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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Skid Row - Rise of the Damnation Army - United World Rebellion: Chapter Two
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( 4527 letture )
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Pubblicato a sedici mesi di distanza dal primo capitolo, Rise of the Damnation Army - United World Rebellion: Chapter Two ci permette di tornare a parlare degli Skid Row, dei nuovi Skid Row, che paiono godere di vita propria e di rinnovato vigore rispetto alle pubblicazioni post dipartita di Sebastian Bach. Il nuovo EP non si discosta molto dal suo predecessore, proseguendo sulla stessa linea stilistica e sonora e mostrandoci una band in grande forma e ancora vogliosa di dire la sua nell’attuale panorama musicale. Il sound della band statunitense non è cambiato affatto negli ultimi anni, mantenendo inalterate le sue caratteristiche principali e mettendoci in mostra tutta la voglia di ribalta di una formazione tutt’altro che morta, pronta a stupire di nuovo con canzoni che poco hanno da invidiare a quelle contenute nei primi e più conosciuti dischi in studio. Se già nel primo di questi EP gli Skid Row avevano destato la nostra curiosità sul nuovo materiale, con Rise of the Damnation Army non fanno altro che confermare quanto di buono era stato tenuto da parte negli ultimi anni. Johnny Solinger è ormai un nuovo punto fermo e i fan sembrano apprezzarlo dimenticandosi quasi di chi l’ha preceduto dietro al microfono; alle chitarre Dave Sabo e Scotti Hill non perdono un colpo e mantengono alto il livello tecnico del gruppo; al basso Rachel Bolan è lo stesso ragazzino ribelle di un tempo e si conferma anch’egli come uno dei leader intramontabili; infine, alla batteria, l’ultimo arrivato Rob Hammersmith si apre pian piano la strada dimostrando di essere parte integrante delle felici sorti del gruppo.
Come nel primo capitolo di United World Rebellion, gli Skid Row propongono cinque nuovi pezzi, ma questa volta con l’aggiunta di due cover, pienamente azzeccate e che non sembrano per nulla semplici riempitivi. Il disco si apre con la grandiosa We Are the Damned che ci mette sul piatto tutti gli elementi migliori della band americana: strofe aggressive e dalla forte anima punk intervallate da ritornelli che restano facilmente in testa. Qui i Nostri appaiono più in forma che mai e il brano entrerà senza ombra di dubbio a far parte delle migliori hit di sempre a nome Skid Row. La seguente Give It the Gun è una canzone ancora più diretta e dal ritornello facile, ma non riesce ad incidere quanto la traccia d’apertura ed evidenzia una sufficienza compositiva che per fortuna non è la norma all’interno della tracklist. Catch Your Fall è la ballad che non può mancare nemmeno quando i pezzi totali sono così pochi, ma il risultato è tutt’altro che appena sufficiente. Infatti, la prova vocale di Solinger raggiunge qui il suo apice e le due chitarre toccano vette dal notevole gusto melodico. Il livello qualitativo si mantiene elevato con Damnation Army, un pezzo veloce e dalla forza d’urto impressionante che sicuramente diverrà un vero e proprio anthem nelle esibizioni in sede live. L’ultimo dei brani originali è Zero Day, che però, proprio com’era successo nel precedente EP, non rende giustizia a quanto sentito nei minuti precedenti: qui Solinger è autore di una prova ampiamente sotto i suoi standard, sintomo di certi limiti vocali che i suoi detrattori potranno facilmente usare come arma a doppio taglio, ma la prova complessiva della band è a dir poco insufficiente, degna di una bonus track più che di un pezzo che dovrebbe chiudere in bellezza un album che si era rivelato davvero di ottimo livello. Per fortuna ci sono le vere bonus track, ovvero le due cover poste in chiusura, a risollevare le sorti del disco. La prima è geniale e fedelmente riprodotta per quella che era la sua originale anima simil-punk e stiamo parlando di Sheer Heart Attack (dall’album News of the World del 1977) dei Queen, un gruppo che non ci si aspetterebbe di veder coverizzato dagli Skid Row data la natura ben differente delle due formazioni, ma in questo caso la scelta è stata senza dubbio delle migliori. La seconda è Rats in the Cellar (dall’album Rocks del 1976) degli Aerosmith e qui la scelta appare subito più ovvia, viste le affinità sonore delle due band.
Così si conclude anche il secondo dei tre EP di United World Rebellion, un progetto ambizioso e singolare da parte degli Skid Row che ad oggi pare procedere nel migliore dei modi, grazie soprattutto ad un buon lotto di canzoni che stanno tornando ad alimentare a piccole ma sostanziose dosi la nostra sete di musica. Con queste premesse non possiamo che aspettarci grandi cose anche dal terzo capitolo, sperando in qualcosa di altrettanto valido per gli anni che seguiranno. Per ora possiamo ritenerci soddisfatti? Noi pensiamo di sì. E voi?
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5
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Una bella sorpresa questo EP. Pensavo che avrei ascoltato delle b side di vecchi lavori e invece tutto sommato l’album si difende bene e i pezzi scorrono che è un piacere. Buona prova Solinger anche se un po’ in difficoltà su Zero Day mentre gli altri non sono di certo una scoperta. Miglior pezzo Damnation Army mentre mi ha un pò deluso la ballad ed è strano visto che pochi gruppi sanno scrivere delle buone ballad come fanno loro. voto 70 |
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4
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un ottimo ritorno.....fa piacere che siano in gran forma ! |
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3
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Mi piace parecchio, certo come già detto in precedenza l'operazione commerciale di dividere in 3 uscite quello che sarebbe stato un buon disco mi lascia un pò perplesso ma vabbè, certamente lo acquisterò quando faranno l'edizione definitiva comprendente i 3 EP. Per ora lo ascolto volentieri in rete. Ep ben riuscito proprio come il primo. Voto 78 |
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2
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mi piace soprattutto damnation army e we are damned comunque un buon ritorno domani sera me li vado avedere dal vivo rok n roll !!!!!!!!!!!! |
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1
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Decisamente si. Con questi due ep gli Skid Row sono definitivamente tornati. E stasera me li vedrò al Magnolia. Yeah! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. We Are the Damned 2. Give It the Gun 3. Catch Your Fall 4. Damnation Army 5. Zero Day 6. Sheer Heart Attack (Queen cover) 7. Rats in the Cellar (Aerosmith cover)
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Line Up
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Johnny Solinger (Voce) Dave “The Snake” Sabo (Chitarra, Cori) Scotti Hill (Chitarra, Cori) Rachel Bolan (Basso, Cori) Rob Hammersmith (Batteria)
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