|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Leprous - The Congregation
|
( 10978 letture )
|
Sabbie mobili improvvise. E così veniamo catapultati nel nuovo capitolo dei norvegesi Leprous, intelligentemente intitolato The Congregation: un'unione di cose, eventi, persone, sentimenti e sensazioni. Troppa massa in uno spazio angusto, siamo spaesati. So bene a cosa state pensando: dove sono finiti i Leprous di Tall Poppy Syndrome e, soprattutto di Bilateral?
The Price apre le danze nel più brillante dei modi: riff staccato, ritmiche perfette, una voce pacata che esplode sul ritornello e una strumentazione veramente sopra le righe. In poco più di 5 minuti ci ritroviamo in un salotto con parquet e tappeti persiani, tutti insieme, a pensare: sono tornati alla grande. Ma le prime impressioni spesso ingannano e così i ragazzi del nord ci stupiscono -non in positivo, a dire il vero- con le successive tracce Third Law e Rewind, ben costruite ed omogenee, ma davvero poco brillanti. Mi spiego: eravamo abituati a sali-scendi emotivi davvero grandiosi in passato, ma già con il precedente -poco incisivo- Coal, i nostri avevano in qualche modo affossato le portentose speranze riposte nel loro genio ed estro progressivo. Non ha senso fare paragoni tra gli album della band, ma il divario creato tra le ultime due release e le precedenti è veramente enorme. E così, tra echi di Muse e Pain of Salvation, ci troviamo smarriti, spossati e sospesi tra una orribile Third Law e una ridondante e ripetitiva The Flood, che ci propone un piattissimo palm-muting sul verso principale davvero fuori luogo, unito a una durata sproporzionata e ad una batteria poco incisiva, che mal si sposa con il basso pulsante alla John Carpenter. A volte penso di essere tornato indietro nel tempo e di aver settato il combo norvegese su standard "umani", forse per gelosia, forse per metterli su un piano più normale e vulnerabile. Non so, ma la paura di aver attraversato casualmente un wormhole e aver danneggiato qualche circuito è tanta durante (e dopo) l’ascolto dell’ultimo nato in casa Leprous. Chiariamo subito i sacri dubbi: Einar Solberg è pazzesco. Voce cristallina, ferma e potente. Si erge forse fin troppo spesso verso lidi e tonalità inarrivabili. Pitch altissimi, che spesso coincidono con l’apertura drammatico-interpretativa dei ritornelli. Pausa, nuvoletta di pensiero inficiata dal caldo estivo. A cosa penso? Uhm, vediamo: prevedibilità. Il growl poco convinto su Rewind, con il suo bridge in-crescendo totalmente campato per aria a mo’ di puzzle sonoro ci fa venire una voglia matta di saltare la traccia senza rimorsi, arrivando sulla piattaforma traballante di Triumphant, traccia altalenante accompagnata una prestazione simil-tribale dietro le pelli di Kolstad assolutamente noiosa, doppiata da una melodia ''spezzata'' che ritorna più volte nell’arco del brano. Il track-by-track diventa un pachidermico mal di testa in questo caso, poiché non abbiamo appigli che ci aiutino a scavare a fondo negli errori della band norvegese. Un salvagente di cemento, un oceano scuro e un orizzonte dannatamente confuso. Synth e batteria ancora casuale piazzata nella breve Within My Fence, con chitarre che definire fanciullesche sarebbe un complimento: piccoli riff dissonanti e ancora un Solberg sopra le righe, ma assolutamente slegato dal contesto musicale.
Mi fermo per qualche minuto, stacco la spina e le cuffie bianche cadono bruscamente sul granito del tavolo. Bevo un sorso di memoria e poi riguardo la cover di Bilateral con un pizzico di nostalgia e incazzatura. L’evoluzione non passa da qui, e neanche ciò che vorremo sentire dai Leprous, che si auto - appiattiscono brano dopo brano, tra citazioni mal riuscite di Muse, Pain of Salvation e Radiohead nella più sperimentale ed elettronica Red. La personalità dei nostri beniamini è stata sorpassata da qualcosa di più confuso ed inconcepibile. E non riusciamo a capirne il perché. The Congregation vorrebbe andare avanti, mentre invece scava una fossa spaziale ampia eoni, dentro la quale il passato recente della band viene messo in discussione. Il progressive rock che si taglia le gambe, il metal che si spegne come lanterne cinesi sul mare notturno. Il vento si alza…
"in My Room / Where I Lay / Demons Tend to Rise."
Significativo estratto dalla particolare Slave, che unisce un possente growl à-la Ihsahn a rimedi e rimandi melodici drammatici e synth d’ambiente apprezzabili. Traccia salvata per un soffio mentre le lancette scorrono via liquide tra le nostre mani incapaci. Le successive Moon, Down si autocitano a vicenda, con il solito Solberg che sale sempre più in alto con la voce, raggiungendo vette inaudite anche quando non richiesto, ma facendo quasi sempre una bella figura, tanta la passione e la tecnica che mette in ogni singola interpretazione. Gli strumenti, pallidi, rimangono in secondo piano con il generatore d’emergenza acceso e la spia rossa lampeggiante.
Concludendo questa amara analisi di The Congregation, non posso che fare un plauso al leader della band per aver osato così tanto vocalmente parlando. I complimenti però finiscono qui, perché la prog-band ci aveva abituato a capitoli assolutamente imprescindibili e memorabili, fino a qualche anno fa. Ora è una delle tante realtà che affollano il panorama del prog moderno, qualitativamente parlando. Non il massimo per i fan, non abbastanza per i neofiti. Limbo senza elettricità. Dove andremo nel futuro? I propulsori sono stanchi e la potenza generale decisamente affievolita. La sorpresa è scivolata sotto le scarpe, e la tempesta emozionale passata da un pezzo. Mi piacerebbe sorridere verso il passato ed esclamare che i Leprous ce l’hanno fatta ancora una volta, colpendoci nel profondo con invidiabile capacità creativa ed evocativa. Invece no, la realtà è un brusco richiamo di bianco austero e azzurro pungente. La vista si annebbia, la musica cala, e non basta la pacata dolcezza finale di Lower a risollevare le sorti della Congregazione.
|
|
|
|
|
VOTO LETTORI
|
63.41 su 322 voti [
VOTA]
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
103
|
Album bellissimo, di una classe ed eleganza unici. Personalmente non lo ritengo così inaccessibile come tanti hanno scritto sotto, sicuramente non un album immediato ma se ascoltato arriva abbastanza rapidamente: le melodie sono bellissime anche se non banali (sebbene alcuni ritornelli rimangano stampati in testa per giorni e giorni), in generale il mood strizza l\'occhio al pop pur in modo \"colto\" e piuttosto imprevedibile. Chiave di volta della loro discografia. Voto 83 |
|
|
|
|
|
|
102
|
Se il 90% della critica plaude a questo disco e alla direzione stilistica che hanno intrapreso i Leprous, cosa è più probabile? Che siano tutti prezzolati oppure che qui il recensore abbia preso un abbaglio? Domanda retorica ovviamente. Stendiamo un velo pietoso sull'ignorantissimo commento dell'hater qui sotto che sconfina nella calunnia verso le altre webzine. |
|
|
|
|
|
|
101
|
Gruppetto del cazzo, come evidentemente i loro fans che rosicano quando trovano gente ancora libera che recensisce non per le case discografiche o la band (e che sia fatto gratis o addirittura a pagamento), ma per il pubblico, gli appassionati, o almeno chi di loro vuol leggere ancora e farsi influenzare per ascolti o acquisti dalle recensioni di terzi, dicendo realmente quello che pensa. |
|
|
|
|
|
|
|
|
99
|
Una delle peggiori recensioni mai lette su questo sito |
|
|
|
|
|
|
98
|
@Matteo: seriamente, come si fa a dare 90 a questo album? Tu sei fuori. Voto 52
Basta ribaltare le cose, no?  |
|
|
|
|
|
|
97
|
Seriamente, come si fa a dare l'insufficienza a questo album? Voi siete fuori. Voto 90 |
|
|
|
|
|
|
96
|
Per me un mezzo capolavoro |
|
|
|
|
|
|
95
|
Tra parentesi, sto ascoltando questi giorni Malina...bellino, eh, ma a Congregation je lustra le scarpe. Almeno per ora. |
|
|
|
|
|
|
94
|
Ma cosa è successo al voto lettori?? Quando vidi la recensione l'hanno scorso era tipo sugli 80! La inesplicabile recensione-stroncatura è sempre qui, disattendendo le mie speranze che la riscrivessero... vabbé ciaone. Per me a distanza di un anno e mezzo quest'album è ancora stupendo.Sarà un mio problema. |
|
|
|
|
|
|
93
|
Album inutile. Punto... |
|
|
|
|
|
|
92
|
@Remedy: sono d'accordo con te. Ma a meno che non si tratti di un caso di omonima nel nick non è che anche tu ti fossi espresso con toni entusiastici dell'album. Insomma, tra un 5+ e un 6- non è ci sia tutta sta gran differenza. Hai cambiato idea su questo (magnifico) album? |
|
|
|
|
|
|
91
|
ELIMINATE sta recensione al più presto! |
|
|
|
|
|
|
90
|
mancano almeno 30 punti al voto. AL recensore dico di ascoltare bene, il disco.... |
|
|
|
|
|
|
89
|
È sempre difficile parlare oggettivamente di una band che ci fa impazzire, capisco chi difende i Leprous, ma non si puo negare che gia da coal si siano appiattiti in una maniera allucinante, i buoni spunti ci sono sempre, ma non possiamo veramente paragonare album come coal e the congregation a quel capolavoro che è bilateral e secondo me ancora di piu tall poppy syndrome, stiamo parlando di album buoni, questi ultimi due usciti, ma non possono soddisfarci, ecco io dai leprous mi aspettavo di piu, molto di piu se ripenso a come hanno debuttato. |
|
|
|
|
|
|
88
|
Concordo con Undertow. Perfetto anche nel voto. Anche io la scorsa estate quando ho visto il voto ho pensato fosse un errore Comunque va beh è inutile sindacare sui gusti, ascoltiamoci questo album e godiamo così come farà il recensore con altri dischi (tipo l'ultimo BTBAM che a me non piace)  |
|
|
|
|
|
|
87
|
52? Cioè...52?? No ma...davvero...52??? Sono sconcertato. Sulle prime ho pensato a un errore di battitura, a un'improvvisa dislessia fulminante, ma poi leggendo la (scandalosa) recensione ho capito che c'è in giro davvero qualcuno che non ha capito quest'opera paurosa. Per me è alla pari con Bilateral e non ha niente da invidiargli. Rewind poco brillante?? Una delle migliori. Down e Moon si autocitano??? MA DOVE??? Sul commento di The Flood (pezzo magistrale) nemmeno mi pronuncio perché è troppo fuori dal mondo per qualsiasi replica razionale. Che dire...bah. Tra parentesi li ho sentiti live a novembre e sono semplicemente incredibili. Voto: 92. Recensore, fai un favore a te stesso: riascolta quest'album più volte. Non te ne pentirai. Guarda il voto dei lettori: qualcosa dovrà pur significare o siamo tutti coglioni? |
|
|
|
|
|
|
86
|
Io è da giugno 2015 che lo ascolto e dopo 6 mesi sono arrivato alla conclusione che sia un album PAZZESCO. Prog nel senso più ampio del termine, con un cantante semplicemente MOSTRUOSO e musicisti SPETTACOLARI per tecnica e feeling. Brividi all'ascolto ve ne sono molti, ma segnalo Rewind, Red (echi di Muse? E chissenefrega!) e Slave in cui la sensibilità di Einar Solberg nel cantare tocca le vette di un Antony (and the Johnsons). 85 |
|
|
|
|
|
|
85
|
Torno su questa rece dopo 5 mesi e dico che per me molto probabilmente sarà l'album dell'anno, perchè ora come ora non ho altre uscite che mi interessano in ambito metal (e di certo in ambito pop non ci trovo dischi di questo livello). L'unica cosa è che spero cambino ancora direzione nel prossimo album, perchè in questo stile hanno già detto tutto il possibile e un altro album così risulterebbe noioso... Aspettiamo, intanto mi godo questo album. |
|
|
|
|
|
|
84
|
Mi son lasciato mooooolto tempo per ascoltare bene l' ultimo nato in casa Leprous. Inizialmente la delusione era stata enorme, ma sapevo che ci sarebbe stato bisogno del dovuto tempo per comprenderlo, e con calma la delusione si e' affievolita lasciando emergere quelle che invece sono le qualità dell' album. Senza riprendere alcuni discorsi un po' superficiali letti sotto, noto però eccessiva presa di posizione in difesa dei norvegesi. L' album è buono, alcune canzoni sono molto ben congegnate (Rewind, Third Law, Slave, Moon, Lower) e riprendono quanto di buono proposto in Coal (che, probabilmente unico tra tutti i commentatori, preferisco rispetto al presente) elevandolo a nuova vita; ma nel complesso non ci troviamo assolutamente davanti al capolavoro che vedo tanto nominare da un po' di voi. Within My Fence è senza succo, Red non aggiunge nulla alla resa finale, Triumphant è addirittura fastidiosa, e sinceramente non vedo cosa ci sia di grandioso in una The Price che nulla fa se non mischiare i pezzi sincopati già del passato della band con influenze - fuori luogo - moderne à la Muse e compagnia bella. Chiudo condividendo il paragone di uno di voi con i Disillusion: Back to the Times of Splendor è un album eccezionale, Gloria una porcata senza fine. Non siamo qui così estremi, per carità, ma la direzione intrapresa a livello stilistico -e quindi la conseguente delusione di molti- è molto vicina |
|
|
|
|
|
|
83
|
Bah...a Coal avete dato 63/65 e a questo 52? Mi sembra che tutti i "difetti" dei quali si parli in questa recensione nell'album precedente fossero decisamente più accentuati! Non trovo giusto il voto in relazione con Coal (in realtà anche in valori assoluti...ma questo è troppo soggettivo), per il resto recensione molto bella! Io in questo album ci ho visto una specie di rinascita - molto molto timida - dopo Coal. È anche vero che fare peggio era molto difficile, soprattutto considerando che la band ha pubblicato Aeolia, TPS e BILATERRRAAALLL (vociona assatanata ed eccitata) |
|
|
|
|
|
|
82
|
Non l'ho ancora metabolizzato appieno, sulle prime mi è piaciuto abbastanza anche se non si può fare a meno di constatare una certa prolissità in alcuni passaggi. Belle melodie, mi sarei forse aspettato un pò più di imprevedibilità ma il sound della band negli anni è cambiato: meno metal e strutture più lineari, nonostante di carne al fuoco ve ne sia ancora tanta. Non voto ancora, per il momento mi limito a dire che non si può parlare nè di ciofeca nè di capolavoro. |
|
|
|
|
|
|
81
|
Quando vedrò di nuovo una copertina variopinta su un album dei Leprous vorrà dire che gli è tornata la voglia di comporre canzoni meno ripetitive, più imprevedibili e cariche di cambi d'umore: non vedo l'ora, nonostante non trovi malaccio quest'ultima fatica! |
|
|
|
|
|
|
80
|
@9fede9, che bella la varietà di opinioni io penso esattamente l'opposto, trovo che the congregation faccia fin troppa presa immediata, ho percepito proprio la saturazione di cui parli, cosa che non mi è capitata con coal, album che apprezzo molto e che continuo ad ascoltare con piacere. stavolta li sento un po' stucchevoli, meno espressivi. per me siamo sul 62, alcune tracce superano la sufficienza, altre no. |
|
|
|
|
|
|
79
|
Quando crei un capolavoro come Bilateral è difficile ripetersi e da quel momento dovrai fare i salti mortali perché gli altri siano soddisfatti dei lavori che produci. Tuttavia, a differenza di Coal, poco ispirato e noioso, The Congregation per me è davvero un ottimo album, ma ci vogliono parecchi ascolti per assimilare melodie che non fanno presa immediatamente. Non è forse questo l'opposto di quel commerciale che crea saturazione quasi subito e che non sa regalare quell'effetto a scartamento che gruppi come i Leprous ci donano? |
|
|
|
|
|
|
78
|
@Pikkio: Comunque la giri, ho gia' avuto modo di rimandarti indietro l'uso del termine imbarazzante, che di per se' denota mancanza di rispetto verso il tuo interlocutore. Per il resto, la tua conclusione e' senz'altro pertinente e non ci vedo niente di strano in questo, purtroppo capita di non essere tutti uguali. @Gordo: abbiamo gia' ben presente la questione della omogeneita' dei giudizi, ma chi poi decide cosa sia meglio o peggio in termini assoluti? Sei tu? Sul fatto che i contenuti che vi presentiamo siano piu' o meno credibili sarete voi a giudicare, ma non credo che essere in disaccordo con questo o quel giudizio specifico possa bastare per giungere ad una conclusione cosi' drastica. |
|
|
|
|
|
|
77
|
@Metal3K: Imbarazzante il contenuto della recensione, e soprattutto la conclusione del giudizio. Non come è scritta o argomentata. Tra l'altro le altre recensioni delo stesso autore mi trovano quasi sempre concorde, sia nelle argomentazioni che nei giudizi e questo a maggior ragione mi fa un effetto strano. Evidentemente questo disco dei Leprous, una tantum, ha avuto un diverso effetto su chi ha scritto la recensione e il sottoscritto.  |
|
|
|
|
|
|
76
|
Ormai non sono più i Leprous di Bilateral o TPS,su questo non ci piove,ma rimane un buon disco estremamente complesso e originale che non può essere snobbato con un misero 52,anche considerando che la media voti su questo sito è piuttosto alta,e sterco fumante quali trick or treat,turilli e rhapsody of fire hanno punteggi ben superiori,servirebbe più omogeneità di giudizio,anche se i recensori sono diversi,per evitare polemiche e per non far perdere di credibilità alla webzine |
|
|
|
|
|
|
75
|
Non sarà un capolavoro come Bilateral, ma 52 lo ritengo un voto un po troppo basso per un disco del genere. Da ascoltare a più riprese perché di roba ce né veramente tanta e non di facile assimilazione. Voto 75 |
|
|
|
|
|
|
74
|
Un po' duro il voto, avrei dato 60 e non molto di più. I brani belli ci sono ma metà disco è un mero riempitivo. |
|
|
|
|
|
|
73
|
@jo io non ho mai contestato la liceità della tua idea sul disco, ne del recensore. Non capisco cosa c entrano i Judas però |
|
|
|
|
|
|
72
|
Ahahah! Ci mancava pure la tesi del complotto! Caro @plin, la risposta c'è ed è semplice: il giudizio del recensore in questo caso è risultato impopolare. Cose che capitano. Inoltre questa band dai tempi di Bilateral è riuscita a far breccia nel cuore di molti, per cui non c'è da stupirsi per la partecipazione molto "sentita" dei lettori. |
|
|
|
|
|
|
71
|
Refuso : Five Finger (scusate). |
|
|
|
|
|
|
70
|
Suvvia entropy, potremo stare qui a discutere all'infinito. Per te il voto è troppo basso, per me è troppo alto. Tanto ognuno rimarrà sulle proprie posizioni e buonanotte al secchio. Ma adesso, alziamoci in piedi, togliamoci il cappello ed inchiniamoci ai signori ... JUDAS PRIEST, anticipati dagli ottimi Five Fighter Death Punch, live in Assago, con recensione di Metalraw per i Five e Nicolò Brambilla per i Judas. Musica pura per le mie orecchie. Perché, vedete, io c'ero e condivido.. Condivido.. condivido tutto ciò che ho letto su questo live Buona lettura anche a tutti voi. |
|
|
|
|
|
|
69
|
@plin ipotizzare complotti mi sembra un po assurdo! Ma davvero lo pensi,? Fossero un gruppo di italiani magari. Ma chi li conosce questi qui? Davvero per te e cosi difficile immaginare e comprendere opinioni diverse, da dover ipotizzare che la loro piu probabile spiegazione stia nel fatto che siano state " comprate"? Se cominciamo a ragionare così, allora poiché per me questa stroncatura e inspiegabile, dovrei ipotizzare che dietro ci sia non il parere onesto del recensore, ma un suo odio verso questp gruppo o chissà quali altri ragioni, diverse dal suo gusto musicale. |
|
|
|
|
|
|
68
|
@plin guarda da parte mia non c'è niente sotto, ho solo espresso la mia come faccio spesso in ambito prog, nulla di più  |
|
|
|
|
|
|
67
|
Per Metal3k - Seguo questo sito dai suoi esordi e non sono mai intervenuto se non ieri in quanto tirato per i capelli. Ho apprezzato molto il tuo intervento garbato e civile nei confronti di chi cerca solo lo scontro animato da un'ignoranza atavica. Non sono più giovanissimo, ma la musica è la mia seconda casa (Ho cominciato con i Genesis e proseguito con tutto e di piú). Nella mia vita musicato ho avuto la fortuna di assistere a dei memorabili concerti rimasti nemma storia e, francamente, assistere a un bailamme così esagerato per un album nell'insieme abbastanza modesto, mi ha lasciato alquanto perplesso. Normalmente leggo tutte le recensioni, spaziando da un genere all'altro, così bo notato recensori che svolgono il loro compitino come se fossero ancora a scuola e altri che, invece, ci mettono l'anima. Ebbene, a me sembra che questo metalraw di anima ce ne metta parecchia e di competenza anche. Io ho dei dubbi: ho avuto modo di notare altre recensioni dove la forbice tra il voto del recensore e quello dei lettori ha toccato addirittura i 40 punti, con buona pace di tutti. Perché, in questo caso, tutta questa animazione? Un dubbio mi sorge spontaneo : cosa c'è sotto? Neanche i Manowar sarebbero stato oggetto di tanta attenzione. I dubbi avvelenano l'anima.... Mah! Una risposta mi sarebbe alquanto gradita. Grazie. |
|
|
|
|
|
|
66
|
@grim ok abbiamo capito che il recensore non ti piace mo va a giocare in autostrada da bravo! |
|
|
|
|
|
|
|
|
64
|
Le basi oggettive esistono altrimenti è inutile stare qui a commentare e confrontarsi. Un elemento è quello tecnico, come giustamente sottolinea Taste of Chaos (anche se una volta ricordo di non essere stato d'accordo con un redattore che sosteneva un "decadimento tecnico" di Michael Romeo... vabbe'...). L'altro è l'originalità e qui c'è solo da capire se c'è scopiazzamento o meno, se si creano/cercano strade nuove, se si ha uno stile personale. Basandomi su questo non mi pare proprio che in The Congregation ci siano elementi per una stroncatura. Comunque secondo me la recensione non è per niente argomentata "ampiamente" (e questa è forse la prima volta che critico una rece). Ci sono delle opinioni, per carità legittimissime, ma argomentazioni pochine. Sui troll non c'è neanche da commentare. |
|
|
|
|
|
|
63
|
Alti e bassi. Einar è bravissimo ma a lungo andare i suoi urletti smettono di interessarmi. Musicisti sicuramente dotati, solo che non capisco tutto questo insistere sulle sincopi. I grandi pezzi non mancano; sono quasi tutti nella prima metà (The Price, Third Law, Rewind, The Flood), poi da Within My Fence (la peggiore, meno male che dura poco) il disco si fa ridondante, prolisso, opaco... Red e Slave tutto sommato mi piacciono, ma aldilà di quello non capisco dove voglia andare a parare. Insomma boh. Dovessi dare un voto sarebbe 65 o 70. Le idee belle ci sono, è il modo in cui sono sviluppate che non mi convince. |
|
|
|
|
|
|
62
|
Finora, troll imbarazzanti a parte, è stata una discussione molto aperta e civile, non roviniamo tutto! @jo-lunch, sono d'accordo che in musica esistano basi oggettive, che permettono di distinguere fra un gigidalessio e il Banco, per dire, ma la quantità di commenti favorevoli a questo disco, secondo me, dovrebbe convincerci tutti del fatto che in queste circostanze non si possa ricorrere a tali basi. L'album è inattaccabile sugli aspetti strettamente tecnici (produzione, mix, prova dei singoli musicisti), da lì in avanti....de gustibus  |
|
|
|
|
|
|
61
|
@grim corpse/Gianlu: Stiamo discutendo con un utente che sente il bisogno di duplicare il proprio nick nell' "imbarazzante" tentativo di dar maggiore peso alle proprie castronerie. La cosa che indispone maggiormente è l'incapacità di controbattere sui concetti passando alle invettive personali. Qui come al solito ci troviamo di fronte ad un argomento che divide, se ne può discutere civilmente come hanno fatto in molti altri. Questo tipo di argomentazioni non sono accettabili e pretendiamo rispetto ed educazione. OK controbattere sui concetti, ma non saranno tollerate le offese personali, sia chiaro! @Pikkio: a me invece pare che il giudizio sia argomento ampiamente nel testo della recensione, puoi anche non essere d'accordo, ma questo non ti autorizza a giudicare imbarazzanti le opinioni altrui. A me pare che ci siano due linee di pensiero e qualunque giudizio fosse stato dato a questo disco qualcuno avrebbe comunque avuto modo di lamentarsi. Perciò potrai dire che non concordi con i concetti espressi nella recensione, ma anche nel tuo caso la parola imbarazzante viene rimandata al mittente. |
|
|
|
|
|
|
60
|
Avevo deciso di passare e chiudere ma la superficialità e la pura ignoranza degli ultimi commenti mi hanno fatto cambiare idea, perché ormai ci troviamo di fronte non a gente che vuole discutere di musica, ma solo fanatici (e lo ribadisco) che senza alcuna cultura musicale (ne sono convintissimo) offendono in quanto privi di altri argomenti se non l'attacco personale. Vi scrive uno che ha centinaia di concerti alle spalle (ho qualche anno più di voi) e leggere certe cose mi fa solo venire i brividi. Certa gente non merita risposte e fa bene metalraw ad ignorarla. Io dico solo che si è toccato il fondo e che certe persone oltre che a scuola di italiano, dovrebbero andare anche a scuola di musica, perché per valutare e capire a fondo la musica ci vogliono delle basi belle solide e francamente dubito che chi si esprime giusto per insultare possa avere una buona cultura musicale. Il mondo è bello perché è vario, mi spiace avere letto che qui sono tutti contro tutti e, alla fine,il soggetto principale di questa diatriba (cioè l'album) è rimasto fuori , quasi ignorato. Dire mi piace o non mi piace è un diritto di tutti, ma in riferimento agli ultimi due commenti , gli autori , a mio avviso, possono tornare da dove vengono e .... Non dico altro perché ritengo di essere una persona educata. E spero che adesso si possa tornare a parlare di musica. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
57
|
Bel disco, non all'altezza del secondo (un mezzo capolavoro). Recensione IIMHO imbarazzante, anche se i gusti son gusti... e la chiudo qui visto che altri hanno già polemizzato abbastanza. Il mio voto 80. |
|
|
|
|
|
|
56
|
E' innegabile? Mi inchino, ora mi convinco che il disco fa schifo perchè è diventata l'unica opinione giusta! |
|
|
|
|
|
|
55
|
E adesso che le acque si sono un po' calmate, vorrei dire la mia. Bravo metalraw che hai avuto il coraggio di bocciare un album scialbo e noioso, spiace per la band ma è innegabile che questo disco è poco coinvolgente e non ti lascia niente dentro. Bue e asinello, Dio e la Madonna lasciamoli pure nel presepe, non mi sembra i caso di scomodare i Santi, suvvia, lasciamoli tranquilli e poi per così poca cosa. Io un voto a questo album gliel 'ho dato molto prima di metalraw e, vi assicuro, che il 52 del recensore e' quasi una laurea. La musica è un'altra cosa, non offendiamo i nostri timpani. Questa sera , dalla mia immensa collezione di cd ne ho tirato fuori uno vecchio, di gente tosta e mi sono ritemprato la mente, lo spirito e le orecchie. Alleluia. |
|
|
|
|
|
|
54
|
possono piacere o meno,però hanno dato una bella scossa al metal,continua a piacermi (slave e lower un gradino sopra le altre ),io gli avrei dato 70 |
|
|
|
|
|
|
|
|
52
|
Ci sono album della madonna e album di Dio. Si. Questo a Dio non ci arriva. Per me arriva alla Madonna, lascio stare le argomentazioni altrimenti non se ne esce più. E' un album in perfetta sintonia col passato, secondo me. Ne prende le distanze, senza esagerare, ma prosegue in discorso assolutamente coerente. Ci tengo a precisare che non sono mai e poi mai stato fanatico dei Leprous, in passato mi hanno anche fatto storcere il naso. Ma qui, francamente, vedo tanta qualità, e mi pare di sentire un album personalissimo, viscerale...La ripetitività non è un problema a priori, così come la pesantezza è estremamente soggettiva. Secondo me l'unica cosa oggettivamente sbagliata in tutto questo è il voto della recensione (per quanto possa valere un numero). Non sarà un disco di Dio, per qualcuno può anche non essere un disco della Madonna, ma prenderlo come un disco da Bue ed Asinello mi sembra esagerato. |
|
|
|
|
|
|
51
|
@jo lunch anche tu con sta storia del fanastismo !! ma siete fissati!! davvero io non ho trovato nessun commento da fan, ma solo persone che sottolineavano , per lo più argomentando, di non essere d'accordo con la recensione , e altri che invece si trovavano d'accordo e reputano questo disco scialbo. Finitila di additare come fan boy chi non è d'accordo con voi, perchè , ripeto, è un modo per screditare la loro opinione. |
|
|
|
|
|
|
50
|
Il problema è che le argomentazioni non è che le puoi commentare, si inizierebbe una discussione sterile in cui io contesto al recensore ad esempio il fatto che Rewind non gli è piaciuta mentre per me è un capolavoro.. Non è che puoi contestare i gusti. Io rispetto l'opinione del recensore, poi per me valeva almeno 35 punti in più, de gustibus. |
|
|
|
|
|
|
49
|
Ok, non esiste presente senza passato, ma io dico che bisogna guardare al futuro, inutile girarsi sempre indietro e rimpiangere ciò che è stato e non sarà mai più. Il disco non è un capolavoro secondo me, visto che i difetti non mancano, ma nemmeno merita il voto che gli è stato dato, anche solo per la straordinaria prestazione della band, se proprio non vi piace la musica. |
|
|
|
|
|
|
48
|
Ho riascoltato questo disco, con e senza cuffie, da solo e in compagnia, giusto per uno scrupolo, ma il risultato non cambia, il tutto è semplicemente MEDIOCRE, pesante e ripetitivo. Non sono d'accordo con chi scrive che non si deve guardare al passato e fare paragoni : non esiste presente senza passato e non solo in ambito musicale. Tornando ai nostri, come ha scritto qualcuno, si possono sperimentare cose nuove senza guardare obbligatoriamente al passato ma, se la strada nuova intrapresa porta direttamente in basso forse è il caso di fermarsi e riflettere. Ho trovato eccessiva tutta questa attenzione per il album che, a mio avviso, passerà presto nel dimenticatoio. Qualcuno ha scritto che ci siamo bevuto il cervello e che questo è un disco della Madonna! (doppio sic!). Se questo è un album della Madonna, tantissimi altri sono dischi di ....DIO! E così sia, amen (tanto per restare in tema). Comunque , mi sarei aspettato di più da parte di un popolo metallaro che si e soffermato tanto sul voto e molto meno sulle argomentazioni, non nascondo una certa delusione avendo notato, da parte di qualcuno, una buona dose di fanatismo e questo, nel metal (qualunque genere esso sia) non va bene. Questo forum è per confrontarci e discutere e non per le isterie. Ho voluto dire la mia, penso con pacatezza ed educazione. E con questo passo e chiudo. |
|
|
|
|
|
|
47
|
"Conosco i Leprous personalmente, e questo non è, neanche da lontano, un grande album, fanboys-mi a parte." Ogni volta che vengo su questo sito scopro sempre cose nuove sulla mia persona, oggi ho imparato che sono un fanboy dei Leprous perchè mi piace questo disco e lo reputo di ottimo livello. Ma magari questo succede perchè non li conosco personalmente, probabilmente se li conoscessi dal vivo cambierei idea. |
|
|
|
|
|
|
46
|
ho ascoltato alcune volte il disco, purtroppo attualmente mi trovo in accordo con metalraw su molti punti della sua recensione. in diversi momenti ho come l'impressione di sentire due brani sovrapposti, uno in cui c'è tutta la strumentazione ed uno in cui einar canta tutto solo. lui dà il meglio di sè mentre gli altri mi paiono sottotono. mi auguro vivamente che i prossimi ascolti cambino la sorte dell'album... |
|
|
|
|
|
|
45
|
Io purtroppo sono tra quelli che non sono riusciti ad apprezzare. Generi ed epoche differenti, ma nella mia testa si è materializzato un bizzarro parallelismo con i Disillusion, band che mi regalò un album di folgorante bellezza (Back to Times of Splendor) salvo poi concretizzare tragicamente il proprio nome col bizzarro disco successivo (Gloria). Ah, non sono uno di quelli che cristallizzano l'immagine di un gruppo e pretendono che suonino all'infinito lo stesso genere/album; ad esempio adoro i due Road Salt dei Pain of Salvation tanto quanto The Perfect Element o Remedy Lane. Questo nuovo corso dei Leprous, però, purtroppo proprio non riesco a farmelo piacere. |
|
|
|
|
|
|
44
|
Per me vi siete bevuti il cervello. Disco della madonna. |
|
|
|
|
|
|
|
|
42
|
Noioso e sporifero..per me sono letteralmente crollati, poche idee ripetute fino allo sfinimento. |
|
|
|
|
|
|
41
|
Sì esatto Citadel merita perlomeno una recensione concordo su quello che avete detto riguardo al batterista, aggiungo che per me uno dei punti forti dell'album è la quasi onnipresenza dello staccato nei riff. |
|
|
|
|
|
|
40
|
Premesso che è tutto rigorosamente IMHO, ritengo quest'album un passo avanti rispetto Coal, però, sopreattutto nella seconda metà tende ad annoiare un pò. Mi ritengo un'ascoltatore abbastanza eclettico, quindi non mi spaventano assolutamente i dischi difficili da digerire in prima battuta, purtroppo questo lavoro non mi fa scattare la scintilla come ad esempio ci è riuscito ad un primo ascolto l'ultimo dei Monsterworks. Sono parzialmente deluso da uno dei gruppi su cui riponevo più aspettative quindi mi andrò a consolare con Citadel dei Ne Obliviscaris (a quando la recensione?). Per me 65 Grazie |
|
|
|
|
|
|
39
|
Beh, mi pare che le strutture siano più semplici... almeno siamo d'accordo sul batterista.  |
|
|
|
|
|
|
38
|
Non sono d'accordo con chi dice che hanno semplificato il loro stile...anzi, secondo me è proprio il contrario. Bilateral era un disco dal mio punto di vista più accessibile al pubblico metallaro, mentre già con Coal (che a me piace) i nostri hanno mostrato una marcata voglia di allontanarsi da certe sonorità, esplorare altri lidi, risultando spesso pure pesanti. Comunque credo che almeno la sufficienza un album del genere la meritasse a prescindere. Concordo con chi ha detto che il nuovo batterista spacca. |
|
|
|
|
|
|
37
|
Eccellente album per me. E anche grandioso batterista, il cui virtuosismo è una delle colonne portanti dei brani (l'altra è Solberg). Anche prescindendo dalle peculiarità tecniche ci sono tanti momenti belli che ti catturano se si ha la pazienza di ascoltare più è più volte (l'esplosione del ritornello della bistrattata Flood è da brividi o quello di Down, ma ce ne sono tanti altri). Le composizioni mi sembrano basate su una ricetta "semplice": tempi spesso dispari e/o con note in levare (ripresi chirurgicamente dalla cassa) su cui si innestano le progressioni e le melodie care alla band; testi tra il malinconico ed il criptico (nulla di che in realtà). Secondo me hanno fatto un'operazione di sintesi delle esperienze passate per arrivare ad uno stile che definirei riconoscibile e riproducibile, una formula come detto in un commento precedente. Da qui l'effetto ripetizione dei brani, ognuno dei quali ad un ascolto più prolungato mostra invece una propria identità. Nessuno comunque suona oggi come i Leprous e questo, a prescindere dai gusti, vale ammirazione e rispetto. 87. |
|
|
|
|
|
|
36
|
Cioè che Solberg fa sempre Ah AH Ahhhhhhhhhhh  |
|
|
|
|
|
|
|
|
34
|
molto meglio di coal ,certo non ai livelli di bilateral ma comunque un bel disco,oserei dire che sono diventati gli AHA del metal moderno |
|
|
|
|
|
|
33
|
Ma infatti , ognuno deve essere libero di esprimere la propria opinione liberamente e in tranquillità, nel rispetto reciproco. Anche quanto si rimane piuttosto, come dire.. sorpresi  |
|
|
|
|
|
|
32
|
Ascoltare due volte un album dei Leprous è abbastanza opinabile comunque, a prescindere poi da quella che è stata la tua valutazione finale che non condivido, ma rispetto perchè è argomentata. |
|
|
|
|
|
|
31
|
Secondo me è un ottimo album. Deve essere ascoltato molte volte per essere apprezzato. I brani all'inizio sembrano somigliarsi tutti tranne i singoli che ovviamente hanno un numero di ascolti superiore. Poi l'effetto ripetizione cessa. Hanno semplificato il loro stile e secondo me, lo dico sottovoce, c'è la possibilità che diventi una formula per molti altri. L'unico difetto che mi sento di segnalare è l'eccessiva lunghezza. |
|
|
|
|
|
|
30
|
Non sono d'accordo con la recensione. Per me "The Congregation" è un ottimo passo avanti in confronto a "Coal", che non era neanche tanto male alla fine, seppur mi abbia deluso. E' chiaro che le atmosfere e la musica riprendano il suo predecessore, ma questa volta hanno fatto un lavoro più ricco e denso, facendomi sembrare "Coal" come un test, e basta. In ogni caso ritengo la prima parte veramente buona, con quei quattro pezzi iniziali che ho apprezzato veramente tanto; in particolare "The Flood" con quei ritornelli pieni di pathos uniti ad esplosioni sonore. "Triumphant", "Red" e "Lower" sono abbastanza insipide in effetti, ma nel complesso io penso che sia un disco più che buono, non un capolavoro ma più soddisfacente (per me), sentendo meno freddezza nel sound e con un Einar in grandissima forma; bellissime le parti di batteria e faccio un plauso al nuovo batterista. Non ci tengo a fare il pignolo, ma voglio invitare a non fare più confronti con "Bilateral", che appartiene ad un passato che i Leprous evidentemente vogliono superare, cercando nuove sonorità; e io sono uno di quelli che gradirebbero che tornassero ai livelli di "Bilateral", ma anche uno che gradisce sperimentazioni e sonorità diverse, come in questo "The Congregation", il quale merita di essere preso e valutato senza inutili confronti. |
|
|
|
|
|
|
29
|
Beh, ragazzi, io mi sto comunque divertendo con tutti questi commenti che neanche gli Iron! Per quanto riguarda bastian ritengo che non bisogna esagerare perché accecati dall'amore per questo gruppo. Gli consiglio di leggere attentamente tutte le recensioni scritte da metalraw, imparerebbe (forse) una sonora lezione su tutto ciò che è Musica (con la M maiuscola), quella vera però. Come ho già detto, le opinioni si rispettano tutte, con educazione però, si può dissentire semplicemente dicendo la propria non insultando. Il fanatismo non porta da nessuna parte. |
|
|
|
|
|
|
28
|
@bastian Credo che l'incompetente e il maleducato sia tu. Non permetterti mai più. |
|
|
|
|
|
|
27
|
Lo sto riprendendo, ho aspettato un po' da quando è uscito per provare ad ascoltarlo in un momento successivo. Ed infatti il mio giudizio sta cambiando. |
|
|
|
|
|
|
26
|
OK @METLARAW vabbe quando ho detto che i commenti erano stati equilibrati ed educati, bastian non aveva ancora scritto |
|
|
|
|
|
|
25
|
Non perdete tempo a leggere questa recensione scritta da un incompetente piuttosto leggete quella di metalitalia che rende giustizia al disco |
|
|
|
|
|
|
24
|
Capisco l'amarezza del recensore, ma per me 52 è un voto ingiusto. Anche se il genio e l'estro puro sembrano scomparsi rispetto ai grandi album del passato, rimangono tecnica e classe, che elevano il disco a 65-70 per me. |
|
|
|
|
|
|
23
|
Io rimango della mia opinione. Lo ascoltassi anche cento volte questo album non mi piace e non perdo niente ad archiviarlo tra i dischi meno riusciti che ho ascoltato negli ultimi tempi. Poi tutte le opinioni vanno rispettate. |
|
|
|
|
|
|
22
|
Consiglio il recensore di ascoltare più volte questo bellissimo album, 52 è un'offesa alla musica. |
|
|
|
|
|
|
21
|
Ognuno ha le proprie opinioni, ma di fronte ad una serie di perplessità così numerose il recensore poteva argomentare un po' meglio le proprie posizioni, invece di declassare quelle altrui. |
|
|
|
|
|
|
20
|
si ma l'hai usata per sminuire le opinioni altrui, e qui penso che nessuno sia fan (nel senso da te usato) dei leprous! (insomma non sitamo parlando di mettalica e iron). |
|
|
|
|
|
|
19
|
Il fanboys-mo, ragazzi, non e' un insulto, ma una cosa molto bella, che va ponderata, ma pur sempre positiva. |
|
|
|
|
|
|
18
|
"Conosco i Leprous personalmente, e questo non è, neanche da lontano, un grande album, fanboys-mi a parte" Vabbeh..... tiratela di meno.... A leggere altre recensioni e i vari commenti degli ascoltatori invece sembra proprio essere un buon disco. |
|
|
|
|
|
|
17
|
@metalraw non è tanto simpatico ed elegante accusare gli altri di fanboysmo se non sono d'accordo con la tua opinione. Sopratutto perchè il grosso dei commenti qui sotto sonos tati educati ed equlibrati e rispettosi. Poi volendola rigirare (ma non lo penso di te) è fanboysmo anche restare legati ai primi album di una band senza risucire a cercare di capire le nuove strade che cerca di perseguire |
|
|
|
|
|
|
16
|
Specifica per Pietro: I due dischi dell'anno in ambito prog secondo quale criterio, con perle quali Steve Hackett, Byzantine, Mabel Greer's Toyshop e compagnia? Conosco i Leprous personalmente, e questo non è, neanche da lontano, un grande album, fanboys-mi a parte. Il miglior disco prog, della prima parte del 2015 almeno, deve acora uscire ufficialmente (ma non vi svelo nulla!)  |
|
|
|
|
|
|
15
|
Praticamente il primo commento ha detto tutto. Voto 80 anch'io, anche se devo ammettere che la musica dei Leprous si sta facendo sempre meno accessibile, album dopo album. Personalmente la ritengo una virtù, non un difetto. |
|
|
|
|
|
|
14
|
Mi raccomando ora una bella stroncatura anche al nuovo Kingcrow così buttiamo nel cesso i due migliori dischi dell'anno in ambito prog  |
|
|
|
|
|
|
13
|
Album che sicuramente non mi ha sorpreso in positivo, ma credo sia leggermente meglio di Coal nel complesso: le canzoni "ripetitive" funzionano meglio...manca qualcosa di molto convincente come per me era la titletrack del precedente, ma Rewind, che è la mia preferita, non è affatto male. Delusione totale per Red e Slave, prima parte dell'album secondo me più convincente e meglio riuscita. Come valutazione starei sul 70-75 |
|
|
|
|
|
|
12
|
Non ci sto, album minimo da 75/80. Grande prog metal! |
|
|
|
|
|
|
11
|
"Di metal non ha proprio nulla". Come se fosse automaticamente un male -.- |
|
|
|
|
|
|
10
|
@jo-lunch nulla di personale eh... Ma come atteggiamento è proprio sbagliato sparare giudizi dopo aver ascoltato DUE volte un album di prog metal, e dei Leprous poi, che richiede tempo per esser fatto "proprio", per entrarvi in sintonia. E due soli ascolti li ritengo pochi persino per gli ac\dc. Poi oh, ognuno si approccia come meglio crede. E questo discorso vale anche per il mero piacere personale di ascoltare musica. Ritengo al massimo che con due ascolti uno possa dire di non aver trovato lo stimolo a proseguire, e ci sta come discorso. |
|
|
|
|
|
|
9
|
Io questo disco l'ho ascoltato due volte e non mi ja convinto per niente. Piatto, senza verve, nessun colpo d'ala, insomma. E poi di metal non ha proprio nulla! Una vera delusione. È vero che ognuno ha i suoi gusti, ma questo album merita esattamente il voto dato dal recensore, io gli avrei dato anche meno. Io sono dell'idea che la musica deve piacere ma soprattutto deve coinvolgere emotivamente e con quest'album questo non è successo. Sorry per tutti gli estimatori. |
|
|
|
|
|
|
8
|
Ho smesso di leggere quando ho letto "orribile Third law". |
|
|
|
|
|
|
7
|
Non pensavo che ci fossero, in media ai commenti finora, così tanti estimatori di questo disco; in questo senso apprezzo il coraggio di metalraw nell'esprimere la propria opinione. Chiaramente concordo su nulla, ognuno per i suoi gusti, però bravo  |
|
|
|
|
|
|
6
|
Apprezzo la presa di posizione netta, ma sono assolutamente in disaccordo con la recensione. I Leprous non sono più un gruppo metal, mi pare ovvio, e hanno anche pesantemente snellito le strutture...però funzionano, e alla grande! The Flood e Triumphant, per me gli apici del disco, sono pezzi meravigliosi; son costruiti su due riff ciascuno, e allora? Bilateral non l'ho mai digerito appieno proprio per questa necessità estrema che aveva di inserire quante più idee e quanti più cambi di tempo/ritmo/mood in un solo brano. Credo che così, in modalità più minimaliste, abbiano trovato la quadratura del cerchio. Per me, in attesa dei BTBAM, album dell'anno, voto 86. Perdonate lo sproloquio, saluti. |
|
|
|
|
|
|
5
|
Ci manca solo che gli rubi il pranzo e poi non ti manca più niente  |
|
|
|
|
|
|
4
|
Mah. Per me è l'album dell'anno finora, la prima metà del disco è eccezionale, il resto è comunque sopra la media. Per me 88. Rewind è pazzesca. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Quoto Entropy praticamente in tutto: disco nettamente superiore a Coal (che mi aveva veramente lasciato con le palle a terra - specie essendo il diretto successore di Bilateral), che parte abbastanza bene e si perde nella seconda metá. In totale, si sente largamente di peggio, che peró si becca ampie sufficienze. Ma la domanda che piú mi ronza per la testa é: Rewind poco brillante? Ma se é il pezzo migliore del disco?!?! |
|
|
|
|
|
|
2
|
wow, che mazzata. in questi giorni ascolterò. |
|
|
|
|
|
|
1
|
sono davvero basito davanti una stroncatura così netta. Per quanto mi riguarda è un notevole passo avanti rispetto a coal. Sembrano aver inquadrato meglio la strada da seguire, che è si è + lontana dal metal, ma e cmq affasciante. Ho trovato l'album ispirato, melodico e malinconico. Mi rendo conto che per chi ha amato bilateral e si continui ad aspettare qualcosa di simile possa essere una delusione. Però la band sta seguendo un suo percorso onesto e personale. Dare 52 a questo disco (che è uno dei voti più bassi che ho mai visto su questo sito) è da un lato coraggioso (perchè è una presa di posizione assoluta e netta), ma allo stesso tempo non da nessuna giustizia alle qualità di quest'album che al di la dei gusti (per me è un 80) pensavo fossero cmq evidenti. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. The Price 2. Third Law 3. Rewind 4. The Flood 5. Triumphant 6. Within My Fence 7. Red 8. Slave 9. Moon 10. Down 11. Lower
|
|
Line Up
|
Einar Solberg (Voce e Tastiere) Tor Oddmund Suhrke (Chitarra e voce addizionale) Oystein Landsverk (Chitarra, basso e voce addizionale) Baard Kolstad (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|