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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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14/06/2017
( 3678 letture )
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Perseveranza, attitudine e passione sono parole che sgorgano dal nome stesso dei Raw Power, in assoluto una delle punte di diamante della storica scena hardcore punk italiana. Se non li conoscete, cospargetevi il capo di cenere e correte ad informarvi. Per adesso, vi basti sapere che la band emiliana è nata nel lontano 1981, ha venduto diverse decine di migliaia di album e ha condiviso il palco con tutti i massimi nomi del panorama HC mondiale e non solo. Conosciuti principalmente per i primi, seminali due album – You Are the Victim del 1983 e Screams from the Gutter dell’85 –, i Raw Power sono in verità rimasti attivi sino ai giorni nostri. Inferno rappresenta il dodicesimo tassello della discografia pressoché infinita della band originaria di Poviglio – non si contano live album, sette pollici, compilation, split ed EP vari – e succede a Tired and Furious del 2014. Durante la loro lunga attività, i Raw Power hanno cambiato più volte formazione ed hanno affrontato anche dei momenti drammatici, come la scomparsa del fondatore Giuseppe Codeluppi nel 2002 o quella, dieci anni dopo, del chitarrista Luca Carpi. Il legame con la formazione originale è oggi assicurato dal cantante Mauro, fratello del defunto leader.
Cosa aspettarsi dai Raw Power del 2017? Semplicemente i Raw Power del 2017, ovvero una band che da oltre 35 anni continua a scrivere e a proporre la propria musica, a testa bassa e con coerenza, fedeli alla linea ma mai stanchi o ripetitivi. Inutile cercare paragoni con gli storici debutti dei primi anni ’80. Da allora la band ha accumulato tre decenni di esperienza, disillusione, ha vissuto successi ed eventi tragici. Se la rabbia, la passione e l’istintività travolgenti e talvolta quasi ingenue di una State Oppression o di una Police Police appartengono ormai al passato, il fuoco brucia ancora, non ha mai smesso di bruciare, e pervade prepotentemente i solchi di Inferno. L’album in questione si compone di una quindicina di brani di tiratissimo HC, che non superano la lunghezza di due minuti e mezzo. 15 canzoni che suonano Raw Power al 100%, forti del loro tipico accostamento fra furia, velocità e groove. Risultato ottenuto grazie agli ottimi riff del chitarrista Tommi Prodi, allo stesso tempo immediati e mai scontati, ed al drumming preciso, potente e quadrato di Gianmarco Agosti. La voce dello storico singer Mauro Codeluppi svetta, aspra ed arrabbiata, sopra l’impasto strumentale, caratterizzato da una produzione adatta, al passo coi tempi, pulita pur senza essere artificiosa. Il livello medio dei brani è omogeneo, e non si registrano episodi sottotono o riempitivi: tra i migliori si possono forse citare You Don’t Know Your Enemy, Inferno e Sono Morto. Quest’ultima, come altri brani dell’album, presenta un inedito – ed apprezzato – cantato in italiano. I testi costituiscono un altro elemento positivo: la band non ha perso la sua componente più polemica ed impegnata (Look the Other Way, Harassment), alla quale accosta delle canzoni autocelebrative o spensierate (The Jurassic Hounds, Amici). In alcuni brani i Raw Power esprimono invece sentimenti di pessimismo e disillusione profondi, come Dedico Queste Righe o la già citata Sono Morto.
L’esperienza e la classe della band emergono chiaramente durante l’ascolto dell’album, che riesce nella non semplice impresa di proporre un suono fresco, coinvolgente ma direttamente legato agli anni Ottanta e alle proprie radici. Inferno è infatti fortemente marchiato dal suono tipico dei Raw Power ma brilla di luce propria e non rischia mai di apparire come una scialba imitazione dei fasti lontani. Senza inventare nulla, la band propone quello che sa fare, e lo sa fare bene. I Raw Power del 2017 vivono, ed hanno ancora tanto da offrire.
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13
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Riguardo al mio commento 10: manco a farlo apposta mi sono partiti i Woofer!!! |
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12
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Finalmente, grazie ad un amico, sono riuscito ad averlo e quindi ad ascoltarlo. Era da tempo immemore che non compravo un CD originale, ma x loro ho fatto volentieri un eccezione. Non mi aspettavo certo un altro "Screams For The Gutter", penso a tutti gli effetti il loro Back In Black, ma l'energia, la rabbia e la carica di allora sono incredibilmente inalterate. Bel sound, né troppo moderno, né da garage. Belli i testi in italiano, mi aspettavo qualcosa di + "sociale", ma ad esempio il testo sull'amico perduto per una cazzata, mi ha colpito xchè mi riguarda da vicino, ma belle anche le altre. In sostanza ho ricalcato la recensione senza aggiungere nulla, ma è il mio pensiero paro paro. Sono infine contento che il caro vecchio HP dei gloriosi anni d'oro sia rimasto così com'era: un pugno nello stomaco al sistema e un rutto in faccia ai possibili arruffianamenti melodici. Se fai questo genere, devi prendere esempio da queste persone. |
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11
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Mai svenduti al dio denaro semplici coerenti e cattivi nella loro attitudine e sono ancora qui a mietere teste a furia di pogo selvaggio. Raw power sinonimo di garanzia. In a gadda da hardcore!!!!! |
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10
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P.S. Se poi Lisablack dice che sono in ottima forma vuol dire che c'è il rischio che ti esploda lo stereo e ti si fondano le casse. Doppio allettante!!! |
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9
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Orgoglio italiano!!! La recensione è allettante! Non vedo l'ora di ascoltarlo! Il cantato in italiano poi potrebbe essere la ciliegina. Anzi, aggiungerei che era l'ora. La citazione Fedeli Alla Linea non è casuale vero? Reggio Emilia capitale del Punk dopo la caduta di Londra! STATE OPPRESSION!!! STATE OPPRESSION!!! |
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8
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Vedremo dai, stavolta non ascolto nulla prima e aspetto. Anche loro hanno partorito delle belle ciofeche (chi ha detto fight?) ma tired and furious era carino...nulla di che ma carino. |
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7
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Di sicuro Nergal boccia i Raw Power, sono italiani, non c'è lo stampo straniero ahahahah. Io ho ascoltato qualcosa in rete di questo album e direi che sono in ottima forma, e mi ordino il CD! Grandi, Scream from the gutter ha fatto storia, all'epoca fu una rivelazione!! Bei ricordi.. |
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6
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Io vorrei il parere di NERGAL, informatelo di questa mia richiesta. |
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5
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Fatte le dovute correzioni, grazie per la segnalazione e scusate le imprecisioni. |
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4
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Diciamo che poviglio sta alla romagna come pinzolo sta al sud tirolo. Gaffe che fanno quelli fuori regione, tempo fa al tg1 hanno citato nek (sassuolo) come cantante romagnolo neanche fosse raul casadei |
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Mi arriverà domani o dopo e poi dirò la mia |
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Altro appunto, Luca Carpi non è morto 2 anni dopo Giuseppe Codeluppi, è morto 10 anni dopo, nel 2012. IL disco devo ancora ascoltarlo, se ne parla bene in giro... |
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Un piccolo appunto,Poviglio è in provincia di Reggio Emilia, non è corretto definire la band "romagnola".Reggio Emilia è in Emilia. Emilia è Emilia Romagna è Romagna.Quelle che,a chi non appartiene a questa Regione, paiono o possono apparire cazzate,a noi invece importano eccome. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Look the Other Way 2. You Don’t Know Your Enemy 3. Inferno 4. All It Takes It’s One Minute 5. How Many Bands 6. Sono Morto 7. I Lost My Patience 8. Mean Machine 9. The Jurassic Hounds 10. Amici 11. Dedico Queste Righe 12. Prison 13. You Were Right 14. Harassment 15. La Paura
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Line Up
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Mauro Codeluppi (Voce) Tommi Prodi (Chitarra) Marco Massarenti (Basso) Gianmarco Agosti (Batteria)
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