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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Astra (ITA) - Broken Balance
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( 1749 letture )
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Ah, solcare le highways su una Mustang, con nello stereo AC/DC, Boston, Lynyrd Skynyrd… Astra?
Ok, gli ultimi cosa c’entrano? Assolutamente niente, almeno sulla carta. Oltre che essere italianissimi, gli Astra suonano prog metal di scuola Big Three (la stranota triade Fates Warning – Queensrÿche – Dream Theater), quanto di meno “on the road” si trovi sulla piazza –escludendo forse Carpathian Forest e compari dipinti – quindi, sempre sulla carta, devo essere fuori di testa io.
E invece no! Perché in pratica gli Astra non sono esattamente quel che sembrano: nessuna prolissa parte strumentale o bridge in tempi dispari per impressionare l’audience, nemmeno una canzone sopra ai sei minuti e tre secondi. Le parole d’ordine sono invece tanta carica, ritornelli melodici e spesso un’attitudine “rock ‘n’ roll” non indifferente. Sento già i soliti fanatici che sotto-i-sette-minuti-senza-parti-in-13/25-non-è-prog urlare allo scandalo: “E allora che c’entra il prog?!”. C’entra, c’entra. Solo che è ridotto all’essenza: le influenze dei Dream Theater si sentono nell’impostazione base di genere e in alcune melodie vocali, mentre per l’attitudine la band sembra essere prevalentemente debitrice ai Queensrÿche e alla loro mistura di prog metal e rock da classifica à la Empire, nonché delle cristalline melodie di scuola Threshold. Fin qui ho forse esagerato l’aspetto più “facile” del quartetto romano, sembra quasi che stia parlando dei Ratt! Sarebbe però un grave errore da parte mia non rendere giustizia alle capacità di un singer come Andrea Casali (che sostituisce qui con grandi risultati Titta Tani, di cui vorrei ricordare la prestazione nei purtroppo misconosciuti Abstracta) o del tastierista Emanuele Casali, già all’opera con i DGM e noto anche come session man in The Blue nonché coinvolto in vari altri progetti; né gli altri membri sono da meno, capaci di costruire una sezione ritmica complessa e precisa con ottime chitarre a supporto dei due mattatori del disco. Broken Balance, terza fatica del gruppo, non inventa nulla, certo, ma ha dalla sua alcuni pregi: risulta nel complesso tecnico ma non prolisso, si va dritti al punto, rispettando i criteri soliti della forma-canzone senza grosse eccezioni. Ovviamente come non è detto che le canzoni lunghe siano noiose, neanche è certo che a canzoni brevi corrispondano capolavori: così infatti la title track, Faithless e Break Me Down, tutte più orientate al classico prog metal e (fatto salvo il solo dell’ultima) decisamente meno coinvolgenti rispetto alle splendide melodie della “lunga” Sunrise To Sunset, di Risk And Dare e soprattutto di Ending Season, il cui emozionante chorus ne fa per chi scrive l’highlight dell’album. Facendo due conti con quanto appena detto e la durata dell’album (quasi un’ora), gli Astra si sarebbero potuti risparmiare quelle due-tre canzoni sottotono che nulla aggiungono al disco, rendendolo così più fruibile e con una qualità ancora più “concentrata”, passatemi il termine.
Qualcosa che non ho detto? Ottime canzoni, grande preparazione tecnica, un po’ lungo, testi interessanti (ecco cosa mancava). Bene, eccovi dunque Broken Balance, album per progster “on the road”!
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5
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Disco veramente di qualità. Atmosfere solari e sognati, testi mai banali, sound cattivo ripieno di dolci melodie pregne di grande pathos. Casali alla voce non si discosta troppo dalle grandi voci del genere, ma tutto il lato tecnico della band è straordinario, soprattutto per l'incisività che si sente atto, senza troppi tecnicismi stucchevoli. Una delle più belle uscite di prog metal italiano degli ultimi anni. |
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4
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Concordo con la recensione, che coglie nel segno al contrario di altre lette in giro (però Emanuele Casali è soprattutto, direi, il tastierista dei DGM ): gli Astra sono cambiati, e ora puntano più su brani diretti e con ritornelli vincenti, pur senza dimenticare la tecnica. Top songs: la coinvolgente Sunrise to sunset e l'eclettica Understand (ne vorrei di più su questo stile!). Ovviamente già comprato sul profilo ebay della scarletrecords. |
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3
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tecnici..ma scontati a tratti |
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2
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ho amato questo disco dal primo ascolto. avevo sentito alcune delle canzoni dell'album live in Belgio nel 2013 e mi avevano colpito un sacco. il disco mi ha riconfermato quello che avevo visto in sede live... pieni voti .. compratelo !! |
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1
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Ho ascoltato il disco e penso che lo prenderò, tra l'altro il cantante Andrea Casali non fa per nulla rimpiangere la mancanza del carismatico Titta Tani.. ottimo lavoro, direi più vario e godibile dell'ultimo DGM... bravi ragazzi! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Losing My Ego 2. Hole in the Silence 3. Sunrise to Sunset 4. Too Late 5. Broken Balance 6. Faithless 7. Mirror of Your Soul 8. Risk and Dare 9. Break Me Down 10. Understand 11. Ending Season 12. You Make Me Better
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Line Up
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Andrea Casali (Voce, Basso) Silvio D'Onorio De Meo (Chitarra) Emanuele Casali (Chitarra, Tastiere, Voce) Filippo Berlini (Batteria)
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