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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Decrepit Birth - Polarity
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( 6927 letture )
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Era tanto che aspettavamo qualcosa di nuovo sotto il Sole. Era tanto che il mondo del death cercava una scossa, un lampo, un bagliore per non cadere in un oscuro baratro fatto di blast beat e growl. Ed ecco comparire i salvatori della patria: Bill Robinson, Dan Eggers e Matt Sotelo. In sintesi: Decrepit Birth. Partiti anonimi con il ronzio del violento e veloce ...And Times Begins, idoli con il leonesco ruggito del raffinatissimo Diminishing Between Worlds, ora maestri con Polarity. Quando la classe e la tecnica riescono a fondersi con il termine arte. Se si ascoltassero i Decrepit Birth per la prima volta inserendo quest'ultimo lavoro nel lettore, avremmo la convizione che i nostri siano una band matura con alle spalle una carriera ventennale. Poi, eruditi del genere quali siamo, andiamo ad approfondire la loro storia, cultura, i loro cambiamenti e notiamo che l'album in questione è il numero tre. Davvero complimenti. Iniziammo con la classica brutalità di ...And Time Begins, poi la loro tecnica si trasformò in un'elegante melodia (mantenendo sempre quella violenza di fondo) e giungemmo a quel capolavoro intitolato Diminishing Between Worlds: un mondo di spasmodiche e perfette strutture, di incontrollabili e virtuosi riff, di fusione tra brutalit࠴ecnica e melodia. Ora Polarity.
Gli statunitensi hanno fatto loro, come nel precedente (capo)lavoro, elementi di Atheist, Cynic e Death adattandoli alle proprie esigenze compositive sfornando un album vario e caratterizzato da un'ottima produzione. Brutalità, cambi di ritmo, melodia (tanta), tecnica che fa rabbrividire, il tutto unificato da un tale equilibrio che fa di questi diversi fattori un unico blocco, perchè la grandezza dei Decrepit Birth sta nell'organicità della loro musica. Ascoltare per credere. Mi risulta difficile scegliere canzoni che meglio si distinguono, nessuna prevale in modo netto sulle altre. L'opener (A Departure Of The Sun) Ignite The Tesla Coil è un esplodere di meteoriti inseguite da armonie cosmiche; il growl di Robinson per quanto sia mistico e cavernoso non si impone sugli altri strumenti ma è bilanciato genialmente con essi. Metatron è una spugna di brutalità che assorbe una melodia mai troppo eccessiva, The Resonance, The Quickening Of Time, Mirroring Dimensions, Polarity si ascoltano che è un piacere grazie alla durata non troppo lunga (una media di 3 minuti). Sea of Memories è un brano strumentale magnifico, epico, melodico, con l'atmosfera che crea direi quasi spaziale, in linea diretta con la complessa copertina. Voglio citare anche A Brief Odyssey In Time, una sfuriata di appena un minuto che non passa inosservata, dove si ritagliano un oneroso spazio anche le tastiere. Impossibile non rimanere incantati da Polar Impulse. I titoli di coda spettano a Darkness Embrace, altro brano strumentale che, soggettivamente, sembra voler lasciare qualcosa in sospeso, ci tiene in tensione, avvertendo l'ascoltatore che i nostri torneranno (speriamo) presto.
Polarity spedisce i Decrepit Birth nell'Olimpo del death tecnico. La conferma a Diminishing Between Words. Funambolici e istrionici riff, pattern di batteria di precisione impeccabile, basso amalgamato alla perfezione con tutto il resto. Un album di tecnica a palate, di perizia compositiva e geniale raffinatezza, ma di non difficile assimilazione, grazie all'organicità della musica e ai perfetti equilibri. Si parla molto dei ritorni di Atheist e Cynic che hanno fatto piovere tanti elogi. Ma attenzione, i Decrepit Birth hanno sfornato un altro capolavoro...stanno diventando Storia.
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20
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Ascoltando diverse band "tech-death", ho imparato che non sempre la bravura implica necessariamente che il prodotto finale sia un capolavoro.. E questa ne è l'ennesima conferma: come per Obscura, Necrophagist, The faceless (se proprio dobbiamo) e altre numerose band odierne, qui c'è tecnica sublime e.. Beh poco altro! Innanzi tutto, le vocals: asciutte, prive di alcuna violenza, sembra quasi che Robinson si sia ingoiato tutto il deserto del Sahara, talmente è atono.. La batteria rimane legata al brutal degli inizi, ma allo stesso tempo ha quella eleganza, che nei Death era tanto frequente; insomma è l'unico elemento davvero apprezzabile.. I riff, molto tecnici, ma troppo fin troppo melodici, rimangono comunque "ascoltabili" e gradevoli.. Detto ciò, tutte le volte che ho ascoltato diminishing between worlds e quest'album, giungevo alla fine di entrambi sorpreso e, soprattutto, deluso: si, perché ogni canzone, detto in parole povere, è uguale all'altra.. A parte le strumentali, facilmente riconoscibili per la mancanza dell'impersonale voce di Robinson, tutte le altre sono molto simili, tranne in alcuni riff che spiccano su tutti.. E, cosa ancora più importante e direi anche dolorosa, è la sostanziale mancanza di innovazione dal secondo al terzo album: ascoltando diverse volte casualmente canzoni da entrambi, ho sempre notato che non v'è alcuna vera differenza; una grave mancanza questa, da degli artisti simili.. In conclusione, se si ha una forte nostalgia dei Death di symbolic e the sound of perseverance, rivisitati con batteria e vocals "semplicemente" più brutali, allora i Decrepit Birth sono perfetti, altrimenti il "tech-death" offre altre band decisamente più originali (leggasi Gorguts, Ulcerate, Demilich e Cryptopsy in primis).. In numeri, 65 ad entrambi, per la voglia della band di dedicare la loro musica al compianto Chuck con passione e, ovviamente, tecnica. |
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19
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Gruppi come questi rappresentano il futuro del Death. Che vi piaccia o no. |
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ho aquistato questo album ed è un disco di qualità ma nulla a che vedere con i Death...sono un pò troppo freddini...la tecnica da sola non basta forse per questo il voto dei lettori è così basso anche se un album del genere solo per il modo iin cui è suonato merita un 80 come minimo... |
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17
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perche` il voto medio dei lettori e` inferiore al 60? ma stiamo scherzando? non ho parole............ |
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16
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Voto medio dei lettori scandalosamente basso a mio avviso. |
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15
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Peccato solo la mancanza di K.C. Howard... |
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O_O Pensavo che non avrebbero sfornato qualcosa ai livelli di DBW, invece devo ricredermi. D'accrodissimo sull'ultima affermazione della rece... |
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13
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Ho capito. Grazie per la chiarezza |
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Non metto in dubbio che sia soggettiva ma è strano che avvenga con due dischi consecutivi della stessa band, c'è qualcosa che non quadra. Personalmente sono uno che s'immedesima molto nel lavoro delle band e che prima di accantonare un disco ci perde del tempo, degli ultimi due Decrepit Birth mi è rimasto praticamente nulla, per me è indicativo come segnale, vale per me ovvio ma se devo spendere soldi diviene parametro guida. |
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11
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io credo che è un discorso molto soggettivo, ovvero il calore che ti trasmette un gruppo. Ad esempio 'Polarity' mi ha emozionato molto (come si legge nella recensione). |
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10
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@Jena Plisk esatto detto in breve è questo il concetto. |
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@Undercover. Da quello che ho capito riconosci la perizia tecnica del gruppo ma non ti emoziona poichè questa è fine a se stessa. Giusto? |
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8
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@Alessandro "jena plisk" e Nagash ragazzi voi fraintendete la mia critica come una riluttanza verso l'aspetto tecnico del death, non è cosi. Ho amato il debutto degli Hiroshima Will Burn band che purtroppo si è splittata e adoro gli Ulcerate che si può dire non siano tecnicamente dei geni? Quello che fa la differenza per quanto mi riguarda soprattutto non essendo un tecnico io stesso e fregandomene altamente della minuzia in alcuni casi, è ciò che mi rimane di un disco, le sensazioni che perdurano nel tempo. Ascoltato più volte quest'album come il precedente mi son convinto che questi siano ottimi esecutori ma che abbiano la capacità di trasmettere pari a quella di un congelatore, in più avendo perso anche il reale motore, Kc che teneva a galla le prove con i suoi pattern di batteria (scusatemi se lo ripeto ma anche nei Severed Savior che spaccano il di dietro come violenza la tecnica non era di sicuro messa in secondo piano e non era l'aspetto del piri piri a fare la differenza) questi andranno alla deriva così come nel primo senza l'apporto di Tim "Missile" Yeung quel disco sarebbe stato gambizzato. |
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7
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@undercover. La musica metal è in lenta ma continua evoluzione. Il mondo dell'estremo rimane il sottogenere più legato ai canoni tradizionali. Sono passati 20 anni dai tempi d'oro dell'extreme metal in generale, sia del black che del death, e abbiamo bisogno di gruppi che rimangono legati alle vecchie radici, che suonano 'old school' o che rimangono su quei canoni pur essendo moderni, per non perdere un vecchio e prezioso patrimonio, ma anke di chi sa andare oltre, che vuole osare e sperimentare. |
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6
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Undercover, allora immaginalo come un "nuovo" genere non adatto a te  |
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5
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Bravo Jena, ottima rece. Il disco è ottimo, ma preferisco leggermente il precedente. 80. |
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4
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dio bono....l'ho ascoltato proprio oggi....spacca di brutto. |
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3
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Grandissimi musicisti ma gente che il death melodico e lo inserisce in un vortice di onanismi strumentali (meno del precedente per fortuna che era a dir poco orrido) non la posso neanche considerare death metal niente a che vedere con la furia del primo di "...And Time Begins". Che palle tremende, disco adatto solo per chi ama le lezioni di musica e non la musica. Il ritorno di chi? Gli Atheist il disco nuovo " è un platter appena sufficiente e i Cynic non sono più legati al mondo death ed estremo in genere da quando uscì "Focus", se continua di questo passo vedremo i dvd di queste band nelle migliori edicole oltretutto hanno anche perso Kc Howard. Voto 65 per la forma, emozioni 0. |
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2
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All'uscita di Diminishing Between Worlds ero stato tra i meno estasiati, lo trovano ottimo, ma non sensazionale , ma questo Polarity per i miei gusti merita, stavolta si, un votono e la parola Capolavoro. Grandioso! |
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1
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Ennesima recensione magnifica di Jena. sei un grande! Ottimo album, un 80 pieno se lo merita assolutamente! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. (A Departure Of The Sun) Ignite The Tesla Coil 2. Metatron 3. The Resonance 4. Polarity 5. Solar Impulse 6. Mirroring Dimensions 7. A Brief Odyssey In Time 8. The Quickening Of Time 9. Sea Of Memories 10. Symbiosis 11. Darkness Embrace
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Line Up
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Bill Robinson - Vocals Matt Sotelo - Guitars Joel Horner - Bass
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