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27/04/25
THE LUMINEERS
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Eternal Tears of Sorrow - Chaotic Beauty
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19/12/2015
( 1779 letture )
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Chaotic Beauty viene dato alle stampe due anni dopo Vilda Mánnu, segnando uno spartiacque tra ciò che gli Eternal Tears Of Sorrow avevano concepito nei primi anni della loro carriera e quello che sarebbe venuto in seguito. Se nelle precedenti uscite, il gruppo finlandese si destreggiava con un death molto melodico, ma allo stesso tempo grezzo e impetuoso, con Chaotic Beauty il quintetto si allontana in parte da questo lato più aggressivo a favore di un sound più sinfonico. A facilitare questa virata nella proposta musicale degli Eternal Tears Of Sorrow si rivela certamente fondamentale l'entrata nella line-up del tastierista Pasi Hiltula. Ma ora è tempo di analizzare la release nel dettaglio.
La prima canzone del disco, Shattered Soul, sembra voler chiarire fin da subito la direzione intrapresa dal gruppo: rimangono l'irruenza di matrice death e le accattivanti melodie intessute dalla chitarra solista, ma vengono amalgamate e intervallate a frammenti di archi, che fanno da contrasto all'irruenza delle sei corde e delle harsh vocals di Altti Veteläinen. Con la successiva coppia di brani, Blood of Faith Stains My Hands e Autumn's Grief, l'atmosfera diventa più distesa: se nella prima le tastiere compaiono come un sottofondo dall'incedere quasi sinfonico ed epico, la seconda invece viene introdotta da una struggente partitura di piano che, insieme alla voce in pulito e l'incupirsi dell'atmosfera generale del brano, fanno avvicinare il sound al regno oscuro del gothic alla Paradise Lost (e anche il testo ne è la conferma). Procedendo con l'ascolto della stessa fattura malinconica è la struggente ballad Bride of the Crimson Sea, in cui la voce femminile accompagnata dai fraseggi di piano dà varietà al brano. Questa parentesi più distesa viene però interrotta dall'aggressiva cover degli Edge Of Sanity, Black Tears, e con la successiva Tar of Chaos, si ritorna all'irruenza degli inizi degli Eternal Tears Of Sorrow, anche se l'effetto di clavicembalo della tastiera dà un sapore quasi classicheggiante al brano, mentre i tremolo picking e una ritmica serrata si propagano anche nella feroce Bhéan Sidhe. Dall'incalzante incedere dei precedenti brani si arriva velocemente a Nocturnal Strain, che chiude il disco in modo più disteso, ma non meno d'impatto, in cui gli ispirati fraseggi della chitarra solista diventano protagonisti insieme alle aspre harsh vocals di Altti.
Per concludere, è pur vero che Chaotic Beauty non spicchi per l'originalità, ciò nonostante il mélange ottenuto tra le varie influenze (dal death alla Children Of Bodom in The Seventh Eclipse o alle venature gothic dei Paradise Lost) rende Chaotic Beauty un disco piacevole, anche se non raggiunge i livelli di coerenza compositiva di A Virgin And A Whore o dell'ispirato Saivon Lapsi: le tastiere soprattutto sembrano in alcuni punti leggermente disarticolate rispetto al resto. Come già accennato in apertura, Chaotic Beauty è comunque un disco di passaggio, in cui si avvertono i primi cenni dell'evoluzione intrapresa dal gruppo scandinavo e il progressivo delinearsi del loro sound, che diventa sempre più sinfonico, lasciando spazio a parti più orchestrali, ma conservando l'incedere fiero e feroce che li contraddistingue. Chaotic Beauty è dunque un disco che rappresenta l'anello di congiunzione tra le due fasi degli Eternal Tears Of Sorrow e perciò non può mancare sullo scaffale dei fan e degli appassionati delle sonorità scandinave più melodiche.
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4
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Preso quando usci' nel 2000, Autumn's Grief e la cover Black Tears valgono l'acquisto di questa opera grandiosa.85 |
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3
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Concordo con la recensione. A me questo disco piace parecchio, in particolare le canzoni Shattered Soul, The Seventh Eclipse e Bride of the Crimson Sea. Credo che l'originalità degli EToS sia partita proprio da questo disco, con l'unione del death e del melodic. Essendo il punto di svolta ci sono ancora delle pecche qua e là, ma davvero è un bel disco; poi da questo credo che gli EToS abbiano fatto un continuo percorso in ascesa fino al bellissimo Saivon Lapsi che seguiva l'altrettanto bello Children of the Dark Waters. Credo che se avessero mantenuto il sound death degli inizi sarebbero finiti per essere la solita band death, invece così hanno veramente tirato in piedi qualcosa di originale e davvero piacevole. |
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2
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Bell'album pero' non mi ha mai convinto qualcosa nella produzione ,mancanza di bassi, voce sovrastata dagli strumenti , poi forse hanno volutamente usare quel genere di suoni, ma ha me non piace proprio . |
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1
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Davvero un buon disco, lo ascoltavo con piacere qualche anno fa |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Shattered Soul 2. Blood of Faith Stains My Hands 3. Autumn's Grief 4. The Seventh Eclipse 5. Bride of the Crimson Sea 6. Black Tears 7. Tar of Chaos 8. Bhéan Sidhe 9. Nocturnal Strains
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Line Up
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Altti Veteläinen (Voce, Basso) Antti-Matti Talala (Chitarra) Jarmo Puolakanaho (Chitarra) Pasi Hiltula (Tastiera) Petri Sankala (Batteria)
Musicisti ospiti: Kimberly Goss (Voce su tracce 5 e 9)
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RECENSIONI |
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