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Papa Roach - Infest
( 6470 letture )
Nel 2000 il tanto vituperato nu metal, che dal 1994 in poi aveva diviso i metallari come pochi altri generi prima di quel momento, era ormai già quasi alla canna del gas: i grandi album del genere, difatti, a parte alcune eccezioni, erano già stati prodotti da tempo e gli stessi precursori stavano per incorrere in un periodo assai meno fortunato dal punto di vista commerciale (Korn), o si apprestavano a mutare (Deftones) e ad ammorbidire il proprio sound (Linkin Park). Eppure, proprio in questo anno, il nu metal vecchio stampo riuscì a produrre alcuni colpi di coda, fra cui meritano di essere ricordati quantomeno The Sickness dei Disturbed ed Infest dei Papa Roach: questi ultimi, che avevano già autoprodotto un primo lavoro, passato sostanzialmente sotto silenzio, rilasciarano alla fine del secondo millennio un lavoro sorprendentemente interessante, più melodico rispetto al nu metal tipico degli inizi, ma comunque ricco delle sue tipiche caratteristiche: vocals spesso rappate, riff squadrati, lyrics sofferte; non puntavano tanto sull’aggressività come i Disturbed o come i Drowning Pool, che l’anno successivo avrebbero prodotto un altro degli ultimi lavori importanti del genere, ma riuscivano efficacemente a risultare orecchiabili senza rinunciare a riff abbastanza corposi da suscitare l’interesse di qualche metallaro non troppo intransigente.

Perché parlo al passato? E’ semplice, anche i Papa Roach alla fine hanno scelto di ammorbidire drasticamente la propria proposta musicale, trasformandosi in un anonimo gruppo alternative privo di qualsivoglia briciolo di personalità. A maggior ragione, dunque, indipendentemente dal vostro amore o odio per il nu metal, Infest è un lavoro che merita di essere re-analizzato con attenzione. Il lavoro si apre con un trittico di brani semplicemente clamoroso: la title-track mostra subito il chitarrista Jerry Horton in ottima forma, mentre la sezione ritmica lo sostiene a dovere nel supportare la voce di Jacoby Shaddix, diviso fra parti rap ed un ritornello che offre sporadici scream e momenti molto più melodici, senza risultare stucchevole; subito dopo, senza lasciarci respiro, i nostri attaccano con la loro hit Last Resort, basata stavolta maggiormente sul ruolo della sezione ritmica, con un ritornello irresistibile nella sua semplicità, a dispetto di un testo –basato sul suicidio- di certo non allegro. Infine i Papa Roach sganciano la splendida Broken Home, più melodica ed esempio classico (unitamente al brano precedente) di quei testi sofferti che hanno contribuito ad avvicinare molti giovani al nu metal. E’ vero, dopo una manciata di album trasudanti sofferenza e disagio il rischio di annoiarsi è dietro l’angolo, ma va detto che diversi gruppi nu metal, benché ovviamente possano non piacere, sono stati considerevoli portavoce di sensazioni che, in fondo, tutti noi abbiamo provato almeno una volta. Musica per depressi al pari del grunge? Anche questo è possibile, ma sarebbe comunque ingeneroso bollare le capacità di molti dei ragazzi (oggi meno ragazzi) che negli anni 90 hanno scritto belle pagine di musica; pazienza se dopo in molti hanno smarrito la bussola! Chiusi i ruvidi e disperati scream posti verso la fine di Broken Home, un riff più granitico che mai del buon Horton ci trasporta attraverso Dead Cell, più veloce e pesante dei brani ascoltati finora, quantunque un po’ meno originale, per forza di cose. Per fare da contraltare, l’inizio di Between Angel and Insects è più lento e malinconico, ma Horton di riff leggeri non ne vuol proprio sapere, così come Shaddix, che prosegue con le sue vocals rappate, a tratti oggettivamente un po’ troppo ripetitive, che vengono in questo caso salvate da uno splendido ritornello. Lo schema adottato dai nostri è molto semplice e certamente non fa gridare al miracolo, ma è diretto, incisivo e funziona assai bene; la prima metà dell’album è indubbiamente superiore come qualità alla seconda, ma anche in quest’ultima possono comunque essere riscontrati diversi brani molto interessanti: passata Blood Brothers, meno brillante di quanto ascoltato finora, troviamo l’alternative quasi grunge di Revenge, con un riff ipnotico del chitarrista, prima del ritorno al rap metal con Snakes ed una nuova incursione in un alternative più cupo con la bella Never Enough. A chiudere Infest provvedono la tosta Binge e poi la lunga Thrown Away, che contiene al suo interno anche la traccia nascosta Tightrope.

Forse, anzi sicuramente non ci troviamo a che fare con un vero e proprio capolavoro, neppure per gli standard del nu metal: qualche passaggio è meno ispirato e più ripetitivo di altri e qualche brano non è all’altezza del livello generale; eppure, come ho già avuto modo di rimarcare, Infest è un album nondimeno ottimo, con alcuni brani entrati di diritto nella storia del genere; inoltre, considerando che lo stesso genere di lì a pochi anni sarebbe praticamente scomparso dalla scena, almeno per quanto riguarda molte delle sue caratteristiche principali (il cantato rap in particolare, visto che praticamente tutti gli artisti si convertirono a linee vocali più ricercate), Infest rappresenta una gradita sorpresa e sicuramente uno dei lavori più interessanti della seconda ondata del nu metal.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
74.23 su 30 voti [ VOTA]
Tua Madre
Lunedì 1 Novembre 2021, 22.06.12
20
A regà è semplice, devono andarsene in pensione pure loro. Hanno fatto il loro tempo.
Tua Madre
Domenica 31 Ottobre 2021, 1.02.48
19
A tutti gli snob dei commenti: puppatela allegramente. I Papa Roach sono il gruppo con più energia e musicianship di tutta l'ondata nu metal, un disco DIVERTENTE e SINCERO, genuino nonostante le trovate commerciali. Lo custodisco gelosamente. I pezzi esplodono in bridge carichi di emozioni, vedi Revenge, Thrown Away, Dead Cell... Fantastico.
Demanufattura
Venerdì 8 Dicembre 2017, 15.49.19
18
Ho sempre apprezzato il genere, ma ad essere sincero loro non mi hanno mai preso particolarmente. Per me questo qui è sul 77/100. Li considero una band di serie B del Rap Metal.
Havismat
Giovedì 27 Aprile 2017, 17.23.30
17
Dimenticavo il voto: 90. Almeno cinque punti di bonus per questioni affettive.
Havismat
Giovedì 27 Aprile 2017, 17.14.49
16
Non avevo ancora visto che ci fosse questa recensione. Mamma mia, quante centinaia di volte ho ascoltato questo disco! Uno dei più belli di quel periodo. Mi ricordo ancora il concerto al Rolling Sones di Milano della tournée di Love Hate Tragedy: una prestazione fantastica! Peccato che si siano proprio persi.
black
Venerdì 29 Aprile 2016, 23.50.32
15
Ottimo disco! Il 2000 grande anno di grande uscite!visti anni fa ma non sono quelli dell esordio! Voto95
ivan
Sabato 21 Novembre 2015, 9.41.10
14
Ok grazie!
Nu Metal Head
Giovedì 19 Novembre 2015, 22.56.08
13
non dire così che mi fai venire il magone! mi fai tornare alla mente il periodo in cui da più ragazzino andavo matto per questa musica, non che ora mi piaccia di meno anzi, ma quando si è più pischelli è un'altra cosa! me n'ero dimenticato uno, a quelli che ho scritto prima puoi aggiungerci tranquillamente: 10) otep - sevas tra
ivan
Giovedì 19 Novembre 2015, 22.50.33
12
Grazie mille! mudvayne li conosco benissimo l.d.50 é stupendo un capolavoro del genere! Ho vissuto l epoca nu metal.in pieno e devo dir che mi manca proprio!che gruppi che dischi!
Nu Metal Head
Giovedì 19 Novembre 2015, 22.46.26
11
ah ah ah! esperto forse è una parola grossa, direi molto appassionato! ti scrivo un album solo per ogni gruppo o al limite due, quelli che secondo me sono i migliori, ma se vuoi te li puoi prendere anche tutti: 1) deftones - adrenaline / deftones - around the fur 2) limp bizkit - three dollar bill y'all $ 3) incubus - s.c.i.e.n.c.e. 4) p.o.d. - satellite 5) soulfly - soulfly 6) ill nino - revolution revoluciòn 7) mudvayne - l.d. 50 8) static-x - machine 9) amen - we have come for your parents
ivan
Giovedì 19 Novembre 2015, 19.50.29
10
Grande disco! All epoca non mi piacevan ma ora sto riscoprendo tutto il periodo d oro nu metal..@nu metal head quali altri gruppi mi consigli?ho tutto di korn slipknot coal chamber kittie linkin park System ecc tu che sei esperto del genere
VomitSelf
Martedì 18 Febbraio 2014, 23.09.16
9
brrrr...teribbili
Macca
Martedì 18 Febbraio 2014, 22.37.42
8
Un disco piacevole da ascoltare, tuttavia secondo me si dimentica facilmente. Del resto i PR sono una band che non ho mai apprezzato granchè.
Screamforme77
Domenica 16 Febbraio 2014, 20.52.04
7
Broken home: che bei ricordi !
Sonny
Domenica 16 Febbraio 2014, 10.16.58
6
Voto giusto. Gruppo nu metal di seconda fascia che ha il demerito di essersi esageratamente sputtanato.
Nu Metal Head
Sabato 15 Febbraio 2014, 22.36.59
5
piccolissima precisazione a margine: in questo disco il cantante usa il nome d'arte coby dick, come dice egli stesso all'inizio della titletrack (my name's coby dick, mr. dick if you're nasty)... è solo dal successivo lovehatetragedy che si riapproprierà del suo vero nome, jacoby shaddix per l'appunto...
FABRYZ
Sabato 15 Febbraio 2014, 21.36.42
4
Uno dei gruppi nu metal + sopravvalutati di sempre...ai tempi comprai insieme questo infest con the sickness dei disturbed ma la differenza tra i 2 cd e' abissale in termini di qualita'...last resort canzone divertente e ballabile , il resto e' solo noia x i miei gusti,in certi punti sembrano i rage against the machine dei poveri...il nu metal stava implodendo ormai, un po' come il metalcore negli ultimi anni
Nu Metal Head
Sabato 15 Febbraio 2014, 20.56.58
3
Welcome, to the original Papa Roach soundfire! VIVA LA CUCARACHA!!!
lux chaos
Sabato 15 Febbraio 2014, 15.55.04
2
Quoto nu metal head, l'unico lavoro degno di nota di questo gruppo che poi si è perso in cambi stilistici/mancanza d'identità/mancanza di grandi songs...questo resta valido, interessante, e con belle canzoni, quoto l' 80 di Barry
Nu Metal Head
Sabato 15 Febbraio 2014, 13.59.13
1
beh senza dubbio l'unico album degno di nota di questa band che nel prosieguo della carriera deluderà fin troppo, e senza dubbio uno dei lavori meglio riusciti del genere... d'accordissimo sulle prime 5 canzoni, giustamente considerate il meglio dell'album, ma io ci aggiungerei anche l'ottima blood brothers, che non mi pare sia meno ispirata delle altre, e il dittico Revenge-snakes. io piuttosto ho sempre considerato inferiori le successive due, never enough e binge, quasi fossero una specie di "escursione grunge" all'interno del lavoro, prima del gran finale rappresentato dalla durissima thrown away, forse la mia canzone preferita del gruppo, anche più della stra-nota last resort. il voto è forse leggermente un po' stretto, visto che si tratta del "botto" di questa band, io un 85 glielo darei tutto.
INFORMAZIONI
2000
DreamWorks Records
NuMetal
Tracklist
1. Infest
2. Last Resort
3. Broken Home
4. Dead Cell
5. Between Angel and Insects
6. Blood Brothers
7. Revenge
8. Snakes
9. Never Enough
10. Binge
11. Thrown Away
Line Up
Jacoby Shaddix (Voce)
Jerry Horton (Chitarra, Cori)
Tobin Esperance (Basso, Cori)
Dave Buckner (Batteria)
 
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