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Iron Mask - Diabolica
18/01/2017
( 1595 letture )
Disco numero sei per gli Iron Mask, formazione belga dedita ad un power metal di stampo neoclassico attiva sulla scena da qualcosa come quindici lunghi anni. Ci eravamo lasciati tre anni fa con Fifth Son of Winterdoom dal quale la nuova uscita si differenzia quasi esclusivamente per la voce dietro al microfono, non più quella di Mark Boals ma quella di Diego Valdez. Quest’ultimo, seppur inseritosi subito alla grande tra le fila della nuova band, non riece a portare quella ventata di aria fresca di cui quest'ultima avrebbe un gran bisogno. In sostanza cambia poco.

Diabolica, questo il titolo dell'album, sforna altri dodici brani in pieno stile Iron Mask, efficaci ma mai troppo ambiziosi proprio come ci dimostra l'opener I Don't Forget I Don't Forgive; cinque minuti scarsi di classico power metal veloce, melodico al punto giusto, dal ritornello incalzante e solistica frizzante a cura dello storico mastermind Dushan Petrossi. Lo stesso compositore belga ha affermato che Diabolica non gira attorno ad un vero e proprio concept ma che ingloba al suo interno diversi celebri personaggi romanzeschi come testimoniano le succesive tre canzoni: Doctor Faust, Galileo e Oliver Twist. Una sorta di Imaginations from the Other Side personale (con le dovute proporzioni) dove il denominatore comune è indubbiamente rappresentato dall'impiego massiccio di refrain sempre diretti e piuttosto difficili da scordare. La cadenzata March 666 invece spezza piacevolmente i ritmi adagiandosi su di un andamento decisamente più robusto rispetto al resto del disco ma alleggerito prontamente con la successiva All For Metal, divertente e powereggiante cavalcata di matrice helloweeniana tutto sommato ben riuscita. Non manca nemmeno qualche traccia piuttosto "skippabile" come la numero sette The Rebellion of Lucifer o ancora l'energica ma forse troppo prevedibile Flying Fortress. Anche la stessa title-track Diabolica arranca un po' e rischia di lasciare l'amaro in bocca all'ascoltatore mentre merita una menzione speciale la suite finale che porta il nome di Cursed in the Devil's Mill, nella quale la band si prende finalmente la responsabilità di dar vita ad una lunga ed intricata composizione che, se da un lato rischia di fare gettare la spugna prima del dovuto a chi risulta allergico a determinate sonorità, dall'altra rappresenta forse l'unico vero episodio sopra la media tra i dodici proposti i quali invece sembrano spesso e volentieri accontentarsi di svolgere il proprio compitino senza mai andare oltre.

La produzione dell'album infine è tutto sommato buona, ed aiuta, assieme ad un artwork accattivante, a confenzionare l'ennesimo prodotto della maschera di ferro che si guadagna senza difficoltà la sufficienza senza però puntare mai verso l'eccellenza e di conseguenza restandone a dovuta distanza. Non ci resta quindi che accontentarci ancora una volta di un lavoro discreto rimandando Petrossi e compagni al prossimo appuntamento e augurandoci che sia finalmente quello buono per fare quel salto di qualità che ci stiamo aspettando da tempo.



VOTO RECENSORE
64
VOTO LETTORI
74.66 su 3 voti [ VOTA]
JC
Mercoledì 18 Gennaio 2017, 16.53.06
2
Molto ben fatto; niente di nuovo ma tanta qualità per gli appassionati del genere. Petrossi é un talento, io lo preferisco in versione power sinfonico coi suoi Magic Kingdom, ma é comunque una garanzia costante di qualità.
Maurizio 76
Mercoledì 18 Gennaio 2017, 10.50.06
1
solite cose trite e ritrite, solo per appassionati sfegatati del neoclassico.
INFORMAZIONI
2016
AFM Records
Power
Tracklist
1. I Don’t Forget I Don’t Forgive
2. Doctor Faust
3. Galileo
4. Oliver Twist
5. March 666
6. All For Metal
7. The Rebellion of Lucifer
8. Diabolica
9. The First and the Last
10. Ararat
11. Flying Fortress
12. Cursed in the Devil’s Mill
Line Up
Diego Valdez (Voce)
Dushan Petrossi (Chitarra)
Vassili Moltchanov (Basso)
Ramy Ali (Batteria)
 
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