|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
Debauchery - Back in Blood
|
26/05/2018
( 1398 letture )
|
Già il coraggio di sfidare i più grandi meriterebbe un plauso di per sé. Soprattutto quando si ha l’assoluta certezza di non poter vincere. Sono queste le premesse del quarto album in studio dei tedeschi Debauchery che, con la grandiosa eloquenza del suo titolo altisonante indirizza la lancia nella direzione del capolavoro degli AC/DC. L’evidente richiamo al più grande gruppo australiano della storia offre una prima valida chiave di lettura di Back in Blood: il tentativo, cioè, di creare un legame forzato tra death metal e hard rock. Lo confermano i lenti riff ben poco taglienti che troviamo in canzoni quali Butcher of Bitches e Death Metal Maniac. A tirar la fune dalla parte del death incontriamo invece l’artiglieria pesante composta da una batteria a doppia cassa, dal fedele growl di Thomas e da profondi groove che costituiscono il vero marchio di fabbrica del gruppo.
Fortunatamente, gli strumenti a corda non si limitano alla sola ritmica ma, è il caso delle chitarre, ci regalano moltissime parti solistiche che si dipanano in maniera equilibrata lungo tutto l’album. La potenza sonora è garantita dall’ottimo lavoro di produzione a opera di Dennis Ward, che ha dalla sua una lunga esperienza come produttore di gruppi power metal. Ma non è finita qui: dopo undici tracce animate da comuni intenti, arriva quella che a tutti gli effetti è la sorpresa vera e propria. Ovvero, non una, non due ma ben sette tracce bonus costituite da cover. Basta una veloce occhiata ai brani scelti per comprendere il reale intento del gruppo nel portare a termine un simile progetto. E no, è giusto specificarlo fin da subito: gli avversari numero uno, quelli già chiamati in causa non sono stati coverizzati. Un gesto di estremo rispetto, forse, fatto sta che nessuna canzone degli AC/DC passa attraverso il tritacarne dei Debauchery. Importante però elencare uno a uno i gruppi scelti, in quanto una lista come la seguente crea inevitabilmente scompiglio e permette ampi ragionamenti: Genesis, Rammstein, Beatles, Judas Priest, Manowar, Rolling Stones, Six Feet Under. Ora, commentare un simile elenco non è certo facile, ma la cosa lampante è che simili scelte possono essere figlie di tutto fuorché di un mero approccio casuale e affrettato. La selezione è ponderata accuratamente, al punto da omaggiare quelli che sono stati alcuni tra i migliori gruppi in assoluto, partendo dal pop-rock e arrivando al death più potente e brutale. Banale? No, per niente. Se contiamo che a svolgere una simile operazione è chiamato in prima persona quello che molti continuano a considerare un genere chiuso e fortemente limitato: il death metal.
L’esperimento riesce ma l’album non soddisfa fino in fondo. Del resto si sa, quando l’obiettivo è unicamente quello di sfoggiare le armi e di dimostrare quanto siano potenti, si finisce per cadere nella trappola degli stereotipi. L’hard rock è presentato con ancora appiccicate addosso le etichette che lo hanno reso famoso, e così il death. L’idea di fondo è buona ma, ripeto, il matrimonio è (troppo) forzato.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
18
|
Io vado controcorrente e do ragione al recensore: questo è l'archivio rispolverati, non i bellissimi, gli imprescindibili o i capolavori, ci sta ogni tanto la disamina di qualche sola. Del resto chi non ha nello scaffale qualche album brutto, inutile e che sta lì solo a far polvere? |
|
|
|
|
|
|
17
|
Effettivamente una "recensione"....(tra virgolette perche le recensioni sono altre sia per forma che per sostanza)....inutile dall inizio alla fine.
Il compito di una recensione dovrebbe essere, senza fare un track by track (come è quasi solito leggere nella stra maggioranza di tutti i magazine), trasmettere all' interlocutore cosa potrebbe ascoltare e che emozioni provare mettendo il disco sul piatto (o cd...o cassetta o mp3...etc).
Qui non traspare nulla di ciò.
Tralasciando che convengo sul mediocre apporto che questa band ha dato al mondo del metallo, l' unica cosa da recensire a mio parere era ed è la bella topolina in copertina. yo. |
|
|
|
|
|
|
16
|
Ironia della sorte, per quanto riguarda questa settimana, questo è il primo rispolverato più chiacchierato e il secondo più letto. Ora che i toni si sono tranquillizzati e ci si può fare ironia sopra vi faccio notare questo dato, che forse segna che la scelta non è stata così pessima Comunque, provocazioni scherzose a parte, credo sia lecito far notare che Metallized propone 260 rispolverati l'anno da anni... ci sta che di tanto in tanto vengano recensiti dischi non riusciti, magari anche -per come ha detto Enrico- completare il quadro discografico di un gruppo presente in Database. Inoltre, le critiche sono sempre ben accette, ci mancherebbe altro. Tuttavia da qualche anno si è diffuso il trend che ogni volta che viene pubblicato un rispolverato con il voto inferiore al 70, l'utenza generalmente grida allo scandalo. Insomma, dopo due o tre volte diventa un po' pesante figuriamoci se accade in maniera sistematica. Passo e chiudo, nella speranza di non riaccendere discussioni, ma solo di darvi qualche strumento in più di ragionamento. A presto ragazzi  |
|
|
|
|
|
|
15
|
@D.r.i., in effetti quello era il mio intento di rimanere in toni soft, ma vabbe' x quanto piccata non mi ha infastidito la prima risposta di Enrico, solo non l'ho compresa. Può capitare leggendosi nei post. Nessun problema, anzi la prossima volta a scanso di equivoci faccio subito un intervento alla Juan Jesus cosi ci togliamo ogni dubbio . p.s. SCHERZO (meglio chiarire!). |
|
|
|
|
|
|
14
|
@Henry: per quanto mi riguarda il mio era un commento puramente ironico e non personale, per il semplice fatto che trovo inutile una recensione per un disco pessimo visto la notevole quantità di dischi passati ancora da recensire e solo cinque recensioni al sabato. Niente di piu'. |
|
|
|
|
|
|
13
|
N.D.R. a volte la risposta piccata ci sta e l'averlo ammesso è un gesto ottimo e non da tutti, complimenti! |
|
|
|
|
|
|
12
|
N.D.R. a volte la risposta piccata ci sta e l'averlo ammesso è un gesto ottimo e non da tutti, complimenti! |
|
|
|
|
|
|
11
|
Così è una risposta ok e ci sta anche la motivazione della redazione, sebbene la mia visione fosse differente. Ma forse avevamo capito male ma Alessio mi è sembrato stra pacato ed educato non certo da risposta piccata. |
|
|
|
|
|
|
10
|
Caro @d.r.i. e cari utenti, intervengo un'ultima volta. I toni della mia risposta di ieri erano sicuramente molto nervosi, non lo nego. Il fatto è che non tollero facilmente due cose: le offese e il sarcasmo. Invece, le critiche costruttive e intelligenti le apprezzo e ci faccio tesoro. Ora ci arrivo. Prima di tutto, quello che ho cercato di fare è stato difendere non me stesso (avevo intuito che le critiche non erano rivolte alla mia persona), ma il mio prodotto, ovvero la recensione. Ho cercato di spiegare le ragioni di una simile scelta, ragioni che anzi rinnovo adesso, con animo più pacato: quando ho scelto quest'album ero assolutamente consapevole che esso non costituisse affatto un capolavoro musicale, ma ho deciso di recensirlo ugualmente per due motivi sostanzialmente: per il fatto che già altri album di questo gruppo erano presenti in database (quindi pensavo fosse carino completare l'analisi della discografia di suddetta band), e in secondo piano, come ho scritto ieri, per fornire una recensione che fungesse da guida a un ipotetico ascoltatore che decidesse in un futuro prossimo di accingersi a quest'album. Le critiche positive hanno però messo in luce uno scenario diverso, ovvero una differente visione da parte degli utenti della rubrica settimanale "Rispolverati". Apprendo che la maggior parte dei lettori preferisca una rubrica che tratti esclusivamente di album apprezzabili, così da riscoprire di volta in volta alcuni capolavori del passato non ancora presenti in database. Sono due interpretazioni molto diverse della rubrica, e credo che il volere degli utenti sia assolutamente da rispettare e anzi da ascoltare. Il mio impegno di redattore si rinnoverà quindi alla luce di ciò per le future recensioni di questa rubrica. Io questo lo chiamo ascoltare una critica sincera. Ma leggere frecciatine e battutine di scherno di fronte a un lavoro che svolgo con grande passione mi fa rimanere molto male. Questo però è un altro discorso, serve solo a spiegare il mio nervosismo di ieri, e non proseguirò la cosa per non scadere nel vittimismo e nel sentimentalismo. Credo di aver spiegato le ragioni e i motivi di questa recensione non apprezzata, e soprattutto rinnovo il mio impegno a seguire ogni critica positiva rivolta al mio lavoro, rifuggendo però dalle vuote offese. Enrico |
|
|
|
|
|
|
9
|
@Lizard: certo, però a meno di non voler far partire una polemica sterile cominciare la propria spiegazione di una scelta redazionale con "Educati utenti ed esperti, facciamo lo sforzo per un attimo di immaginare questo scenario di pura utopia. Per qualche ignota ragione, un ascoltatore alle prime armi, parlante italiano, decide di ascoltare quest'inutile album di quest'inutile band. " non è il massimo. |
|
|
|
|
|
|
8
|
@Lizard, ok. Infatti la mia critica non era riferita alla sua persona ( come penso si evinceva ), ma bensì piu che altro ad una linea redazionale forse in questo caso. Comunque, va bene ne prendo atto, pur rimanendo nel dubbio. Buon lavoro |
|
|
|
|
|
|
7
|
@Alessio: non credo che Enrico ravvisi nelle vostre parole una critica verso di lui. Semmai verso la scelta di recensire nei rispolverati un disco piuttosto che un altro e in tal senso leggo la sua risposta. |
|
|
|
|
|
|
6
|
@ D.R.I., appunto era proprio quello che intendevo! In 12 o piu anni di carriera "metallizediana" forse questa e' la seconda volta che muovo una critica contro un recensore, poi non mi pare di aver scritto "cotica". vabbe lasciamo stare...Però boh, la risposta mi lascia ancora più perplesso. Fa' niente, prima o poi mi piacerebbe ringraziarvi pero' anche per vedere aggiornata quella di Blessed are the sick che non si può leggere ancora oggi. Scusate e buon lavoro. |
|
|
|
|
|
|
5
|
Confermo il post 1 di Alessio, da utente 'vecchio' di metallized aspetto i rispolverati per vedere ciò che mi interessa ascoltare e che non ho potuto sentire in passato. |
|
|
|
|
|
|
4
|
Educati utenti ed esperti, facciamo lo sforzo per un attimo di immaginare questo scenario di pura utopia. Per qualche ignota ragione, un ascoltatore alle prime armi, parlante italiano, decide di ascoltare quest'inutile album di quest'inutile band. Essendo egli una persona intelligente, ricercherà online delle informazioni su tale prodotto, prima di gettarvisi a capofitto. Magari, e dico magari, potrebbe finire per leggere questa recensione, visto che di recensione di tratta, e non di elogio orgasmico come qualcuno potrebbe pensare. La recensione lo mette in guardia da una simile schifezza...egli se ne tiene alla larga. La mia inutile analisi gli permette di preservare il suo gusto da questa porcheria che dura addirittura più di un'ora. Dunque, quando posso, cerco di far del bene, consigliando quel che merita un ascolto e, viceversa, quello che non lo merita affatto. |
|
|
|
|
|
|
3
|
Recensione fondamentale..... |
|
|
|
|
|
|
2
|
Sequela di: "Prima o poi arriveranno" "non si può accontentare tutti" "perché invece di criticare quello che non c'è, non apprezzate quello che c'è?" in arrivo... |
|
|
|
|
|
|
1
|
Piccola critica se me la concedete..Perche' sprecare una delle 5 rece di rispolvero del sabato per un album così, oltretutto da 50, quando si potrebbe rinfrescare qualcuna " che grida vendetta" ( BATS - 1991) o comunque album molto più meritevoli di questo ( x intenderci dall'80 in su ) ce ne sono a bizzeffe sia nel remoto ma anche nel recente passato. Senza rancore e' solo che non capisco. 😉 |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. Lords of Battle 2. Baptise This World in Blood 3. Praise the Blood God 4. Back in Blood 5. Masters of the Killing Art 6. Butcher of Bitches 7. Death Metal Maniac 8. Manhunting 9. Alcohol Fueled Brutality 10. True to the Skull Throne (And Bound to Kill) 11. Storm of Iron 12. I Can’t Dance (Genesis cover) 13. Weisses Fleisch (Rammstein cover) 14. 8 Days a Week (The Beatles cover) 15. Heavy Duty/Defenders of the Faith (Judas Priest cover) 16. Kings of Metal (Manowar cover) 17. You Got Me Rocking (The Rolling Stones cover) 18. War is Coming (Chill Out Version) (Six Feet Under cover)
|
|
Line Up
|
Thomas (Voce, Chitarra) Tom Naumann (Chitarra) Dennis Ward (Chitarra, Basso) Oli (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
ARTICOLI |
 |
|
|
|
|
|