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Graham Bonnet Band - Live… Here Comes the Night
14/07/2017
( 1753 letture )
Era dal Live Sentence del 1984 che Graham Bonnet non realizzava un live album. All'epoca la registrazione avvenne al Nakano Sun Plaza di Tokyo, assieme ai suoi amati Alcatrazz. Ebbene dopo 32 anni e a quasi 10 000 chilometri di distanza, il leggendario singer ha approfittato della terza edizione del Frontiers Rock Festival per catturare l'esibizione dal vivo della neonata Graham Bonnet Band. Le 15 tracks eseguite sul palco del Live Club di Trezzo sull'Adda tracciano un percorso; un lungo viaggio composto dai successi del singer inglese con Rainbow, MSG, Impellitteri, i succitati Alcatrazz e naturalmente le hits da solista. Scelta controversa e discutibile quella di non inserire nemmeno un brano dell'album The Book, vista e considerata la qualità del disco d'esordio.

Attesissima la prova del cantante, il quale finisce d'obbligo sotto la lente d'ingrandimento. Graham dà veramente tutto, offre il massimo: realizza una performance a cuore aperto che lo porta a commettere alcune imperfezioni. Egli comunque risulta essere intenso ed allo stesso tempo estremamente professionale. Riesce ad emozionare su pezzi lenti come Will You Be Home Tonight e soprattutto Suffer Me, perché si "contiene" giocando col microfono. Fa un figurone sulle scanzonate God Blessed Video e Dancer (lui e il chitarrista Pesinato ricordano rispettivamente David Lee Roth e Eddie van Halen), poiché sono canzoni che non prevedono ottave irraggiungibili, quindi non sussiste per il rocker alcun problema di resistenza vocale. Le difficoltà però sono sempre dietro l'angolo e talvolta il quasi settantenne è costretto a sforzare più del dovuto, dovendosela cavare con mestiere (All Night Long e S.O.S. ne sono la prova tangibile). Alla fine dei conti però l'unico momento veramente sottotono è Jet to Jet, brano di "rainbowiana" memoria che prevede acuti impossibili. Per quanto riguarda gli altri musicisti: Beth-Ami Heavenstone al basso e Mark Zonder alla batteria eseguono il proprio compito senza troppi problemi, mentre Pesinato si conferma anche in sede live un virtuoso ed ineccepibile chitarrista. Commette solo qualche piccolo errore sui brani più complessi e significativi della carriera di Graham, ma si fa prontamente perdonare sugli stessi, inoltre bisogna considerare che nella registrazione di Live… Here Comes the Night la chitarra è giustamente lo strumento maggiormente esposto. I momenti salienti sono il tentennamento sul bridge di Stand in Line (in verità responsabilità perlopiù dello sbandamento della sezione ritmica), rimediato da una performance dai tratti rigorosamente eighties che ricorda Randy Rhoads ed il maldestro attacco di Night Games, prontamente annullato dalla magia della song. Una menzione a parte la merita la sontuosa Desert Song: sentire nel XXI secolo suonare dal vivo questa canzone fa venire la pelle d'oca. Una track d'altri tempi che Bonnet esegue con rispetto e dedizione, nonostante alcune sbavature canore sul finale. Tornando al guitar hero brasiliano, il bridge non è all'altezza di quello di Michael Schenker, ma il solo è spaziale. Infine, escludendo questo episodio intimo ed appassionante, risulta intelligente la scelta di dedicare la seconda parte del live alla spensieratezza e alla ripresa fisica del frontman, tramite brani come Island in the Sun, l'immancabile Since You Been Gone e la conclusiva Lost in Hollywood.

Ricapitolando Live… Here Comes the Night presenta una tracklist impegnativa, soprattutto per un cantante ormai prossimo alle 70 primavere. Ciò porta con sé gioie e dolori: le prime da ricercare nelle favolose atmosfere anni 80 riprodotte su brani come Stand in Line, Will You Be Home Tonight, Night Games e Desert Song. D'altra parte si nota la difficoltà di Graham Bonnet nel cantare tracce composte più di 30 anni fa, ovverosia quando le corde vocali erano ancora intatte. Da apprezzare comunque il coraggio del singer nel rimettersi in gioco a tutto tondo, senza nascondersi dentro qualche studio di registrazione.



VOTO RECENSORE
75
VOTO LETTORI
75 su 1 voti [ VOTA]
ObscureSolstice
Lunedì 30 Aprile 2018, 18.55.57
12
#11: Anche i blackthorne di afterlife, bel disco. Se uno a 70 anni che tira fuori ancora una voce così è in difficoltà ahah...Per piccole sbavature si intende che sono il bello dei live, ma lui lo è anche in queste cose legate al tempo che passa e i problemi passati, incredibile voce nonostante tutto, e solo i più grandi se lo possono permettere, anche Gillan non ne è esente. Stima estrema per questo artista che nonostante i suoi problemi ha saputo rilanciarsi. Questo live è bello, intimo, non da grande palcoscenico, ogni tanto me lo ascolto. Il chitarrista molto bravo devo dire. Anche da solista Graham Bonnet ha saputo valersi per professionalità, grandissimo
IO
Venerdì 21 Luglio 2017, 22.28.01
11
è un cantante d'istinto... imho molto dotato, quindi non ha mai studiato e alterna prestazioni esaltanti ad altre meno; ora ha pure il fattore età che non gioca a suo favore ma tutto sommato se la cava ancora... cantante in difficoltà... certo vorrei vedere chiunque a 70 anni a cantare hard rock e metal! cmq tra rainbow alcatrazz impellittieri e altre collaborazioni ce n'è per tutti i gusti. attualmente è impegnato pure in un progetto col "nostro" dario mollo
Galilee
Giovedì 20 Luglio 2017, 22.00.07
10
X IO. si e no, non avevo veramente mai sentito questo nome, prima o poi rimedierò. Capita, nonostante siano quasi 30 anni che ascolto musica come un pazzo. Però ogni volta che capita mi stupisco.
Riccardo
Giovedì 20 Luglio 2017, 21.37.22
9
Cantante in difficoltà, live artificiosissimo. Non vale la pena.
IO
Giovedì 20 Luglio 2017, 21.11.03
8
Galilee sei ironico vero?
Galilee
Mercoledì 19 Luglio 2017, 21.49.28
7
È un po che mi incuriosisce questo nome. Ma chi cavolo è? Mai sentito nominare. Anzi a dire il vero si chiama come Graham bond, il grande bluesman anni 60/70 che introdusse elementi esoterici nella musica blues. Ecco di lui qualche disco ce l'ho. Eran gemelli?
Togno89
Mercoledì 19 Luglio 2017, 17.06.47
6
Ciao a tutti! Effettivamente dovevo essere più chiaro. Per "rainbowiana memoria" intendevo solamente dire che il pezzo (almeno a me) ricorda il sound dei Rainbow. Mentre per quanto riguarda il discorso sui nuovi brani: ovviamente The Book è uscito qualche mese dopo questa esibizione, ma speravo comunque che potesse essere eseguito qualche nuovo pezzo in anteprima, come fanno tante altre band nei loro tour. In ogni caso la prossima volta cercherò di esprimermi meglio. Un abbraccio a tutti
IO
Martedì 18 Luglio 2017, 18.41.00
5
@sandrometal + recensore "competente" perché quando hanno suonato a Milano il cd doveva ancora uscire e stavano facendo un tour solo con vecchi classici
sandrometal
Sabato 15 Luglio 2017, 22.20.18
4
ma non ci sono pezzi dell ultimo album?
rik bay area thrash
Sabato 15 Luglio 2017, 21.27.02
3
Alcune song sono dei 'classici' che fanno parte di quell' incredibile e variopinta tavolozza chiamata hard rock che tanto ha contribuito a rendere grande tutto il movimento. Ammirevole la forza di un singer che nonostante non sia più un 'ragazzino' ( con tutto il rispetto, ovviamente), porta ancora sul palco la bellezza di questa musica. Nonostante non sia un grande estimatore dell' hard rock, i live album rappresentano l' essenza stessa di questa musica la parte pulsante e reale dove anche la presenza di piccole 'sbavature' ti rendono partecipe al concerto anche se non 'fisicamente' ma emotivamente. (Imho).
IO
Sabato 15 Luglio 2017, 19.58.29
2
Jet To Jet è degli Alcatrazz. "Rainbowniana memoria"...
LAMBRUSCORE
Sabato 15 Luglio 2017, 17.06.47
1
Per chi non lo sapesse, il suo vero nome è Gramo Bonetti, comunque dai, 70 anni, non ho ancora sentito il disco ma lui rimane un grande, troppo sottovalutato...
INFORMAZIONI
2017
Frontiers Records
Hard Rock
Tracklist
1. Eyes of the World
2. All Night Long
3. S.O.S.
4. Stand in Line
5. God Blessed Video
6. Will You Be Home Tonight
7. Jet to Jet
8. Night Games
9. Suffer Me
10. Dancer
11. Desert Song
12. Island in the Sun
13. Since You Been Gone
14. Assault Attack
15. Lost in Hollywood
Line Up
Graham Bonnet (Voce)
Conrado Pesinato (Chitarra)
Beth-Ami Heavenstone (Basso)
Mark Zonder (Batteria)
 
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