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27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
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23/01/2016
( 2307 letture )
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A soli due anni dall’acclamato e, per certi versi, miliare Dödsfärd, ecco di ritorno sulle scene europee i quattro di Norrtälje che, ulteriormente maturati e pienamente consci delle proprie capacità e obbiettivi, portano alle stampe una produzione come Vredens tid, un capitolo che segna, almeno in parte, una svolta sentita, un passaggio che decreta sia un inizio che, in parte, una fine necessari all’interno della discografia degli svedesi.
Infatti, come già si era avuto modo di notare nella release precedente, in Vredens tid i Månegarm si allontanano in parte -per fortuna, dissero alcuni ascoltatori, purtroppo, commentarono degli altri- in maniera sufficientemente chiara da quel fronte più oscuro e violento à la Nordstjärnans Tidsålder, con le sue ritmiche aggressive e riffing taglienti, optando invece per un prodotto forse più facile, forse più ‘classico’, forse meno cupo, ma non per questo necessariamente meno sentito, meno studiato o di più basso livello. Vredens tid, nei suoi 50 minuti scarsi, ci presenta infatti in maniera definita il ‘nuovo’ volto degli scandinavi, che hanno saputo trasformarsi in modo abile e consapevole, senza annientare tutto quanto di buono erano riusciti a creare e a dar vita nel primo (quasi) decennio della propria, ancor oggi fruttuosa, carriera. L’album si sviluppa difatti in maniera piuttosto risoluta a 360°, andando a migliorarsi e ad approfondire diversi aspetti, a largo spettro. Un buon esempio di quanto ricercato al tempo dai Månegarm lo si può rintracciare nella titletrack Vredens tid in cui si alternano parti aggressive dal riffing accattivante e dallo screaming sempre sul pezzo, passaggi più calmi e acustici, dove fa non a caso capolino la voce femminile della suadente Umer Mossige-Norheim, per concludersi poi con una chiusa dai toni più folk, dove fa la sua apparizione anche il violino dell’ospite (non proprio a sorpresa) Janne Liljeqvist. Ciò non deve sorprendere, in quanto nell’album le diverse anime della band si susseguono e coesistono in maniera fluente e ben strutturata, transitando da brani più energici e possenti quali l’iniziale Sigrblot, per poi virare su tematiche più epiche, in accordo con gli interessanti testi in svedese incentrati sulla mitologia vichinga e, volendo scavare più in fondo, sull’animo umano e la vita a tali latitudini (Kolöga Trolltand e Hemfärd) e concludendo infine su tonalità diverse e più spensierate, come quelle di Dödens strand o della finale Segervisa, che potrebbe probabilmente essere ben apprezzata di fronte ad un boccale di birra in qualche pub o taverna. Il tutto, reso ancor più coeso non solo dalle tre, brevi tracce strumentali (l’opener Vid hargen, Preludium e Svunna minnen), ma anche da una qualità della produzione che, sia a livello musicale che vocale si mantiene solida e davvero di alto livello, senza lasciare nulla al caso.
In conclusione, un album solido, privo di qualsivoglia errore plateale, ma che ha saputo e sa ancora far discutere, specialmente per chi ha seguito i Månegarm fin dai loro primi, oscuri passi, e magari mal digerisce le puntatine più festaiole e, perché no, ironiche, presenti in questa produzione. Un capitolo comunque chiave, nell’evoluzione della band nordica, che sarà di lì a (relativamente) poco in grado di calare un altro, notevole asso, dal titolo Vargstenen.
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4
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Altro buon Album di questo Gruppo.. Per fortuna la svolta \"festaiola\" non è scivolata verso il pacchiano. |
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3
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Io una decina di punti in più li avrei dati tranquillamente |
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2
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Album della madonna, con Hemfärd che è il massimo dell'epicità e Sigrblot carichissima direi un 90 |
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1
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L'album che mi ha fatto amare i Manegarm! Quante volte ho ascoltato (e ascolto tuttora) Dodens Strand e Segervisa... Non è sicuramente il loro disco migliore, mq ci sono molto legato. E con l'ultimo che hanno fatto sono ritornati vicino a questo tipo di sonorità. Grandi! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Vid hargen 2. Sigrblot 3. Skymningsresa 4. Kolöga trolltand 5. Dödens strand 6. Preludium 7. Vredens tid 8. Svunna minnen 9. Frekastein 10. Hemfärd 11. Segervisa
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Line Up
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Erik Grawsiö (Voce, Batteria) Jonas Almquist (Chitarra) Markus Andé (Chitarra) Pierre Wilhelmsson (Basso)
Musicisti Ospiti Umer Mossige-Norheim (Voce) Janne Liljeqvist (Violino, Violoncello)
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