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26/04/25
HEAVY LUNGS + LA CRISI + IRMA
BLOOM- MEZZAGO (MB)
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08/12/2021
( 5520 letture )
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E sono dieci; o Ten, se preferite. Un traguardo particolarmente importante per un gruppo come i Death SS che oltre ad aver raggiunto e superato da tempo lo status di cult band, ha stabilito canoni importanti per il metal italiano, diventando punto di riferimento per una certa scena e, al di là di giudizi e pregiudizi superficiali, motivo di vanto nei confronti di Paesi più metallicamente evoluti del nostro. Questo senza mai inflazionare la propria immagine con uscite immesse sul mercato discografico solo per ribadire la propria esistenza in vita, ma con precise motivazioni artistiche dietro ognuna. A tre anni di distanza da Rock’N’Roll Armageddon il nuovo album si presenta come la somma di quanto fatto coi primi quattro (1 + 2 + 3 + 4 = 10). Chiaramente, con l’inevitabile e dovuta modernizzazione del suono e l’evoluzione naturale nella stesura e nell’arrangiamento di un lotto di pezzi più oscuri dell’album precedente. Una conseguenza della surreale pandemia che ci ha incupiti tutti e un sentimento che lega tutte le canzoni.
Fin dai primi secondi a emergere è la conferma delle solite coordinate musicali del gruppo, con morte e oscurità ad agglutinare la scaletta in modo coerente. Il senso di peccato e trasgressione che ha sempre connotato la musica dei Death SS continua a trasudare da ogni composizione, insieme a quell’ironia che deve sempre essere capita e tenuta presente per poter fruire correttamente e compiutamente di quanto scritto da Sylvester & C. Preannunciato dal singolo Zora (già censurato il relativo video), perfetto per descrivere il legame tra musica e fumetti erotici e trasgressivi che ha portato lo stesso Steve a diventarne parte, Ten contiene più di un potenziale hit. Oltre all’aggressività old school di The Black Plague, con le sue tastiere e il suo chorus mistico e quella ancor più evidente di Ride the Dragon, oltre a Zora sono pezzi come Under Satan’s Sun, ispirata in parte al romanzo omonimo del 1926 di Georges Bernanos, poi divenuto anche un film di culto del regista Maurice Pialat, Temple of the Rain, Suspiria - nulla a che vedere col film e la relativa colonna sonora, dato che il riferimento è al fumetto dark-erotico Suspiria (del Regno Oscuro) - e Lucifer a colpire di più. Senza dimenticare la ballata/non ballata Heretics, nettamente più profonda della grandissima parte di quelle normalmente presenti in dischi di estrazione heavy. Importante anche la batteria di musicisti ospiti, che vi invito a scoprire nella sua interezza leggendo le note tecniche a destra di questo scritto. Tuttavia, non si può fare a meno di citare in recensione almeno la presenza di Andy Panigada dei Bulldozer in Zora, Suspiria (in quest’ultima è affiancato da Ghiulz Borroni) e Ride the Dragon. Ten risulta così un lavoro variegato, destinato a crescere col sommarsi attento degli ascolti. Specialmente se si rivolge attenzione agli aspetti produttivi dell’opera, in cui si sente la mano di Freddy Delirio. Interessante, poi, notare il fumetto B/N di Luca Montagliani e Alex Horley che accompagna il lavoro, che vede i nostri discendere insieme a Zora la Vampira nel Regno Oscuro di Suspiria, regina dei morti.
Importante ancora una volta il lavoro delle tastiere di Freddy Delirio nel creare le atmosfere dei Death SS, così come il lavoro di tutti gli altri. Compresa la performer Dhalila, preziosa per il video di Zora e in generale per replicare e amplificare sul palco le sensazioni prodotte dalla musica, dando loro corpo fisico. Esoterismo, occultismo, attitudine e passione per certe atmosfere fumettistiche anni ’70 sono quindi le prerogative attese di un album che nasconde nel suo titolo, oltre a quanto evidenziato nel primo paragrafo, anche riferimenti alla perfezione e all’eterno ricominciare dopo aver azzerato quanto fatto in precedenza, per evolversi ed elevarsi. Ma non solo: il 10 riporta allo spazio-tempo circolare, ai Comandamenti, alle Sefiroth dell'Albero della Vita, ai Tarocchi, all’Inferno di Dante e a molto altro. Ten è quindi un disco profondamente Death SS, destinato a soddisfare pienamente i fan del gruppo e, probabilmente, a consolidarne ulteriormente la fama all’estero. Tuttavia e come sempre, del resto, data la sua clamorosa attinenza con le arti visive e lo spettacolo, è dal vivo che si farà apprezzare in pieno.
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VOTO LETTORI
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73.42 su 812 voti [
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29
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Finalmente mi è arrivato e l'ho ascoltato. Solito disco di altissima qualità, con tutti i pro e contro ai quali i Death SS ci hanno abituato. L'album scorre che è un piacere e tutti i pezzi sono più che dignitosi, alcuni poi davvero azzeccati. Forse nel complesso un gradino sotto agli ultimi due lavori in studio però ci siamo ancora alla grande. il sempre giovane Steve non molla mai! Riascoltando un pò i vecchi dischi e guardando alcune interviste su YouTube non ho potuto non constatare la somiglianza tra loro e i Ghost BC. Anche se il risultato è un pò diverso I punti in comune sono davvero tanti. Chissà se Tobias è un fan dei Death SS. |
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28
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Grande album band in formissima.... e con una perla che svetta ....The temple of the rain! Comunque tutto il disco si ascolta e si riascolta ad oltranza ..... Voto 95! |
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27
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Poche chitarre, niente chitarre ritmiche e n particolare, molta tastiera, produzione pop rock. Non e' metal, e' un rock tenebroso e gotico che però musicalmente è ben lontano dagli album migliori degli anni 1987-91 e anche dalla produzione comunque sontuosa e incisiva d gli anni '90 e da Panic. Siamo di nuovo a cose anni'70 mischiate con elettronica. Non è roba per me |
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No ma io torno volentieri alla musica, mi fa solo ridere che uno scriva che li ascolta da prima che io fossi nato però la voce è "insopportabile"...quindi @Zess ascolti cose che ti fanno cagare da una vita...beh, complimentoni! ...dai, pedalare che è meglio su! |
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Ragazzi, siete stati già richiamati due volte. Se gentilmente poteste smettere di litigare in pubblico in uno spazio dedicato ad altro sarebbe buona cosa, grazie. |
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@ Broken Arrow: a priori? Ma tu che ne sai? Probabilmente quando io li ascoltavo, tu non eri neanche nato. E lo ripeto, il disco è quanto di più banale io abbia sentito negli ultimi anni. |
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Discutiamo solo di musica, grazie, |
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@Zess: qui ti do ragione, effettivamente sono un bel ragazzo, ma la vera arma in più che ho è che non mi sgranchisco le dita scrivendo minchiate sotto dischi di band che non mi piacciono a priori, e che quindi non sono in grado di giudicare obiettivamente, per il puro gusto di rompere le palle |
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Album che divide, bisogna togliersi i paraocchi. Quindi ho preso il cd e il picture. Voto 85. |
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20
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Album meraviglioso! Under Satan sun, ride the dragon e the temple of the rain sono canzoni da ascoltare più e più volte! Voto 90! |
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Buoni.... è musica, non una guerra santa. |
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@Broken Arrow: bravo, tu si che sei un figo. |
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17
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Ottimo disco, voto giusto. Il migliore dei più recenti però resta Resurrection che è spettacolare |
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Gran bel disco, inatteso. Suonano un po’ Savatage si Oliva, un po’ Alica Cooper modalita’ incazzata. Molto immediato. |
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15
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Sinceramente la svolta commerciale che hanno intrapreso non mi piace molto....comunque sia sempre meglio di altre band che si avvicinano allo stesso genere.....80 per i miei gusti non li vale ma 70 si. |
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Forse il miglior disco da Heavy Demons, o, al massimo, da DWTW. 80 ci sta tutto. |
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13
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Noiosissimo e voce insopportabile??? Ci sono voluti solo 12 commenti prima di leggere la prima minchiata  |
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12
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Ascoltato ora, a metà disco stavo a quattro sbadigli... noiosissimo, e voce insopportabile. |
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Come al solito bel disco, forse un po' troppo lineare, come il precedente, ma le Canzoni sono tutte molto buone. Si poteva fare un pochino di più, ma va bene, è il decimo album. Voto 73 |
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10
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Recensione un po' troppo generosa e di parte, secondo me siamo su un 60/70. Disco scolastico |
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9
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Anche questa volta un buon disco sicuramente. Naturalmente qualche pezzo mi coinvolge più di altri, in un paio di casi magari si va anche un po’ troppo per le lunghe, ma in generale l’ispirazione c’è. Però ho preferito un pelino in più il precedente e ancora di più Resurrection. Voto 78 |
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8
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Gran bel disco, forse un pelino inferiore al precedente,ma il livello qualitativo è decisamente alto. Il mio brano preferito è Lucifer, che sembra uscito da album come "Trash" o "Hey stoopid" di Alice Cooper. Notevole l'apporto di Freddy Delirio che si conferma un grande musicista,da quando è entrato nei Death SS la qualità musicale della band è senz'altro aumentata. Voto 85. |
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7
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Sempre al top. Il disco lo devo ancora prendere, ma quello che ho ascoltato per ora mi piace. Con i Death SS funziona così. Il miglior disco è sempre quello nuovo. |
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6
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La qualitá c'è sempre, però oltre a preferire i vecchi classiconi, come stile, ritengo gli ultimi due dischi inferiori a un Resurrection, che a mio giudizio era un ottimo compromesso fra vecchie e nuove sonorità |
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Mc callon condivido la tua riflessione e probabilmente è come dici tu...gli anni passano e le sensazioni cambiano Così come le emozioni . |
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Ottimo disco, i Death SS sono una istituzione, comunque, anche quando apparentemente sovvertono i loro canoni di comunicazione come da anni ormai. voto 85 |
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I Death ss hanno fatto veramente degli album grandiosi, e hanno sempre cercato di evolversi. Questa sterzata goth a me non dispiace però sicuramente preferisco il period fino a heavy demons. |
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Premetto che non pongo questa domanda con tono di sfida, ma come spunto di riflessione: @Metal73, può essere che, o semplicemente avendo qualche anno in più ora rispetto a quelli che avevi agli esordi della band, o magari essendoti maggiormente abituato al tipo di musica, al genere, a queste atmosfere, l'effetto-spavento sia fisiologicamente scemato o comunque si sia ridimensionato? In quel caso, è possibile che tu possa ascoltare l'album da un "punto di vista" differente e magari trovarci qualcosa di meritevole. |
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Ho sempre amato i Death ss sin dal mitico esordio......, tuttavia gli ultimi album non mi hanno lasciato nulla ....nessuna emozione in particolare. Quello che manca a mio avviso sono le atmosfere horror dei primi lavori ; quelli che quando li ascoltavo in determinate circostanze , tipo notte con temporale , non riuscivo a prendere sonno per paura che quelle atmosfere tenebrose si materializzassero all'improvviso e si impossessassero della mia anima......, non so se ho reso l'idea ! Voto 50 |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. The Black Plague 2. Zora 3. Under Satan’s Sun 4. Rebel God 5. Temple of the Rain 6. Ride the Dragon 7. Suspiria 8. Heretics 9. The World Is Doomed 10. Lucifer
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Line Up
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Steve Sylvester (Voce) Al DeNoble (Chitarre) Freddy Delirio (Tastiere) Glenn Strange (Basso) Mark Lazarus (Batteria)
Musicisti ospiti:
Miss Romina Malagoli (Cori) Andy Panigada (Chitarre tracce 2, 6 e 7) Ghiulz Borroni (Chitarra solista traccia 7) Andrea DeVenezia (Chitarra traccia 1) Luca Laca Montagliani (Accordion traccia7) Roberto Piga (Violino traccia 7) Simona Fasano (Voce lirica traccia 7) Dhalila (the Witch) - Performances
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