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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Adrenaline Mob - Men of Honor
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( 3992 letture )
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Nel caso in cui Omertà , debut album del supergruppo Adrenaline Mob risalente al 2012, non sia stato di vostro gradimento, allora evitate pure di perdere tempo e interrompete senza remore la lettura della presente recensione. Già, perché il nuovo disco del combo statunitense Men of Honor non solo non cambia di una virgola la proposta artistica precedentemente abbracciata -reiterandone, purtroppo, anche le carenze-, ma, tantomeno, presenta un songwriting in grado di raggiungere quei livelli stratosferici che da musicisti di tale spessore sarebbe, invece, auspicabile. Il platter segue l’inutile EP di cover Covertà dell’anno scorso ed incarna pedissequamente gli stessi pregi e difetti di Omertà con l’aggravante che alle pelli troviamo il pur valido A.J. Pero (Twisted Sister), in sostituzione dell’inarrivabile Mike Portnoy. Nonostante una simile defezione, il talentuoso chitarrista Mike Orlando ed il singer Russell Allen (Symphony X) non si sono persi d’animo e hanno deciso di tornare alla ribalta con una manciata di brani all’insegna di un groove metal di taglio moderno di facile presa sull’ascoltatore.
La musica è infarcita di riff granitici sciorinati dalla sei corde di Orlando e non mancano le consuete aperture melodiche (talvolta stucchevoli) che hanno l’indubbio pregio di rendere vario il prodotto. Il tallone d’Achille di Men of Honor è costituito in particolare dall’eccessiva banalità di alcuni refrain e dalla presenza di alcune song veramente insipide. Convince Allen sia nelle parti arcigne che in quelle armoniose -dove, comunque, sembra trovarsi maggiormente a suo agio-, mentre la sezione ritmica si dimostra di livello: Moyer (Disturbed) è davvero molto bravo al basso ed il drumming della new entry riesce, almeno in parte, a non far ripiangere troppo l’esuberanza creativa di Portnoy. Il virtuosismo chitarristico di Orlando, ingiustamente poco considerato, assurge a vero protagonista della release, sempre efficace sia in sede di riff che di assolo. Tra i momenti migliori cito il dirompente hard rock dell’opener Mob Is Back -l’introduzione rumorosa richiama alla mente quella di Speed King dal mitico In Rock dei Deep Purple-, l’incisività di Come On Get Up -il tema portante è straordinariamente trascinante-, l’heavy potente della title track -pregevoli le parti di chitarra- la struggente atmosfera dell’acustica Crystal Clear e l’adrenalinica Let It Go. In definitiva siamo al cospetto di un lavoro accettabile, non esaltante e con passaggi a vuoto evitabili come l’insipida Dearly Departed, dal refrain orecchiabile e poco incisivo, l’incerta House Of Lies e la noiosa Fallin’ To Pieces che abbassano la valutazione complessiva del full length.
Men Of Honor (titolo che per ammissione dello stesso Orlando sarebbe stato suggerito da suo padre) è da reputare un gradino inferiore al precedente lavoro con il quale condivide l’oggettiva bruttezza della cover (diamine, cambiassero il grafico almeno!). In alcuni frangenti ti trovi a scatenarti in un forsennato headbanging e non mi pare poco di questi tempi di vacche magre, ma se vi aspettavate l’auspicato salto di qualità rimarrete inevitabilmente delusi. Attendiamo, perciò, la prossima mossa degli Adrenaline Mob: speriamo bene perché sinora hanno deluso le aspettative.
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13
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Poco da dire. Insulso ai limiti dell'imbarazzante come il precedente. Non merita più di un ascolto. Il voto è fin troppo alto. |
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12
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Disco che si ascolta volentieri.Piace o non piace.Voto 70 |
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11
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Album gradevole , contiene dei buoni pezzi , la voce di Russell Allen è sempre bellissima , per me da 70 |
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10
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Se Omertà era piacevole (ma niente di più) con questo Men of honor personalmente non andrei oltre il 40/100, il vuoto assoluto. |
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9
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Album di ottima, ottima fattura. Divertente ed adrenalinico. Allen è un grande! |
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8
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concordo con il voto ,e con il fatto che l'esordio fosse un pò meglio di quest'album. Purtroppo pochi ascolti e già mi ha stufato... |
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7
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io sono a bolletta , aspetto che lo mettono sul tubo o che lo compra qualche amico , poi commenterò. |
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6
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Sono diversi i recensori e ho scritto che Omertà è' migliore |
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5
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faccio quello "di parte" : in ogni progetto dove c'è Allen,anche se di metal tamarroso con ballads stratosferiche ( avete ascoltato bene "behind these eyes" e il guitar solo finale ?) si nota sempre una certa classe e stile,altro che deludere le aspettative,sono ben contento di spendere soldi per sentire cover come in Coverta cantate e suonate cosi' |
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4
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48 a Omerta e 66 a questo mi sembra ingiusto. Quello mi sembrava più carino, qui abbiamo un disco molto scialbo invece. Voto 60. |
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3
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Troppe band che tentano di emulare i Pantera. Loro, con una grande line-up, ci hanno provato con qualche soluzione nuova, ma senza riuscirci. Senza Allen questo disco varrebbe zero, carine le ballad e buona l'opener, niente di più |
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2
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Insignificativo...come Omertà.... |
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1
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Non vale più di 70 a mio parere edè una nuova delusione dopo Omertà. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mob Is Back 2. Come on Get Up 3. Dearly Departed 4. Behind These Eyes 5. Let It Go 6. Feel the Adrenaline 7. Men of Honor 8. Crystal Clear 9. House of Lies 10. Judgment Day 11. Fallin' to Pieces
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Line Up
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Russell Allen (Voce) Mike Orlando (Chitarra) John Moyer (Basso) A. J. Pero (Batteria)
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