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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Demonomancy - Poisoned Atonement
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31/01/2018
( 1743 letture )
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Monicker che non suonerà nuovo ai più appassionati e fedeli ascoltatori della scena black/death, i nostrani Demonomancy hanno infatti esordito nel 2013 con Throne of Demonic Proselytism sotto Nuclear War Now! Productions, etichetta che da tempo tiene alto il vessillo della musica più estrema ed oltranzista. Dopo cinque anni fatti di concerti in giro per l’Europa, il trio romano torna in scena con Poisoned Atonement, rilasciato dalla Invictus Productions, etichetta che i fanatici di sonorità estreme conosceranno bene.
Per quanto si tratti sempre di un black/death bestiale e costruito su delle atmosfere nere ed infernali, dire che Poisoned Atonement sia uguale al precedente lavoro, sarebbe, oltre che sbagliato, davvero superficiale. Pur non avendo perso un briciolo di cattiveria, il lavoro è decisamente più vario e soprattutto, caratteristica fondamentale, riesce ad essere evocativo e carico di pathos grazie a delle trovate compositive azzeccate. Oltre alle composizioni, in cui l’alternarsi di momenti diversi e di campi di tempo rende l’ascolto meno monotono, è la voce ad assumere un ruolo fondamentale; il growl di Witches Whipping oltre ad avere il supporto di Herald of the Outer Realm, amplia lo spettro di soluzioni con l’aggiunta di un tono più “pulito” ed evocativo; è il caso di brani come The Day of the Lord, che sembra studiato per essere suonato/cantato live, The Last Hymn to Eschaton, in cui spunta anche un arpeggio che si collega all’ottimo ed "anomalo" pezzo successivo, Fathomless Region of Total Eclipse, pezzo che mette in mostra le capacità compositive del trio. Rinunciando a chissà quali trovate e muovendosi infine su riff e soluzioni “semplici”, i nostri hanno avuto la capacità di costruire un lavoro che intrattiene l’ascoltatore per quarantatré minuti circa, avvalendosi anche di una produzione che oltre ad enfatizzare ogni singolo strumento, riesce a creare un muro sonoro nonostante si tratti di un trio; durante gli assoli, ma più in generale quando la chitarra solista rallenta, è infatti il basso a riempire e dare corposità al sound, che anche quando si fa più diretto, mantiene sempre quel taglio mistico e da rituale che caratterizza l’intero lavoro.
I Demonomancy realizzano quindi un album riuscito sotto ogni aspetto. Il loro black/death coinvolge l’ascoltare e pur restando fedele, in termini stilistici, alla scuola del black/death, riesce a differenziarsi dalla valanga di “uscite-fotocopia” ed oltranziste che si limitano a copiare i maestri del genere. Con un songwriting degno di nota e dei suoni in linea con la proposta, Poisoned Atonement è senz’ombra di dubbio un ascolto obbligatorio per gli amanti del genere.
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2
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Bravi ragazzi, buon lavoro, voto 75. |
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1
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Non li conosco e mi metto sotto a cercarli..al più presto! |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Intro - Revelation 21.8 2. Fiery Herald Unbound (The Victorious Predator) 3. Archaic Remnants of the Numinous 4. The Day of the Lord 5. Poisoned Atonement (Purged in Molten Gold) 6. The Last Hymn to Eschaton 7. Fathomless Region of Total Eclipse 8. Nefarious Spawn of Methodical Chaos
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Line Up
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Witches Whipping (Voce, Chitarra) A. Cutthroat (Basso) Herald of the Outer Realm (Batteria, Voce)
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