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Samson - Before the Storm
03/10/2020
( 1749 letture )
Gramo destino quello dei Samson. Ottimo gruppo da inserire nel novero dei prime movers della scena N.W.O.B.H.M. autore di alcuni album di ottimo livello, dalla formazione comprendente personaggi più che singolari, ma ricordato da molti principalmente come "squadra B" degli Iron Maiden. Come serbatoio da cui attingere per migliorare la formazione di Serie A. Non solo con la clamorosa promozione di Bruce Dickinson avvenuta proprio prima dell'uscita di Before the Storm, ma anche con quella del compianto Clive Burr al ruolo di drummer presente nella parte iniziale della carriera di Harris & Co. e con una clamorosa rinuncia.

Fondati nel 1977 da Paul Samson e Chris Aylmer proprio insieme a Burr, i Samson divennero famosi coi loro primi tre LP, quando Thunderstick , nome d'arte di Barry Graham Purkis, si accomodò sul seggiolino del batterista con la sua maschera e la sua tenuta sadomaso, anch'egli ex Iron Maiden e –fatto meno noto– ex residente in Sicilia e batterista dei The Primitives di Mal, con tanto di varie esibizioni nel sud Italia. Quello stesso Mal che in seguito e nonostante un pregresso rock interessante, ci avrebbe regalato la sigla di Furia, Cavallo del West. Il Nostro vanta nel curriculum anche il rifiuto di diventare il batterista fisso della Vergine di Ferro per non dover sacrificare la sua tenuta da personaggio del Rocky Horror Picture Show. Per quanto riguarda Before the Storm, quarto lavoro dei Samson, c'è da registrare l'entrata in formazione del cantante Nicky Moore in luogo di Dickinson e quello dietro le pelli di Pete Jupp al posto di Mel Gaynor, transitato nei Simple Minds (!) che proprio quell'anno avrei visto dal vivo con la sua nuova band; ma questo è un altro discorso. Sull'asse Samson/Aylmer, Before the Storm proponeva nove tracce piuttosto rockeggianti e in un certo senso di facile presa (Red Skies), ma energizzate dall'irruenza dell'heavy metal, con non più di un paio di pezzi che schiacciavano davvero sull'acceleratore. Pure in quel caso su una base rock 'n roll. Suonato con sicurezza e cantato in modo adeguato, il disco in analisi presentava un buon feeling generale e qualche spunto superiore alla media. Il tutto a confezionare un lavoro complessivamente piacevole pur se inferiore alle cose migliori del gruppo di Londra, in cui Dickinson risulta ancora nei credits di tre canzoni. Aperto dalla solennità di Dangerzone, un rock-metal sviluppato su tempi medi con Jupp già in buona evidenza, la scaletta proseguiva sicura con la rocciosa Stealing Away, le americaneggianti Red Skies e I'll Be 'Round, in attesa di arrivare alla prima accelerazione secca con Test of Time. Si ritorna sui binari più consueti con la raffinata e blueseggiante Life on the Run ed i suoi coretti, per poi virare su BPM ben più elevati con Turn Out the Lights. Il mid-time pieno di groove di Losing My Grip -una delle canzoni che più restano in mente coi suoi riferimenti agli anni 60- è il preludio al finale affidato a una ballata languida come Young Idea.

Leggermente inferiore e un po' più rock dei tre precedenti e per questo tendenzialmente in controtendenza rispetto alle attitudini di una scena che stava sempre più esplorando il "lato selvaggio", ma molto buono in generale, Before the Storm resta piacevole da ascoltare anche a distanza di così tanti anni, essenzialmente per la professionalità generale dell'intera produzione. Affidabili come sempre le due colonne del gruppo (Paul Samson ci lascerà nel 2002 e Chris Aylmer lo seguirà nel 2007 dopo aver fatto parte pure dei Rogue Male) e bene inseriti i due nuovi, buona la produzione considerando l'anno di uscita del disco, d'impatto la copertina e -cosa più importante- basato su un lotto di brani che erano la continuazione del lavoro fin lì svolto a dispetto dei cambi in formazione Before the Storm, peraltro ristampato nel 2002 dalla Molten Metal, resta un disco da conoscere per inquadrare il complesso del periodo che ha visto l'esplosione della N.W.O.B.H.M.



VOTO RECENSORE
80
VOTO LETTORI
82.28 su 7 voti [ VOTA]
Fabio
Venerdì 18 Agosto 2023, 14.21.45
6
A me i dischi dei Samson piacciono tutti, ma se quelli con Bruce sono ricordati per ovvie ragioni, questo non si può dire per questo e Don\'t Get Mad, Get Even ( quest\'ultimo da molti considerato il migliore in assoluto), peccato perché erano protagonisti di un hard rock blueseggiante davvero notevole e Nicky Moore un ottimo cantante. Anche qui voto giusto per me
Deathrider
Sabato 15 Maggio 2021, 17.38.36
5
Bellissimo album, una gemma nascosta della NWOBHM. Consigliato.
Ruberti ivano
Giovedì 10 Dicembre 2020, 12.29.39
4
Capolavoro
HIRAX
Giovedì 8 Ottobre 2020, 22.25.04
3
Mitici! Comprato appena uscito, lo ascolto sempre volentieri.
Voivod
Lunedì 5 Ottobre 2020, 8.59.41
2
Li vidi al Wacken del 2000 pure io: grande band! Sia con Dickinson che con Moore (e a me piace anche l'esordio con lo stesso Samson alla voce!).
Lizard
Domenica 4 Ottobre 2020, 11.39.33
1
Ho avuto la fortuna di vederli dal vivo a Wacken ormai venti anni fa, proprio con Nicky Moore alla voce. Band in effetti dimenticata, per tanti solo il gruppo di Bruce prima che andasse nei Maiden. In realtà i loro album sono tutti ben fatti e piacevoli e Moore un buonissimo interprete della scuola hard rock inglese. Non saranno i migliori, ma Paul Samson e soci restano una solidissima band, che è sempre bello riscoprire.
INFORMAZIONI
1982
Polydor
Heavy
Tracklist
1. Dangerzone
2. Stealing Away
3. Red Skies
4. I'll Be 'Round
5. Test of Time
6. Life on the Run
7. Turn Out the Lights
8. Losing My Grip
9. Young Idea
Line Up
Nicky Moore (Voce)
Paul Samson (Chitarra)
Chris Aylmer (Basso)
Pete Jupp (Batteria)
 
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