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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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Death SS - In Death Of Steve Sylvester
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( 17857 letture )
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Il 1982 fu un anno fondamentale nella storia dei Death SS: la band si sciolse, Steve Sylvester si trasferì a Firenze e Paul Chain si dedicò al progetto Violet Theatre. Sembrava tutto finito, ma bastarono pochi anni a Steve per rimettere su la band, infatti nel 1985 cominciarono a Firenze le prime selezioni per la nuova line-up e le registrazioni di alcuni demo. Scelte che non tutti hanno condiviso, ma una cosa era certa, i Death SS erano tornati ed erano pronti per il debutto discografico. In Death of Steve Sylvester, uscito nel 1988, segna non solo la reunion del gruppo, ma anche l’inizio della carriera “professionale”, cioè con regolare contratto. Da qui in avanti i Death SS non si sarebbero più fermati intraprendendo una carriera coraggiosa e ricca di soddisfazioni. Il Vampiro (Steve Sylvester), la Morte (il chitarrista Cristian Wise), lo Zombie (l’altro chitarrista Kurt Templar), la Mummia (il bassista Erik Landley) e il Licantropo (il batterista Boris Hunter): ecco come si presentavano i Death SS negli anni '80. La line-up è di quelle che non si dimentica facilmente, e di fatto è entrata nel cuore dei fan. Vampire apre il disco e zittisce chi non vedeva di buon occhio la reunion: un minuto di introduzione prima della sfuriata, poi però i tempi rallentano e sale in cattedra la coppia di chitarristi che ci accompagna fino alla fine. Un dolce riff acustico apre Death in cui Steve Sylvester mostra di sapersela cavare anche in situazioni “soft”, segue poi la veloce Werewolf, uno dei pezzi migliori e di maggior impatto dell’album, che presenta al suo interno forse il miglior assolo di In Death Of Steve Sylvester. Altro capolavoro dell’album è The Hanged Ballad, lenta, melodica, carica di malinconia, mostra l’altro lato dell’anima dei Death SS. Se dovessi scegliere due brani per rappresentare l’album direi proprio questi due, Werewolf e The Hanged Ballad. In quest’ultimo in particolare è ancora da sottolineare la prova di Steve Sylvester dietro il microfono. Suggestivo l’inizio di Black Mummy il cui riffing non si dimentica facilmente. Zombie, Terror e Murder Angels sono presenti anche nella raccolta The Story Of Death SS 1977/84, questa volta però godono di una produzione più curata. Il disco è stato successivamente rimasterizzato con l’aggiunta di alcune bonus tracks: due cover dei Black Widow (In Ancient Days e Come to the Sabbath), una versione demo di Zombie e una versione live di Black Mummy. Sul fatto che questo sia o no il miglior capitolo della loro discografia si può discutere a lungo, di sicuro è uno dei migliori e fotografa perfettamente uno straordinario momento della carriera dei Death SS.
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VOTO LETTORI
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58.45 su 1561 voti [
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Ci Mancava un nuovo Maestro di vita, moralista antropologo di stocazzo che ci illuminasse e ci indicasse la retta via. |
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Nel mondo reale questo disco è storia del Metal italiano.. Noi italioti adoriamo i Death SS e molti altri gruppi tricolori.. Sei esterofilo? Be peggio per te.. Non sai quanta bella musica c'è in Italia. Ce la godiamo tutta noi alla faccia tua😁 |
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L'unica "aria fritta" sono i discorsi di certa gente e ambientino, perché nel mondo reale contano i fatti, i numeri, i riconoscimenti veri da gente decente (non sorda o totalmente ignorante o quasi), la consistenza della produzione anche (qui si parla di gruppetto che in 50 anni o quasi ha fatto una manciata di dischi e concerti, quasi sempre in Italia soprattutto fino ad anni recenti). Il resto, sono le "leccate" e deliri di gente, pseudo-musicisti e gruppuscoli ancora sotto a questi e di molto... nulla di strano, è la "scena" patetica italiota, per fortuna solo di certo ambientino appunto (la grandissima parte degli appassionati di ogni età del resto neanche scrive mai sul web nulla, tanti credo non sappiano in realtà nemmeno ancora oggi chi cazzo siano certi gruppi). Da dire che è più realistico e misurato in tante cose, come ammettere che l'attività della band live e non è assolutamente a tempo pieno neanche di striscio, lo stesso Steve Sylvester di tanti fans esaltati. |
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Pochi discorsi.. Disco importante per tutta la scena metal italiana, altro che "gruppuscolo".. Il voto? Un po' basso in effetti.. Grande disco, il resto è aria fritta |
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Tipico anche, e molto infantile, da bambini, guardare solo il numerino, il voto in cifra appunto, senza magari neanche leggere la recensione dalla quale a volte capisci che non ci sono critiche particolari, anzi, a volte sono entusiastiche e il voto numerico è non troppo "alto" semplicemente perché si tratta magari di una pesona "vecchio stampo", che ha i criteri e rapporti testo/voto numerico di un certo tipo e non considera affatto voti buoni e promozioni solo quelli dall'8 in su o addirittura dall'8,5 o 9 al 10. Anche se ormai per il motivo che dicevo nel commento precedente, questo tipo di persone/recensori è sempre più raro, ma del resto il livello degli stessi soprattutto sul web e ormai da anni e anni, è noto a chiunque abbia minima esperienza e competenza e conosca magari anche l'ambiente e sappia come funzionano le "recensioni" oggi (non dico in particolare su questo sito, anzi, forse qui poco o nulla ci sono quei sistemi e distorsioni e "tutto bello, tutto capolavoro, tutto da comprare sia band nuove che vecchie e tutti", conflitti d'interesse netti, rece spesso a pagamento puro da etichetta o band o promotore ecc., come di norma o quasi su altri, e anche su certe riviste cartacee tra le pochissime rimaste in Italia). Tanto è vero che i più maturi sia sul web che sul cartaceo, sono quelli che il voto numerico non lo mettono proprio, se vuoi ti leggi tutta la recensione e capirai, in teoria, cosa pensa il recensore di turno del tal disco o band. Ah, parlo in generale, per principio e ipotesi, non so se il caso che dicevo all'inizio sia quello di questa rece, che non ho letto come quasi mai faccio con nessuna ormai da anni e anni, soprattutto se si parla di web. |
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Belle le lamentele dei "patrioti" tipici e amanti di gruppuscoli come questo che si lamentano di voti poco sotto l'8 come fossero stroncature o comunque troppo tiepidi, quando un tempo anche un 6 o 6,5 sulle riviste era considerato niente male, e del resto erano voti che prendevano gruppi e band poi diventati magari nel giro di poco leggendari, influentissimi, quei titoli considerati giustamente capolavori o comunque eccellenti o ottimi (del relativo genere o a volte di tutto il metal o addirittura hard rock nel complesso), gente conosciuta poi in tutto il mondo, e non perché se la racconta spesso da sola come fanno certe band italiane (e i suddetti "patrioti" poi ripetono a pappagallo a prescindere dai fatti, dalla storia, gente che non sa spesso nulla davvero essendo bimbetti nati ieri o quasi), ma perché realmente hanno avuto impatto, influenza e tutto enorme su tantissimi venuti dopo, e è gente che vende dischi e fa concerti spesso di lavoro, professionisti, non "hobbysti" e dintorni. |
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Non me ne voglia il recensore ma 77 a uno dei migliori album metal italiani di sempre non ha senso. Il commento tre circa i Lacuna Coil va bene se confrontato con 'Ten', che spero venga recensito bene, in quanto è un disco moderno, perché i Death ss sono dei fuoriclasse e sanno fare ANCHE questo, con un lirismo noir/suadente da veri campioni. Lunga vita dunque ai Death ss! |
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20
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Ma come diavolo si fa a dare 77 a sto capolavoro? |
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19
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Ma come caxxo si fa a dare 77 a questo disco?
Minimo, ma minimo.... 99...
pffffff |
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Comprato adesso in vinile originale 1988! In un record shop di Berlino! Back to 1995 quando lo ascoltai per la prima volta da una cassetta duplicata non so quante volte...Grande disco con una malignità austera. Speciale atmosfera nera... |
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17
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77...un po' bassino. 88 e grandi Death SS! |
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SikkiNixx quoto al 1000 % |
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15
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Un discone di una grande band !!! Grezzo, maligno, perverso e malinconico !!! |
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Gran disco che cavalca il fumo di Chain.. |
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piccolo appunto: le selezioni per la nuova line-up dei Death ss solo con Steve cominciarono all'inizio del 1988, non nel 85. Inoltre nel 1982 il gruppo non fu sciolto, si sciolse solo nel 1984 dopo la registrazione di Evil Metal e tanti concerti, festival eccetera e anche una partecipazione in televisione e a una compilation e poi cambiò nome in Violet Theatre. |
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Ascolto musica metal da sempre grazie anche ai Death ss, per me rimarranno sempre la miglior band metal italiana. Geniali innovativi e credofin troppo avanti coi tempi da non esser capiti da molti. L'horror metal sono loro hanno anticipato il black metal e hanno ispirato moltissime band straniere. Per me Steve rimane il più geniale di sempre. |
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11
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Ascolto questo album dalla sua uscita. Avrò avuto 11/12 anni ..... Per poterlo ^capire^ bisogna avere una piena visione di tutto quel periodo così lontano da quelle sonorità e *intenzioni * . Per me resta uno degli album fondamentali della MIA crescita e il MIO viaggio nell Heavy Metal e le sue *aberrazioni* ..... sottovalutato da troppi , dico infine che questo album È uno dei pilastri del metal italiano (e non solo) assieme ai primi 4 album dei BULDOZER . Magnifico. |
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10
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Gran disco, anche se grezzissimo. Dei Death SS preferisco altro comunque Se parliamo di debutti , visto che sono stati tirati in ballo, preferisco sia quello dei Vanadium che quello dei Lacuna Coil, band che tra l'altro non mi ha mai deluso. |
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9
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SikkiNixx hai perfettamente ragione!! |
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questo disco contiene ancora quell alone maligno che la band pssedeva nella prima era con paul chain.... gia dal disco successivo, che reputo il migliore in assoluto, persero tutto x poi divertare quasi heavy con quello successivo... |
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Costantino: praticamente qualsiasi disco (soprattutto lp) gira a prezzi folli, te lo dice uno che per anni ha speso migliaia di euro per loro. Per il resto, disco assolutamente basilare per la storia del metal italiano, non è il mio preferito della loro discografia, ma già da subito si son dimostrati anni luce avanti rispetto a qualsiasi gruppo italiano e anche europeo (gente come i CoF non esisterebbero senza Steve, senza timore di essere smentito). |
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6
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avevo 18 anni .... ho comprato il vinile in un disco di un paesino di provincia .... mi ricordo che allora alla cassa un po' ero a disagio , un disco di un gruppo che si chiamava death ss .... con quella copertina ... era come comprare un giornalino porno e nasconderlo dentro un quotidiano , ah ah ah ...grandi death ss... ho visto su ebay che il vinile viene venduto a prezzi folli . |
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5
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È un buon debutto sì, ma non lo definirei uno dei migliori dei Death SS. I tre pezzi nuovi sono molto belli è vero, ma degli altri gli unici a reggere il confronto con gli originali sono, a mio parere, Terror e The Hanged Ballad, gli altri è preferibile ascoltarli nelle versioni degli album "Horned God of the Witch" e "Story of Death SS" |
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4
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Bravo SikkiNixx, perfettamente d'accordo! |
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3
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Grande disco...altro che vanadium e pino scotto...steve sylvester è un genio...se i death ss fossero nati all'estero avrebbero avuto un successo enorme,purtroppo è stata una band molto sfortunata..ma nella vita è cosi,spesso i migliori risultati li ottiene chi non merita...vedi i Lacuna Coil...una band pompata da tutti ma che per me non vale assolutamente nulla...vai Steve! |
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1
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Su alcune rece mi aspetterei più partecipazione, bha.... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Vampire 2. Death 3. Black Mummy 4. Zombie 5. Werewolf 6. Terror 7. I Love The Dead 8. The Hanged Ballad 9. Murder Angels 10. In Ancient Days * 11. Come To The Sabbath * 12. Zombie (demo) * 13. Black Mummy (live) *
* bonus track
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Line Up
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Steve Sylvester (vocals) Cristian Wise (guitar) Kurt Templar (guitar) Erik Landley (bass) Boris Hunter (drums)
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