|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
ATOMIC WITCH - Ci vediamo all’inferno!
15/12/2022 (618 letture)
|
L’esordio degli Atomic Witch, nuova band di Cleveland, è stato molto apprezzato su queste pagine. Abbiamo colto l’occasione per scambiare quattro chiacchere con il cantante Greg Martinis, che ci ha parlato della storia del gruppo e dato qualche dettaglio su Crypt of Sleepless Malice, che qualcuno ha definito come il frutto di una notte d’amore tra i Kreator e King Diamond…
Maxmad: Ciao Greg e grazie per aver accettato l’invito per questa intervista Greg Martinis: Grazie a te. È un piacere.
Maxmad: Crypt of Sleepless Malice è il primo long playing degli Atomic Witch. Per i nostri lettori siete una band nuova e ci piacerebbe conoscere qualcosa della vostra biografia. Per esempio, come si è formato il gruppo? Greg Martinis: A dirla tutta siamo in giro già da un po’. Prima ci chiamavamo Bulk and Skull e con quella band siamo partiti intorno al 2012 con due EP che sono usciti proprio sotto questo nome. Infine, con il cambiamento del batterista e del bassista, ci siamo dati il nuovo nome di Atomic Witch a causa del sound che si era evoluto. Avevamo alcuni membri della band che vivevano in stati diversi e per questa ragione non eravamo molto attivi. Negli ultimi due anni, tutti i membri hanno avuto la possibilità di vivere in posti più vicini tra loro e quindi ci è stato possibile incidere un full-length con l’aggiunta di alcune date dal vivo nei club e dare vita ad un vero fan club con il nostro sound caratteristico sul quale stavamo lavorando da diverso tempo. Tutto ciò ha avuto inizio grazie alla nostra amicizia con la volontà semplicemente di divertirci, superare i limiti e siamo davvero felici che la gente abbia recepito Crypt of Sleepless Malice così positivamente!
Maxmad: E quindi dai Bulk & Skull agli Atomic Witch cosa è cambiato? Cosa resta della vostra prima incarnazione? Greg Martinis: Guarda, il nome Bulk and Skull lo abbiamo preso dalla serie dei Power Rangers, non so se la ricordi (ride, n.d.r.). Devo dire che dopo aver reclutato un nuovo batterista il nostro sound si è evoluto parecchio e questo ha consentito a noi tutti di trovare affiatamento. Ecco perché avevamo deciso che i tempi erano maturi per prendere una nuova persona (“persona” lo dice proprio in italiano, n.d.r.). Inotre i Bulk and Skull erano essenzialmente un progetto fra amici che in modo saltuario portavamo avanti. È successo che alcuni membri hanno iniziato a dedicarsi ad altro tanto che le cose si sono evolute nel senso di mutare il nome in quello attuale.
Maxmad: Mi ha suscitato interesse il nome della band e l’uso dell’aggettivo “atomico”. Il nucleare a tuo avviso è un problema o un’opportunità per la Terra? Greg Martinis: Nessuna delle due cose! (ride, n.d.r.). L’idea della Strega Atomica dava identità alla nostra proposta musicale. Quando dici “atomico” pensi a qualcosa di intenso, di pericoloso, di violento e questo aggettivo, abbinato al sostantivo “strega”, ti regala un senso di orrendo, essendo i temi che proponiamo sinistri ed occulti. Atomic Witch è l’armonia dell’assalto sonoro che sprigioniamo e poi sentivamo che sarebbe stato un bel nome per la band. Non siamo un gruppo che utilizza dei testi politici. Ci piace scrivere di storie di fantasmi, di tematiche occulte e sinistre.
Maxmad: Siete di Cleveland. Come è la scena metal da quelle parti? Greg Martinis: Direi che Cleveland e l’Ohio in genere hanno una delle scene metal tra le più forti di tutti gli Stati Uniti, soprattutto in tema di qualità delle band. Tanti gruppi che sono venuti fuori proprio da Cleveland e dall’Ohio hanno portato il suono del death metal ad essere moderno così come oggi noi lo conosciamo e poi, ragazzi, ogni notte, quella tra il venerdì ed il sabato, mentre cammini per strada ti può capitare di imbatterti in qualche live show. La nostra scena musicale funziona alla grande!
Maxmad: Dopo l’ascolto del vostro nuovo album, ammetto che, a noi di metallized.it, è piaciuto davvero tanto. Greg Martinis: Grazie mille! Ci fa piacere che vi sia piaciuto. Ci fa davvero piacere.
Maxmad: Greg, tu puoi salire molto con la tonalità, quasi a mo’ di cantante lirico che usa il falsetto ma, allo stesso tempo, sei capace di un growl spaventoso. Penso che questa cosa sia una di quelle maggiormente positive del vostro album. Dicci delle tue doti vocali. Greg Martinis: A dirla tutta, il falsetto lo fa Jesse, il nostro chitarrista! Non so per quale motivo tutti sono convinti che i vocalizzi siano solo i miei, ma non è così! Jesse è un mostro nel falsetto e questa sua dote ha contribuito moltissimo alla realizzazione delle parti cantate. Penso che ci completiamo a vicenda perché riusciamo a dare quella particolare atmosfera alla nostra musica. Ricordo quando stavamo registrando la demo con i Bulk and Skull e Jesse era lì a cazzeggiare cantando in falsetto, è successa una cosa del tipo “bro, che ne pensi se lo inseriamo nella canzone?”. Tutti noi ci trovammo concordi tanto che poi abbiamo dato uno spazio importante alla sua voce. Penso che al momento siamo tra i gruppi metal che possono vantare dei vocalizzi unici. Provate a contraddirmi! (ride, n.d.r.).
Maxmad: Ho scritto che il vostro album è un qualcosa di fuori dal comune perché miscela il techno thrash con il progressive death metal. Sei d’accordo con questa definizione? Greg Martinis: Techno thrash è un termine che mi eccita da morire (ride, n.d.r.). Sono assolutamente d’accordo. Dando uno sguardo ai commenti su YouTube e leggendo qualche recensione è incredibile come si provi a definire la nostra musica. Ci piace sperimentare e sento di tanta gente che scava a fondo nelle nostre melodie per trovare un modo interessante di descriverci. Penso che tra le cose migliori per definirci una sia quella di aver detto “provate ad immaginare se Kreator e King Diamond si accoppiassero per avere un bambino…”.
Maxmad: Mi hanno impressionato molto due brani su tutti. 70,000 Skulls e Too Rotten to Die. Ti va di dirci qualcosa di questi pezzi? Greg Martinis: Sono tra i miei preferiti! Dunque, 70,000 Skulls tratta di un negromante pazzo che ha imparato le arti oscure ed è ossessionato dal fatto di non avere abbastanza teschi da utilizzare durante i riti magici. Too Rotten to Die appartiene maggiormente ai cliché metal con i tipici richiami alle tematiche classiche. Ci sono i riff da headbanging per tutta la durata del pezzo e le parti vocali sono pazzesche. Tratta di una persona che non riesce a morire semplicemente perché è troppo marcia.
Maxmad: E poi la cover dell’album. È magnifica. Dacci qualche dettaglio. Greg Martinis: Max, la cover ha realmente sintetizzato il nostro modo di suonare. È malvagia, sinistra, teatrale, realizzata alla perfezione. Siamo stati in contatto con Chad Keith, un pittore pazzesco che ha realizzato alcune cose per i Foreseen, una band di Helsinki, nonché l’artwork in tanti film horror. Incontrandolo gli abbiamo dato la descrizione di quello che volevamo realizzare e quello che ha tirato fuori è azzeccato.
Maxmad: Quale è la tua band preferita? Greg Martinis: Domanda complicata (ride, n.d.r.)!. Direi che tra le mie band preferite ci sono gli Skeletonwitch. Anche qui un’altra strega (ride n.d.r.). Un album recente che mi è piaciuto particolarmente è il nuovo dei Miscreance. Credimi è uno dei miei preferiti usciti in questo anno!
Maxmad: Quale è l’album che ha cambiato il tuo modo di suonare il metal? Greg Martinis: Direi che è stato Devils Breath dei Nekrofilth. Quell’album l’ho ascoltato tanto ed ha realmente contribuito a farmi modificare il modo di approcciarmi con la voce. Come Zack Rose si muove con la voce mi ha ispirato e mi ha fatto capire che non dovevo fossilizzarli troppo sulla potenza della voce quanto piuttosto nel farla essere un elemento di teatralità e di squilibrio. Se quell’album non lo hai mai ascoltato, fallo!
Maxmad: Il vostro primo singolo è stato Casked Dragger che è uscito nel 2018. Rispetto a quel tempo quanto siete cambiati? Greg Martinis: Devo dire che siamo diventati più evoluti e abbiamo trovato la nostra unicità. Casket Dragger è un pezzo davvero forte ed è stato fondamentale perché ci ha introdotto al nostro nuovo approccio verso il cambiamento. Abbiamo amato tanto quel pezzo e lo abbiamo messo nell’album. Direi che le cose poi sono cambiate rapidamente perché tra noi siamo entrati in perfetta sintonia per raggiungere un nostro marchio di fabbrica che ci rendesse riconoscibili.
Maxmad: A fine 2019 avete registrato uno split album con i Subtype Zero, i Toxic Warlord ed i Wallcreeper. Siete ancora in contatto con loro? Greg Martinis: Certo! I Subtype Zero sono indiscutibilmente tra le band più interessante in tutti gli U.S.A. Ci vediamo spesso in giro con loro per suonare ed alcuni dei vecchi membri del gruppo hanno dato vita ai Mutilation Barbecue. I Toxic Warlord non esistono più, ma con i ragazzi siamo ancora in contatto. Infine i Wallcreeper sono dei nostri grandi amici. Ci suoneremo insieme il 17 dicembre prossimo.
Maxmad: Dicci qualcosa dei vostri live show. Greg Martinis: C’è un sacco di sangue, caos ovunque e molta aggressività. Dovresti venire a trovarci per assistere.
Maxmad: I W.A.S.P. di Blackie Lawless… Li adoro. Durante i concerti suonate qualche loro pezzo? Greg Martinis: (Ride, n.r.d.) No, non suoniamo nulla dei W.A.S.P. e ho capito che me lo chiedi perché hai sentito la cover di Animal (Fuck like a Beast) che abbiamo inciso (ride, n.d.r.). Quella cover l’abbiamo registrata durante il periodo della pandemia e lo abbiamo fatto per divertirci. Il pezzo dei W.A.S.P. ci è uscito bene, che pensi? Una volta abbiamo rifatto quel pezzo con una band che si chiamava Jesus Wept. Erano di Detroit, adesso si sono sciolti. Quella cover è stata una cosa spontanea. Neppure mi ricordo come sia nata l’idea ma l’abbiamo suonata insieme ed è stato fantastico. C’è in giro un video che ha immortalato quel momento.
Maxmad: Cosa c’è nel futuro degli Atomic Witch? Greg Martinis: Il futuro è solo Atomic Witch. Più musica, più merchandising, più concerti, più sangue. Nessuno si senta al sicuro con gli Atomic Witch in giro!
Maxmad: Greg, grazie molte per questa chiacchierata. È tempo per un saluto ai nostri lettori e sarebbe bello vedervi qui in Italia dal vivo. Greg Martinis: Grazie a te, Max, per questa intervista. Per me è stato davvero un piacere e sono felice della visibilità che abbiamo avuto. Venire in Italia a suonare sarebbe bellissimo. Magari se ci pagate il biglietto aereo (ride, n.d.r.l.). Ragazzi, ci vediamo all’inferno!
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|