|
27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
|
|
Savior from Anger - Temple of Judgement
|
21/07/2016
( 1363 letture )
|
Il progetto italiano Savior From Anger ebbe inizio circa dieci anni fa con l’uscita dell’EP No Way Out, poi proseguito con due dischi ufficiali: il debutto Lost In The Darkness del 2008 e il successivo Age of Decadence del 2013. Quest’ultimo presentava il gruppo ridotto a solo due elementi: il versatile polistrumentista Mark Ryal, alias Marco Ruggiero, e Michele Coppola dietro alle pelli. A distanza di tre anni, i Savior From Anger tornano sulle scene forti di un contratto con l’etichetta discografica tedesca Pure Steel Records e con una formazione potenziata, in primis grazie al vocalist Bob Mitchell - già impegnato in passato in diversi progetti musicali tra cui Sleepy Hollow, Wycked Synn, Alchemy X, Attacker - e il bassista Frank Fiordellisi.
Temple Of Judgment prosegue l’avventura del gruppo partenopeo rimanendo ancorato solidamente a sonorità energiche e vigorose riconducibili ad un fiero Power U.S. Metal anni 80 chiaramente influenzato dai grandi gruppi del passato, in particolar modo da Metal Church, Armored Saint e Vicious Rumors. Gli undici pezzi che compongono Temple Of Judgment spiccano infatti per aggressività e potenza, in particolar modo grazie a un vocalist spontaneo e ispirato che ben traduce e interpreta l’attitudine della band. Il cantato grezzo e tagliente di Bob Mitchell, infatti, è decisamente efficace tanto da essere il vero valore aggiunto a questa terza fatica dei Savior From Anger. Qualità che emergono in particolar modo nei diretti e aggressivi brani quali Across the Sea, In the Shadows e The Eye dove una semplice ma efficace sezione ritmica è base per lo sviluppo dei taglienti e massicci riff tessuti da Mark Ryal, chitarrista decisamente ispirato anche negli assoli, efficaci e mai prolissi. Anche le apparentemente più cadenzate e sommesse The Calling e Starlight, pur senza spiccare per originalità o particolare audacia, si dimostrano più che ascoltabili, tanto da scorrere in maniera fluida verso la successiva Repentance, uno dei brani più ispirati di tutto il disco. La canzone si caratterizza per l’introspettivo intro, prima di esplodere in una furiosa cavalcata metallica ottimamente supportata da una solida e precisa sezione ritmica, arricchita da cambi di tempo e stacchi; un brano certamente di carattere che ben rappresenta l’energia e l’attitudine dei Savior From Anger del 2016. In men che non si dica, ci troviamo alla fine di questo disco che chiude con la title track Temple of Judgment altro brano convincente e ben strutturato che regala anche degli spunti decisamente melodici finora non presenti e che chiude a dovere questa terza fatica dei Savior From Anger superando ampiamente la sufficienza.
Disco consigliatissimo quindi a chi ha nel sangue sonorità ‘80 e a una tipologia di metal coriaceo, diretto e senza troppi fronzoli né tantomeno orchestrazioni melodiche. Piccola nota stonata è la produzione che seppur complessivamente accettabile in alcuni frangenti si dimostra troppo ovattata e asettica, non però da inficiare sul giudizio complessivo del disco che pur non presentando nulla di particolarmente innovativo, certamente non brilla ma nemmeno stanca, risultando essere un’onesta proposta di vigoroso ed energico heavy metal. I Savior From Anger sono tornati quindi e nonostante l’inglesismo dei nomi, tengono ben alta la bandiera del metal italiano e ci auguriamo possano continuare con costanza e regolarità a sfornare album.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Across the Sea 2. In the Shadows 3. Bright Darkness 4. The Eye 5. Thunderheads 6. Chosen Ones 7. The Calling 8. Starlight 9. The Eyes Open Wide 10. Repentance 11. Temple of Judgment
|
|
Line Up
|
Bob Mitchell (Voce) Mark Ryal (Chitarra) Frank Fiordellisi (Basso) Michael Kusch (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|