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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Decrepit Birth - ...And Time Begins
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( 2035 letture )
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Silenzio in aula per favore! Siamo qui oggi per discutere se vale la pena o meno analizzare un disco di death/brutal metal, tale …and Time Begins, dei famigerati Decrepit Birth. La parola al deathster dell'accusa, azzeccagarbugli Chuck Amott. La ringrazio, vostra brutalità. Dunque la questione è semplice: quanti appassionati metallari nei vari tuguri che sono soliti frequentare, hanno mai visionato ed udito band dai nomi improbabili, che dall'alto del loro tasso tecnico, veleggiavano su ritmi tali che nemmeno un meteorite precipitando sul nostro pianeta raggiungerebbe, accompagnati da una furia pestatrice che in confronto tre ore di comizio di Bruno Vespa equivarrebbero ad una passeggiata in centro città la domenica mattina? Le rispondo io senza che vossignoria sprechi i suoi preziosi neuroni: tanti, tantissimi, forse tutti hanno udito decine e decine di band del genere, in attesa probabilmente di band molto più varie ed interessanti, magari ispirate profondamente dal sempre grande sua maestosità Chuck, che ben si guarda dal concedere la sua genialità a cotanti, chiamiamoli pure musicisti, ma ben più corretto sarebbe dire mestieranti, buoni solo come apripista di altri gruppi o per ben impressionare i novizi al loro primo circle-pit. Non mi fraintenda, ci sono anche episodi di band che con questa semplice formula funzionano efficacemente, ma mi domando sinceramente se ciò si possa applicare alle nove "composizioni" di questo platter. Mi chiedo se è questo che cerca il metallaro, oggi? Io non credo vostra becerità. Ho finito per il momento.
Sì, direi che è stato abbastanza chiaro, ora però passo la parola alla difesa, signor Frank deLuciferis, ci ammorbi pure con la sua arringa, prego.
La ringrazio vostra malvagità. Or dunque, mi permetto solo di dire che sì, questo è brutal signori. Chi di voi qui presenti non sente la necessità di spingersi al limite, portando allo stremo i propri luridi padiglioni uditivi, con un concentrato di efferata e disincantata potenza e brutalità? Ne necessitiamo in queste cerchie come il miele per le api o come brama i suoi preziosi tesori il piccolo stercorario. Velocità folli ed atmosfera opprimente, concentrata in poco, pochissimo tempo per non disperdere il suo prezioso apporto di energia e tutto ciò possiamo tranquillamente trovarlo in questo disco, in ogni singola traccia, nient'altro che puro e cattivo brutal, farcito di dosi di tecnica e qualità da coloro che tentavano probabilmente di essere la band più veloce e potente del globo terracqueo. È anche grazie a dischi del genere che si fanno felici i metallari sparsi nel mondo. Grazie vostra nefandezza.
Bene, direi che anche le sue parole siano condivisibili, ed in effetti mr. Chuck Amott, non è la prima volta che dischi del genere escono, cosa la porta ad un posizione così contrariata?
Ma vostra animosità, è molto semplice, questo disco non sembra avere una qualità che sia una. Partendo dalla prima traccia, Prelude to Apocalypse fino alla conclusiva title track, si ripete sempre lo stesso ritornello, sempre la stessa cosa, non si riesce a distinguere una composizione dall'altra, non ci sono assoli, melodie, virtuosismi, ok questo non è necessariamente un male, ma qui è tutta un'accozzaglia di suoni, la batteria spinta a mach 4, chitarra e basso che suonano uguali, una voce gutturale che non varia mai, e tutto assieme nello stesso momento. Unica consolazione, non si va praticamente mai oltre i tre minuti e mezzo, altrimenti non saprei cosa dire di buono di tutto ciò. Alla luce poi di ciò che furono capaci i Decrepit Birth con il successivo capolavoro Diminishing Between Worlds, ha davvero senso perdere tempo a recensire questo debut? Suvvia, quasi tutte le band partono con album grezzi, da migliorare, se non addirittura diversi e questa non fa eccezione, non vi è motivo alcuno per star qui a discuterne, quindi vostra malevolenza, venga giù da quello scranno e andiamo a farci una birra, accompagnati da più buona musica.
Mi spiace declinare il suo invito, anche perché fa sempre piacere una bella birra offerta, ma prima dobbiamo sentire che cosa ha da dirci in contrapposizione il suo rivale; prego dr. Frank deLuciferis, difenda i suoi assistiti, e per cortesia, la smetta di tentare di corrompere gli animi dei presenti in aula e risponda all'ultimo punto dell'accusa, che mi sembra quantomeno ben argomentato, grazie.
Ah, mi scusi vostra morbosità. Dunque, credo ci sia poco da aggiungere a quanto detto dal mio ignobile collega, è vero, questo è un disco ripetitivo, poco vario ed assolutamente lontano da qualsiasi concetto assimilabile alla melodia ed al prezioso virtuosismo. E meno male, aggiungo io. Qui c'è tecnica in abbondanza, tutta al servizio del risultato, cioè un sound pressante, alienante, che non rallenta mai e non lascia scampo. É sempre un piacere sentire l'attacco di Thought Beyond Infinty, o il ritmo martellante di Rebirth of Consciousness, o la splendida Shroud of Impurity, per non parlare della title track! Cos'è tutto ciò se non un'altra faccia della stessa medaglia, pura cattiveria fusa nel metallo che tanto adoriamo. La band ha talento, e qui ha dimostrato di saperci fare in quanto ad impatto e violenza, oltre che con gli strumenti. Non dimentichiamo che sì, subito dopo è uscita una gemma di rara bellezza, ma il fulcro della band è sempre quello, il duo Sotelo/Robinson, e questo disco è fondamentale per l'esperienza e la potenza che si porteranno dietro i due artisti; infatti come spesso avviene, ci si fa forti delle proprie qualità, e si smussano i difetti per poter migliorare, e qui casca quel disgraziato di asino che ancora mi raglia in faccia solo perché l'ho fatto cadere io per prendermi la sua anima: i Decrepit Birth forti della loro caratura tecnica, hanno rallentato i tempi e rimodulato la potenza qui presente per arrivare ai lavori successivi, fondendo il tutto alla passione viscerale che hanno per questa musica ed i suoi esponenti, tra cui il già citato Schuldiner. E qui finisco vostra iniquità, questo è un disco forte, non per tutti, forse non memorabile, ma veloce, potente che farà sicuramente la gioia di molti, base per una discografia più ampia e diversa, con una sua identità e non quindi come uno dei tanti. Ho finito, grazie vostra ignobilità.
Bene, ascoltando con dispiacere i vostri pareri, sono già in grado di formulare un verdetto chiaro ed illuminato: ognuno faccia come gli pare. È chiaro che chi cerca in un disco varietà, melodia e quel qualcosa in più che rende senza tempo una manciata di note, deve rivolgersi non necessariamente ad altro, ma quantomeno al prossimo disco della band in questione. Chi invece cerca sensazioni forti nel vero senso della parola, abituato a tempi marci, sporchi e cattivi, gioverà di questo marasma sonoro, che come unica colpa probabilmente ha il fatto di essere l'antecedente dei lavori successivi. Ognuno quindi è libero di vederla come vuole, io invito il dr. Chuck Amott ad evitare di criticare band dal sound a lui non compiacente, così magari ogni tanto anch'egli si concederà a ritmi e proposte più estreme, ed il dr. Frank deLuciferis, ad ascoltarsi il disco in questione cosicché lo si possa distrarre dal suo reiterato tentativo di acquistare anime corrotte in questa sede; la pregherei di effettuare queste compravendite al di fuori di questo malefico ufficio. La seduta è tolta, la corte si aggiorna fino al prossimo disco dei Decrepit Birth
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5
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In realtà, Edohard sono abbastanza seguiti, e mi sembra abbiano detto di avere già pronto del materiale per un nuovo album. Questo resta un debut molto buono, per poi arrivare a dei dischi veramente ottimi. |
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4
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Non avevo notato che sono nel roster della nuclear blast...mea culpa riguardo l underground... |
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3
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Comprai polarity 2 3 anni fa...album interessantissimo mi spiace che della band non si senta più nulla...l ultima notizia forse di 2 o più anni riguardava il furto subito della strumentazione...è dura muoversi nell underground... |
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2
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beh, la scelta era "obbligata", io adoro questo e soprattutto diminishing, che è splendido proprio in virtù dell' equilibrio tra pathos e potenza che ha; potenza che viene direttamente da qui, nonostante come ben dici, il passo avanti di DbW è notevole  |
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1
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gran bel debut! ottima scelta enry!!!! loro han fatto un notevole passo in avanti rispetto a quest'album però la matrice e la dedizione sono rimaste. ottimo!!!! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prelude to the Apocalypse 2. Condemned to Nothingness 3. Thought Beyond Infinity 4. The Infestation 5. Rebirth of Consciousness 6. Shroud of Impurity 7. Concepting the Era 8. Of Genocide 9. …and Time Begins
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Line Up
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Bill Robinson (Voce) Matt Sotelo (Chitarra, Voce) Derek Boyer (Basso, Voce) Tim Yeung (Batteria)
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