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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Bullet for My Valentine - Venom
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13/03/2016
( 4830 letture )
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Eccoli qui, i cari vecchi Bullet. Forti di una carriera che li vede sulle scene dal 1999, il gruppo pubblica nel 2015 la sua ultima fatica, Venom. I fan sono rimasti piuttosto delusi dal disco precedente, il tanto discusso Temper Temper del 2013 e sperano in una riscossa da parte dei loro beniamini. Riusciranno i nostri eroi a trionfare o la loro spedizione sarà un fallimento?
Fuor di metafora, sfido chiunque di voi ad aver apprezzato fino in fondo tracce come P.O.W. o Riot, brani scialbi e privi di mordente per chi nelle orecchie ha ancora il sound potente e rabbioso di The Poison, esordio vincente dei nostri. È normale che un gruppo cerchi di evolversi e sperimentare, ma l’impressione era che i Bullet For My Valentine si fossero addormentati sugli allori, paghi del loro successo. D’altronde sono tra le band di metal leggero più celebri ed acclamate al mondo, pur avendo un grande numero di detrattori. Dopo una breve intro, No Way Out sembra un ciclone furioso che spazza via senza pietà le critiche degli anni passati. Sembra un inno alla riscossa, la furibonda risposta a chi li credeva morti e sepolti. Un inizio veloce e d’impatto, un ritornello orecchiabile ma non mieloso ed una breve durata che impedisce di annoiarsi. Questa traccia poteva benissimo figurare in Scream Aim Fire, il che è un bene. Qualcuno di voi penserà che è facile esaltarsi per la track d’apertura, potrebbe essere la punta di diamante messa davanti ad una sfilza di pietre comuni, come le succose pelli piene di grasso con cui Prometeo nasconde le ossa delle bestie da lui sacrificate, cercando di imbrogliare gli dei. E invece no. La successiva Army of Noise è una mazzata nei denti, una celebrazione veloce e carica dei fan più sfegatati presenti ai concerti, l’esercito del rumore per l’appunto. I riff sono granitici, con venature quasi speed metal. La voce graffiata è ottima per il tiro del pezzo e l’assolo è spettacolare (ricorda quello di Waking the Demon e di Dead to the World). Se siete sorpresi quanto me, tranquilli; un inizio così era difficilmente immaginabile. Con le tracce successive, il disco inizia a prendersi le sue pause, a respirare dopo l’apnea per le sfuriate in apertura. You Want a Battle (Here’s a War) è trascurabile, quasi un filler. Il ritornello ripetuto all’infinito è una cantilena adolescenziale senza mordente, una filastrocca da recitare tutti insieme ai live. Il tasso di scream e growl inizia a scemare, e con esso la qualità dei brani. Un aspetto non indifferente sono i testi; se le parti chitarristiche e di batteria sono spesso ben studiate ed interessanti, il lavoro fatto per le lyrics da sempre l’idea del minimo sforzo, del lassismo compositivo. Prendiamo >Harder the Heart; le canzoni sentimentali non sono mai facili da scrivere, il rischio di incappare in luoghi comuni è altissimo, ma farne volontariamente un collage e chiamarlo testo è troppo. Vedasi questo breve esempio:
No, I'm not ready to let you go, you need to hear this all you know These are our times, never forget, No looking back, no more regrets One thing we've learned from our mistakes The harder the heart, the harder it breaks
Ora, lungi da me pretendere che un gruppo metalcore punti alla ricercatezza lessicale e semantica tipica del cantautorato, ma troppo spesso questo genere considera le lyrics come un mero accessorio al lavoro svolto dagli strumenti (per quanto non possa negare che nel caso specifico la marcata vena romantica faccia il suo effetto, se presa con lo spirito giusto e poche pretese). Ed un punto a favore dei Bullet For My Valentine è che almeno dal punto di vista solistico ci sanno fare, anche i riff sono piuttosto elaborati rispetto alle corde suonate a vuoto di molti altri gruppi metalcore, vedasi gli All That Remains piuttosto che i For Today. La vena più sperimentale e intraprendente dei nostri emerge per esempio nei cambi di ritmo e nelle accelerazioni di Raising Hell, una bonus track che poteva benissimo rientrare nei brani principali, oppure nel riffing stile thrash metal di Pariah. Piuttosto banale e piatta invece Run for Your Life, con molti ritornelli a dare la nausea ed un bridge melodico poco ispirato, con un assolo imbarazzante.
In conclusione, questo disco dona nuova linfa vitale ad un sound che si era perso e generalizzato a dismisura, seguendo i trend modaioli del metalcore moderno. Purtroppo però i difetti già evidenziati portano a degli alti e bassi piuttosto marcati ed è un vero peccato; è come vedere una ragazza carina ma mal vestita e trasandata, intuendo perfettamente le potenzialità ma innervosendosi per lo spreco. Con qualche sforzo in più nel songwriting, i Bullet potrebbero mettere a tacere molti dei detrattori più terribili e migliorarsi molto.
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9
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Venom mi sembra un ritorno ai suoni di Poison e devo dire dopo gli ultimi due album deludenti, ho affrontato l'ascolto di questo quasi sconsolato.. E invece megasorpresa!Piaciuto moltissimo!Poi voglio dire Playing God, In Loving memory e Raising Hell sono bonus track?!Facessero tutti i gruppi delle bonus track del genere! Mi ricordo che anche Scream Aim Fire avesse delle perle del genere con le 4 bonus track: Road to Nowhere, Watching Us Die Tonight, One Good Reason Why e soprattutto Ashes of the Innocent (MERAVIGLIOSA, forse la più bella dei BFMV).. |
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8
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Va beh ma i detrattori sono solo i nazimetallari che odiano il metalcore. Tranne temper temper sotto tono gli altri 4 sono chi più chi meno (penso a fever) validi album metalcore. I detrattori dicono che è merda a prescindere perché c'è la parte melodica ma non capiscono che è proprio per quello che il metalcore piace , per l'alternanza delle vocalità |
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7
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Va beh ma i detrattori sono solo i nazimetallari che odiano il metalcore. Tranne temper temper sotto tono gli altri 4 sono chi più chi meno (penso a fever) validi album metalcore. I detrattori dicono che è merda a prescindere perché c'è la parte melodica ma non capiscono che è proprio per quello che il metalcore piace , per l'alternanza delle vocalità |
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6
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A me sinceramente è piaciuto... 85 se lo merita per me |
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5
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Mi sembra davvero assurdo, in un modo o nell'altro, questa band viene sempre e comunque criticata. Io credo che con Venom abbiano fatto davvero un buon lavoro. E' un album davvero tosto. Grandi BFMV!! |
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4
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L' ep hand of blood e il successivo the poison sono gli unici due dischi buoni che hanno fatto. Questo è una tacca superiore rispetto agli ultimi due aborti, ma 72 mi sembra anche troppo. 60 mi sembra già un voto giusto, anche se tirato. |
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3
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gruppo di merda era, e' e sara'. sempre. |
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2
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I primi tre erano ottimi, il quarto così così, questo è un aborto. 45. |
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1
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I primi due album mi erano piaciuti, soprattutto The poison, ma poi sono diventati una band troppo commerciale e "pop".I brani, pochi, che ho ascoltato di questo album non mi entusiasmano piu` di tanto, anche quando spingono sull`accelleratore... mi sa` di artefatto. Magari lo riascoltero` meglio. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. V 2. No Way out 3. Army of Noise 4. Worthless 5. You Want a Battle (Here’s a War) 6. Broken 7. Venom 8. Harder the Heart 9. Skin 10. Hell or High Water 11. Pariah 12. Playing God (Bonus track) 13. Run for Your Life (Bonus track) 14. In Loving Memory (Bonus track) 15. Raising Hell (Bonus track)
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Line Up
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Matthew Tuck (Voce, Chitarra) Michael Padget (Chitarra) Jamie Mathias (Basso) Michael Thomas (Batteria)
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