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Bethlehem - Sardonischer Untergang im Zeichen irreligiöser Darbietung
23/09/2023
( 1120 letture )
Germania, un luogo estremamente affascinante la cui produzione culturale/scientifica è stata e continua ad essere punto di riferimento, sia fuori che all’esterno del Vecchio Continente, sin dall’alba dell’età contemporanea. Paese il cui linguaggio così freddo e tragicamente meccanico, a prima vista, in realtà esprime un singolare modo di concepire la parola, affibbiargli un significato, un senso che non è altro che il parto fuoriuscito da quel dedalo diabolicamente contorto chiamato psiche. E se per un attimo rivolgessimo lo sguardo verso di noi, frugando tra i suoi cassetti intonsi, nell’angolo più remoto della nostra mente? Cosa potremmo mai trovare? E se tirassimo fuori queste idee, questi frammenti di essere dando loro una forma, una voce, un suono? I Bethlehem attraverso vie canoniche e non del black metal ci provano anche stavolta, con Sardonischer Untergang im Zeichen irreligiöser Darbietung (o meglio S.U.i.Z.i.D.), opera terza targata Red Stream, Inc.

Durch befleckte Berührung meiner Nemesis inizia le danze, un brano dai marcati risvolti doom da cui sorge la voce straziante di Marco Kehren, chiamato a rimpiazzare l’uscente Rainer Landfermann. L’esecuzione si attesta su continui cambi di ritmo e atmosfera, chiave compositiva divenuta marchio di fabbrica del gruppo, che verrà utilizzata anche in questa sede, catturando l’ascolto in questo vortice di dolore che travolge fin da subito. Più avanti ci imbattiamo in Du sollst dich töten: il tutto presenta una struttura bipolare di furia e melodie limpide ma disturbanti, ma non sono solo gli strumenti a disturbare, perché anche la voce femminile di Cathrin Campen che vi fa parte incastonata nei suoni, fa ghiacciare il sangue nelle vene. E’ tempo di proseguire la nostra discesa nel buio con Gestern starb ich schon heute, una composizione dallo squisito gusto gotico che con i suoi riff e, soprattutto, con l’assolo centrale, conquista l’udito al primo istante; l’atmosfera è malinconica ma anche sognante a tratti, rendendo la canzone tra le migliori del platter. Teufelverrückt Gottdreizehn sorprende per la sua introduzione piuttosto particolare, ben tre minuti di soliloquio in rigorosa lingua teutonica, un momento di puro misticismo evocativo supportato dal pianoforte. Anche qui brillano i riff di Klaus Matton, azzeccatissimi e graffianti, che si intersecano in uno sviluppo esecutivo dagli stacchi drammatici e la sezione ritmica non è da meno. Alla quinta traccia c’è Tote weiße Marder, per la quale occorre fare un plauso a Marcus Losen per il lavoro minimale ma efficace dietro alle pelli, soprattutto nelle sezioni più areate. Fin qui possiamo notare nei brani una certa persistenza a livello stilistico nell’utilizzare arpeggi o note in pulito, per creare atmosfere ultra malinconiche che saranno poi un elemento distintivo del DSBM. Giunti a questo punto del disco vorremmo soffermarci brevemente sulla questione testuale: i versi scritti dal bassista Jürgen Bartsch volano su più versanti stilistici, dall’astratto al surreale, visioni oniriche intrecciate nel quieto caos dell’abisso cerebrale, i testi parlano di scorpioni, bar, ombre, metafisica, ed altre immagini allucinate e sono testimonianza di una lucida follia, stagliate nel mandala sonoro di quest’album. Oltrepassata la metà dell’ascolto abbiamo di fronte un altro pezzo sublime nella sua semplicità, ovvero Nexus: la struttura è basica attestandosi sullo stesso giro melodico (anche questo dal respiro gotico) per tutta la durata del brano, ma funziona dannatamente bene e inchioda le orecchie e soprattutto le menti in uno stato di cupa estasi e sottile malvagità fino all’ultimo secondo. Luftstehs'lbläh è un altro splendido esempio di intersezioni sonore, puro metallo nero furente così come Kehren che assume certa gravità a livello vocale nei rallentamenti; se questo non fosse abbastanza ci pensa l’ugola della Campen a metterci del suo per rendere tutto il più mentalmente instabile possibile. Pezzo forse più quadrato e “scandinavo” rispetto agli altri fin adesso presi in esame è Als ich noch Caulerpa Taxifolia erbrach; da notare l’intersezione, dove anche in questo caso la nostra cara Cathrin, coi suoi gemiti e lamenti, mette il suo tocco di follia sempre al punto giusto. Il breve skit Tod ist weicher Stuhl in gar fleischlos' Gift presenta un solo riff di una bellezza abbacinante, una piccola perla nera che racchiude in sé infinite nuances emotive, troppe per poter essere commentate. Un vero peccato che tale intuizione strumentale non abbia sortito ulteriori sviluppi.

Difficile fare un’analisi su un lavoro così profondo, un progetto che cerca di sforzarsi per trascendere la musica e diventare esperienza emotiva pura e cruda. Il gruppo a livello musicale approfondisce alcune soluzioni già sperimentate nel disco precedente, dando più fondo alla dinamica introspettiva, ed è proprio grazie a questa finezza concettuale che S.U.i.Z.i.D, seppur uscito nel 1998, gode tutt’ora di adamantina longevità. Ma in fin dei conti non credete a queste parole, a queste povere fallite surrogate che cercano invano di riprodurre l’afflato della nostra essenza. Non credete neanche a questo voto, venuto alla luce solo perché sarebbe stato ingiusto lasciarlo vuoto accanto agli altri lavori. Forse, se volete, potrete credere a questo: ascoltatelo. Abbracciate il buio.



VOTO RECENSORE
91
VOTO LETTORI
85.47 su 17 voti [ VOTA]
Ezio
Martedì 28 Gennaio 2025, 19.05.46
8
A me è piaciuto un sacco.
duke
Martedì 26 Settembre 2023, 22.12.29
7
....te piace u\' presepe....ma non piace.....sti betlemme.....non mi dicono nulla....
Awake
Martedì 26 Settembre 2023, 8.43.47
6
Altro discone da paura...
DaveHC
Lunedì 25 Settembre 2023, 21.29.32
5
Il primo secondo me è inarrivabile, anche se all\'epoca lo trovai ostico e preferivo di gran lunga altro in ambito black metal.
Transcendence
Lunedì 25 Settembre 2023, 21.14.08
4
@ Galilee: Ha già commentato sotto Dictius te Necare.
Galilee
Lunedì 25 Settembre 2023, 16.18.55
3
Ascoltavo qualcosa, non sono niente male davvero. Strano non vedere Lisablack..
Aceshigh
Domenica 24 Settembre 2023, 14.32.10
2
Grande album, così come i precedenti due. Come fatto notare qui sotto da 30$Bag, c’è una buona dose di sperimentazione (e negli album successivi ce ne sarà anche di più), con l’accostamento, anche brusco, di elementi puramente dark, gotici o atmosferici alla struttura (diciamo) black di base. Teufelverrückt Gottdreizehn e Nexus splendide. Voto 87
30$Bag
Sabato 23 Settembre 2023, 15.04.06
1
Dei primi tre classici, il mio preferito in quanto quello più folle e libero da strutture canoniche dei generi di riferimento, nonché quello che immortala a mio avviso la miglior line-up della band. Gli interventi di Catrin Campen avevano il loro perchè (e lei era tanta roba, diciamocelo). \"Nexus\" era una delle mie preferite, tuttavia era palesemente copiata da \"The Drowning Man\" dei Cure
INFORMAZIONI
1998
Red Stream, Inc.
Black
Tracklist
1. Durch befleckte Berührung meiner Nemesis
2. Du sollst dich töten
3. Gestern starb ich schon heute
4. Teufelverrückt Gottdreizehn
5. Tote weiße Marder
6. Nexus
7. Luftstehs'lbläh
8. Als ich noch Caulerpa Taxifolia erbrach
9. Tod ist weicher Stuhl in gar fleischlos' Gift
Line Up
Marco Kehren (Voce)
Cathrin Campen (Voce)
Klaus Matton (Chitarra)
Jürgen Bartsch (Basso)
Marcus Losen (Batteria)
 
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