni al popolo italiano (e metallaro soprattutto). Vedo che chi sa cosa vuole, prende solo ciò che gli interessa e se ne va... (MITICO GIASSE) |
|
|
|
|
|
|
13
|
Tranquillo Francè, stasera le faccio un disegnino... |
|
|
|
|
|
|
12
|
Bel live report e sono contento che il giudizio sugli Slipknot sia lusinghiero io li ho visti due volte e mi sono piaciuti un sacco!!! |
|
|
|
|
|
|
11
|
Noddy, credo che avesse in mente alcune forme di pagamento non convenzionali  |
|
|
|
|
|
|
10
|
si accettano contanti e ricarica postepay  |
|
|
|
|
|
|
9
|
Sìsì ho in mente degli interessantissimi sistemi di pagamento  |
|
|
|
|
|
|
8
|
La paghi tu, sia chiaro |
|
|
|
|
|
|
7
|
Ma infatti è ufficialmente ingaggiata per i grandi eventi... ora arrivano le altre foto  |
|
|
|
|
|
|
6
|
'ffettivamente......discrete 'ste foto, qualcuno conosce questa Noddy? Potremmo usarla più spesso , il nostro vicedirettore dovrebbe attivarsi  |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
3
|
AUHAUHUAHUAHUAHUHAUHAUHUAHUA! |
|
|
|
|
|
|
2
|
Ecco perchè erano intasati!  |
|
|
|
|
|
|
1
|
Molto bello lo scambio di voci nel report, veramente molto bello... mi verrebbe quasi da rifare il report del primo giorno Onestamente pensavo che i suoni fossero un po' meglio di come li avete descritti... quanto ai cessi: al sabato io, personalmente, non ho avuto nulla da ridire (ho usato quelli dello stadio, ovviamente, e non i chimici) |
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|