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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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( 3391 letture )
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Naturbål, capitolo legato al fuoco, è il terzo album della saga avente come protagonisti i classici quattro elementi. Il ritorno dei Vintersorg alle sonorità di un tempo è una cosa che ha fatto indubbiamente piacere, ma ciò che sorprende realmente è la capacità di Andreas Hedlund di continuare a produrre dischi per nulla banali e mai ripetitivi, nonostante gli innumerevoli progetti per i quali lavora come compositore oltre che come musicista. È un dato di fatto che nel panorama folk/viking attuale le band tendano sempre più a plagiare se stesse, ma in questo caso potete andare sul sicuro e non avrete l'impressione di ascoltare la solita minestra riscaldata. Detto questo i generi citati in precedenza sono solamente una linea guida, dato che oramai mi risulta parecchio difficile classificare il progetto Vintersorg all'interno di un solo genere, visto che dal punto di vista musicale si tratta di un black metal carico di progressione ed epicità, che però non disdegna diversi momenti di natura folkloristica. La band svedese è ancora una volta supportata dall'austriaca Napalm Records, mentre l'artwork è opera del solito Kris Verwimp, il quale in questo caso si è leggermente distaccato dal suo stile per poter rappresentare al meglio il concept di Naturbål.
Il secondo componente della band è sempre Mattias Marklund, che, con il suo operato alle chitarre, alleggerisce un po' il ruolo di tuttofare ricoperto da Andreas, capace di rivestire anche gli abiti del produttore con risultati di notevole livello: il disco suona infatti potente ed ogni elemento è perfettamente udibile, fatta eccezione per qualche piccolissima nota di tastiera che si perde negli attimi più concitati e caotici. Ma tralasciamo i dettagli e partiamo con Ur aska och sot, la quale è costituita da una solida base di metal estremo arricchita da ottime parti di tastiera e dai soliti affascinanti ritornelli al quale Mr V. ci ha da sempre abituati. Un fattore che contraddistingue questo pezzo, e che noteremo costantemente nel corso di Naturbål, è l'intelligente progressione della canzone: rallentamenti e melodie si susseguono uno dietro l'altro con grande facilità, senza dimenticare l'aggiunta del cantato femminile di Helena Sofia Lidman a valorizzare ulteriormente il tutto. L'importanza del disco risiede anche nelle liriche in un'alternanza tra tematiche di natura filosofica ed altre di carattere più naturalistico, come nel caso della seconda Överallt och ingenstans. La seguente En blixt från klar himmel è introdotta da tuoni e fulmini, preparandoci così a sei minuti carichi di epicità. Anche in questo caso il dualismo vocale tra scream e pulito è eseguito alla perfezione, e, a seconda del cantato utilizzato, la componente strumentale modifica il proprio assetto, regalandoci riff assai ispirati ed eleganti trame di tastiera.
Le successive tre tracce raffigurano il fuoco nella sua veste più temibile e distruttiva. In Lågornas rov il protagonista è un incendio che si fa largo tra la foresta divorando ogni cosa che incontra durante il suo cammino: dal punto di vista musicale rabbia e melodia riescono a convivere tra di loro, mentre il tocco di classe è dato dall'aggiunta di campionature ambient durante le parti più lente e progressive. Rymdens brinnande öar è contraddistinta da numerose e ben eseguite parti corali che accompagnano a dovere l'aspra voce di Andreas. La successiva Natten visste vad skymningen såg accosta l'immagine del vulcano a quella di un drago sputafuoco, e la musica è una delle più epiche dell'intero CD, grazie alle numerose incursioni delle tastiere e al carattere estremo espresso da tutti i restanti strumenti. Naturbål si conclude con Urdarmåne e Själ i flamma: la prima è un pezzo carico di folklore e probabilmente tra i migliori del platter, la seconda è invece una composizione più immediata ma ugualmente efficace.
In conclusione ammetto che il precedente Orkan mi era sembrato più brillante, ma è anche palese come la nuova opera qui presente sia di difficile assimilazione. Non siamo infatti di fronte ad un disco da un ascolto e via, anzi, per comprenderlo al meglio è necessario un discreto tasso di attenzione. A parte questo il risultato finale è comunque di altissimo livello e degno del nome Vintersorg, segno che l'artista svedese ha le idee chiare anche per quello che sarà il capitolo conclusivo della saga. Non ci resta ora che goderci Naturbål e attendere il prossimo lavoro, sicuri di non restarne per nulla delusi.
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Abaddon potrebbe avere che tutte le sue ragioni se si degnasse di scrivere in un italiano quanto meno comprensibile. Disco stupendo. Vintersorg non ne sta sbagliando uno. |
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3
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E chi sarebbe sto decerebrato di Abbadon87? povera bestia.....poveraccio....va beh anche per queste povere creature bisogna avere pietà... |
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Ahah ma come si fa un disco di merda per un genere talmente merdoso come il Merdal molto meglio i One Direction Il mitico Bieber |
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I Vintersorg non deludono, 80 pieno anche per me... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Ur aska och sot 2. Överallt och ingenstans 3. En blixt från klar himmel 4. Lågornas rov 5. Rymdens brinnande öar 6. Natten visste vad skymningen såg 7. Elddraken 8. Urdarmåne 9. Själ i flamma
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Line Up
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Vintersorg (voce, chitarra, tastiera, programmazione batteria) Mattias Marklund (chitarra)
Musicisti Ospiti: Simon Lundström (basso) Helena Sofia Lidman (voce in Ur aska och sot) Frida Eurenius (voce in Rymdens brinnande öar)
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