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Death SS - Black Mass
( 17864 letture )
Appena un anno dopo l'uscita di In Death Of Steve Sylvester, messa a punto la line-up con gli ingressi del chitarrista Kevin Reynolds e del bassista Mark Hadden in sostituzione di Cristian Wise ed Erick Landley, i Death SS si ripresentarono sul mercato con Black Mass, un lavoro unico, compatto, il più oscuro della loro discografia.
Già con il precedente album Steve Sylvester aveva riscosso ottimi consensi, ma è con Black Mass che riesce ad imporsi con la band ai vertici del metal italiano, rimanendoci fino ai tempi nostri.
Guardando la discussa copertina con Steve Sylvester crocifisso e sfogliando il booklet si intuisce subito l'atmosfera che possiede l'album. Forse è proprio grazie all'atmosfera in questione che si potrebbe identificare il ciclo passato di carriera della band con Black Mass, poichè In Death Of Steve Sylvester qualitativamente gli è inferiore e Heavy Demons presenta già alcune notevoli novità nel sound.
Il disco è aperto da Kings of Evil con un arpeggio di chitarra a cui seguono una sfuriata collettiva ed un ritornello che si stampa subito in testa: il tutto fa sì che Kings of Evil diventi un classico. Un inizio simile anche per Buried Alive, buona song che non riesce ad impressionare come l'opener.
Horrible Eyes e Cursed Mama non sono inediti, già erano presenti sulla raccolta The Story Of Death SS 1977/1984, questa volta godono di una migliore qualità di registrazione e la differenza si sente, soprattutto se confrontiamo questa Cursed Mama alla prima versione grezza e priva dell'oscura introduzione. Al di là dell'introduzione direi che il pezzo in questa nuova veste incide maggiormente e si merita un posto non solo tra i migliori dell'album ma anche tra i classici della band. Dando un'occhiata ai credits notiamo che oltre ai due brani in questione un altro pezzo è firmato a nome di Paul Chain (in coppia con Steve Sylvester naturalmente), Welcome To My Hell, che alterna lente ed ipnotiche strofe al ritornello ed anticipa la sfuriata di Devil's Rage, speed song suonata in maniera impeccabile dalla line-up.
Devil's Rage è anche una canzone che si allontana dal contesto, ma ci pensano la commovente semi-ballad In the Darkness e l'oscura conclusiva title-track, scritta assieme ad Aldo Polverari e aperta da una messa nera prima del disperato lamento di Steve Sylvester a riportare al disco quell'atmosfera oscura di cui si è già parlato in precedenza.
Black Mass è stato successivamente rimasterizzato nel 1997 dalla Lucifer Rising con l'aggiunta di cinque bonus tracks, ovvero: l'Extended Remix di Kings Of Evil, la malinconica Gethsemane (scritta da Andrew Lloyd Webber e Tim Rice) e una versione live di Murder Angels già presenti sull'EP di Kings of Evil, più una trascurabile versione live di Vampire e The Mandrake Root (scritta da Sylvester e dotata di un ottimo riffing).
Mi sembra scontato considerare Black Mass come uno dei migliori episodi della discografia dei Death SS e non credo di sbilanciarmi troppo se affermo che questo è un classico del metal tricolore.
Da avere.



VOTO RECENSORE
88
VOTO LETTORI
60.59 su 1456 voti [ VOTA]
Philosopher3185
Martedì 21 Marzo 2023, 1.34.03
15
Essendo relativamente giovane non conosco molte band italiane del periodo,a parte i Necrodeath,strana officina,Vanadium.A me questo sembra un grande album,la copertina deve essere stata bella scioccante per molti italiani \"per bene\" e le canzoni sono belle tirate anche se la voce non mi fa impazzire,invece i due chitarristi specie la solista mi piace molto come suona.
Fabio Rasta
Venerdì 27 Maggio 2022, 14.51.52
14
Questo LP mi capitò x caso in cassetta dietro i DEAD KENNEDYS. La maggior parte dei pezzi è scivolata via dalla memoria, ma almeno tre mi sono rimasti impressi a fuoco: l'opener e Cursed mama che sono due bei classici del Metal, e la spaventosa title track, con quel intro lunghissimo che oggi fa ridere, ma non nascondo che da ragazzino trovavo abbastanza inquietante, e soprattutto quel giro di accordi distorti con un originale sassofono dissonante sovrapposto a dare l'idea di disturbo mentale e un cantante indiavolato. /// Leggo critiche anche severe esposte persino con eccessivo e francamente ingiustificato livore. Ovviamente non si tratta di un capolavoro; alcuni pezzi risalgono al decennio precedente e questo, unito ad una produzione davvero casereccia , può dare l'idea di "fuori tempo massimo". Ma occorre sempre rispetto x un movimento che aveva mezzi e soprattutto opportunità infinitesimali rispetto ai contemporanei esteri.
duke
Lunedì 10 Settembre 2018, 21.42.44
13
no thanks!
Metal Shock
Giovedì 9 Agosto 2018, 12.56.24
12
Questi sono i Death SS: malvagità in musica, black metal senza riff a grattugia e voce screaming. Un pezzo della storia musicale metal italiana ed il migliore della band, anche se il primo ed il terzo sono ottimi, con canzoni come Horrible eyes, Cursed mama e la titletrack che si elevano a picchi assoluti. 90 senza discussione.
Shadowplay72
Sabato 2 Dicembre 2017, 17.33.42
11
band italiana metal storica.qualche anno fa li ho visti live nella mia regione.mitici!
verginella superporcella
Martedì 1 Dicembre 2015, 9.48.22
10
la storia del metal italiano ed internazionale. fossero stati inglesi ora parleremmo dei death ss con ben altra enfasi. leggenda narra che horrible eyes fosse stata dedicata ad un giovanissimo marotta, ora dg della giuventus. no cagnara.
daniele
Domenica 27 Ottobre 2013, 2.28.15
9
concordo con barabba, questa e storia punto e basta
Barabba
Domenica 20 Ottobre 2013, 14.01.26
8
Storia del Metallo italiano. 90 ad occhi chiusi.
Daniele
Martedì 12 Giugno 2012, 15.47.03
7
Capolavoro del metallo non solo italiano. Cursed Mama e Kings of Evil sono perfino migliori delle versioni originali, Horrible Eyes è almeno alla pari. L'atmosfera è sempre da brivido, i punti più alti a mio parere sono i primi due brani e l'ultimo. È sorprendente vedere come i Death SS siano riusciti a fare in modo che dei pezzi scritti a fine anni '70 suonassero attuali e addirittura innovativi perfino dieci anni dopo. Il migliore dei Death SS insieme a "Story" e "Do What Thou WIlt"
evileddy
Domenica 17 Luglio 2011, 10.52.48
6
per me sono il miglior gruppo metal italiano e questo album e' uno dei migliori. pochi gruppi sono stati cosi' sottovalutati nella storia del metal.certo l'italia e' un paese estremamente bigotto e questo ha contribuito al loro scarsissimo successo.
Uno qualsiasi
Sabato 16 Maggio 2009, 9.15.56
5
Io invece li adoro questo disco. Secondo me canzoni tipo "kings of evil" in Italia si sono sentite poche volte, e la title track direi che è un unicum in Italia. Nessun gruppo ha creato una musica così strana.
Raven
Martedì 5 Febbraio 2008, 13.10.26
4
Senza Paul Chain sono diventati ridicoli
Yossarian
Domenica 29 Luglio 2007, 3.36.12
3
Ecco, finalmente una persona che nn ha paura di dire ciò che pensa. Cmq anch io penso che i Death ss siano stati troppo sopravvalutati...negli anni 80 x esempio gli Hocculta erano anni luce avanti!!!
Stefano
Domenica 29 Luglio 2007, 0.07.56
2
Mi pare un album orribile. A parte la registrazione ridicola, soprattutto per quanto riguarda le ultime canzoni, è la voce di Sylvester che fa proprio ridere i polli. Sembra una cornacchia gracchiante. Evidentemente non ho un buon feeling con i Death SS prima maniera, visto anche che reputo il discusso "Panic" mille miliardi di volte migliore di questo "Black Mass". La mia sincera opinione è che a parte "Kings Of Evil" il resto sia da buttare nel cesso. Certo che se questi erano la band di punta del metal italiano negli anni 70-80, mi immagino gli altri come dovevano essere.
Yossarian
Lunedì 30 Aprile 2007, 12.48.25
1
Mi sono sempre impegnato a fondo nel tentare di capire i Death ss, non ci sono mai riuscito!
INFORMAZIONI
1989
Metalmaster
Heavy
Tracklist
1. Kings Of Evil
2. Horrible Eyes
3. Cursed Mama
4. Buried Alive
5. Welcome To My Hell
6. Devil's Rage
7. In The Darkness
8. Black Mass
9. The Mandrake Root *
10. Kings Of Evil (Extended Remix) *
11. Gerhsemane *
12. Murder Angels (live) *
13. Vampire (live) *

* Bonus Track
Line Up
Steve Sylvester (vocals)
Kevin Reynolds (guitar)
Kurt Templar (guitar)
Mark Hadden (bass)
Boris Hunter (drums)
 
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