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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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( 3649 letture )
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Di band che dichiarano di rifarsi ad un tempo in cui il metal era meno contaminato da mode ed artifizi vari, la scena non manca certo. Di queste, alcune lo fanno solo per prevenire ed, in parte, evitare le critiche relative ad una proposta che, inevitabilmente, si lega a modelli che hanno espresso da anni tutto ciò che da esprimere vi era, mancando così di personalità; altre, invece, lo fanno per rivendicare la distanza da una modernità vissuta in tutto od in parte come falsa, non aderente al vero spirito che dovrebbe connotare il metal. E' proprio questo ciò che i Vampire tengono a chiarire, ossia che la loro devozione culturale alla seconda ondata del black svedese della seconda metà anni 90 e la distanza che tengono a dichiarare dal death dei primi anni di quella decade ("troppo groove, poca atmosfera") è dettata da genuina attitudine e non altro. Così come è altrettanto evidente che i vari, evidentissimi richiami thrash nella loro musica, siano da associare a quello più basico e violento della prima ondata. I Vampire si formano nel 2011 e fanno uscire un demo l'anno successivo tirato in 300 esemplari che vanno esauriti in una settimana. Ciò senza che la band abbia mai rilasciato interviste o suonato dal vivo, diventando un piccolo caso nell'underground. Dopo la sponsorizzazione di Fenriz che li fa diventare "band della settimana" nel suo blog, la ristampa del demo in formato 7" con tiratura effettiva doppia rispetto alle 500 copie previste a causa di un errore, subisce la stessa sorte. Inevitabile, dopo la maturazione di varie esperienze live, arrivare adesso all'album ufficiale, contenente due vecchi pezzi ed otto composizioni nuove di zecca.
Date le premesse, il contenuto di Vampire è facilmente intuibile: un lotto di canzoni marcescenti, crude, prive di sofisticazioni e dal suono molto in linea con le premesse. Da questo punto di vista è stato condotto un lavoro non privo di efficacia, registrando il tutto presso un piccolo studio analogico di proprietà di musicisti pop, quasi a digiuno di metal, ma in possesso di attrezzature vintage comprendenti una vecchia fisarmonica, un vibrafono ed un Fender Rhodes. Registrando il tutto in maniera molto veloce -appena tre giorni in tutto- ed aggiungendo il minimo indispensabile in post-produzione, i Vampire hanno ottenuto un risultato senza trucco e senza inganno, solo "metallaccio" old-style putrido e sudicio, prendere o lasciare. Chiaramente, nulla di ciò che è possibile ascoltare da questo album può o vuole minimamente risultare nuovo, ma solo accontentare chi vive nel segno del thrash/death con influenze black più antico ed incontaminato, quello connesso ai nomi di Celtic Frost, Hellhammer, Possessed e della scena teutonica legata ai primi vagiti della sacra triade e compagnia cantante. Quello che rende canzoni come Howl from the Coffin, At Midnight I'll Possess Your Corpse, The Bestial Abyss o Jaws of the Unknown (per citarne alcune) comunque godibili, è l'opportuna infusione di un certo alito rock'n'roll che rende tutto piuttosto divertente, vagamente cazzone nel suo approccio, a bilanciare la vocalità ruvidissima e sguaiata del cantante Hand of Doom.
Il limite potenziale di una operazione come questa è evidente. Tutto ciò che si può ascoltare nel disco è già sentito e strasentito. Inoltre, il fatto che la band sottolinei ad ogni piè sospinto come il suo intento sia quello di conservare una certa inclinazione, restando mentalmente ancorati in maniera onesta a quell'attitudine ottantiana e post-ottantiana che li fa vivere in "una propria dimensione" fuori dal tempo, potrebbe quasi risultare come "excusatio non petita", come un mettere le mani avanti per giustificare un'uscita che potrebbe essere accusata di sfruttare a bella posta un certo filone per darsi una credibilità, a prescindere dal contenuto. Ascoltato e riascoltato più volte Vampire non credo che sia questo il caso, anche se un certo senso di forzatura rimane comunque in sottofondo. Detto ciò, il disco funziona relativamente bene e, se vi piace il genere, può anche farvi piacevolmente compagnia. Certo, i capolavori sono ben altri e tutti risalgono a molti anni fa, ma credo che gli stessi Vampire lo sappiano bene.
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5
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Bravi! Mi è piaciuto molto quest'album! Il mio voto è 78/79 |
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4
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Davvero bravi non c'è che dire...78 |
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3
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Buon disco, li seguo dal primo demo di due anni fa e non deludono, anche se mi piaceva maggiormente il suono di quel demo, rispetto a questo full. Mi permetto di consigliare sempre su questo genere i Winterwolf, finlandesi, più inclini alla scuola Entombed, ma comunque bravi. |
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2
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Ottimo debut... niente di nuovo, ma fatto talmente bene che è un piacere ascoltarlo! |
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1
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Concordo appieno con la recensione. |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Orexis 2. Howl from the Coffin 3. At Midnight I'll Possess Your Corpse 4. Ungodly Warlock 5. The Bestial Abyss 6. Black Deserts 7. Jaws of the Unknown 8. The Fen 9. Cellar Grave Vampire 10. Under the Grudge
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Line Up
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Hand of Doom (Voce) Black String (Chitarre) Command (Basso) Ratwing (Batteria)
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