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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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16/10/2015
( 3133 letture )
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Sono conosciuti, paradossalmente, per essere uno dei gruppi meno considerati dai cultori del genere - nonostante gli onori della fama abbiano sempre arriso nei loro confronti, specialmente nella grandiosa decade degli anni Ottanta - ed arrivano oggi, a distanza di oltre trent’anni dal loro esordio, a pubblicare l’undicesimo studio album di una carriera trascorsa quasi sempre ad alti livelli, sfoggiando nientedimeno che la formazione originale capitanata dai fratelli Sweet. Ebbene sì, stiamo parlando degli Stryper, alfieri e pionieri di un genere, il christian metal, che sempre è stato e sempre sarà oggetto di critiche. Saltando a piè pari argomenti che porterebbero la nostra analisi odierna un po’ troppo fuori contesto, ricordiamo a tutti che pur sempre di heavy metal si tratta, e fortunatamente anche dei migliori. La band statunitense originaria di Orange County, California, ha dato certamente il meglio di sé nella prima parte della propria carriera, con una serie di album che raccolsero al tempo un successo strepitoso (e che ancora adesso andrebbero insegnati nelle scuole della retta via del metallo), salvo poi sciogliersi nei primi anni Novanta e ritornare sotto i riflettori soltanto a fine anni Duemila. Da allora, quattro album pubblicati e un quinto, il qui recensito Fallen, che mira a consolidare il già grandioso stato di forma dei quattro californiani.
A differenza della precedente uscita discografica, ovvero l’ottimo No More Hell to Pay, risalente a due anni fa, anticipiamo fin da subito che il nuovo Fallen soffre di un’inevitabile malattia in cui prima o poi incappano tutti: il tempo che passa. Con questo non vogliamo intendere che l’album non sia almeno in parte ispirato o che i musicisti coinvolti stiano iniziando a perdere seriamente colpi -anche perché solo due anni fa la band appariva in forma più che smagliante-, ma semplicemente che il tratto che più emerge dopo svariati ascolti è uno e uno soltanto: la tanta esperienza. Il problema è che quest’ultima può avere tanto risvolti positivi quanto negativi. Non c’è, infatti, un solo brano all’interno dell’album che non sembri composto su misura, costruito a puntino per svolgere degnamente il proprio compito e nient’altro. Tutto “perfetto”, e poca passione che trapela da questi solchi. Mantenendo il confronto con No More Hell to Pay, si nota anche un forte dislivello dal punto di vista vocale, con un Michael Sweet capace come sempre di ottime cose, ma all’apparenza più stanco, quasi sotto sforzo. A livello generale non mancano i momenti esaltanti, ma purtroppo la quasi totalità del nuovo materiale si dimostra a malapena discreto, ascoltabile un paio di volte per trascorrere poco meno di un’ora in buona compagnia e niente di più. Pur mantenendo come sempre molto marcata la componente heavy, inoltre, più spazio sembra questa volta essere stato lasciato all’hard rock (sfiorando in più di un’occasione i confini con l’AOR). Tra gli estratti migliori troviamo i primi due brani, Yahweh e la titletrack Fallen. La prima non si fa mancare nulla, e ci regala acuti su acuti da parte del buon Michael Sweet, ma anche un’ottimo comparto corale e un’atmosfera di fondo a tratti sinfonica e magniloquente, senza disdegnare comunque riffoni potenti e metallici per mano delle due chitarre, tratto distintivo indiscutibile degli Stryper. Fallen è invece un pezzo che trova la sua fortuna in un ritornello semplice e trascinante, mentre per il resto si limita a mostrare appena gli artigli. Ineccepibile dal punto di vista melodico Heaven, per merito ancora delle sei corde, mentre Pride e Big Screen Lies si mantengono su livelli medi, ma non dispongono di spunti davvero significativi. La prima metà del disco ci porta ancora un brano non troppo interessante, Love You Like a Do, uno di quelli più orientati verso l’AOR; seguono la piacevole ma eccessivamente scontata ballad All Over Again e la curiosa cover dei Black Sabbath After Forever, che ci riporta finalmente su ritmi più accesi. Ciò che resta aggiunge purtroppo molto poco all’album, altri quattro brani in perfetto stile Stryper, agguerriti ma non abbastanza incisivi da lasciare un segno indelebile una volta terminato l’ascolto.
Ci sono band destinate a divenire immortali e altre che, nonostante l’assoluta validità della loro proposta, non riusciranno mai ad eguagliarle. Gli Stryper, che inizialmente non avevano nulla da invidiare ai colleghi più rinomati, fanno parte della seconda categoria e ammetterlo è un vero dispiacere, dal momento che i quattro californiani, raggiunto il trentatreesimo anno di carriera (non a caso, gli anni della loro fonte ispiratrice), sanno ancora come farci scuotere la testa e invogliarci a seguire le loro gesta. È vero, questa nuovo fatica discografica non riesce a soddisfarci appieno, ma come detto in apertura è un album frutto di una consolidata esperienza, che pur non osando più di tanto sa comunque come farsi apprezzare. Ma non c’è da preoccuparsi: se solo lo vorranno, gli Stryper sapranno certamente come stupirci ancora in futuro.
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17
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Semplicemente il miglior lavoro della band voto 95 |
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16
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Non sono d'accordo con il recensore.Un disco incredibile ,suonato in maniera eccellente.In loop da questo pomeriggio .Voto 85 |
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15
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Ottima band con un gran vocalist. 90 |
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14
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Sicuramente "No more hell to pay" è superiore, ma anche questo è buono almeno da 75 se prendiamo i voti come punto di partenza. |
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13
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Disco bellissimo. Punto |
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12
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per me , che nasco con machine head e li sento per la prima volta , voto altissimo . Bravi. |
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11
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#non si e' mai sciupato#e' rimasto coerente. |
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10
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Ancora non lo ascolto tutto intero, ma ho ascoltati in precedenza le tracce su YouTube, e devo dire che sono molto belle, a molti non piacciono ma a molti altri si, all'inizio non piacevono neanche a me, ma li ascoltsbo da ottuso, a molti ancora oggi non piacciono a prescindere per partito preso, perche' portano avanti temi cristiani o comunque legati al bene e sl positivo,seppur attraverso il sacrificio, in realtà' per come la vedo e' una solida ed ottima band, tra le migliori del settore, non di e' MSI dciupsts, e'rimasts coerente, e non ha maiI fatto stupidate o lavori mediocri, ha mantenuto coerentemente il suo stile els sua dignità', anche nel periodo più' melodico e zuccheroso, possono non piacere,ma sono degli ottimi musicisti ed hanno un cantante che dire magnifico e' riduttivo, in giro ho letto che la cover dei Sabbath e' anomala e atipica perche' i Sabbath sono il loro inverso oscuri e diabolici , ma in realtà' anche i Sabbath citano nei loro testi il maligno solo 2 volte mi pare, Tony poi ha sempre precisato che il gruppo non e' mai stato satanico, e che anzi le tematiche del gruppo o sono incentrate nel far riflettere su alcuni eventi o cercano di trasmettere in fondo positività' e il non rassegnarsi, inoltre iommi e' credente e porta sempre il suo crocefisso addosso, persino Ozxy e' credente, ed hanno sempre declinato inviti espliciti a partecipare all'ambiente luciferino.Comunque alla fine gli Stryper sono dei grandi, hanno molte volte più' energia interpretativa loro dei loro colleghi passati e presenti considerati più' cattivi.Grandissima band. |
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9
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Grazie al cielo (ci voleva con gli Stryper) una recensione che porta il giusto rispetto a una band storica. Si potrà condividere o meno l'opinione di chi recensisce, ma resta e traspare l'amore per la band. Ancora mi vengono i brividi a rileggere la recensione di Metallized dello stupendo Murder by pride......... |
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8
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Purtroppo il precedente No more Hell to pay è di gran lunga superiore. In quell'occasione dissi che era migliore anche di alcune loro produzione storiche. Gli dedicherò qualche altro ascolto, ma il passo indietro è evidente. |
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7
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Io mi dissocio dal recensore, secondo me è un prodotto validissimo, suoni potenti e puliti, canzoni melodiche e ben strutturate , pochi come loro sanno usare i cori, sempre azzeccati, io non ho mai amato gli Stryper alla follia , ma tutti i gruppi che sono sotto l'ala della frontiers difficilmente sbagliano. Per me il voto è un bell'80. ( sempre massimo rispetto per le opinioni altrui) |
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6
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@ Hard`n`Heavy: Capisco, ma vedi... probabilmente anch'io ascoltando solo le canzoni trovate su YouTube avrei mirato ad una valutazione simile alla tua, perché è indubbio che buona parte di questi pezzi reggano e si facciano valere. Il problema nasce quando si va ad analizzare il lavoro nel suo complesso, comprendente 12 tracce e non solo 5. Purtroppo molte non sono allo stesso livello e alla fine, personalmente, ho avuto difficoltà a riascoltarlo più volte. Convince più nell'immediato che sul lungo periodo. Spero di aver chiarito ulteriormente il mio punto di vista, rispetto comunque la tua opinione e quella di chiunque altro, sia chiaro.  |
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5
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x Flight 666.....? SI, il sound per me è perfetto, il mixer dei strumenti è incredibile senza trigger troppo moderni. 5 canzoni trovate su YouTube 5 tracce che mi piacciono molto. De gustibus |
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4
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Questo è un grande disco, c'è poco da fare, questa band ha classe da vendere. Li ho sempre seguiti e non deludono mai. Grandissiimi. Poi Michael Sweet resta uno dei più grandi vocalist al mondo. |
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3
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@ Hard`n`Heavy: ma tu l'hai ascoltato? Se tutti gli altri ne parlano bene a noi non interessa, la valutazione è frutto di tanti ascolti nonché di un approfondimento dei loro album precedenti, che mi ha portato a giudicare quest'album con una valutazione non altissima, ma nemmeno più di tanto negativa. Stiamo pur sempre parlando di un gruppo capace di comporre canzoni ben migliori di queste, come hanno dimostrato in quasi tutti i lavori precedenti. |
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2
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@ Hard'n'Heavy : non sono ferratissimo su tutta la loro discografia (dunque potrei benissimo sbagliarmi sui valori assoluti dei loro album) e non voglio fare nè il difensore d'ufficio di Flight nè tantomeno il paladino talebano di Metallized denigrando altre webzine, ma se prendo come base l'85 di True Metal per Soldiers Under Command non vedo i loro "solo" tre voti di differenza con questo Fallen. Ripeto, gusti personali, ma penso anch'io che qui ci sia molta esperienza e poca indimenticabilità, il che porta giustamente alla "sufficienza ampia" di un 69 senza poter gridare al capolavoro. P.S. : consentimi però almeno, da uomo doom , di non essere troppo esaltato dalla cover di After Forever... |
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1
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x "Flight 666" all'estero lo stanno recensendo benissimo anche in italia: MTALLUS 85/100 - TRUE METAL 82/100 - METAL HAMMER.IT 75/100. Solo tu ne parli male non so se la tua rece.. è attendibile. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Yahweh 2. Fallen 3. Pride 4. Big Screen Lies 5. Heaven 6. Love You Like a Do 7. All Over Again 8. After Forever (Black Sabbath cover) 9. Till I Get What I Need 10. Let There Be Light 11. The Calling 12. King of Kings
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Line Up
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Michael Sweet (Voce, Chitarra) Oz Fox (Chitarra, Cori) Timothy Gaines (Basso) Robert Sweet (Batteria)
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RECENSIONI |
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