|
26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
|
|
Blaze Bayley - War Within Me
|
20/05/2021
( 2309 letture )
|
Tre anni dopo la conclusione della trilogia fantascientifica Infinite Entanglement, Blaze Bayley abbandona temporaneamente l’idea di concept album propriamente detto tornando a pubblicare un disco di metal puro e tradizionale, con pochi fronzoli e dai più che mai forti connotati maideniani. Del resto quasi l’intera carriera del cinquantottenne cantante di Birmingham è stata pienamente influenzata, nel bene e nel male, da quei famosi (o famigerati per alcuni) cinque anni vissuti da vocalist della metal band più celebre del pianeta, e per certi versi non potrebbe essere diversamente. Che poi la sua carriera solista si sia assestata su un livello apprezzabile, senza mai eccellere particolarmente né scadere più di tanto, è sotto gli occhi (e nelle orecchie) di tutti. Cosa aspettarsi quindi da un nuovo lavoro di questo pur valido artista? Non è forse altissimo il rischio di trovarsi di fronte all’ennesimo album ben suonato e cantato, ben prodotto, ma sostanzialmente con la stessa solita solfa? La risposta appare scontata, e chi cerca qualcosa di originale e innovativo farebbe bene ad esplorare altri lidi, se li trova. Ciò non vuol dire affatto che War Within Me sia un brutto disco, direi tutt’altro, e riuscendo ad accettare l’assenza di qualcosa di nuovo sotto il sole, gli spunti di interesse non mancano e non sono da sottovalutare.
Come già detto non si tratta di un concept, tuttavia il filo conduttore esiste ed è rappresentato dall’impegno a non mollare mai, a riuscire a tirarsi sempre su nonostante quello che gli altri possano dire e pensare di noi. Una sorta di inno all’ottimismo, alla lotta per una vita migliore, in cui spesso sono i titoli stessi delle canzoni una dichiarazione di intenti (War Within Me, Warrior, Pull Yourself Up, Every Storm Ends), con palesi riferimenti autobiografici sia in certi versi (They said I could not sing, come and sing with me in Pull Yourself Up o I’m facing up to such a difficult truth, I’ve got to face life on my own in Every Storm Ends) che nella stessa futuristica cover della Akirant Illustration (Iron Maiden, Star Wars). Tale desiderio di lottare si evince anche in brani come 303, che racconta delle eroiche gesta dei piloti polacchi alleati nella Battaglia d’Inghilterra del 1940, o in 18 Flights, che rievoca il terremoto di Coquimbo in Cile nel 2019, proprio durante un concerto del nostro. E soprattutto nel trittico dedicato a tre grandi geni del ‘900, Turing, Tesla e Hawking, che hanno dovuto vedersela con i preconcetti della società, con la malattia, con le stesse forze della natura.
Dal punto di vista strettamente compositivo, anche in questo full length prosegue la collaborazione con gli Absolva e con Christopher Appleton come coautore e coproduttore, e infatti la qualità della scrittura si mantiene sui discreti livelli degli ultimi lavori, con degli episodi davvero rilevanti e altri un po’ meno ispirati. Esplorando più in dettaglio, si parte subito forte con una sequenza di brani di sicuro impatto come War Within Me, 303 e Warrior, nei quali gli Absolva e soprattutto la chitarra di Appleton, con i suoi potenti riff e coinvolgenti assoli, svolgono il loro ruolo in maniera più che convincente. Il resto dell’album scorre via senza particolari sussulti (a parte la valida Witches Night) fino alle epiche atmosfere di The Power of Nikola Tesla e The Unstoppable Stephen Hawking, entrambe caratterizzate da un ottimo mood metal che trova purtroppo pochi riscontri nell’epilogo Every Storm Ends, classica ballad la cui piattezza non riesce a valorizzare adeguatamente la baritonale ed evocativa voce di Blaze Bayley. In generale dopo ripetuti ascolti si può affermare che in certi tratti del platter l’immediatezza della proposta musicale non giochi a favore della sua longevità, apparendo anche un po’ stantia nonostante la buona prova dei performer. Un ulteriore appunto va poi a certi passaggi con coretti oh-oh-oh alla Iron Maiden degli ultimi tempi e abbastanza discutibili, mi riferisco alle già non eccezionali 18 Flights ed Every Storm Ends.
Tirando le conclusioni, almeno cinque brani su dieci superano agevolmente l’esame contro un’altra metà dell’album che non va oltre la sufficienza. Gli estimatori di Blaze Bayley nonché degli ultimi Iron Maiden potranno essere soddisfatti da un disco che non inventa nulla né ha la pretesa di farlo, ma profuma di onesto, diretto e verace heavy metal.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
5
|
quindi il 5 stelle della musica |
|
|
|
|
|
|
4
|
persona onesta, musica ovviamente onesta. |
|
|
|
|
|
|
3
|
....Buon lavoro....Peccato x la produzione oscena...La batteria ha un suono ovattato....
|
|
|
|
|
|
|
2
|
Mi è piaciuto; parte veramente bene, poi si assesta su un livello discreto, e cresce abbastanza nel finale, specialmente con The Dream of Alan Turing, per me la migliore del trittico dedicato alle brillanti menti scientifiche, e la ballad finale, che personalmente mi ha convinto. Voto tra il 73 della rece e 75. |
|
|
|
|
|
|
1
|
Solo stima per Blaze. Quest'album non sarà un capolavoro ma trasuda passione dalla prima all'ultima nota |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. War Within Me 2. 303 3. Warrior 4. Pull Yourself Up 5. Witches Night 6. 18 Flights 7. The Dream of Alan Turing 8. The Power of Nikola Tesla 9. The Unstoppable Stephen Hawking 10. Every Storm Ends
|
|
Line Up
|
Blaze Bayley (Voce) Christopher Appleton (Chitarra, Cori) Karl Schramm (Basso) Martin McNee (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|