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02/09/2018
( 6740 letture )
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La storia di uno dei gruppi più influenti degli ultimi vent’anni ha avuto inizio nella maniera più classica possibile, ovvero con l’incontro fra tre ragazzi che frequentavano la stessa scuola e che condividevano la passione per la musica. I ragazzi in questione, che all’epoca non avevano più di diciotto anni, rispondevano ai nomi di Matthew Bellamy, cantante e chitarrista, Chris Wolstenholme e Dominic Howard, con gli ultimi due inizialmente impegnati entrambi alla batteria. Convinto Chris a prendere in mano il basso e fatta un po’ di esperienza a livello locale, decisero che era ora di fare sul serio e, dopo aver cambiato il nome in Muse e aver guadagnato un certo seguito, iniziarono a promuovere la loro musica con importanti concerti in quel di Londra e Manchester di supporto agli Skunk Anansie. L’incontro con Dennis Smith, proprietario dei Sawmills Studios in Cornovaglia e dell’etichetta indipendente Dangerous Records, fece compiere ai Muse un altro grande passo, con la registrazione di un primo EP omonimo nel maggio 1998 e un secondo, intitolato Muscle Museum EP, nel gennaio 1999. Il mercato americano venne presto coperto dalla Maverick Records, che fu la prima a credere seriamente in loro, mentre quello australiano dalla Mushroom Records e quello inglese fu preso definitivamente dalla Taste Media. Showbiz, pubblicato il 7 settembre del 1999 nel Regno Unito e qualche settimana dopo negli Stati Uniti e nel resto del mondo, fu la naturale conseguenza di un percorso di crescita che era a quel tempo soltanto agli inizi. Spesso associati al nome dei compatrioti Radiohead, coi quali certo hanno molte somiglianze nel merito della sperimentazione e dell’approccio alla musica elettronica, i Muse hanno sempre avuto il grande merito di sapersi distinguere per originalità e soprattutto per l’unicità dei suoi componenti. Basti notare l’operato del leader e compositore principale Matthew Bellamy, il cui nome potrebbe essere usato nei vocabolari per spiegare il termine “eclettismo” con tutti i suoi derivati: cantante in grado di usare la voce come il più efficace degli strumenti naturali, nonché autore di tutte le parti di chitarra e pianista abilissimo fin da bambino, Bellamy è a tutti gli effetti la punta di diamante di una formazione che può vantare anche sulla fondamentale presenza di un bassista come Chris Wolstenholme, le cui magistrali linee di basso rappresentano il basamento e talvolta la gran parte della struttura principale di ogni canzone dei Muse, e di un batterista mai banale come Dominic Howard, la cui presenza si è sempre rivelata tutt’altro che di secondaria importanza.
Prendendo in esame l’intera discografia della band britannica, Showbiz risulta essere ancora oggi il disco più “semplice”, lineare e probabilmente anche il più accessibile, lontano dalle sperimentazioni degli anni successivi. Non si tratta certamente del migliore o più completo lavoro realizzato dai Muse ed è probabilmente uno di quei dischi che, pur facendo parte delle “origini di un mito”, non sono destinati a passare alla storia. In parte perché alcuni tra i lavori successivi (Origin of Symmetry su tutti) spazzano via qualunque cosa li preceda, in parte perché molto semplicemente i Muse sono diventati un fenomeno di massa -almeno parlando per noi in Italia- solamente negli anni successivi all’esordio e non da subito. Ma in tutto questo Showbiz sopravvive al giudizio del tempo (è prossimo a raggiungere i due decenni di vita) e continua ad avere un sound moderno e intrigante, oltre che maturo -è doveroso ricordare che all’epoca i Nostri erano a malapena ventenni- e più fresco che mai. L’apertura è affidata ad una delle tante gemme nascoste della discografia dei Muse, una di quelle canzoni che con tutta probabilità gran parte della fanbase più recente poco conosce, ma che rappresenta uno dei punti più alti di sempre sotto l’aspetto qualitativo. In Sunburn emergono infatti già da subito le enormi potenzialità a livello vocale di un Matthew Bellamy mai così perfetto, capace di donare un’intensità senza precedenti al brano anche grazie all’uso ottimamente calibrato del piano, che è qui assoluto protagonista ben più degli altri strumenti. Con i brani successivi si possono invece notare le grandi differenze di atmosfera e stile di cui è capace la band inglese all’interno di un unico album: dalla cupa intensità di una Muscle Museum alla vivacità predominante di una Fillip il passo è infatti lungo, nonostante entrambi i brani godano al loro interno di momenti molto diversi. È poi il turno della delicatissima Falling Down, in cui Bellamy fa mostra di tutte le sue innate doti vocali, dimostrando di essere il degno erede di maestri del calibro di Jeff Buckley e, perché no, di un “certo” Freddie Mercury. La più rock-oriented Cave è poi ottima per riprendere fiato tra la strabiliante prestazione del brano precedente e l’intensità crescente della titletrack, uno degli episodi qualitativamente più elevati del disco in cui a farla da padrone ancora una volta è la voce dell’immenso Matthew Bellamy. L’onirica Unintended ci riporta sui binari leggeri di Falling Down, mentre Uno riprende l’energia di Cave portandoci però su un gradino ancora più alto qualitativamente parlando. Come in un gioco di specchi, anche Sober riflette l’atmosfera e lo stile di un brano già sentito in precedenza, ovvero Fillip, e pure in questo caso aumentandone di un poco il livello di gradimento. Un paio di pezzi meno propositivi rispetto alla media come Escape e Overdue ci accompagnano con una certa flemma alla conclusiva Hate This & I’ll Love You, semi-ballad carica d’intensità e dalle immancabili linee vocali emotivamente molto profonde.
Showbiz è un album particolare e per molti versi unico, un disco dallo stile irripetibile e dall’atmosfera indimenticabile, figlio del suo tempo, ma ancora oggi più che mai attuale, moderno, innovativo, pur non spingendosi troppo in là come invece faranno i dischi successivi. Non si tratta del miglior prodotto a nome Muse, per questo bisognerà aspettare l’inizio del nuovo millennio, ma è di certo uno dei più apprezzabili ed azzeccati debut album prodotti nell’ultimo ventennio. Dei Muse si può discutere a lungo, li si può apprezzare, amare o persino odiare, ma a parlare per loro resteranno sempre la musica, uno stile subito riconoscibile e non ultima una classe sopraffina, quella che noi tutti possiamo solo invidiare.
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Non capisco cos’abbia di “spocchioso” e “saccente” il commento n. 59!! Immagino che, leggendo l’incipit della recensione, all’autore del post siano cadute le braccia, e non faccio fatica a capire il perché… |
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Cosa vuoi @Luke, per qualche ragione stanno sulle balle a tanti. Eppure sono tre musicisti notevoli, Matthew Bellamy è un cantante fuori parametro (ma che a mio avviso con Mercury c\'entra fino ad un certo punto se non per l\'ecclettismo compositivo). |
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Ha già qualche anno, lo so, ma quel commento 59 è davvero spocchioso e saccente. |
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Voto lettori 31,93?????? Io sono pienamente d\'accordo con il commento 61 |
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In generale nella musica io non odio nessun gruppo, se non mi piace lo ignoro e basta ma temo che qui posso lasciarmi andare ad un eccezione. Mai sopportati e mi ricordo nel 2007 circa su mtv mandavano ogni due minuti quella stramaledetta starlight e da li appena sento il loro nome mi irrito subito. Ho letto la rece per curiosità e non ho niente da ridire tranne una cosa: veramente il cantante di questi è stato qui definito un possibile erede di freddy Mercury? No dai non scherziamo... |
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Per me questo disco può essere valutato tranquillamente anche 90, uno dei migliori esordi degli ultimi 20 anni. |
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Massimo rispetto per chi ha citato i Dear Hunter, chiedo a gran voce a Metallized di recuperare le loro recensioni perchè meritano di venire scoperti da chi ancora non li ha mai sentiti nominare, stesso discorso che può valere anche per gruppi come Dredg, Oceansize, Fair to Midland, Rishloo, Karnivool |
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L'incipit del recensore la dice lunga relativamente al fatto che siamo senza speranza... e nn solo musicalmente... benché la musica sia rivelatrice di ciò che si cela nell'inconscio collettivo dell'umanità in un determinato momento storico. |
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@morlock, direi che é un paragone che non esiste proprio! |
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Muse come i Negramaro??? |
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Rock alternativo per la versione inglese dei Negramaro?io dire un brit pop con Qual che influenza di elettronica bieca,classica band da "stadio",la prossima volta recensite Gianni Drudi almeno li qualcosa di alternativo c'è davvero😅 |
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@enrico86, io ho un anno in meno di te e capisco bene cosa intendi... i Muse furono la novità assoluta, dal 2001 diventarono i leader della scena alternativa.
Dici bene su Showbiz comunque era profondamente ispirato sia a NIrvana e ai Depeche Mode che a tutto il Brit Pop che era andato di moda fino a quel periodo (Stereophonics, Oasis, Blur etc...) |
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@area: ovviamente, ma ripeto, con origin of simmetry tracciarono un solco enorme con gli anni 90, mentre showbiz, nono stante un'originalità indiscutibile, aveva come riferimento la musica di quegli anni. Avevo 15 anni quando uscii e lo comprai o.o.s. subito dopo aver sentito il singolo di new born: per chi era abituato al grunge e alle altre varie forme di rock alternativo degli anni '90, quel disco era qualcosa di completamente nuovo |
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Sono d'accordo con chi dice che i Muse han sfondato la porta definitivamente con Origin of simmetry, però su questo disco c'é quella "Muscle Museum" che li ha fatti conoscere un po a tutti.
Poi appunto il disco successivo con New Born ha fatto il resto. |
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dico "stilisticamente acerbo", perchè in questo disco sono comunque presenti pesanti influenze grunge e brit pop ( ci sono fortissimi richiami all'idea di rock portata avanti dai radiohead iin the bends e ok computer). con origin of simmetry hanno aperto un nuova era del rock e sono diventati i Muse veri e propri |
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bello, ma stilisticamente acerbo e palesemnte inferiore a origin of simmetry e absolution. Comunque uno dei piu grossi gruppi rock di sempre |
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La cosa per me più sorprendente è come faccia il cantante a cantare senza fare mai pause. Non vorrei essere il suo lobo frontale... |
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@Foster, in realtà a più di un metallaro o rocker piacciono parecchio i Muse...
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Che becero commento da ottuso metaliota quello sotto,no comment... |
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Per me, gruppo per schiavi di Mtv e robaccia simile, da abolire sempre e comunque , solo disprezzo per loro... |
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Disco legato a doppiofilo all'inizio della mia adolescenza!
Nonostante sia del 1999 ricordo di aver visto per la prima volta su MTV il video di Muscle Museum (la versione dove suonano dal vivo) tra agosto e settembre del 2000.
Tralasciando che il cantante mi ricordava vagamente Marty Mc Fly di ritorno al futuro e che quindi pensavo fossero Americani, la musica dei Muse fu qualcosa di nuovo, non era il solito Brit Pop di Oasis, Blur, Stereophonics etc... era coinvolgente, ma soprattutto triste!
Facile capire a questo punto come mai del singolo principale esistano due versioni diverse del video.
Questo insieme al successivo per me rappresenta il periodo migliore dei Muse, che di album in album han man mano smorzato la la "tristezza" dei pezzi.
Tra le poche band che han saputo mettere d'accordo più tipi di pubblico diversi tra loro. |
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Tornando in topic, questo disco mi fece innamorare di loro, amore che ho perso da drones in poi. Secondo me è proprio questo il loro capolavoro: completo, emotivo, sanguigno, diretto. Potrebbero risorgere dallo schifo in cui sono finiti solo con un disco così...da 85 |
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Si Mj si faceva schifo guardandosi allo specchio. In più da giovane lo pigliavano in giro per il suo naso grosso. È sembra una cazzate, ma per uno che è nato sul palco e ha occhi puntati addosso 24 ore su 24 non è facile non sentirsi all'altezza. Soprattutto se si è una persona molto timida ed insicura. Le operazioni al giro sono state una sua scelta. La calvizia no. Su Youtube c'e il video intero dell'incidente. Fu sottoposto ad un trapianto di capelli e gli inserirono una sacca sotto la vita che serviva per l'idratazione. Un operazione costosissima che lo rovinò. Si, ebbe capelli nuovi ma i dolori lo portarono alle varie dipendenze da morfina e demeroll. Susccesso Successo e genio oltre ogni limite ma....... |
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Per quanto riguarda la questione MJ da black a white, è vero che aveva la vitiligine e il lupus eritematoso probabilmente discoide, da qui la perdita di pigmentazione e le plastiche atte a coprire le cicatrici proprie della malattia. Però non ho mai capito perché farsi il nasino alla francese e le labbra ultrasottili. C'era anche una componente legata al non accettare il proprio aspetto esteriore, a mio parere. Ah, ps, era anche quasi completamente calvo e indossava una parrucca dopo un incidente durante uno spot della Pepsi (marchio al quale era legatissimo da un contratto blindato) che lo ustionò. |
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Quello che non viene spesso detto sulla questione schiavitù della gente di colore negli States è che in molti casi quando venne abolita si trovarono in una situazione peggiore della precedente: prima erano schiavi, erano poveri ma avevano chi garantiva loro un MINIMO per vivere. Successivamente, erano poverissimi e senza una fonte di reddito in quanto gli stati concessero loro appezzamenti di terra da coltivare risicati e molto spesso incoltivabili. Fine OT |
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Ma cosa blaterate di etica quando c'è gente che ha fatto obiezione di coscienza e poi vuole il posto d'armi ....ahahah! NON puoi è vietato dalla legge, scusate ma quando vedo copertine alla avatar mi vengono spontanee |
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Ho conosciuto i Muse con la cover del brano reso celebre da Nina Simone, mi feci masterizzare Origin e poi acquistai i primi due. Li ho seguiti fino a Black Holes, Hullabaloo compreso, e poi li ho persi di vista perché li trovavo ripetitivi. La commistione con sonorità elettroniche mi è sembrata più un tentativo di maquillage che di reale ricerca artistica. Questo primo album è certamente ben fatto, purtuttavia non certo annoverabile tra i migliori lavori della band. |
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Quoto Silvio Berlusconi (non avrei mai pensato di poterlo scrivere) al 28. Tutta la produzione di Casey Crescenzo e dei The Dear Hunter è ottima e andrebbe pubblicizzata. |
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anche se oggi si sono troppo" poppizzati" , quest'album e in particolare i primid ue pezzi, quando uscirono per me furono folgoranti. Trovo quindi giusto il voto, e credo che i muse sia giusto siano presenti sul vostro database, perché questo e soprattutto i due successivi album (per me capolavori), sono stati tra le migliori cose rock degli anni 2000. |
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ti ripeto che l altro giorno ho letto quella notizia. Non conosco la storia di MJ,quindi non ho spacciato proprio nulla, ho semplicemente scritto quello che ricordavo, e che avevo sicuramente letto, non vere? Puo' essere. Adesso tiri fuori anche i campi di concentramento, sicuro che ci sono stati, solo che a differenza di altri io non spenderei mai dei soldi per visitarli |
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Beh Jaw, io non spaccio affermazioni in giro dandole per vere solo grazie al sentito dire, o perché le ho lette su di una rivista. Mi informo sulla loro attendibilità. E questo argomento lo conosco molto bene. Su Mj ne hanno dette di tutti colori e solo un 1 % è vero. Riguardo a come l'America intesa come USA ha trattato la gente nera, ti consiglio di informarti bene. La schiavitù e tutto il resto sono cose reali. Poi per carità c'è anche gente che pensa che i campi di contramento siano un invenzione.... Non aggiungo altro è scusate l'OT |
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Tra i miei primi ascolti, uno dei miei album preferiti. Per me è 85. La title track è un pezzo molto intenso, lo avrò ascoltato 300 volte. |
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Galilee io non ho accusato proprio nessuno, mi sono basto su notizie dell epoca che dicevano che il suo desiderio era di diventare bianco. Poi io non facendo parte di nessuna agenzia per me una notizia può essere vera o falsa ed io posso farmi soltanto un idea personale. L altro giorno leggevo on line, cosa che faccio poco perché non sono un presenzialista, che i neri la schiavitù l hanno voluta loro, negli States, perche', L America è il continente ed è un'altra cosa. E' una notizia vera o falsa? Poi sai che gli States, sono molto diversi tra loro. Cosa che c'è anche qua tra le varie regioni. |
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Quello contrario conta poco. Visto che in America, ma non solo, ma qui parliamo di America , il razzismo è sempre stato contro i neri. Ora per fortuna molto meno. |
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Michael Jackson non ha mai voluto diventare bianco, era malato di vitiligine. Informarsi prima di lanciare accuse sarebbe meglio. Si lo so, è una caratteristica dell'italiano però... |
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Non conoscevo la vicenda. Per quello che riguarda la discriminazione razziale anche li ci vuole coerenza. C'e' anche quello contrario cioè dei neri contro i bianche, e negli USA i Black phanters erano tra questi. Detto ciò citi un bell esempio di coerenza, quello di un nero che voleva diventare bianco, peccato che alla fine era quasi giallo, che beffa |
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X Jaw. Perché fino all'82 circa si rifiutavano di passare qualsiasi video che non fosse di un artista bianco. Qualsiasi artista di colore o altro era discriminato. Poi a arrivato Michael Jackson e la cosa sono cambiate. Ora non ricordo bene cosa successe legalmente. Ma MTV si rifiutava di passare i suoi video fino a che la Sony ricatto MTV minacciandola di torglierle tutto il catalogo Sony. E il canale fu costretta ad inserire i video di MJ in onda. Da lì arrivò tutto il resto. È questa è solo un aneddoto. In realtà potrei aver confuso gli anni. O 82 o 79. Ma credo 82. |
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dato che anche i Muse hanno trovato il giusto spazio su questo sito vorrei richiedere a gran voce le recensione dei dischi dei The Dear Hunter,fidatevi di me che me ne intendo! |
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Galilee e perche' mtv sarebbe non etica? Posto il fatto che seguivo headbangers ball e Riki Rachtman l ho conosciuto personalmente, non sul web, non seguo mtv Italia e anzi se mi dicessero di scaricare l app per rimanere informato su quello che fanno, risponderei no grazie non sono cazzi miei. Etica? Se ti si avvicina un di quelli usciti da San Patrignano dicendo: ' ciao sono Luca, ho appena vinto la droga, mi fai un offerta?' Io guardo la sua faccia da beota e gli rispondo che ne ha vinta poca. Fare l elemosina e' etica? No, ed io non faccio uso di droghe |
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buon disco ma i due successivi sono veramente belli , poi alti e bassi ( bassissimi nel caso di second low ) bravi tutti ma bellamy ha una voce stellare ! |
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Continuo a sbagliare e a scrivere SOS , ma sarebbe OOS.... In quel periodo su MTV giravano anche un sacco i The Hives che erano davvero una figata. |
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X Nonchalance. Esplosero come big sicuramente con time, ma gia col primo si erano fatti conoscere e con SOS erano già mediamente famosi. Quindi sentivo già le loro canzoni in radio e i video passavano a ripetizione, anche se non erano big come ora. Mi chiedi se mi sbaglio? No è la mia vita e me la ricordo bene. 😉 Che mtv fosse merda lo sapevo anch'io. Canale politicamente è eticamente scorretto. |
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Lizard: effettivamente Plush è più Pearl Jam dei Pearl Jam stessi 😀...che canzone però! |
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@Rob: la prima volta che ho sentito Unintented pensavo fossero i Radiohead, semplicemente. Come quando sentii Plush degli Stone Temple Pilots avrei giurato che fossero i Pearl Jam |
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Io rimasi annichilito con Unintended proprio di questo album e mi convinsi ad acquistarlo. Ma ricordo una massiccia esposizione con New Born e Plug in Baby. Per me i Muse a livello di massa iniziano da Origin of Symmetry. Poi, è vero, con Time Is Running Out li conobbero tutti, ma proprio tutti. |
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Il primo video che mi fece innamorare fu Muscle Museum, ma in heavy rotation su mtv incominciarono con Bliss e Plug In Baby del secondo album, bei tempi quando su mtv c'era la rubrica Pure Morning!!! |
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Galilee, tranquillo nonchalance ti ha digrignato i denti perche' hai citato mtv, perche' e' un gomblotto, ahah! Potrebbe farlo anche con me adesso |
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@Galilee: Sicuro?! In Italia esplosero con il video di "Time Is Running Out". Prima erano ancora un gruppo per pochi.. Comunque, da come l'hai scritto sembrava che tu volessi parlare di un altro album, non di questo! |
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No Nonchalance. Col predecessore. I video di SOS li passavano già mille volte al giorno. È furono quelli a convincermi a prendere il disco. |
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Dei Muse conosco solo una canzone e manco so come si chiama... che ignorante, ma cercherò di rimediare (nel senso... cercherò di sapere almeno come si chiama quella canzone...) |
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Non mi strappo i capelli ma mi piacciono abbastanza. Ho i loro album - anche per complicità con la mia signora- (Absolution il peggiore per me) e in ognuno di essi vi sono pezzi fantastici e anche alcune cagate. Detto questo: secondo me se non avessero il successo planetario che hanno ci sarebbero giudizi molto più lusinghieri. Insomma lo sappiamo tutti che il metallaro medio crede di capirne più degli altri ed ha sempre un po' la puzza sotto il naso 😉 sto generalizzando, nessuno si offenda. Viva gli U2, tiè |
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E' una band di successo, e come capita a tutte le bands molto chiacchierate c'è parte della critica che si schiera con loro altri no. Io sono tra quelli che li hanno ascoltati poco proprio perché la voce non mi piace , come si legge nei commenti ed anche l uso dell elettronica, cosa a cui il rock puo' benissimo rinunciare, e bene ricordarlo , non mi sembra così innovativo. Fuori da un contesto heavy preferisco band come Dandy Warhols che hanno fatto successo sul rock alla Stones, poi hanno fatto cose piu' complesse come in Odditorium |
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Origin Of Symmetry primo album comprato con i miei soldini!!! Band che ho amato alla follia fino ad Absolution, poi che ho apprezzato nei successivi lavori fino a tornare al primo amore con l'ormai penultimo Drones (fra un mese esce il nuovo). Peccato per la virata elettropop degli ultimi anni, tolto appunto Drones che recupera un po' di durezza degli esordi. Comunque anche Showbiz si difende bene, già si nota la cura per l'immagine anche che il gruppo ha sempre dimostrato di avere, con una copertina molto bella a mio parere. |
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Band che nonostante gli riconosca diversi meriti (power trio MOLTO COMPATTO e potente, istrionici, mai banali) non riesco ad ascoltarli a causa del timbro di Bellamy, capace di prestazioni molto intense, potenti e variegate ma... niente, quel timbro mi urta i nervi. Eppure ho diversi loro cd(tra i quali gli osannati primi quattro album) ma niente... visti dal vivo all’Olimpico di Roma, concerto stratosferico ma non riuscivo a godermelo per quella voce. Peccato |
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Secondo me recensione giusta. I muse sono state una delle migliori cose "rock"' che ho avuto il piacere di ascoltare negli anni duemila. Secondo me i due album seguenti sono una bomba, e sono cmq caratterizzati da un sound, che forse non è originalissimo , ma è sicuramente molto personale. Poi dopo hanno preso altre strade e non posso dire di averle particolarmente amate. Rimane il fatto che i due pezzi di apertura di quest album furono una ventata di aria fresca, ed ancora oggi mi emozianono. |
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@Galilee: Volevi dire successore..?! 😁 |
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Ricordo ancora la prima volta che li conobbi..era stata grazie al video di Uno, trasmesso sul canale tedesco Viva Zwei! Riuscì addirittura a prendere "in anteprima" l'edizione statunitense (Maverick Records). Lo ascoltai all'infinito! Così come il successivo, che ben presto preferii per il basso tanto in rilievo e per un'attitudine più pesante e meno facilona..cosa che, purtroppo, persero già con il successivo album! Che, addirittura, presi più tardi perché erano già troppo in rampa di lancio: di "Absolution" comprai l'edizione limitata, alla fine. Nel frattempo pubblicarono anche il doppio-DVD "Hullabaloo".. Comunque, tutto questo per dire che: nel giro di qualche anno - da ottima promessa - diventarono una macchina da soldi da affiancare ai Coldplay, in sostituzione di Radiohead e U2. P.S.: In UK (come da noi..) arrivò dopo, uscì prima negli USA. Ho dovuto perfino sistemare l'intestazione su wiki.en..se scorri in basso trovi le date corrette! 😏
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Mai piaciuti, per me hanno ripreso alcune cose alle D.Mode, per me l album rock con suoni classici, ma con produzione alternative , e'stato il debutto degli Strokes, poi il buio |
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...quando furono costretti a suonare in playback e quindi si scambiarono ruoli e strumenti. E alla fine la Ventura andò ad intervistare il Matthew Bellamy sbagliato |
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Comunque meritano stima solo per la figura di merda che fecero fare a Simona Ventura in tv un bel pò di anni fa... |
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I Muse secondo me sono geniali, ma devo ammettere che non li ho mai approfonditi più di tanto. Ho Origin of simmetry che è sicuramente ottimo, ma alla lunga la voce mi stanca un pò. Dovrei comunque riprovarci. Da bassista dico che Chris è un bassista notevole e molto personale. Ha uno stile unico. Comunque in Italia iniziarono ad aver successo col predecessore di OOS , grazie ad Mtv. Se non ricordo male. Ottima recensione. |
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Mi accodo a @Giaxomo, ma i Muse sono una delle mie rarissime sconfitte musicali, non li ho mai sopportati per più di venti secondi, irritanti sotto ogni punto di vista. Ma la recensione mi è piaciuta e forse se mi piglia bene proverò a riascoltare qualcosa già stasera... Paradossalmente (non troppo in realtà) li "apprezzo" più quando esagerano con l'elettronica rispetto a quando fanno prevalere le chitarre. |
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Grazie Rob e grazie Giaxomo per i commenti positivi
@ Giaxomo: assolutamente sì, non è mai troppo tardi per cominciare ad avvicinarsi ai Muse e iniziare dagli esordi è l'ideale per capirli al meglio A mio parere Origin of Symmetry è il migliore, ma ognuno dei loro album ha qualcosa per cui vale la pena dedicare il proprio tempo, e prevedo che il prossimo non sarà da meno, a giudicare dalle anteprime! |
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Dopo l'ottima recensione di Arturo e l'altrettanto convincente e affidabilissimo commento di Rob, credo che (finalmente) comincerò ad ascoltarli, magari direttamente dagli esordi...che dite? Via col linciaggio! |
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Eccellente recensione ed estremamente coraggiosa con cui concordo in tutto e per tutto salvo che per il voto che secondo me potrebbe essere tranquillamente alzato a 85; 90 se cedo al lato affettivo (riascoltato oggi dopo Origin of Simmetry, Absolution e Black Hole in effetti è il più debole del quartetto iniziale). "Eccellente" perché dice le cose come vanno dette su quello che è realmente uno dei gruppi più importanti degli ultimi 20 anni e su quello che è uno dei migliori musicisti cantanti degli ultimi 30 anni. "Coraggiosa" perché, per qualche motivo, i Muse sono odiati sino all'inverosimile. Eppure hanno tutto: melodie (Unintended: una ballata su un milione); pezzi perfetti e trascinanti (Sunburn e Muscle Museum); rimandi a Jeff Buckley (Showbiz); assoli vertiginosi e una voce che in pochi si sognano. E in concerto sanno pestare durissimo come la più consumata heavy metal band. Quando uscirono mi abbagliarono come pochi e con Origin of Simmetry crearono un capolavoro immortale. |
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