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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 4872 letture )
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Full length di debutto dei tedeschi Bethlehem e successore di un paio di demo ed un EP particolarmente valido, Dark Metal è un album peculiare, che delinea con decisione lo stile unico della band. In egual misura black metal e doom metal, l'album (che viene perfettamente classificato soltanto dal proprio titolo) è un gioiello di nichilismo e disperazione che ha esercitato, nel corso degli anni, una singolare quanto decisa influenza su diverse band dedite al suonare depressive black metal o doom metal estremo. È difficile identificare album che assomiglino da vicino a Dark Metal, persino nella stessa discografia dei Bethlehem (limitandosi ai primi tre, gloriosi album, Dictius Te Necare appare molto più crudo e folle, mentre S.U.I.Z.I.D. ha un'anima decisamente più eclettica e sperimentale), proprio perché si tratta di una sintesi mirabile tra generi la cui connessione al giorno d'oggi può sembrare scontata, ma che nel 1994 non avevano ancora avuto modo di incontrarsi...non così bene quanto nel disco di debutto dei Bethlehem.
La musica di Dark Metal viaggia perennemente a velocità molto basse, indugiando talvolta nei tempi medi ma non raggiungendo mai le elevate velocità proprie, ad esempio, del black norvegese della vecchia scuola. In questo senso le tempistiche sono certamente più debitrici al doom e moltissimi dei riff recano con sé una sensazione di gravità ed oppressione difficilmente sperimentata prima. Dal black, Dark Metal estrapola alcune atmosfere gelide, nonché certe scelte vocali e melodiche che concorrono a formare la devastante aura di negatività che avvolge questo album; un altro importante fattore è il saggio utilizzo delle tastiere, centellinate per assumere la funzione di efficaci accenti per esaltare determinate sezioni. Da menzionare anche la scelta dei suoni: la chitarra è molto chiara e definita, nonostante conservi una moderata distorsione ed un discreto "peso" (non aspettatevi un tone gargantuesco, bensì uno più equilibrato), per quanto non di rado si ricorra al suono pulito in determinate parti spiccatamente oscure; il basso gioca una parte fondamentale nel conferire massa al muro sonoro accompagnando l'unica ascia in modo eccellente e ritagliandosi spazi dedicati particolarmente impressionanti, non tanto (come avrete intuito) per perizia tecnica ma per impatto atmosferico e gravità, grazie anche ad un suono piuttosto massiccio e tuttavia chiaro; la batteria detta il tempo in maniera cadenzata, sobria ed essenziale, con un suono altrettanto asciutto e calzante come un guanto al disco. Discorso a parte per la voce, che esplora una serie di registri vocali, dal growl profondo riconducibile al death metal, ed in particolare al death/doom, allo scream più tipicamente black, senza tralasciare anche un agghiacciante parlato in punti specifici.
Le canzoni di Dark Metal, seppur semplici nei propri elementi fondamentali, si rivelano piuttosto ricche ed avvolgenti: ne è un esempio la lunga Apocalyptic Dance, pezzo eccezionale che parte con spirito perfettamente doom, intervallando riff funerei a destabilizzanti sezioni prive di batteria dove il basso e chitarra e voce pulite la fanno da padrone. I riff sono incredibilmente bui ed avvolgenti, non accelerando mai troppo e mantenendo quindi l'intensità pachidermica tipica poi di capolavori funeral che sono stati a questo disco quasi contemporanei o sono venuti dopo. Dopo la metà è la volta di un intermezzo di basso e tastiere che è sufficiente descrivere con l'aggettivo "oscuro", prima di un'ulteriore riff che sfuma gradualmente in una conclusiva outro melodica, decadente e depressiva al punto giusto. Parlando di melodia, un'altra traccia che vale la pena citare è Funereal Owlblood, sicuramente la più tormentosa dell'intero disco (ed una delle più lente, nonostante una breve accelerazione di stampo black nella seconda metà del pezzo). Il suo incedere incalzante dona al brano una forza atmosferica particolare, in grado di dipingere terribili visioni nella mente dell'ascoltatore sensibile, specialmente se unito alla mefistofelica e variegata prestazione di Classen al microfono. Nonostante la qualità elevata di queste due composizioni in particolare, ogni brano di Dark Metal è un microcosmo a sé stante e meriterebbe un'analisi approfondita, se non fosse per il fatto che l'impatto emotivo dei pezzi è talmente titanico da lasciare in secondo piano le varie considerazioni tecniche e strutturali. Bisogna davvero ascoltare per credere.
Dark Metal è uno di quei classici dischi underground destinati a rimanere appannaggio di una percentuale ristretta di ascoltatori, nonostante abbia giocato un ruolo importante per diversi compositori dei generi già citati nel corso dello scritto (più di quanto comunemente si pensa). Seppure non sia difficile per un orecchio critico e disincantato cogliere le grandi qualità squisitamente musicali del platter, esse tendono ad essere minimizzate dalla portata emozionale che il disco esercita nell'animo dell'ascoltatore proprio perché, durante l'esperienza, è davvero difficile mantenere l'orecchio critico e disincantato di cui sopra. Non tutti apprezzeranno quel concentrato di puro buio musicale che è Dark Metal, perché le emozioni che esso induce sono quelle che ci fanno sentire più piccoli, oppressi e vulnerabili e che, soprattutto, ci toccano nel nostro intimo. Sicuramente è un'esperienza da provare almeno una volta nella vita.
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10
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Disco bellissimo, black e doom in perfetto equilibrio, ogni pezzo merita |
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9
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Anch'io preferisco i due album successivi, ma Dark Metal rimane comunque una pietra miliare per un certo modo di intendere il black metal. Un album dal fascino veramente unico. Voto 87 |
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8
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Io invece amo le schizofreniche chitarre e le urla disumane di SUiZiD. Totalmente fuori di testa e psicopatico. Dictus è forse quello che ho ascoltato meno (forse anche perché era il meno reperibile). Volo un pochino più basso col voto ma veramente di poco. Stupendo Dark Metal. |
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7
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Uno dei dischi Estremi più belli di tutti i tempi, atmosfere inquietanti, in pieno stile "Depressive", è meraviglioso. In una mia classifica personale, questo è da 90, mentre Dictius te Necare e S.U.I.Z.I.D. sono da 100 pieno. Peccato che dopo questi tre capolavori siano scivolati in una spirale di merda... |
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6
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Bei tempi...disco grandioso uscito per un'etichetta che all'epoca rappresentava le uscite più all'avanguardia nel metal estremo. Grazie per la recensione!!! |
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5
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Disco fantastico, precursore di tanti "depressi del 2000", ma secondo me molto meglio; all'epoca non fece breccia, la tempesta black metal impazzava e il suo valore verrà riconosciuto in seguito, ne è una prova anche questa bella recensione, comunque nessuno suonava come loro. Pezzo preferito Apocalyptic Dance un condensato di quello che che ci si troverà ad ascoltare nel resto del disco, tempi in slow motion, cantato greve e gutturale, accelerazione di stampo black e finale ultra depressivo con voce mesta sopra una melodia decadente. Belli anche i due successivi, poi fra autocitazioni è svolte dubbie niente da segnalare...peccato. |
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4
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i primi tre sono da avere a tutti costi...però sono d'accordo con awake che Dictius Te Necare è forse il loro apice, anche se quello che ogni tanto rimetto su nei giorni no è SUIZID |
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3
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Ricordo che scoprì quest'album e questa band in uno dei primi numeri di grind zone..c'era anche l'intervista e il poster. Allora un mio amico compro l'album e mi fece una cassetta che ancora ho...Rimanemmo affascinati dall'atmosfera oscura, maligna, lenta, notturna... ma comunque legata al modo di fare black in quel periodo.....Poi fini nel dimenticatoio...Indubbiamente da risoprire. P.S. all'epoca forse per il tipo di sound che avevano pensavo fossero svizzeri...... |
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2
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Dictius te necare è a mio parere il più bello della loro discografia. Landfermann alla voce è un qualcosa di spettacolare per drammaticità e teatralità. Ottimo anche questo Dark Metal ovviamente. |
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1
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Capolavoro, bella rece e voto confermato. Impossibile per me fare classifiche con i primi dischi, spettacolari tutti e tre. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Eleventh Commandment 2. Apocalyptic Dance 3. Second Coming 4. Vargtimmen 5. 3rd Nocturnal Prayer 6. Funereal Owlblood 7. Veiled Irreligion 8. Gepriesen sei der Untergang 9. Supplementary Exegesis 10. Wintermute
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Line Up
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Andreas Classen (Voce, Tastiere) Klaus Matton (Chitarre) Jürgen Bartsch (Basso, Tastiere) Chris Steinhoff (Batteria)
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RECENSIONI |
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