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Colonnelli - Gli Implacabili
10/12/2024
( 1813 letture )
L’ultimo album dei Colonnelli, Iniezione Meccanica Continua, non ha ancora smesso di girarci nello stereo, malgrado sia stato pubblicato ormai tre anni fa. Il terzo disco dei toscani trovava infatti la perfetta quadratura del cerchio di uno stile interessante e personalissimo, frutto dell'unione tra una solida ossatura thrash metal e melodie dal sapore alternative, condito da intriganti liriche in italiano. Un sound sorprendentemente compatto e naturale, giunto sul precitato terzo lavoro alla sua forma più compiuta.

Tre anni dopo questo exploit, il gruppo di Porto Santo Stefano torna alla carica con un quarto album completamente autoprodotto, deciso a sviluppare ulteriormente quanto sperimentato fino ad ora. Nell'intervista concessa a Metallized dopo la pubblicazione di Iniezione Meccanica Continua, il leader Leonardo Colonnelli ci aveva confidato la sua intenzione di scrivere un disco diverso dai primi tre. E nella fattispecie: Qualcosa di più massiccio, più moderno, forse meno ancorato al thrash anni ’80. Una volontà che ritroviamo ne Gli Implacabili, almeno in parte. L'album porta infatti con sé alcune novità, incastonate -per nostra fortuna- nel consueto Colonnelli-sound. Questo pulsa deciso sin dall'inizio della tracklist; l'apripista La Tempesta Perfetta non si scosta infatti minimamente dal collaudatissimo stile dei Nostri e fornisce un ottimo esempio di quanto appena detto: ritroviamo il consueto thrash metal dal taglio moderno, serratissimo sulle strofe ed aperto in melodie di ampio respiro nel refrain, così come il cantato alquanto riconoscibile di Colonnelli, narratore di immagini criptiche quanto spesso e volentieri nere e pessimiste. Anche Sparare a Vista e Scenderemo nel Gorgo, Pt. 2 fanno parte degli episodi più "ortodossi" (si fa per dire) della raccolta, al pari di L’Uomo in Fondo al Pozzo e Il Cielo Sopra Grosseto. Questi due brani, in particolare, si rivelano davvero efficaci, senza dubbio i migliori della raccolta. Il primo sfoggia un buon riffing ricco di asperità e, soprattutto, un ritornello particolarmente trascinante, davvero difficile da scacciare dalla scatola cranica dopo qualche ascolto. Il secondo, più massiccio e cadenzato, riesce a invocare un’atmosfera tragica e quasi apocalittica, grazie ad un testo cupo e suggestivo:

Stormi di nuvole, cieli di cenere, ho visto urlare lampi di vetro, bruciare il cielo sopra Grosseto.

Fin qui nulla di nuovo, si potrebbe dire. Vero, salvo per alcuni passaggi in growl che compaiono nelle due succitate canzoni. Opera del batterista Bernardo Grillo, questi inserti supportano e completano il cantato del frontman, aumentando di parecchio l’aggressività generale. Ce ne si rende conto anche in Dea: come di consueto, i Colonnelli piazzano una cover di una vecchia gloria dell’alternative rock italico -gli Afterhours in questo caso. La versione dei toscani si rivela davvero devastante, proprio grazie al ruggito di Grillo, oltre che alla sua potentissima prestazione dietro al drumkit. Questa prima novità trova la sua massima espressione nella breve La China Discendente, interamente cantata dal drummer -per un risultato inusuale, ma non privo d’interesse. Gli episodi più spiazzanti sono però la strumentale Alamogordo e la conclusiva Divoramento. Dopo un mesto inizio acustico, la prima va a toccare sorprendenti territori black metal, che ricordano quasi il sound cupo e brumoso dei Winterfylleth. La seconda, fredda e urticante a tratti, si snoda invece attorno ad una triste melodia, sulla quale Leonardo Colonnelli declama un testo introspettivo e toccante. Una sorta di ballata -o brano comunque più pacato del solito- che chiude il disco in maniera inaspettatamente malinconica.

Sono dunque tanti i linguaggi che si alternano nel corso dell’ascolto, malgrado la relativa brevità del disco, lungo appena 28 minuti e mezzo. Senza stravolgere il proprio stile, il Terzetto riesce comunque a variare la proposta, dimostrando una voglia di sperimentare ed esplorare nuove soluzioni che va premiata a prescindere. Come detto, il risultato non è sempre del tutto riuscito -pensiamo in particolar modo a La China Discendente e Alamogordo, brani interessanti ma che lasciano un certo senso di incompiutezza dopo l’ascolto. In altri casi, invece, le harsh vocals di Grillo si inseriscono perfettamente nel sound del gruppo, ed anche l’ultima canzone, per quanto diversa dal solito, colpisce positivamente. Sarà interessante vedere se queste -ed altre- novità troveranno un più ampio spazio in futuro. Per intanto, possiamo dire che Gli Implacabili, seppure forse un tantino meno travolgente del predecessore, non delude affatto le aspettative. Il lavoro cresce indiscutibilmente con gli ascolti, e dimostra una volta ancora quanto i toscani siano una delle realtà più intriganti e uniche della Penisola. Bentornati Colonnelli.




VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
75 su 3 voti [ VOTA]
sky7209
Mercoledì 8 Gennaio 2025, 11.48.16
3
ShotInTheDark..... Livello sempre più infimo del metal contemporaneo e ogni anno si peggiora. Non mi sembra proprio, anzi ci sono band sempre più valide......certo se nel 2025 aspettiamo gruppi che sono cover band di Iron, Judas , Ozzy siamo veramente messi male, non lamentatevi se grandi festival in Italia non ci saranno mai , qui da noi si sbava sempre e solo per i soliti nomi, ormai da ospizio
ShotInTheDark
Mercoledì 18 Dicembre 2024, 12.11.47
2
Mi è capitato di ascoltarli dal vivo di supporto alla Strana Officina anni fa: giudizio pessimo. Ho ascoltato i primi due brani di questo album: quei ritornelli melodici li avrebbe potuti cantare anche Rihanna. Livello sempre più infimo del metal contemporaneo e ogni anno si peggiora.
Konradz
Mercoledì 11 Dicembre 2024, 15.42.39
1
Bella realtà italiana (anche nei testi), brani energici e coinvolgenti. Come dice il recensore, il precedente Iniezione Meccanica Continua continua a farsi ascoltare, con grande piacere. Di questo nuovo lavoro ho ascoltato pochi brani, che non mi sembrano discostarsi molto dal loro stile, il che non è certo un difetto. Ma dalla recensione intendo che è un album più vario e forse meno compatto del precedente. Lo ascolterò per intero. Band così, che suonano per passione, vanno sostenute.
INFORMAZIONI
2024
Autoprodotto
Thrash
Tracklist
1. La Tempesta Perfetta
2. L'Uomo in Fondo al Pozzo
3. Sparare a Vista
4. Scenderemo nel Gorgo, Pt. 2
5. Dea
6. La China Discendente
7. Alamogordo
8. Il Cielo Sopra Grosseto
9. Divoramento
Line Up
Leonardo Colonnelli (Voce, Chitarra)
Pietro Bernardi (Basso)
Bernardo Grillo (Voce, Batteria)
 
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