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Blaze Bayley - Endure and Survive - Infinite Entanglement Part II
06/05/2017
( 3192 letture )
Come largamente annunciato dal buon Blaze Bayley, arriva ad appena un anno di distanza dalla prima parte il secondo capitolo della trilogia intitolata Infinite Entanglement, che narra del capitano William Christopher Black e della sua missione spaziale, il cui fine ultimo è la colonizzazione del pianeta Kepler 452 b. Circa metà delle canzoni dell’album erano pronte già alla pubblicazione del platter antecedente, ma se da un lato è ammirevole quanto Blaze avesse ben pianificato i tempi di realizzazione del suo nuovo lavoro, dall’altro qualcuno avrà temuto che l’uscita così ravvicinata alla precedente avrebbe potuto risentirne in termini qualitativi. Spazziamo via ogni dubbio: Endure and Survive - Infinite Entanglement Part II, seppur non stravolga i canoni del panorama metal attuale, è un disco di valore assoluto al pari del suo predecessore, con alcuni episodi di altissimo livello, a cui hanno certamente contribuito le doti della confermatissima line up.

In questo nuovo capitolo della saga Sci-Fi ci vengono svelati alcuni dettagli sul tenebroso passato del protagonista, che in seguito al tragico suicidio della moglie -la quale ha ucciso anche la figlia- lascia le forze speciali per scatenare la propria metà oscura, diventando uno spietato mercenario, come spiega Laika Westford in Blood (brano in cui possiamo apprezzare il pregevole apporto di Karl Schramm). Scopriamo anche le vere intenzioni del direttore Richard Pembridge, il quale intende eliminare gli abitanti del nuovo mondo per sostituirli con esseri umani geneticamente perfetti e dominare, insieme a pochi eletti, questa sorta di eden; di conseguenza, una volta terminata la missione per la quale è stato arruolato proprio per i suoi violenti trascorsi, Black non rientra più nei piani e va quindi eliminato (Destroyer).
Per quanto riguarda il lato prettamente musicale ci ritroviamo di fronte ad un disco maggiormente cupo rispetto al primo. Al canonico heavy metal di Bayley, talvolta dal flavour comprensibilmente à la Maiden (Escape Velocity) e munito di immancabile ballad (Eating Lies), si affiancano anche le sperimentazioni, come dimostra il folk di Remember con tanto di violino e fisarmonica. Inoltre con Together We Can Move the Sun, uno degli highlight del platter, Blaze ci propone una suite composta di parti veramente ispirate e caratterizzata da un refrain stupendo con controcanto femminile ad opera di Joanne Robinson degli inglesi Aonia -nonché da un ottimo assolo di stampo zeppeliniano firmato Chris Appleton- e un finale splendidamente sinistro e tetro che sancisce la sentenza di morte per Black decisa dal malvagio Pembridge, ora insospettito dalle esitazioni al riguardo della professoressa Alice Brewer.

Dopo tanti anni di carriera Blaze Bayley riesce ancora a tirar fuori dal cilindro un disco di tutto rispetto e se ci si sofferma un attimo a pensare ai tempi serrati con cui lo fa la cosa lascia quasi basiti: già un concept album non è semplicissimo da comporre, figuriamoci mantenersi su standard altissimi a cadenza annuale. La prolificità del singer britannico non ha intaccato minimamente la sua ispirazione; questa trilogia è il suo progetto più ambizioso e con Endure and Survive - Infinite Entanglement Part II il Nostro piazza un altro colpo da maestro. Chapeau.



VOTO RECENSORE
79
VOTO LETTORI
81.9 su 10 voti [ VOTA]
Mic
Martedì 8 Gennaio 2019, 19.59.07
11
Ed è anche oggettivamente difficile guardarlo in faccia, in uno degli ultimi video sembrava l'abominevole uomo delle nevi
Philosopher3185
Martedì 8 Gennaio 2019, 19.42.00
10
Povero Blaze,non solo ha dovuto sostituire una leggenda vivente ma gli hanno fatto anche cantare pezzi con la tonalita' di dickinson,e come se non bastasse all'epoca aveva ancora i postumi di un incidente motociclistico,un infenzione alle corde vocali e per concludere,anche un rapporto difficile con la sua donna del periodo,eppure ha fatto tutto cio' che poteva! ho solo ammirazione per quest'uomo,e i suoi dischi solisti-specie silicon messiah-sono superiori agli ultimi Iron Maiden..canzoni dove finalmente la voce di Bayley viene messa in grado di esprimersi al meglio,canzoni ottime e una produzione cazzuta(cosa che i Maiden,almeno da studio,non hanno piu'..),dal vivo poi è un animale da palcoscenico ed è anche umilissimo e simpatico.
Harlan
Martedì 6 Marzo 2018, 21.25.18
9
A quando la recensione dell'ultimo uscito qualche giorno fa? Aspettiamo trepidanti.. ^
Marco75
Sabato 23 Dicembre 2017, 16.50.39
8
Un grandissimo! Non capisco come si faccia a dire che non sia bravo. Bah... Intanto xfactor era di gran lunga più bello di tutti gli ultimi dischi dei maiden. Strano eh? Ha una gran fantasia compositiva, mi piace e poi è molto umile e simpatico dal vivo
Thomas
Martedì 9 Maggio 2017, 9.53.29
7
Grandissimo Blaze
Vitadathrasher
Domenica 7 Maggio 2017, 21.31.53
6
A parte la discutibile cover in stile goldrake, i pezzi sono buoni, anche se la prestazione vocale è moscia e poco versatile, la voce di bayley non l'ho mai sentita amalgamata nel contesto.
Metal Shock
Domenica 7 Maggio 2017, 13.25.14
5
Ho il massimo rispetto per l`artista ed il uomo Blaze, ha avuto tanti momenti difficili sia a livello artistico (percolpa di Steve Harris che lo ha voluto per sostituire Bruce pur non avendo il range vocale adatto e componendo un disco bruttimo come Vitual XI), insultato dai fans dei Maiden, sia per la perdita della moglie. E` riuscito ad avere una buona carriera solista con buoni dischi, altri meno. Sicuramente questo disco rientra nel primo gruppo, grazie ad un buon numero di canzoni che si fanno ascoltare senza problemi, andando anche a trovare nuove influenze. Quello che mi rende perplesso e` la registrazione, con la voce forse troppo in primo piano rispetto agli strumenti. Do` un 73, non un capolavoro ma si fa ascoltare.
HeroOfSand_14
Sabato 6 Maggio 2017, 20.08.59
4
Discone, e lo dico da fan non cosi appassionato della sua carriera solista. Veramente grandi brani e prova vocale che ritengo migliore di quella di altri suoi dischi, come Silicon Messiah. Lo sento più interprete ed emozionale, pezzi come Remember e Together We Can move the sun sono delle chicche che non diresti avrebbe potuto scrivere uno abituato ad un altro sound. Bravissimo e complimenti alla sua gloriosa carriera
Enomis
Sabato 6 Maggio 2017, 19.11.56
3
Ammirabile come abbia un'ispirazione, anche in fatto di story-telling, encomiabile dopo aver fatto musica per tutti questi anni. Grande Blaze, continua così!
dorian gray
Sabato 6 Maggio 2017, 17.32.58
2
una carriera solista splendida,a parte "the king of metal"veramente poco ispirato.poi il buon blaze è talmente costellato di episodi nella sua vita che non si può non amarlo.questo album è avvincente,dal vivo spacca sempre me lo ricordo coi suoi vecchi musicisti in una data in lombardia ai tempi di "the man who would not die",un muro sonoro impressionante!mi sembra che erano sudamericani,cmq non sono gli stessi degli ultimi album.comunque certezza assoluta,da solo e con i vecchi wolfsbane.la carriera nei maiden è stata sfortunata,ma li ha poche colpe lui ci ha provato........a sostituire bruce.....li hanno sbagliato in primis steve harris,i manager,il music business.C'mon Blaze!!!
Muki97
Sabato 6 Maggio 2017, 14.10.01
1
Bellissimo disco e recensione azzeccatissima. Non vedo l'ora di sentire il terzo capitolo
INFORMAZIONI
2017
Blaze Bayley Recording
Heavy
Tracklist
1. Endure and Survive
2. Escape Velocity
3. Blood
4. Eating Lies
5. Destroyer
6. Dawn of the Dead Son
7. Remember
8. Fight Back
9. The World is Turning the Wrong Way
10. Together We Can Move the Sun
Line Up
Blaze Bayley (Voce)
Chris Appleton (Chitarra, Cori)
Karl Schramm (Basso, Cori)
Martin McNee (Batteria)

Musicisti Ospiti:
Thomas Zwijsen (Chitarra Classica)
Anne Bakker (Violino, Cori)
Corvin Bahn (Fisarmonica)
Michelle Sciarrotta (Chitarra Classica, Cori, Voce Narrante)
Luke Appleton, Joanne Robinson, Mel Adams, Liz Owen (Cori)
Aine Brewer, Rob Toogood (Voce Narrante)
 
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