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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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18/08/2020
( 1984 letture )
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Il secondo album aveva marcato una svolta nell’allora breve carriera dei Vampire, quintetto nato a Göteborg nel 2011. Pubblicato nel 2017, With Primeval Force abbandonava il death metal del debutto omonimo per abbracciare un sound più ampio e personale, decisamente rivolto verso le classiche sonorità dell’heavy metal. Una tendenza confermata dal qui presente Rex che, tre anni dopo il suo solido predecessore, si pone nella sua scia, affinando ulteriormente la proposta.
Heavy metal si diceva, sì, ma macchiato di zolfo e di una nera impronta luciferina, che guarda tanto al black e al death metal, dei quali i Vampire ereditano l’irruenza, quanto al classic metal più occulto, dal quale il Quintetto trae il proprio gusto melodico e una certa sofisticheria negli arrangiamenti. Volendo forzare un paragone, la musica dei Nostri si pone idealmente tra i Dissection e i Mercyful Fate, pendendo leggermente in favore di questi ultimi. Un suono composito, fresco e polveroso allo stesso tempo, innovativo nel suo attingere da sottogeneri datati, sicuramente vario personale. Ecco quindi che i dieci brani (intro inclusa) che compongono Rex, pur formando un blocco compatto e coerente, si mostrano in tutte le loro molteplici sfaccettature. Si parte con la title track, e siamo subito immersi in un universo irrequieto, un heavy metal torbido quando capace di volgere all’innodico nell’azzeccato ritornello. Spiccano la voce raschiante del frontman Hand of Doom -Lars Willfors all’anagrafe- e la limpida chitarra, in bilico tra riff d’impatto, eleganti fraseggi classici e le spire annichilenti proprie ai generi più estremi. La band di Göteborg pesta infatti spesso e volentieri sull’acceleratore, come dimostrano una manciata di brani travolgenti quanto mai privi di melodia. Questa si insinua nelle maglie di un suono potente, sorretto spesso e volentieri da un drumming serratissimo, grazie alle chitarre, che spesso si rincorrono in cesellati arrangiamenti, come si evince nell’epica cavalcata centrale di Wiru-Akka, nello stacco che spezza l’andatura della potente Rekviem, condita da un bell’assolo, o ancora nella lunga coda, con tanto di finale acustico, che chiude Melek-Taus. Nella lunga Moloch, uno degli episodi più riusciti di Rex, la velocità si spoglia della potenza in un crescendo dove la chitarra sembra quasi cantare, conducendo l’ascoltatore fino a una notevole parte strumentale. I brani più controllati, vedasi Pandemoni e Serafim, suscitano sensazioni ugualmente positive. Tra queste spicca Anima, quasi doom nel suo incedere pacato, ritualistico, spezzato da un limpido stacco dal sapore maideniano. I riferimenti alla teologia cristiana, ebraica e yazida contenuti nei testi, pur non essendo certo una novità assoluta, aggiungono all’album un ulteriore strato di fascino e interesse.
In conclusione, il terzo lavoro dei Vampire brilla per la sua varietà, tra i brani e dei brani, che si dimostrano sempre piuttosto articolati e stratificati. Ogni episodio contiene infatti diverse anime, diverse sfumature capaci di cambiare più volte l’umore di una singola canzone, senza però renderle pesanti o impenetrabili. La prestazione corale dei musicisti è impressionante, così come le qualità compositive che emergono dall’ascolto. Più generalmente, il Quintetto può fregiarsi di aver creato un suono particolare e riconoscibile, oltre che efficace e particolarmente elegante. D’altro canto, benché Rex riesca a colpire sin da subito, ci vogliono numerosi ascolti per assimilarne tutte le sottigliezze. L’album cresce indiscutibilmente con il tempo, ciò che probabilmente non farà che renderlo più longevo.
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4
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album preso e consumato!!cresce con gli ascolti...molto bravi! |
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3
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Ottimo ritorno dei Vampiri. Recensione buona ma tardiva, tra poco ne usciva un altro 😛 |
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2
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E non c'è due senza t.REX 😉per Me. Ovvero... un'altra conferma che questi ragazzi ci sanno fare! Anche questo album 💿 l'ho acquistato ed aggiunto affianco ai due precedenti. Ottima disamina da parte del recensore e voto congruo. |
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1
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Il classico disco che sembra uscito per farmi felice ascolto e poi commento. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Prelusion 2. Rex 3. Inspiritus 4. Wiru-Akka 5. Pandemoni 6. Moloch 7. Rekviem 8. Serafim 9. Anima 10. Melek-Taus
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Line Up
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Hand of Doom (Voce) Black String (Chitarra) Sepulchral Condor (Chitarra) Command (Basso) Abysmal Condor (Batteria)
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