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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Blaze Bayley - Circle of Stone
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28/03/2024
( 1480 letture )
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Non molla, il caro Blaze Bayley. E fa bene. Una carriera vissuta tra alti e bassi, impreziosita (o funestata, da un certo punto di vista) dalla scelta di Steve Harris di farne il successore di Bruce Dickinson negli Iron Maiden, proseguita poi con tanti anni spesi a ricostruirsi un'immagine. Sempre con la massima onestà e dedizione, anche e sopra tutto dopo i gravi problemi cardiaci che lo hanno colpito. Fino all'uscita di Circle of Stone, il suo album 2024 che, non dimentichiamolo, segue appunto un 2023 non certo facile per lui.
Chi conosce il personaggio sa già cosa aspettarsi da un suo album e anche stavolta, non rimarrà deluso. Solido heavy metal di stampo classico, con molti rimandi al suo periodo “Vergine” nell'arrangiamento dei brani. Tutti costruiti per adattarsi al suo timbro profondo e alla sua estensione attuale. La formazione che lo accompagna – in pratica gli Absolva, ma con lui alla voce - lavora al suo servizio e proprio per questo, pure se la scrittura non è trascendentale, Circle of Stone funziona. Tanti brani che convincono se inquadrati nel contesto della tradizionale proposta di Blaze, qualche ingenuità disseminata qua e là e qualcosa di pregevole; questa la sintesi estrema della valutazione. Nel primo gruppo rientrano intanto Mind Reader, Tears in the Rain e la molto maideniana nell'impianto (non è la sola) The Year Beyond This Year. Discrete Ghost in the Bottle e le power-ballad Rage (presente, pur mixato un po' indietro, il violino di Anne Bakker), ispirata alla leggenda del levriero Gelert, dono di Re Giovanni al principe Llywelyn e The Broken Man. Niente di speciale l'intermezzo strumentale The Call of the Ancestors, pur corredato da cornamuse, da interpretare solo come intro per Circle of Stone. Un brano in cui compare come ospite Niklas Stalvind dei Wolf, così come in A Day of Reckoning. Meno riuscite in quanto davvero “canoniche” Absence e The Path of The Righteous Man, ma a spiccare su tutte le altre è la conclusiva e sentitissima ballata Until We Meet Again. Canzone eseguita insieme alla ottima vocalist Tammy-Rae Bois in cui il ritorno del violino della Bakker fa la sua parte nel creare un'atmosfera struggente. Da notare come il lavoro in analisi sia diviso in due parti, con la seconda inaugurata da The Call of the Ancestors. Nella prima i riferimenti testuali sono più rivolti alla estrema resilienza del personaggio, a come resistere alle difficoltà incontrate e all'introspezione. Acquistando grande forza dagli accadimenti seguiti alla registrazione. Nella seconda emerge un mini-concept riguardante gli ancestors, il cui ricordo e i cui valori sono da riportare in vita attraverso il circle of stone.
A prescindere da quanto si possa pensare della sua musica, a Bayley vanno riconosciute quantomeno la cocciutaggine e la genuina passione per ciò che fa, che lo spingono a proseguire anche senza i mezzi a disposizione per valorizzarle come meriterebbero. In questo senso spicca la povertà di mezzi con cui sono stati girati i video promozionali di Mind Reader e Circle of Stone, ma anche questo testimonia la voglia di esserci ancora di Blaze. Ancora una volta nessun prodotto memorabile, ma un altro disco valido, concreto e passionale, da parte di un artista che incarna valori di cui questo mondo ha sempre più bisogno.
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11
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Onesto disco metal facile, diretto, sincero... nulla di eccelso o sorprendente. Il buon Blaze ha avuto momenti migliori.
Per gli scontati paragoni con Mandrake prj.... con tutto il bene che posso volere a Blaze... Eternity has failed e Shadows of the gods da sole asfaltano tutta la discografia del Blaze |
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10
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Quello che non sta né in cielo Né in terra, è paragonare questi due dischi e le relative valutazioni. Sono due prodotti completamente diversi che hanno premesse differenti e si posizionano in un settore diverso. Con budget non paragonabili, oltretutto. |
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9
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Fiamma....ma non dir cazzate va  |
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8
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Ennesimo ottimo lavoro di Blaze, voce in gran forma e album sicuramente migliore dell\'ultimo di Dickinson! |
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7
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Sono daccordo con Shotinthedark (commento 5) e sulla stessa scia dico appunto nuovo per nuovo disco, e sempre per fare un parallelismo, dare un 79 a Mandrake Project di Dickinson che, può piacere o non piacere, ma è un gran bel lavoro e un 75 a questo di Blaze, è altrettanto imbarazzante.
Direi che è come paragonare il cioccolato con la...insomma Blaze non ci mette niente di che al di là dell\'impegno. A scuola avrebbero detto un 5 per l\'impegno ma il ragazzo può fare di più.
Con tutto il bene che voglio a Blaze eh |
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6
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X me un album brutto,salvo due canzoni il resto è davvero imbarazzante |
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5
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7,5 a un disco (o a una voce) del genere è un\'offesa per la storia!!!
Pensare che su questo stesso sito dischi storici come, cito a caso, Abominog (Uriah Heep), Dehumanizer (Black Sabbath), Port Royal (Running Wild) hanno il medesimo voto!!! Ma che senso avrebbe? |
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4
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Personaggio senza guizzi particolari, un po buffo nel modo di fare e anche nel timbro vocale che mi dice poco. Almeno ha investito gli anni passati da harris per farsi una carriera e arrivare alla pensione. Album da 70 risicato. |
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3
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Il solito buon album di heavy metal,Blaze sempre in ottima forma
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2
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voto per me sarebbe almeno 80, pezzo miglio \"mind reader\".
E di sicuro molto meglio dell\'ultimo disco di Dickinson. |
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1
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Sono d\'accordo con la recensione. Classico album alla Blaze Bayley: buon heavy metal tradizionale, assolutamente nulla di nuovo ma comunque valido. Personalmente lo trovo in linea con War Within Me, entrambi sotto alla trilogia di Infinite Entanglement (soprattutto a Endure and Survive) che per me è il prodotto migliore della valida carriera solista di Blaze. L\'ho visto live il 10 marzo a Genova e ci ho pure fatto due chiacchiere: persona molto alla mano, la prima cosa che mi ha detto è stata un ringraziamento per esser venuto al concerto, che pure è stato coinvolgente anche perché avvenuto in un contesto piuttosto ristretto. Grande dignità, spero vada avanti ancora per un bel po\'. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Mind Reader 2. Tears in Rain 3. Rage 4. The Year Beyond This Year 5. Ghost in the Bottle 6. The Broken Man 7. The Call of the Ancestors 8. Circle of Stone 9. Absence 10. A Day of Reckoning 11. The Path of the Righteous Man 12. Until We Meet Again
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Line Up
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Blaze Bayley (Voce) Chris Appleton (Chitarra solista) Luke Appleton (Chitarra ritmica) Karl Schramm (Basso) Martin McNee (Batteria)
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