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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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White Zombie - La Sexorcisto: Devil Music, Vol. 1
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( 4864 letture )
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Era la metà degli anni ottanta quando nella scena rock americana comparve una band alquanto stravagante, formata da singolari individui con un ancor più singolare cantante. Fondata inizialmente solo dalla coppia -in tutti i sensi, in quanto al tempo il cantante e la bassista si frequentavano- Rob e Sean. Dopo diversi cambi di formazione e tre EP, il gruppo entrò in studio per registrare il primo vero disco, Soul-Crusher, il quale continuava quella vena noise già mostrata nei precedenti lavori. Le influenze di questo periodo provenivano maggiormente dal punk e la stessa Sean citò Black Flag, The Cramps, Butthole Surfers -ed altri- come fonte d'ispirazione. Il disco, nonostante fosse riuscito ad attirare l'attenzione di diverse importanti personalità del settore, come Iggy Pop (che lo definì come il suo preferito dell'anno) risultò passare alquanto in sordina. La band si imbarcò nel primo tour come opener di nomi più conosciuti e rientrò in studio nel novembre dell'88. Questa volta fu lo stesso Pop a consigliare un produttore, facendo il nome di Bill Laswell. La band registrò Make Them Die Slowly in tre sedute separate, per un totale di quattro giorni in studio. I brani, ben conosciuti da tutto il gruppo, non crearono troppi problemi, ma la prima registrazione non soddisfò Zombie che volle ricominciare da capo. La seconda sessione, molto più tesa della precedente, finì per risultare peggiore della prima -che a detta degli altri musicisti non suonava affatto male- e la terza fu quella più disastrosa di tutte. Tutta la band risultò insoddisfatta, ma era impossibile registrare nuovamente l'intero disco; oltretutto la mancanza di fondi da parte del gruppo non permise l'inserimento di diversi pezzi all'interno dell'album che risultò essere abbastanza fallimentare, complice la scadente produzione. La stessa Yseult affermò: "Suona come un barattolo di latta, con un basso completamente inesistente". Nonostante tutto il disco risultò essere un punto chiave per il cambio di sound della band, la quale si allontanò dalle influenze punk per virare più verso il metal e, precisamente, il thrash. Con la fine delle registrazioni si ebbe anche l'abbandono del chitarrista John Ricci, a causa di problemi di salute. Il gruppo ritornò in studio ad un anno di distanza per incidere un EP di tre pezzi, tra cui capeggiava la cover di God Of Thunder dei Kiss. Questo fu anche il primo lavoro in studio con J. alla chitarra.
Fu nel maggio del '91 che si ebbe la vera svolta. La band, a due anni di distanza, tornò nuovamente a registrare ma, questa volta, con nuova linfa vitale, pronta a sbaragliare tutto e tutti. Il sound tornò, quindi, a mutare e così anche il gruppo che abbandonò completamente il noise, spingendosi ancora di più verso generi differenti quali il groove, l'alternative e diversi spunti industrial. Oltretutto il disco è un gigantesco omaggio a tutti i vecchi film, le serie tv e i libri particolarmente apprezzati da Rob Zombie -che, ricordiamo, oggi è anche un acclamato regista- come: "Faster, Pussycat! Kill! Kill!", "Dawn Of The Dead", "Night of the Living Dead", "Spider Baby", "Plan 9 from Outer Space", "Star Trek", "Hellraiser" e molto altro. Tra i vari brani troviamo poi due stazioni radio fittizie, Knuckle Duster (Radio 1-A) e Knuckle Duster (Radio 2-B). Il disco viene aperto da un brano di quasi sette minuti in cui vengono unite Planet Motherfucker -che ha un video a sé- e Psychoholic Slag. Sin da questa prima grande traccia si comprende come l'attuale sound dei White Zombie sia radicalmente differente da quello degli inizi. Del noise non vi è più praticamente traccia e sentiamo come molto spazio sia dato al groove creato da chitarra, basso e batteria, su cui si adagia il cantato, sicuramente più melodico -nel senso che segue una melodia ben precisa, per essere chiari- del buon Rob. Notiamo sin da subito che i sample estratti dai vari film, serie tv, ecc, vanno a formare un vero e proprio tappeto sonoro di sottofondo, elemento estremamente interessante e particolare. Troviamo poi il primo dei due canali radio fittizi, che ci porta direttamente ad una delle doppiette più famose del gruppo: Thunder Kiss '65 e Black Sunshine. Thunder Kiss è semplicemente stupenda ed è retta da un ipnotico riff di J. che fa un lavoro davvero strepitoso, registrando soli fenomenali anche durante i ritornelli. Il ritornello, per l'appunto, è accattivante oltre ogni modo, condito con gli "Wow" tipici di Zombie. È un brano unico, che esprime i White Zombie all'ennesima potenza, come mai si erano sentiti. Un punto fondamentale di questo lavoro sono poi le ritmiche fornite dalla batteria di De Prume e dal basso di Sean. Sono proprio questi due strumenti che sostengono completamente l'inizio di Black Sunshine. Il pulsante riff di basso ipnotizza e trasporta all'interno del pezzo, fino all'arrivo della voce di Iggy Pop che introduce la vera protagonista del brano, una Mustang da corsa da 400 hp chiamata Black Sunshine -il testo potrebbe probabilmente ispirarsi a "The Car", "La macchina nera" in italiano, film di Elliot Silverstein del '77 e a "Christine" di Carpenter. La composizione è a dir poco spettacolare, con una ritmica forsennata che si divide tra stacchi e parti soliste. È uno dei brani migliori dell'intero disco. Soul-Crusher porta il nome dell'album di debutto della band e a detta di Zombie fu proprio questo brano a convincere la Geffen, prima major ad avvicinarsi al loro, a mettere il gruppo sotto contratto. Da notare che parti del testo sono inoltre ispirate direttamente da "Arancia Meccanica" di Kubrick. La composizione presenta un'intro molto veloce che si va poi modificando nella parte centrale del brano, divenendo cadenzata, ed anche qui molta attenzione viene posta alla sezione ritmica e ai riff di J.. Abbiamo un ulteriore cambio di tempo sulla parte finale che si va a ricollegare pian piano all'intro iniziale, fino allo stacco decisivo, dopodiché viene ripreso completamente il primo riff. Con Cosmic Monster Inc. i testi si fanno decisamente meno comprensibili ma il pezzo in sé risulta molto godibile. Più lento dei precedenti, in esso viene lasciato spazio alla voce di Zombie che spesso risulta distorta. Troviamo poi altri due brani ispirati rispettivamente ad un film e a un libro, Spiderbaby (Yeah-Yeah-Yeah) e I Am Legend. Il primo si ispira direttamente alla pellicola di cui riprende il nome, "Spider Baby" per l'appunto, film horror a basso budget del '68 diretto da Jack Hill. Estremamente pregevole è il solo che si costruisce su un sample estrapolato direttamente da "L'Esorcista". I Am Legend invece si ispira direttamente al romanzo horror/fantascientifico di Richard Mathenson -di cui, anche in questo caso, riprende il titolo- riprendendo il fantomatico punto di vista del protagonista, Robert Neville. Il brano si apre con una triste melodia suonata in clean che si differenzia dagli standard tipici del platter, per poi esplodere insieme ai restanti strumenti ed alla voce di Rob, che irrompe più possente che mai. Ancora una volta spicca il lavoro di J. alle chitarre, semplicemente ottimo, sia sui riff che negli assoli. Il chitarrista si rivelò quindi un fondamentale acquisto per la formazione. Allo stesso modo un plauso va fatto a Sean che, seppur non spiccando per virtuosismi, riuscì a creare delle linee di basso molto valide e interessanti, rivelandosi fondamentale per tale produzione. Altro grande brano, di quelli da headbanging puro, è Thrust! che ci riporta sui lidi dei due grandi singoli estratti dal disco. Il brano è estremamente accattivante, quasi ballabile grazie alle ritmiche sincopate. Sullo stesso filone si vanno ad inserire Grindhouse (A Go-Go) e Starface. La vera protagonista del primo dei due brani è la batteria di De Prume che grazie alla doppia cassa e a stacchi magistrali riesce da sola a caratterizzare un'intera composizione. Il disco si chiude in bellezza con Warp Asylum, uno dei brani più cadenzati dell'album che si va modificando verso la metà con il solo di J. -per giunta uno dei più belli- e sul finale.
La Sexorcisto: Devil Music, Vol.1 è un album estremamente rappresentativo, sia per una band che per una decade. Si tratta del disco che ha davvero lanciato i White Zombie- e che li ha fatti affermare negli anni '90, facendoli addirittura entrare in classifica con Thunder Kiss '65. Si tratta di un grande lavoro, che mischia contaminazioni differenti di una band che stava cambiando radicalmente, unendo insieme -come già detto- groove, alternative e industrial in un fenomenale unicum. I White Zombie dalla metà degli anni ottanta, fino alla fine degli anni novanta furono uno dei molti gruppi che si distinse rispetto alla massa, creando uno stile proprio ed unico, con un vero marchio di fabbrica. La Sexorcisto: Devil Music, Vol.1 è un album fondamentale per gli amanti del genere e della band, un grandissimo lavoro a 360 gradi.
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12
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Mha più che industrial lo inserirei nel filone alternative.... Che poi a ben vedeghe eeeee erano ai tempi la stessa cosa! Grrrrrrrrande album pieno di inventiva e follia deviata. Ovviamente eeeeeeeeeeeeeeeee aaaaaaaaaaai puristi metallari anni 80 non va giù..... Maaaaaaa sooooono caaaaaaaaazzi loooooorooooo EEEEEEEEEEEEEEEEEE! |
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10
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@nonchalance: mai preso un boxset in vita mia su discogs sono registrato, bel network, se lo trovo a poco magari prendo solo l'album. Make 'em l'ho preso usato nel 1996, oggi mi interessano poco |
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9
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@The Skull: Ti consiglio di prendere il box-set "Let Sleeping Corpses Lie"..c'è tutto quanto dei White Zombie! Se non lo trovi in giro, prova su DiscoGS. Questo ce l'ho anch'io, invece..ma, i primi proprio no! Il cartone - se lo doppiano/sottotitolano - volentieri..  |
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8
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Ricordo che ho preso Make 'em die slowly usato, non in buono stato, ma non era facile da trovare. Invece ammetto che di Soul-crusher non conoscevo proprio l'esistenza, ma se è come make 'em, qualitativamente, non sarà nulla di che. Ma la caccia è partita!
Grande artista Rob Zombie, una specie di matita elettrica, non perdetevi The Haunted World Of The Superbeasto, il suo lungometraggio a cartoni animati. |
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7
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Grande disco inizio anni 90! Anche se preferisco Rob solista voti 90 |
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6
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Disco su cui ho imparato a suonare la chitarra... praticamente lo conosco da cima a fondo, ogni nota e ogni suono, ascoltato centinaia di volte. 100! |
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4
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Finalmente una recensione su questa fenomenale band. |
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3
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esattamente un mese fa scrivevo su di loro nella sezione recensioni mancanti....grande album... come gli altri tre... bella anche la recensione... |
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2
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questo lavoro lo conosco molto poco, se non per le canzoni più note, "thunder kiss '65" su tutte... ma da quel poco che ho ascoltato mi pare ancora un po' acerbo nel sound... secondo me il vero capolavoro della band sarà il successivo "astro-creep: 2000", i white zombie al massimo della potenza... spero che al pari di questo venga pubblicata la recensione... |
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1
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io ho ''La Sexorcisto: Devil Music Volume One (1992)'' -- ''Astro Creep: 2000 (1995)'' due MATERPIECE, non ho altro da aggiungere. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Welcome to Planet Motherfucker/Psychoholic Slag 2. Knuckle Duster (Radio 1-A) 3. Thunder Kiss '65 4. Black Sunshine 5. Soul-Crusher 6. Cosmic Monsters Inc. 7. Spiderbaby (Yeah-Yeah-Yeah) 8. I Am Legend 9. Knuckle Duster (Radio 2-B) 10. Thrust! 11. One Big Crunch 12. Grindhouse (A Go-Go) 13. Starface 14. Warp Asylum
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Line Up
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Rob Zombie (Voce) J. (Chitarra) Sean Yseult (Basso) Ivan de Prume (Batteria)
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