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Colonnelli - Verrà la Morte e Avrà i Tuoi Occhi
06/01/2016
( 2638 letture )
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi-
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Così li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla

Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.


Verrà la morte e avrà i tuoi occhi (Cesare Pavese, 1951)


Come non cogliere l’occasione di rendere omaggio a una delle più belle, intense e sofferte poesie del ‘900, che ci viene offerta dal debut album di una band grossetana che risponde al nome Colonnelli? Un viatico pesante se vogliamo e terribilmente affascinante che ci spinge all’ascolto. La band si forma nel 2012 con l’unico punto fermo del leader Leonardo Colonnelli, il quale ha portato avanti il progetto con un primo EP dal titolo Circo Massacro, approdando poi al contratto con la (R)esisto Records di Ferrara che a termine del 2015 ha pubblicato l’album. Si tratta certamente di un percorso piuttosto veloce, che la qualità intrinseca dell’opera non fa che avvalorare, confermando le buone premesse e anzi rilanciando l’ambizione di questa formazione, che dopo aver trovato una stabilità della line up, si propone con un disco riuscito e decisamente interessante.

Undici tracce più ghost track (di chiaro stampo hardcore) per un totale di quasi quaranta minuti di musica, che punta decisamente sull’impatto, andando a collocarsi all’interno della frangia thrash/groove, dominata da un’aggressività notevolissima, dall’impatto di ritmiche devastanti anche sotto il profilo della velocità, oltre che della compattezza dei riff. Un binomio potenza/velocità che prende dal thrash come dall’hardcore e si esprime in canzoni brevi, compatte, dominate dalla ritmica e dalle melodie cantante dal leader, che sceglie intelligentemente una via di mezzo tra le soluzioni urlate tipiche dell’hardcore e un cantato pulito e perfettamente intellegibile vicino a soluzioni alternative, che esalta le liriche in italiano, decisamente interessanti e protagoniste assolute del platter, assieme alla musica. Non mancano i classici cori sparati thrashcore, come non mancano anche degli spunti solistici, comunque destinati a giocare un ruolo secondario rispetto alle sezioni ritmiche esaltate dall’ottimo e martellante lavoro di Grillo e Russo (sostituito poi da Andrea Alunno Minciotti, autore anche di mixaggio e masterizzazione). La maturità compositiva del gruppo risulta già piuttosto demarcata e se si pensa alla recente formazione questo denota una chiarezza di idee e una capacità di scrittura non indifferente, dato che pur senza proporre innovazioni di alcun genere, i Colonnelli dimostrano personalità e sanno costruire brani che perseguendo uno stile ben preciso, mantengono una loro identità. Peculiare in questo senso è la vena lirica dei testi, perfettamente integrati nel contesto, con una capacità non comune di coniugare il cantato in lingua con la musica, esprimendo rabbia, rabbia e ancora rabbia, fino quasi al nichilismo:

Non hai niente
E’ una miseria a cui ti attacchi mentre
Cerchi di stare a galla
Fatti lo stomaco duro e
Ingoia il boccone amaro
Fatti lo stomaco duro, duro
Sappi, non voglio stare qui a stringerti la mano
E questo è quanto
E che sia chiaro, chiaro


Ci urla Colonnelli nella traccia di apertura e singolo Boccone Amaro, tanto per togliere il dubbio che se salvezza deve essere, arriverà solo attraverso la sofferenza personale e senza l’aiuto di nessuno. In alcuni frangenti, la musica assume delle connotazioni leggermente orientate verso sonorità moderne e alternative, come nel caso di Aspirante Suicida, non a caso la traccia più melodica del lotto (No, io non credo che le cose migliorino, ma io ci spero, continuamente), compensata poi dalle rasoiate di Proiettile, ma si tratta comunque di una ulteriore sfumatura del sound complessivo, che resta saldamente ancorato al thrash furioso e oltranzista, appena stemperato dai rapidi e brevi assolo. Ottima in questo senso la produzione gonfia e potente, che non snatura i suoni ma contribuisce a rendere costante l’assalto musicale. In qualche caso, sembra che dietro alla consolle si sia scelto un suono di rullante davvero metallico e inscatolato, quasi alla St. Anger, dandogli finalmente un senso melodico (Masticacuore e Vi Cacceremo Senza Pietà rendono bene l’idea in merito) che non disturba affatto. Inutile stendere un track-by-track data l’omogeneità qualitativa del disco e comunque fino alla classica e sparatissima chiusura de La Marcia dei Colonnelli, la band riesce a rimanere coerente e costante tanto a livello di qualità che a livello di intensità di esecuzione, con la sola Aspirante Sucida, come detto, a far riprendere un po’ il fiato rispetto agli uptempo e ai breakdown del resto dell’album, anche se a dirla tutta, forse la prima parte del disco colpisce di più della seconda.

Di strada da fare i Colonnelli ne hanno e non è un caso che in alcune liriche si affianchino ottime soluzioni, quasi poetiche, ad altre decisamente più giovaniliste, ma Verrà la Morte e Avrà i Tuoi Occhi è un disco solido, ottimamente costruito, che evita di dilungarsi troppo e anzi punta tutto sull’immediatezza, il sudore e su tanta tanta rabbia. Canzoni come Boccone Amaro, Circo Massacro, Combustione Interna, Magnitudo Dieci, Proiettile e La Marcia dei Colonnelli non si scrivono per caso e finché la band saprà mantenere questo livello di intensità, c’è di che ben sperare. Inutile ribadirlo, ma il valore aggiunto del disco, oltre alla buona tecnica individuale, alla buona produzione e alla credibilità con cui tutto è creato, è senza dubbio il cantato in italiano. Una scelta che per alcune formazioni si è rivelata un boomerang e che invece, come e anche più che per gli In.Si.Dia, nel caso dei Colonnelli funziona benissimo, dando personalità ad un disco che pur rientrando nei canoni del genere, ha carattere da vendere. Buona partenza.

Con la paura
Compri ogni cosa
Con la paura
Nessun dorma.



VOTO RECENSORE
72
VOTO LETTORI
75.6 su 10 voti [ VOTA]
Gabriele
Domenica 1 Aprile 2018, 15.45.48
3
Gran bel lavoro. veloce, fresco, ben suonato. Ricordano i primi metallica, i destruction... album d'esordio sparato a mille all'ora. Ma fatto strabene. Band superinteressante. Ottima partenza!!! Bravi
AndreA
Lunedì 11 Gennaio 2016, 17.34.32
2
Non sono d'accordo Gianni. Cantato pulito e chiaro!! Finalmente una band che canta in lingua italiana dove i testi arrivano chiari e si capisce ciò che canta e gran bella produzione. Ottimo Thrash Metal Italiano. Per me, voto 80 P U R O O S S I G E N O U D I T I V O
Gianni La Mula
Giovedì 7 Gennaio 2016, 2.40.36
1
bei pezzi , ma la voce è fuori luogo rispetto al gruppo
INFORMAZIONI
2015
(R)esisto Distribuzione
Thrash
Tracklist
1. Boccone Amaro
2. Masticacuore
3. Circo Massacro
4. Combustione Interna
5. Magnitudo Dieci
6. Vi Cacceremo Senza Pietà
7. Ero Vestito di Nero
8. Apprendista Suicida
9. Proiettile
10. Scenderemo nel Gorgo
11. La Marcia dei Colonnelli
Line Up
Leo Colonnelli (Voce, Chitarra)
Andrea Alunno Minciotti (Basso, Voce)
Bernardo Grillo (Batteria, Voce)
Roberto Russo (Batteria su tracce 2, 3, 6, 7, 8)
Gianmarco Russo (Basso su tracce 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9)

Musicisti Ospiti
Stefano Mascioli (Chitarra solista su traccia 3)
Davide Nuti, Filippo Chiarello, Alessandro Albertazzi, Andrea Seri (Cori su tracce 5, 9, 11)
 
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