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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Revenge (CAN) - Triumph.Genocide.Antichrist
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17/04/2021
( 1117 letture )
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Che il metal estremo sia, per sua stessa natura, un universo musicale di nicchia è cosa nota. All’interno di questa nicchia se ne celano poi altre, alcune più grandi e frequentate, altre più piccole e nascoste: quella che reca la targa “war metal” è probabilmente tra le meno frequentate e più impenetrabili. Definire questo sotto-sotto-sotto-…-sottogenere è un compito non dei più facili ma si può usare la scorciatoia della commistione di death e black metal, sintesi estremamente superficiale ed insufficiente per descrivere la vera natura del suono del Caos. L’unica soluzione davvero efficace è provare a cimentarsi nell’ascolto di un’opera che rientri in quest’ambito. E chi interpellare, se non i maestri indiscussi del genere, i canadesi Revenge?
Nati dalle ceneri dei Conqueror -autori di un unico full length uscito nel 1996, War.Cult.Supremacy- e diretti eredi di quei Blasphemy che diedero il via, con Fallen Angel of Doom…., ad una delle correnti musicali meno musicali, più violente, caotiche, perverse e rumorose di cui l’uomo abbia memoria, i Revenge pubblicano nel 2003 il loro primo LP, Triumph.Genocide.Antichrist. È difficile parlare di lavori come questo, dacché ciò che questo disco contiene rifugge ogni possibile descrizione che possa rispondere a coordinate musicali. Prendiamo un brano come Genocide Conquest, posto in chiusura di scaletta: un ossessivo e martellante assalto uditivo nel quale non esiste la benché minima ombra di melodia. È un turbine di assoluta cacofonia, guidato dalla batteria sodomizzata da James Read -al quale si deve anche la disumana e folle voce che vomita violenza- e da linee di chitarra incomprensibili che esplodono nello schizzato assolo senza capo né coda e che producono, in perfetta simbiosi con il basso di Pete Helmkamp, un vero e proprio terremoto di distorsioni che scuotono il padiglione auricolare dell’ascoltatore. Sicuramente il voto posto in calce farà discutere il nostro pubblico, poiché la produzione dei Revenge si colloca in bilico tra rumore e musica, invadendo con la propria massa infuocata e corrotta entrambi gli emisferi. Ma questa non è arte che deve piacere: i Revenge devono disgustare. Come spiegare, altrimenti, pezzi come Blood Division, con quell’intro caotico nel quale ogni elemento della band sembra fare del proprio strumento un’arma di tortura o la velocità disarmante e senza quasi alcun senso razionale della spaventosa Attack the Enslaver?
Questa estremizzazione della musica estrema, non potrà che disturbare una larga fetta di pubblico. È naturale, è la ragione per cui il war metal non potrà mai esplodere definitivamente sul mercato, nemmeno in quello propriamente underground. Ma, in fondo, è anche questa la sua perversa bellezza. No?
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2
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Grossomodo il recensore ha ben inquadrato la proposta musicale dei Revenge. Essenzialmente questo primo album è il loro più bello per me. Prendendo grossi dosi di influenze da vecchie glorie come Blasphemy e Bestial Warlust, James Read prima con i seminali Conqueror (i veri iniziatori del cosiddetto \"war metal\") e poi con questi Revenge (di cui sono praticamente una prosecuzione) adotta uno stile tutto suo, mai sentito prima nel metal estremo Un mix caotico e allucinato di black metal e death metal, con dosi di grind qui e là, fanno da contorno ad uno stile vocale perverso e primitivo, con un drumming impazzito e riff furibondi impastati in un tutt\'uno con la ritmica del basso. Forse è tra i generi più di culto in assoluto, e personalmente li ho sempre adorati un casino (anche per il concept tutto loro incentrato sulla \"supremazia\"). Davvero barbarici e inossidabili! E il contributo di Pete Helmkamp (presente sui primi 3 album) si fa sentire eccome!
Insieme al capolavoro \"War Cult Supremacy\" dei Conqueror rappresenta un pezzo da 90 del war metal! |
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1
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Io loro personalmente li adoro, a questo do 75, per me il loro apice resta Behold.Total.Rejection. Il batterismo di j.read resta qualcosa di barbarico. Li apprezzo molto anche nell'incarnazione degli Axis of Advance con il monumentale Obey |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Decimation Antichrist 2. Blood of My Blood 3. Heathen Hammer 4. Blood Division 5. Annihilate or Serve 6. Attack the Enslaver 7. Altar of Triumph 8. Genocide Conquest
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Line Up
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James Read (Voce, Batteria) Vermin (Chitarra) Pete Helmkamp (Basso)
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RECENSIONI |
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