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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Void Of Sleep - New World Order
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08/12/2015
( 3438 letture )
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È con grande rispetto e gioia che, da sempre, mi accosto a produzioni musicali italiane, indipendentemente dal genere che le caratterizza. Vuoi per l'intrinseco campanilismo che pervade ognuno di noi, vuoi per il valore aggiunto che qualsiasi lavoro tricolore -venuto al mondo nonostante la chiusura mentale imperante di una buona parte della popolazione, ostracismi discografici e frequente impermeabilità del mercato musicale dinanzi a qualsiasi cosa che non sia pop di bassa qualità- possiede. Spesso, però, incontro mio malgrado album profondamente derivativi, quasi senz'anima, eccessivamente debitori rispetto alle tendenze d'oltremanica e quindi con poca spinta a livello di personalità ed innovazione. Tempi lontani, si sa, quelli in cui lo Stivale -spesso non con i riscontri che avrebbe meritato- dettava legge in quanto a rivoluzioni artistiche (si pensi a tutto il calderone del rock progressivo e non solo, nei beati anni '70 del secolo passato) e concettuali. Comprensibile, quindi, la mia sincera sorpresa durante l'ascolto di questo New World Order, secondo lavoro sulla breve distanza dei ravennati Void Of Sleep. Il quartetto emiliano conferma quanto già di buono espresso nel debutto, affidandosi ancora maggiormente a strutture proprie del progressive, affogate in atmosfere sludge mai così sulfuree e claustrofobiche. Un concept, quello sotteso a New World Order, quanto mai attuale: influenze orwelliane, nuovi padroni mondiali, alienazioni e crudeltà umane echeggiano tra i solchi delle sette tracce dell'album, immergendoci nell'universo distorto e concretamente oscuro di Burdo (voce e chitarra) e compagni. Si parte con The Devil's Conjuration, traccia esemplificativa del grande impatto emotivo che i nostri esercitano sull'ignaro avventore: grandi riff di chitarra -ottimamente ripresi dal terremotante basso di Paso (il cui inarrestabile "sferragliare" è una costante di tutto il disco, complici l'ottimo set-up del quattro corde e la produzione tremendamente Seventies)- vocals in clean che donano un alone di epicità al tutto e fill di batteria mai banali e sempre al servizio della forma-canzone; un'opener davvero riuscita, non c'è che dire. Si entra nel vivo dei giochi solo con la seconda traccia, quella Hidden Revelations così carica di tempi dispari ed influenze di ogni tipo: in essa possiamo incontrare infatti echi di Tool, Porcupine Tree ed Opeth, mix vincente di generi che si riversa in tutto il full-length, specialmente nelle canzoni dal minutaggio più sostenuto. È sorprendente quanto i Void Of Sleep riescano, nonostante le evidenti somiglianze stilistiche sopra citate, a personalizzare il tutto con un carisma quanto mai raro nelle produzioni odierne: il loro è uno sludge intricato e complesso, ora melodico ora aggressivo, al quale regalare molteplici ascolti al fine di comprendere ed assimilare pienamente ogni sfumatura, cambio di tempo o d'atmosfera. Dalla chitarra circolare di Slaves Shall Serve, al cantato apocalittico di Orbo Ab Chao, dal caleidoscopico variare di situazioni e velocità della titletrack, al pachidermico incedere dell'ultima, maestosa (quattordici minuti!) Ending Theme -vera e propria suite sludge da annoverare sicuramente tra le cose più belle di quest'ultimo anno solare- è tutto un meraviglioso tripudio di riff e tamburi pestati con tecnica mai fine a se stessa. Enorme, dunque, il passo in avanti compiuto dal combo di Ravenna in questa seconda fatica discografica, perla musicale che fa loro compiere un decisivo balzo tra i grandi nomi del genere. Non rimane altro che continuare su questa strada, sperando che sia sempre costellata di traguardi e riconoscimenti. Auguro ai Void Of Sleep il successo meritato, fermamente convinto che non tarderà a manifestarsi nelle sue forme più sinuose!
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8
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Romagnoli!!! Non Emiliani! zzziokkaro se spaccano pure dal vivo. |
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7
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Voto troppo basso! Prodotto fantastico in ogni possibile livello di valutazione: concept, esecuzione, package. Questi ragazzi hanno realizzato un merging entusiasmante del meglio che il metal "progressivo" offra attualmente sul mercato nelle sue varie declinazioni... stoner, sludge, metal classico, alternative, heavy psych. Con un occhio di riguardo all'orecchiabilità pur nella fucina fumante della sperimentazione più prog. Un orgoglio per il metal nostrano. Meriterebbero ribalte di tutto rispetto. A memoria non ricordo un secondo disco (il primo era altrettanto scoppiettante) di tale maturità e pregievole fattura negli ultimi anni. Bravi. Ma bravi esagerati. |
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5
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Visti dal vivo in ottobre al Bronson di Ravenna.Veramente bravi. |
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4
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Ho il primo lavoro e mi è piaciuto molto. Anche questo sembra interessante...soprattutto il concept. Più che altro sarebbe bello conoscere la loro posizione al riguardo. Da li potrà dipendere (e molto) il loro successo o meno... |
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3
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Grande band...consiglio l'ascolto |
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2
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grandissimi Voi Of Sleep, il disco precedente mi era piaciuto parecchio, ma non mi aspettavo un secondo album di questo tipo, è molto meno immediato e groovy rispetto al primo, ma incredibilmente piu' appagante cosi' pieno di sorprese e dettagli nascosti ai primi ascolti. E' veramente difficile trovare una band che unisca due generi apparentemente opposti ed incompatibili come lo Sludge ed il Prog, ed invece loro ci riescono senza fatica, tutto è cosi' naturale da fare quasi invidia (ebbene si, anche io ho una band e magari sapessi fare dischi come questo). Bellissima copertina che su vinile è una Bomba! adesso devo solo trovare il modo di andare a vederli dal vivo... |
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1
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Hanno assolutamente rifatto centro. Album bellissimo quanto il primo ma in modo diverso. È sicuramente più ostico e necessita di più ascolti ma che alla fine saranno tutti meritati. Sostanzialmente concordo con la recensione. Forse Ending Theme potrebbe, a tratti (o a volte), dare la sensazione di trascinarsi un po' per arrivare alla sua lunga durata con il risultato, paradossalmente, di sembrare inconclusa o senza messa a fuoco. Copertina nuovamente molto bella, un digipack - come il primo album - l'avrebbe valorizzata di più. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Devil's Conjuration 2. Hidden Revelations 3. Slaves Shall Serve 4. Ordo Ab Chao 5. Lords of Conspiracy 6. New World Order 7. Ending Theme
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Line Up
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Burdo (Voce, chitarra) Gale (Chitarra) Paso (Basso) Allo (Batteria)
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