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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Forgotten Tomb - Springtime Depression
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12/10/2019
( 3615 letture )
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I Forgotten Tomb sono senza dubbio una delle colonne portanti dell'intera scena cosiddetta “DSBM” che si sviluppò dalle costole più oscure e depresse del black metal per dare forma ad uno dei generi probabilmente tra i più controversi nella storia della musica. Creatura nata inizialmente come one-man project del frontman Herr Morbid, diede alla “luce”, per così dire, dischi che diventarono subito un capisaldi del Depressive, tra cui il qui recensito Springtime Depression, secondo album e ultimo prima che i Forgotten Tomb diventassero una band completa con una formazione che è rimasta poi invariata negli anni.
Ciò che salta subito all'attenzione in un confronto con il suo esimio predecessore, Songs to Leave, il secondo lavoro del progetto piacentino presenta innanzitutto una produzione decisamente migliore, grazie ovviamente all'egregio lavoro compiuto dallo stesso Herr Morbid insieme a Tommy Tagtgren (fratello del più famoso Peter) nei celeberrimi Abyss Studios in Svezia; il tutto grazie anche all'interessamento della francese Adipocere Records, all'epoca tra le label più attive nell'underground estremo europeo, che infatti poi pubblicò sotto la propria egida sia questo disco che il successivo, Love's Burial Ground. I suoni puliti sono molto limpidi e le parti più tirate ugualmente chiare e ben definite, il tutto senza abbandonare totalmente quell'attitudine raw che è insita nel genere stesso. Musicalmente parlando invece si nota una maturazione rispetto all'ottimo seppur ancora acerbo debutto: in particolare si sente come le pur abbondanti dissonanze siano leggermente meno stridenti all'orecchio e, viceversa, le parti più melodiche meglio integrate e gestite. Ad aiutare il buon Ferdinando (questo il vero nome di Herr Morbid, per la cronaca) dietro le pelli troviamo inoltre come session Wederbrand, non certo uno di primo pelo all'interno del genere vista la sua militanza in gruppi come Shining e Skitliv, che sfoggia una prova molto convincente, precisa e ordinata. Del resto è la musica stessa che evidenzia una leggera virata verso un sound più pieno e sonorità lievemente differenti da ciò che aveva prodotto Herr Morbid in passato: non è un caso, ad esempio, se uno dei pezzi migliori del lotto risulta essere Daylight Obsession, canzone bellissima ma che per la maggior parte della sua durata viaggia su tempi medio-veloci, non esattamente una caratteristica del DSBM. Probabilmente l'aspetto migliore del disco intero, così come di altri lavori della band, è quella di lasciare un incredibile senso di desolazione e sofferenza, le stesse sensazioni che Herr Morbid vuole far passare attraverso i suoi testi, pessimisti, pieni di riferimento a temi come depressione, autolesionismo che raggiungono in alcuni punti apici abissali, come nelle righe iniziali di Colourless Despondency:
Kill me - Take me to the place where my cries will stop forever And where my memories will drown in the sickness of dusk
Per il resto, canzoni come Todestrieb, diventata un grande classico della band o la conclusiva Subway Apathy, il lamento nichilista di un uomo perso nella solitudine e nella vuotezza del paesaggio urbano, con degli intermezzi in clean semplicemente da brividi, o la stessa title track, affidata solo alle note tristi e solitari della chitarra pulita non hanno bisogno di presentazioni o descrizioni: c'è solo da assaporarne la profonda tristezza e disperazione che ammanta ogni secondo, ogni nota. Inoltre una reissue dell'Agonia Records contiene una bonus track intitolata Desolated Funeral dall'incedere lento e inesorabile, arricchita da una prova al microfono del vocalist davvero terrificante.
Insomma, tutto in Springtime Depression è semplicemente iconico: dalla copertina triste e spettrale, alla musica estremamente evocativa, passando per i testi che emanano odio per se stessi e il mondo intero da ogni parola, tutto questo è diventato esemplare per tantissime band a venire ed è rimasto impresso nelle menti di migliaia di appassionati in tutto il mondo. Seconda creazione di un monicker che ha saputo rinnovarsi con il passare degli anni (in sede live sfoggiano prestazioni di altissimo livello) seppure con risultati alterni, Springtime Depression rappresenta un monolite di nichilismo di pregevolissima fattura e, con ogni probabilità l'album migliore e maggiormente rappresentativo della discografia dei Forgotten Tomb. Un must – have.
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5
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Il debutto mi deluse un pò,troppo acerbo e senza identità precisa,qui meglio ma il loro modo di interpretare il genere non mi ha mai convinto del tutto. Preferisco Funeral Depression,Dyster,Abyssic Hate e altri ancora...65. |
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4
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È un buon album di una band delle piú significative e di qualitá del 2000 per quanto riguarda il black metal made in italy a livello internazionale, da venire piú volte menzionati, ma questo non è imprescindibile. Ritengo migliori naturalmente il primo Songs to Leave ma anche il successivo a questo Love's Burial Ground. Il logo oltretutto mi è sempre piaciuto. Respect. Voto : 82 |
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3
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Non sono un appassionato di black in generale o di depressive black. Ma questo è un gran disco metal. |
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2
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Il miglior album dei Forgotten Tomb |
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1
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Capolavoro del Metal italiano. Voto 95. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Todestrieb 2. Scars 3. Daylight Obsession 4. Springtime Depression 5. Colourless Despondency 6. Subway Apathy
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Line Up
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Herr Morbid (Voce, Chitarra, Basso)
Musicisti Ospiti Wederbrand (Batteria)
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RECENSIONI |
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