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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Premiata Forneria Marconi - Un’Isola
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( 5559 letture )
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Dovendo fare una classifica dei gruppi italiani più importanti di sempre e considerando anche il credito da questi riscossi all'estero presso un pubblico mediamente più colto della media, la P.F.M. comparirebbe certamente nella prima parte della lista. Se poi il discorso viene ristretto al progressive, appare chiaro come il gruppo di Franz Di Cioccio deva essere compreso tra quelli più rilevanti in assoluto. Correva l'anno 1974 -"l'anno", per il progressive italiano- quando la Premiata Forneria Marconi immetteva sul mercato L'Isola di Niente. Il vinile faceva seguito a Photos of Ghosts, album concepito per presentare la band oltreoceano costituito da canzoni tratte da Storia di un Minuto e Per un Amico, ed era concepito come ulteriore step evolutivo verso una internazionalizzazione della proposta del gruppo che pur conservando una chiara impronta italiana ed una grande qualità generale, poneva la poneva come punta di diamante della proposta musicale nazionale presente all'estero assieme ad una ristretta pattuglia di altre. A distanza di quarant'anni da quell'uscita, la P.F.M. ne fa uscire una versione live registrata lo scorso 31 Maggio a Tokyo -da sempre zona devota a questi musicisti- e ribattezzata Un'Isola, che si inserisce nel quadro di un progetto più ampio che una volta a compimento, andrà a comporre una collana composta dai primi cinque album del gruppo intitolata Il Suono del Tempo.
Nonostante si tratti di materiale più che noto ed altrettanto ampiamente storicizzato, i motivi per interessarsi all'operazione esistono. La scaletta de L'Isola di Niente viene infatti proposta integralmente dal vivo per la prima volta, compreso il famoso coro iniziale qui a cura degli otto elementi del Moment Choir, in tal modo si ha occasione di ascoltare anche Via Lumiere live, cosa mai avvenuta in precedenza su disco. Presentato da una veste grafica non faraonica, ma elegante e completa di ciò che serve (all'interno un booklet di otto pagine con i credits completi e varie foto live, il tutto su uno sfondo blu cielo. Presente anche un coupon per ricevere il contenitore box de Il Suono del Tempo), l'opera presenta una registrazione molto chiara e pulita, forse addirittura in misura eccessiva, fatto che accostato al religioso silenzio con cui il pubblico giapponese ascolta le esecuzioni applaudendo solo ed esclusivamente alla fine di ogni pezzo, rende il discorso "musica live" meno impattante di quello che potrebbe. Trattandosi di progressive, considerando il tasso tecnico della musica della P.F.M. e tenendo presente che già all'origine il tutto si contraddistingueva per una qualità d'incisione superiore alla media, questo può essere tranquillamente accettato, ma è un dato di fatto che il tutto suoni più vicino ad una registrazione in studio che ad un concerto. Scaletta immutata rispetto al vinile originale, con il coro ad inaugurare la registrazione e L'Isola di Niente, suite di oltre undici minuti che dimostra in maniera inequivocabile perché Mussida e soci vennero accostati ai Genesis del tempo. In realtà la composizione mostra specialmente in certe linee del basso di Patrick Djivas e nella vocalità di Franz Di Cioccio ancora una forza tipicamente italiana di fondo, pur effettivamente ibridata col senso internazionale e marcatamente britannico per il prog che ne fa ancora oggi uno spurio che definire godibilissimo è riduttivo. Is My Face On Straight evidenzia fin dal titolo le sue aspirazioni internazionali, confondendosi maggiormente con la scena brit e rinunciando in parte alla propria matrice mediterranea. In particolare il flauto -ancora suonato da Djivas- riporta alla mente band illustrissime, mentre l'eleganza della chitarra di Franco Mussida rende tutto assolutamente settantiano nel suo divenire. Con La Luna Nuova torniamo a quell'incrocio progressive UK/ITA che rendeva e rende ancora la P.F.M. capace di parlare ad un pubblico transnazionale, lasciando che le contaminazioni jazz che avrebbero reso ancora più peculiare il prog italiano proprio tra il 74 ed il 75 parlassero per loro. Questo al di là di come, nella fattispecie, possa essere relativamente semplice a volte essere musicalmente simpatici ai nipponici. Discorso particolare per Dolcissima Maria. Il brano, una bellissima ballata, venne ferocemente attaccato dall'ala impegnata del movimento controculturale, quindi la gran parte, con tanto di sprezzante giudizio vomitato da Demetrio Stratos nei confronti degli autori, accusati di voltare la testa indietro davanti ad una situazione che sembrava in bilico tra rivoluzione e controrivoluzione reazionara ("Contesto la Premiata. In questo momento storico.. buttano le bombe a Brescia... trovo stupido che facciano “Dolcissima Maria”... è assurdo! - da una intervista in occasione del concerto di Saluzzo degli Area del 74- NdA). A distanza di tutti questi anni e da quei fatti, è possibile forse valutare il pezzo per quello che è: una struggente e riuscitissima ballata che ha resistito allo scorrere del tempo. Il piatto forte de L'Isola è comunque conservato in coda, con l'esecuzione live mai incisa prima d'ora di Via Lumiere (Have You Cake And Beat It), un gioiello dalle atmosfere musicali ora sinuose, ora cupe ed oscure, in bilico tra l'onirico e l'inquietante, ancora con sovrastrutture jazzy ed il suo gusto per l'improvvisazione che la impreziosiscono ulteriormente durante i suoi numerosi cambi di situazioni musicali. Uno dei migliori pezzi della Premiata.
Per essere correttamente valutata, l'operazione Un'Isola deve probabilmente essere inquadrata nel contesto dell'opera completa che la contiene, ossia quella denominata Il Suono del Tempo cui abbiamo fatto inizialmente riferimento. Preso singolarmente comunque, il CD è materiale per collezionisti, oltre che per estimatori della buona musica. La presenza del coro dal vivo, ma soprattutto di Via Lumiere (Have You Cake And Beat It) la rendono infatti tale e di conseguenza degna dell'interesse del pubblico. Considerato come live album, pecca un po' dal punto di vista della trasmissione dell'evento "in diretta", sacrificata in nome della pulizia del suono -peraltro opportuna visto il genere- e della scarsità di effetti da parte di un pubblico fin troppo composto, come tradizione del Sol Levante. Per chi ama il progressive e la P.F.M. comunque, ancora un lavoro in grado di dare ampie soddisfazioni.
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album veramente bello e che non stanca mai. grande esecuzione. concordo sul fatto che l'aspetto "live" è secondario. ma del resto meglio un religioso silenzio quando si ascoltano certe canzoni.. |
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@steelminded: Figurati! Probabilmente hanno battibecchi/questioni precedenti  |
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Si lo so ma non capisco perché prendersela se l'attacco non è personale... Tutto qui... Grazie per l'apprezzamento immotivato  |
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@steelminded: sei un utente moderato e competente, a quanto ho in mente, qui effettivamente il discorso potrebbe durare secoli (e ogni giorno sul sito c'è almeno una discussione che riguarda questo argomento), ma non trovi che ci sia una leggera differenza di forma (e quindi spesso, di contenuto) tra esprimere con decisione un parere PERSONALE, anche categorico, ma rispettoso, e invece sentenziare in modo categorico, a volte spocchioso e infastidente per uno che legge e ha un parere opposto, facendo passare quello che pensa il mio piccolo cervello per legge a cui tutti devono sottostare? Mi spiego sulla lieve differenza? |
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Però neanche censurare chi legittimamente esprime il proprio parere diverso dal vostro, sebbene in maniera categorica... o no? |
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Quoto come in altre recensioni il pensiero di klostridium...anche se penso che con certa gente sia battaglia persa |
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Fino a quando ognuno considera i propri gusti (ideologie) migliori di tutto il resto a prescindere... |
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Capisco.. Quindi ogni disco di ogni gruppo fa schifo dato che ognuno può considerare migliori altri gruppi. Non fa una piega. |
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Anzi, almeno quindici. Quindi ,anche di conseguenza questo album che ho ascoltato la settimana scorsa tramite un amico...è pessimo! |
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ho dato prima un riferimento sul tubo in cui è Di Cioccio a parlere, l'unico forse titolato a dire la sua. Arrraya, ed ammesso che sia vero, cosa c'entra? Qui si dovrebbe discutere del disco in esame, non di cosa hanno eventualmente fatto di meglio altri 40 anni fa. |
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C'erano band decisamente migliori di loro nel prog Italiano, almeno una decina. |
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@ Marquis, credo che l'anno a cui fa riferimento lo stesso Franz in un'intervista sia il 1995 in occasione dell'entrata della band nella Rock'n roll Hall of Fame. Ma a me fa storcere un po' il naso... |
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Però diciamolo che a parte i primi due colossi, non abbiano fatto granché a seguire... a me non dispiace lo strumental Stati d'Immaginazione... |
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Aggiungo un post su questa faccenda di Franz di Cioccio, contattato dai Led Zeppelin. In che anno?. Ho letto la divertente storia della PFM sul loro sito (lato "old site") scritta proprio da Di Cioccio e non mi sembra se ne faccia cenno. E' una storia vera? |
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Non so come rapportarmi davanti a queste operazioni. Ovviamente sono pezzi già sentiti ma è anche vero che nel 1974 non c'erano le tecnologie musicali di adesso. Poi, la formazione non è quella e può esserci, anche se non lo ho dedotto dalla ottima recensione del solito interessantissimo Monsieur Raven, un sound un po' più "moderno" di pezzi bellissimi già di suo. Di icuro lo prenderò ma non vorrei passasse un po' come l'acqua sui sassi. Au revoir. |
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la migliore band Italiana / soprattutto nella formazione iniziale , con Pagani e Premoli |
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Finite le idee da tanti anni ormai, sparissero. |
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Mah! Da quello che so la storia la racconta solo lui e da quello che dice non è stato contattato direttamente dai Led, ma il suo manager gli telefonò per dirgli che i Led Zeppelin lo consideravano tra i papabili sostituti e lui disse di no. Boh! |
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Cerca su Youtube "Franz Di Cioccio (PFM) e il provino coi Led Zeppelin". |
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chiedo lumi: ma è vero che Franz Di Cioccio ha fatto il provino con il Led Zeppelin? |
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aaaaaaahhhhhhh ma non sono inediti, delusione.... |
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Total surprise... prendo nota e mi attivo Un 80 di Raven fa molto ben sperare, a meno che non abbia voluto omaggiare la carriera il che sarebbe anche comprensibile, ma non credo che sia il tipo (non ho letto la rece, la leggerò ascoltando l'album...) |
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Lo ascolterò di sicuro, strano che i media non ne abbiano parlato, almeno io non ho letto niente in merito, certo che se andassero a Sanremo o qualche boiata del genere.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. L'Isola Di Niente 2. Is My Face On Straight 3. La Luna Nuova 4. Dolcissima Maria 5. Via Lumiere (Have You Cake And Beat It)
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Line Up
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Franz Di Cioccio (Voce, Batteria, Percussioni) Franco Mussida (Voce, Chitarre) Patrick Djivas (Basso, Flauto dolce)
Musicisti Ospiti Alessandro Scaglione (Tastiere, Cori) Roberto Gualdi (Batteria, Percussioni) Edoardo De Angelis (Violino, Tastiera) Moment Choir (Coro nel brano "L'Isola di Niente")
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