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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Revenge (CAN) - Behold.Total.Rejection
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16/02/2016
( 2573 letture )
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Con Behold.Total.Rejection, i canadesi Revenge -band che riscuote un discreto seguito negli ambienti underground più estremi, vantando un agguerrito zoccolo duro di fans- giungono alla loro quinta release, licenziata per la prima volta con la Season of Mist, dopo anni di militanza con la Nuclear War Now!. Il disco ci viene presentato -come per altro è facile desumere anche a partire dalle tre parole che ne compongono il titolo- come un manifesto del rifiuto in ogni sua forma: rifiuto di qualsiasi compromesso volto a rendere il loro sound maggiormente fruibile da parte di un ampio pubblico, della mediocrità a loro avviso imperante nella scena del metal estremo contemporanea e di qualsivoglia pastoia imposta dalla società e dalla religione. L’aspetto contenutistico tuttavia, mai come in questo caso, risulta essere ridotto all’osso, tant’è che la release si presenta spoglia dei testi delle tracce se non nella forma di stralci disseminati in maniera del tutto casuale tra le pagine del booklet. E se ciò non bastasse a scongiurare il rischio che l’ingresso dei Revenge in una realtà discografica di maggior rilievo possa nuocere alla verve della band, depotenziandola, Behold.Total.Rejection fuga qualsiasi ragionevole dubbio.
La formazione canadese è fautrice difatti di un impasto musicale che fa propri il black più seminale ed intransigente, death metal e numerosi elementi grindcore e crust, ponendosi sotto il vessillo del war metal -o, altrimenti detto, bestial black metal- di cui rappresenta una delle realtà più fulgide in circolazione. Sebbene difatti altre band simili si riducano spesso ad emulare pedissequamente i Blasphemy, i Revenge, pur molto traendo dall’insegnamento degli antesignani, sviluppano il loro sound -che sin dalla prima release si mantiene granitico e fedele a se stesso- in maniera piuttosto originale e peculiare. Il duo, costituito da J.Read alla voce ed alle pelli e da Vermin al basso e alla chitarra, fa proprio un estremismo privo di qualsiasi compromesso che, di fatto, mette capo ad un assalto frontale all’apparato uditivo dell’ascoltatore senza alcuna concessione a sprazzi melodici di qualsiasi genere.
Il disco -che con i suoi quaranta minuti costituisce il prodotto più longevo della band- si dipana lungo dieci tracce. Soffermarsi sull’analisi dettagliata di ciascuna di esse sarebbe in questa sedepiuttosto superfluo, in quanto risultano essere tutte piuttosto simili al punto che, ad un ascolto più distratto, non si avverte la transizione dall’una all’altra. I brani difatti scorrono in un continuum rabbioso ed esagitato, se si eccettuano alcune sezioni più cadenzate in cui il ritmo si allenta, come avviene ad esempio in Wolf Slave Protocol (Choose Your Side) o in Mobilization Rites. Non si può non esser piacevolmente colpiti dalla bestialità e dalla ferocia inumane con le quali J.Read e Vermin devastano i propri strumenti. Il drumming, in questo caso, costituisce la vera e propria eccellenza della produzione, essendo per altro l’elemento che conferisce ai brani la loro individualità. J.Read ci stupisce difatti con una partitura eterogenea ricca di stop & go, blast beats vorticosi e, infine, mid tempos che permettono di riprender fiato tanto quanto basta per subire una nuova aggressione sonora. Tale enfasi è rispecchiata inoltre anche dalla registrazione, pulita come mai nella storia della band. Le linee di basso e chitarra -persino quanto si avvolgono in spirali di assoli amelodici e dirompenti- risultano difatti essere uno sfondo putrido e oscuro sopra il quale si stagliano la batteria e le vocals. Queste ultime passano da suoni gutturali, tipici del grind più tradizionale ad un corrosivo screaming al vetriolo. L’impressione complessiva che trae l’ascoltatore dal muro sonoro cui i Revenge ci sottopongono è un estremo senso di sopraffazione e di annichilimento, una violenza gratuita e micidiale che delizia e urta al tempo stesso.
Rispetto alla produzione precedente della band, Behold.Total.Rejection non aggiunge nulla di significativo se non, come si è sottolineato precedentemente, una produzione più nitida. Chiunque ami i Revenge può dunque far propria questa release pressoché a scatola chiusa. Per quanto concerne invece chi si accosta per la prima volta a questo tipo di sonorità, sarà sufficiente sottolineare che, sebbene nel ristretto ambito del war metal i Revenge possano essere considerati come una punta di eccellenza, in grado di concepire prodotti assolutamente di pregio e sebbene una proposta così estrema possa costituire senz’altro un’esperienza interessante per l’ascoltatore più curioso e smaliziato, il platter non risulta essere particolarmente longevo. Dopo numerosi ascolti, difatti, l’album perde buona parte parte del suo fascino, risultando a tratti ripetitivo e stancante, con ridottissimi margini per una fruizione successiva ai primi ed occasionali approcci.
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6
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Questi gruppi che propongono questo stile di black malato marcio e deviato "ora non mi metto ad elencarli" prendono a piene mani dal primo capolavoro dei grandi sarco'fago ,I N R I e' una pietra miliare di questo genere tra black metal death e grind,e fanno bene che dei gruppi portino avanti le sonorita' iniziate con i sarco'fago,grandi!! |
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5
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Album micidiale e tritaossa. Per me se la gioca con Infiltration.Downfall.Death come migliore della loro discografia. Produzione perfetta per il genere e war metal fatto come si deve, per me un 85 in numeri. Concordo anch'io sulla bestialitá di j.read. Una piovra da guerra 😈 |
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4
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Beh; metallized son settimane che cerca nuovi collaboratori, ma non mi ero reso conto che la selezione passasse dalla zona commenti Non esser d'accordo col voto assegnato ci sta, però prima di certe sparate forse bisognerebbe avere l'umiltà di considerare la propria posizione (visto che chi recensisce, per noi, probabilmente qualche ascolto l'ha fatto). |
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3
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Concordo con i commenti qui sotto, mi chiedo se chi ha scritto l'ha veramente ascoltato il disco. |
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2
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quoto il vecchio.... per me è uno dei migliori lavori degli ultimi anni in ambito estremo... da quando è uscito l'ho ascoltato praticamente tutte le volte che sono andato a fare jogging... si forse è un po' ripetitivo (in questo genere a me va bene cosi) ma non stancante... come minimo è da 80... poi i numeri lasciano il tempo che trovano e ognuno ha le sue idee... ps: J.Read è un animale... |
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1
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Per me ottimo album, tra i migliori dell'anno passato, tiratissimo, senza un attimo di tregua. 85 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Scum Defection (Outsider Neutralized) 2. Shock Attrition (Control In Decline) 3. Wolf Slave Protocol (Choose Your Side) 4. Mass Death Mass 5. Mobilization Rites 6. Silent Enemy 7. Desolation Insignia 8. Hate Nomad 9. ETHR (Failure Erased) 10. Nihilist Militant (Total Rejection)
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Line Up
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J.Read (Voce, Batteria) Vermin (Chitarra, Basso)
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RECENSIONI |
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