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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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Premiata Forneria Marconi - The World
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( 3754 letture )
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Puntuale come un aumento programmato delle accise, giunge anche l'ultimo dei cinque capitoli dell'operazione denominata Il Suono del Tempo. Per chi non avesse seguito l'evolversi della situazione tramite le quattro recensioni precedenti, diremo che Il Suono del Tempo è una raccolta composta da CD live che ripropongono integralmente le scalette da studio dei primi cinque album della Premiata Forneria Marconi, registrati durante l'ultimo tour in Giappone presso lo Shibuya Duo Music Exchange di Tokyo. In tal modo, Di Cioccio & soci, qui non ancora orfani di Franco Mussida, offrono ai collezionisti la possibilità di ascoltare alcuni pezzi mai incisi in versione live, oltre che alcuni arrangiamenti messi appositamente a punto per l'occasione. Il tutto all'interno di un contesto di riproposizione filologica della prima parte della loro carriera. La nuova veste data agli album viene completata da diverse copertine appositamente disegnate -questa forse la più bella- e dall'assegnazione di nuovi titoli derivati da quelli originali per contrazione. In questo caso The World Became the World diventa infatti semplicemente The World. Omogenea agli altri anche la veste grafica dell'opera, per la quale vi rimando alle recensioni precedenti.
Originariamente pubblicato nel 1974, The World Became the World rappresentava il quinto lavoro della band, anche questo orientato verso l'estero come il precedente. La scaletta prevedeva infatti la trasposizione in inglese dei pezzi contenuti ne L'isola di Niente, all'epoca pubblicato da pochissimo tempo, avvalendosi dei testi del grande Pete Sinfield ed aggiungendo al tutto la presenza di The World Became the World (la canzone), versione in lingua albionica di Impressioni di Settembre inserita per ragioni commerciali, oltre che per il suo valore intrinseco. Tralasciando di inquadrare storicamente il lavoro come fatto per i precedenti quattro CD (polemica con gli Area per un brano come Dolcissima Maria, "acquisto" di Djivas proprio dagli Area similare per la sua valenza ad un ipotetico passaggio di Graziani dal Torino alla Juve, etc.), in quanto la sua riproposizione al giorno d'oggi è completamente svincolata dal contesto in cui si inserì al tempo dell'uscita, l'analisi di The World evidenzia le stesse, identiche caratteristiche mostrate dai precedenti quattro album della collana. Band più che matura, pezzi affidabilissimi (per quanto inferiori agli originali dai testi in italiano), arrangiamenti meno irruenti e più solenni con Djivas in evidenza, approccio questo rispecchiato anche dalle esecuzioni in generale. Nonostante ciò, il disco riporta ancora ai tempi in cui la Premiata Forneria Marconi era diventata per attitudine una band quasi più straniera che italiana, avendo intrapreso un percorso che li obbligava, in un certo qual modo, a superare sia la musicalità che il "sapore" prettamente italiano dei primi due lavori. La Premiata del 2014 (anno di queste registrazioni) è un gruppo che ha raggiunto un equilibrio ormai non più scalfibile al servizio di professionisti di alto livello, ai quali interessa solo suonare al meglio un lotto di pezzi ormai da tempo entrati a far parte del patrimonio musicale degli appassionati. In questa ottica, vanno anche ribadite le pecche dell'intera operazione, ossia l'esecuzione del concerto nel contesto di un'atmosfera talmente precisa da fornire l'impressione che si tratti quasi di canzoni suonate in sala d'incisione e catturate istantaneamente a mo' di live in studio e di una partecipazione troppo compita del pubblico. Ricordiamo comunque che si tratta di concerti tenuti in ambiente teatrale colto e che di conseguenza l'audience, oltre ad essere tradizionalmente molto educata in quanto giapponese, si è presumibilmente adeguata. Nonostante questo, ascoltare le versioni live in perfetto ordine della scaletta di The World è ancora un piacere, con la suite The Mountain sempre densa di energia, la malinconia della ballata Just Look Away quasi intatta, la bellezza immutata di The World Became the World/Impressioni di Settembre, il progressive popular di Four Holes in the Ground, l'humor stralunato di matrice Genesis, ma pomposo negli arrangiamenti di Is my Face on Straight e il prog/rock che strizza l'occhio alla Mahavishnu Orchestra di Have Your Cake and Beat it (Via Lumiere) col suo finale trascinante.
Disco più pianificato a tavolino all'origine per il mercato estero e per questo meno immediato e vero di quelli che lo hanno preceduto, The World suona forse meglio oggi di quando è uscito proprio a causa dallo scorrere del tempo cui accennavamo in precedenza, che permette di valutarlo al di fuori del contesto originale. Dal punto di vista strettamente compositivo, l'album mostra buone cose, ma risulta complessivamente meno personale ed innovativo dei lavori che lo hanno preceduto, ed anche il fatto che nella collana siano presenti diverse versioni degli stessi brani non lo aiuta. Le mire della Premiata Forneria Marconi, però, sono di stampo squisitamente filologico (oltre che economico, niente di male) e la nuova versione di The World Became the World presenta alla fine gli stessi meriti dei precedenti CD e già ampiamente ribaditi. Ottima iniziativa per i collezionisti e per qualche giovanissimo che volesse accostarsi al gruppo, ma fino ad oggi era stato respinto dal suono troppo antico degli originali. Rotto il ghiaccio con un lavoro dal suono più moderno, infatti, un soggetto animato da buona volontà potrebbe percorrere la strada a ritroso e scoprire la vera anima di questa musica con i dischi genuini, ossia quelli usciti negli anni 70 della P.F.M. e delle altre band dell'epoca. Forse inutile per tutti gli altri.
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7
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Se Metallizzed si occupasse solo di metal sarebbe un sito veramente misero. Qui ce n'è per tutti, i lettori si possono sbizzarrire leggendo recensioni che spaziano da un genere all'altro accontentando così i gusti di tutti. E poi negare l'importanza della P.F.M. mi sembra solo un pretesto. Tutto il resto è solo sterile polemica. |
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6
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Ma noi metallari che conosciamo la Verità Musicale abbiamo, a differenza di tecnari, hiphopari, rapper e altra merda, la possibilità di scavare a fondo verso le radici della musica che amiamo, che è "solamente" una evoluzione di gruppi come i PFM, Il rovescio della medaglia e altri gruppi che potrebbero sembrare estranei a questo mondo. |
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5
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Questo lo evinci solo tu. L'importanza della PFM per la musica è storia, ed il progressive ha sempre avuto grande spazio qui da noi, così come altre forme espressive non metal. Senza contare che il progressve è da decenni ibridato col metal. Se vuoi indossare il paraocchi, padronissimo, noi lo abbiamo tolto da un pezzo e credimi, il nostro amore per il metal non ne ha risentito affatto. |
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4
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Certo. Vista la risposta si evince che la PFM non c'entra nulla con un sito che dovrebbe recensire METAL. |
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3
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Ci sono 11700 recensioni su questo sito, sono certo che troverai qualcosa che ti interessa Bite the Bullet. |
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2
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@Bite the Bullet menomale che hai trovato la PFM e non i Pooh, Battiato, De Andrè e due come Alan Sorrenti e Michele Zarrillo, oltre a Emilie Autumn e Chopin per dire... Io adoro questo sito per l'apertura verso più generi, menomale che ci sono siti come questo  |
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1
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Una domanda: come mai su un sito dedicato al Metal (e generi affini) trovo la PFM e non per esempio Skull fist, Stallion, Iron Curtain, i primi Stormwitch, Tyrant quelli di mean machine...??? |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Mountain 2. Just Look Away 3. The World Became the World 4. Four Holes in the Ground 5. Is my Face on Straight 6. Have Your Cake and Beat it (Via Lumiere)
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Line Up
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Franz Di Cioccio (Voce, Batteria, Percussioni) Franco Mussida (Chitarre, Cori) Patrick Djivas (Basso, Flauto dolce)
Musicisti Ospiti Edoardo De Angelis (Violino, Tastiera) Alessandro Scaglione (Tastiere, Cori) Roberto Gualdi (Batteria, Percussioni)
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