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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Iron Mask - Hordes of the Brave (Reissue)
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( 4215 letture )
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Che chitarrista e che band questi Iron Mask! Un lavoro che merita la pena di esser preso quasi a scatola chiusa, tanto sarà il godimento nell’infornarlo nel CD player per gustarselo a piene casse. Dushan Petrossi, virtuosissimo guitarist e songwriter stimato e rinomato, da il là a questa band, affiancato da Goetz Mohre, vocalist di grande spessore e dotato di voce espressivamente cattiva con sfumature alla Graham Bonnet/David Coverdale ed aggiungiamo anche un guest vocalist come Oliver Hartmann che fornisce un prezioso contributo in tre song come The Invisible Empire, Crystal Tears, Iced Wind Of The North. Ma anche il restante drappello della truppa non è da meno, Vassili Moltchanov è uno dei bassisti più conosciuti sulla scena belga, il drummer russo Anton Arkhipov (Exhumator) porta tecnica e pacca sensazionale, mentre Richard Andersson, alle tastiere, da il kick-ass a certe composizioni creando atmosfere veloci e neoclassiche. Insomma, una line-up di tutto rispetto. Hordes Of The Brave, intitolato così in omaggio ad Alessandro Il Grande, uno dei più grandi conquistatori della storia dell’umanità, è stato registrato a Bruxelles tra il 2003 e la prima parte del 2004 ed appare quindi come una ristampa postuma diversi anni dopo, ma credetemi non si ode, su questo prodotto d’eccellenza, il peso discrepante degli anni. Andate esaurite le scorte in magazzino, la Lion Music ha preso la decisione di ripressarlo in versione digipack, senza nessuna aggiunta o novità rispetto all’originale, inizialmente pubblicato nel 2005 dopo il debutto scialbetto di Revenge Is My Name.
Sin dai primi secondi di ascolto si viene proiettati in un vortice neo-classico di stampo malmsteeniano tosto e pregiato che scocca un dardo infuocato come Holy War che fa godere, il mid- tempo di Freedom’s Blood-The Patriot è speedy con chitarre cavalcanti, la voce di Goetz Mohre raggiunge picchi devastanti e la sei corde di Dushan si merita un premio dorato per un solo al fulmicotone, dosata, svisante e scattante come non mai. Time riparte da un sano hard di matrice nordica con il vocalist che sfonda gli speaker, hard rock anche per The Invisible Empire cantata dall’ospite Oliver Hartmann, mentre Demon’s Child ritorna nel seminato in stile Rising Force con Petrossi che, ancora una volta, da sfoggio delle sue indubbie qualità tra plettrate, riff e soli pirotecnici con melodie ariose e pesanti come slavine di macigni. La seconda parte del platter riparte dall’ottima interpretazione di Mohre, con striature che richiamano alla memoria l’indimenticato Ronnie James Dio, prestata in High in the Sky, pienamente comandata dalle sue corde vocali grondanti plutonio, performance straordinaria. Alexander the Great-Hordes of the Brave Pt. 1 sfonda per le sue partiture epiche che rilasciamo entusiasmo, trasporto e groove, mentre Crystal Tears è il clone di Notte Rosa di Umberto Tozzi o di Only Lonely dei Bon Jovi, una cosa da evitare necessariamente. Iced Wind of the North è sparatissima ed è in orbita Yngwie J. non aggiungendo nulla di più di ciò che la band presenta, nonostante un furioso scambio di soli tra una chitarra lavica e tastiere assatanate, mentre My Eternal Flame si configura come ballatona suggestiva di power metal che pone ancora una volta ai vertici una vocalità eccezionale: Goetz Mohre è realmente un grandissimo cantante che ha tutte le carte per diventare un capofila, estensione, grinta, nozioni tecniche e tanta capacità di saper lasciare il segno. Il tutto termina con la quasi maideniana Troops of Avalon, nel riff che veleggia con cingoli rostrati in puro acciaio, ferendo e squartando il terreno su cui si muove con cavalcate, partiture epiche, singing al vetriolo e ritmi anfetaminici.
Questo Hordes Of the Brave è davvero un grande prodotto di metal neoclassico, da addentare e assaporare. Certo, alcuni fattori non propriamente positivissimi sono da rimarcare: lo stile talvolta è davvero troppo in sintonia con il Malmsteen dei bei tempi, Crystal Tears è un pezzo che non avrebbe mai dovuto finire qui dentro, un plagio o quasi; però questo disco suona da far paura, la band è tostissima e virtuosa il giusto e le song sono davvero stupende, mai noiose. Se non lo conoscete, vi consiglio di gettarvici sopra al più presto, perché anche senza originalità in senso assoluto -ma in fondo oggi chi lo è-, gli Iron Mask e Dushan Petrossi vi faranno davvero godere.
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7
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Disco comprato a scatola chiusa....che dire: SPAVENTOSO!!! Gran bel disco veramente.. |
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6
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Bell'album, anche se preferivo "Revenge Is My Name" |
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5
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Sono straordinari...questo album è di una qualità altissima e concordo parola per parola con Leonetti! Holy war è stupenda! |
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4
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Poco fa son riuscito ad ascoltare anche: demon's child, Alexander ed infine troops of avalon, e confermo le mie prime impressioni è un buon disco, che penso di comprare, per ora un 80 ci sta eh!! |
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3
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incuriosito dalla recensione mi sto or ora scoltando, "holy war" impressionanti gli arrangaimenti delle chitarerre emolto bella l atmosfera sonora... mi piace... |
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2
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E' l'unico disco che riesco a calarmi di Dushan e Goetz è splendido soprattutto nella ballad "My Eternal Flame", nell'opener e in "Demon's Child" però come quello dei Black Majesty non è da 54 questo non è da 87, personalmente dieci punti più in basso perché molte soluzioni sono ispirate ma basate su cliché di stampo neo-classico trito e ritrito e su "Crystal Tears" hai già detto ciò che si doveva. Buona band che purtroppo non è riuscita a ripetersi. |
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1
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La recensione e il voto alto mi spingono a procurarmi al più presto quest'album; è da tanto che non ascolto un po' di Power. Bye |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Holy War 2. Freedom’s Blood-The Patriot 3. Time 4. The Invisible Empire 5. Demon’s Child 6. High in the Sky 7. Alexander the Great-Hordes of the Brave Pt1 8. Crystal Tears 9. Iced Wind of the North 10. My Eternal Flame 11. Troops of Avalon
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Line Up
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Goetz Mohre (Voce) Dushan Petrossi (Chitarra) Richard Andersson (Tastiera) Vasslli Mostchanov (Basso) Anton Arkhipov (Batteria)
Musicista Ospite Oliver Hartmann (Voce su tracce 4, 8, 9)
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RECENSIONI |
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