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MOURNFUL CONGREGATION - Lenti movimenti del cosmo
12/05/2009 (3000 letture)
Qualcuno li ha definiti la band più sottovalutata dell'universo doom. Per noi sono infatti semplicemente fantastici, seppure effettivamente lontani dalla ribalta. Sono i Mournful Congregation. Conosciamoli grazie a Damon.

FURIO: Ciao Damon, ti prego di presentare la tua band ai nostri lettori e soprattutto di presentarci il vostro nuovo album.
DAMON: Ciao Gabriele, Ok il nostro album si intitola The June Frost ed è uscito a Febbraio 2009. Ora che il lavoro è stato completato ci stiamo preparando per suonare dal vivo. E’ previsto un mini tour di 4 date qui in Australia e un tour europeo ad aprile. Queste saranno le nostre prime apparizioni on stage di sempre.

F: Io reputo che la tua band, sfortunatamente, non abbia mai goduto di un adeguata visibilità, causa anche la scelta di piccole etichette, come la Painiac, che non vi supportano e non vi distribuiscono in modo professionale. Avete mai provato a rivolgervi ad etichette europee più potenti sul circuito europeo?
D: Abbiamo inviato per tutto l’anno parecchio materiale a diverse etichette Metal, grandi e piccole, e non abbiamo avuto nessuna offerta valida. Non è che non ci abbiamo provato, sono mancati i risultati, ma per noi è stato un punto d’orgoglio, in quanto siamo arrivati dove siamo solo con le nostre forze, col passaparola e grazie all’aiuto di queste piccole label, anziché con il supporto di grosse etichette che spingono i gruppi, il tutto con la massima onestà. Io personalmente penso che Weird Truth Prod’s e Painiac Records siano label davvero importanti in ciò che fanno e come lo fanno: nessun altro avrebbe pubblicato le grandi release che loro hanno in questo momento. Forse adesso diverse labels salterebbero volentieri su questo materiale, considerato di culto; queste etichette hanno capito la qualità e l'importanza di alcune bande senza considerare il denaro e la popolarità che può conseguire. Con il nuovo album siamo distribuiti dalla Weird Truth in Asia e Europa, la Enucleation Records ci distribuisce in nord America e la Obsidian Records in Australia e Nuova Zelanda, in modo da essere più facilmente reperibili nella maggior parte dei luoghi. Sono etichette ancora più piccole, ma questo si adatta al nostro stile.

F: Molte delle vostre releases sono disponibili esclusivamente su vinile, puoi dirci la ragione di questa scelta? Non pensi che una tale scelta nell’era di internet possa essere una restrizione?
D: I nostri albums principali sono disponibili su CD e, a parte le loro edizioni su LP, tutte le altre pubblicazioni viniliche sono singoli o un modo per pubblicare qualcosa tra un album e l’altro, così com’è stato per le collaborazioni con Stone Wings, Worship e Stabat Mater. In ogni caso non considero restrittivo pubblicare vinili nell’era di internet, tanto ugualmente la nostra musica va a finire in rete, e chi apprezza il suono del disco e la sua qualità grafica di avrà modo di essere soddisfatto.

F: Nel 2000 avete pubblicato uno splendido 7” split con i tedeschi Worship, com’è nata questa collaborazione? A parer mio le vostre bands sono parecchio differenti sotto il profilo strettamente musicale e a livello lirico, cosa pensi adesso di questa band, della loro musica e del loro come back sulle scene?
D: Max ed io scambiavamo diverse lettere a quei tempi e lui mi offrì di fare questo split per la sua etichetta Impaler of Trendies; sfortunatamente i brani non erano pronti quando lui è morto, così della pubblicazione se ne occupò la Painiac Records. Si, noi eravamo bands decisamente differenti ma ci apprezzavamo reciprocamente e ascoltavamo lo stesso materiale, così ogni differenza non aveva più senso. I Worship non saranno più gli stessi, ma io penso che il nuovo disco suona davvero bene, davvero tetro, minimalista e “slow as fuck”.

F: L’Australia è un posto davvero affascinante, per certi versi la si può considerare un mondo a parte. Da quanto ne so dalle tue parti c’è una scena underground molto prolifica e anche tu sei parecchio attivo con la tua etichetta. Perché non ce ne parli?
D: Yeah, l’Australia ha una grande storia, specialmente il periodo coloniale è davvero interessante. La prima forza di polizia a Sidney è stata costituita da 10 dei condannati che si erano distinti per la condotta, in realtà tutta la storia criminale australiana è molto interessante, anche fino ai nostri giorni. Sidney e Melbuorne hanno una grande storia criminale. Io sono molto interessato in diverse culture, storie e alla preistoria, storie criminali e storia in genere. Musicalmente è davvero molto interessante: l’underground è pieno di buone e cattive bands. Io vivo qui e suono musica qui in Australia, così sono molto critico verso la scena locale, ma porto avanti la mia distribuzione The Cave Distro, con la quale distribuisco molto metallo autoctono.

F: Diversi anni fa ho ricevuto una compilation sulla scena Doom australiana, che se non ricordo male ti vedeva come promotore e distributore. Ti senti di consigliarci qualche band in particolare del tuo paese?
D: Non sono mai stato coinvolto in nessuna compilation sulla scena doom australiana... attualmente! Bands dall’Australia… hmm, con tanta storia e con così tante grandi bands è davvero difficile menzionarne una. Potrei citarne davvero tante, ma una volta che si comincia a scavare è meglio che le scopriate da soli.

F: So che hai collaborato con diversi altri side projects, tra i quali gli Stargazer. Cosa spinge un musicista Doom ad esplorare generi così distanti ideologicamente ma soprattutto musicalmente?
D: Mi sono sempre dedicato alla musica sin da giovane così, come musicista, non conosco limitazioni. Bisogna continuamente imparare qualcosa di nuovo ed affinarsi e bisognerebbe farlo in ogni caso. Io tendo a scrivere un gran quantità di musica differente, ascoltare e suonare musica diversa con pochi strumenti, così non c’è ragion per cui non si possa suonare in diverse bands o in generi così differenti. Differentemente sarei davvero annoiato a fare sempre le stesse cose. Ma nessuna delle bands alle quali ho prestato i miei servigi la si può considerare un semplice side project, spesso c’è una visione principale alle spalle dei diversi progetti, ma noi lavoriamo unitamente per far si che questa visione possa concretizzarsi. Sicuramente ci espanderemo ancora, ne sono sicuro.

F: Sulla tua pagina Myspace campeggia lapidaria la dicitura "Macrocosmic Doom for Microcosmic Beings" , cosa significa?
D: Il Doom che creiamo è gigantesco e universal e noi umani che lo abbiamo creato siamo come frammenti di polvere in confronto.

F: Finalmente colgo l’occasione per congratularmi con te per la grandiose evoluzione della vostra musica ed anche della vostra produzione, in cosa sono cambiati i Mournful Congregation dal 1994 ad oggi? Che genere di musica ascoltavi agli esordi e cosa ascolti oggi?
D: Noi siamo indubbiamente cresciuti parecchio. Quando registrammo il primo demo nel 1994 avevamo solamente 17 anni ed era la nostra prima esperienza in uno studio di registrazione. Adesso conosciamo gli IN e gli OUT dei processi e degli studi di registrazione, poi io sono il mio ingegnere del suono. Così come è facile notare l’inesperienza giovanile nella registrazione di Weeping, così oggi siamo capaci di gestire meglio le nostre capacità e sappiamo che cosa siamo in grado di raggiungere per quanto riguarda il suono e la produzione. Ho registrato da solo la maggior parte delle musiche del nuovo album e questo ci ha permesso di poter raggiungere più facilmente quello che desideravamo. Ai tempi del primo demo eravamo ispirati dai primi albums di Cathedral, Anathema, Disembowelment, Candlemass e Katatonia tra l’altro, ma naturalmente volevamo essere più lenti e pesanti di tutte queste bands. Ma quante di queste bands producono ancora grandi dischi doom? Oggi è impossibile descrivere cosa ascolto abitualmente, per quanto riguarda il Metal in genere, ascolto prevalentemente vecchi dischi di heavy metal, thrash, death, doom, black. Per quanto riguarda altri generi, mi piace ascoltare Tom Waits, Avishai Cohen, Ennio Morricone, King Crimson, Frank Zappa, Nektar, Wishbone Ash, Portishead, Secret Chiefs 3, Rush tra molti altri. Noi siamo ispirati da tutta la musica che è interessante e capace di creare emozioni in musica e vogliamo esplorarla in “a mournful sense”.

F: La tua musica è ancorata alla tradizione doom underground, come se tu non volessi staccarti dalle origini primordiali del tuo suono. Cosa ne pensi invece di tutte quelle bands che si evolvono fino allo stravolgimento totale del proprio suono originale.
D: Sono davvero stanco di tutte queste bands che col passare degli anni cambiano radicalmente il loro suono, è davvero triste, e ancor peggio quando cercano di tornare indietro. Se lo fanno, bene, ma fondamentalmente è il fatto che si siano allontanati prima che mi preoccupa. Io comprendo al 100% l’evoluzione di un musicista e la sperimentazione, ma di certe bands che rinnegano gli ideali primordiali e li infangano ci piscerei sopra. Questo è uno dei vantaggi nel fatto di avere diversi progetti, quando scrivo del materiale che non si adatta ai Mournful Congregation, lo utilizzo per gli altri senza snaturarne il suono.

F: Grazie per la tua disponibilità, concludi liberamente come preferisci.
D: Grazie anche a te... Il doom è per coloro il cui cuore batte più lentamente... con o senza eroina!



Pandemonium
Sabato 19 Giugno 2010, 14.50.05
3
Questa intervista mi mancava da leggere! Grande Furio!
Giasse
Sabato 19 Giugno 2010, 14.40.29
2
Effettivamente è paradossale, anche se il genere proposto purtroppo è talmente di nicchia da impedire qualsivoglia mercificazione. Se ci pensi un po' tutto il funeral è avulso da queste dinamiche. Insomma... uno come Kostas Pangiotou (Pantheist) è diplomato al conservatorio e fa la fame!!
YOUDESERVETODIE
Sabato 19 Giugno 2010, 14.16.05
1
Sapere che band come i mornful congregation non hanno avuto successo mi fa innervosire. Non poco. Persone come lady gaga e justin bieber lo hanno ottenuto pur non avendo nessuna capacità artistica particolare. E' vergognoso.
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