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Samson - Survivors
( 4914 letture )
Il debutto dei Samson, una delle band più importanti della New Wave Of British Heavy Metal e trampolino di lancio per artisti come Clive Burr e Bruce Dickinson, è datato 1979: con Survivors, i ragazzi di Paul Samson pubblicano uno dei manifesti del neonato movimento heavy metal, destinato ad influenzare in maniera diretta i futuri capolavori di band più celebri e fortunate.
Purtroppo, la celebrità e il riconoscimento non vennero tributati in maniera adeguata a questa grande band, anche perché il gruppo non riuscì nel tempo a trovare una formazione stabile che permettesse una vera continuità dal punto di vista del songwriting: unico vero fattore comune dei Samson rimane il loro creatore, voce, in questa prima release, chitarra e mente del gruppo.

Il disco si apre con It’s Not Easy As It Seems e per prima cosa saltano all’orecchio le ottime prestazioni della sezione ritmica, con il basso messo in evidenza in sede di mixaggio, e l’ottimo lavoro dell’eclettico Thunderstick alla batteria. Buona la prova di Samson alla voce, oltre a quella ancora migliore alla chitarra, mentre la successiva I Wish I Was The Saddle of a Schoolgirl’s Bike rallenta la corsa, presentando un riff ancora eccessivamente legato all'hard rock anni ’70, e si mantiene sullo stesso registro Big Brother, che però si distingue per una meravigliosa sezione centrale, uno degli episodi più riusciti dell’intero album. La seguente traccia è la bella ballad Tomorrow or Yesterday che sfoggia una riuscitissima intro di pianoforte per poi sfociare in un pezzo davvero meraviglioso: qui c’è davvero tutto, ed è lampante per qualsiasi amante dell’heavy metal che da capolavori come questi le grandi band successive presero ispirazione. Basta ripensare a pezzi come Children Of The Damned o Fade To Black, dove si riconosce al volo la tipica struttura intro – sezione lenta – sezione veloce – finale che darà alla luce alcune tra le canzoni più famose di tutti i tempi. Segue la particolarissima strumentale Koz, che si apre con un lunghissimo climax che ci accompagna al riff principale e si chiude in maniera davvero atipica. Anche Six Foot Under ha un’intro interessante, che però questa volta sfocia in un riff eccessivamente leggero per quelle che erano le premesse, dando un senso di discontinuità tra le varie parti del pezzo che rovina la resa finale: rimane comunque una traccia godibile e di buon livello. Chiudono la tracklist l’ottima Inside Out, che è caratterizzata da un massiccio utilizzo di tastiere, e le evocative atmosfere della più lenta Wrong Side Of Time, che chiude in bellezza un album destinato a diventare un classico.

Non si possono individuare cadute di stile in questo debutto dei Samson, il lavoro appare fresco e ispirato e i pezzi sono suonati dannatamente bene da tutta la band, che si presenta davvero in grande forma e, sebbene il successivo Head On vedrà subentrare alla voce un certo Bruce Dickinson, non passa comunque inosservata la buona prova di Paul al microfono, oltre a quella ottima alla chitarra. La produzione forse oggi suonerà un po’ datata ma non va ad intaccare in maniera significativa il suond della band: basso e batteria si ritagliano il loro spazio, la chitarra domina la scena, forse con alcune riserve in qualche frangente sugli effetti applicati alla distorsione, ma sempre in maniera puntuale, e le tastiere, presenti in numerosi passaggi, non sono mai fuori luogo, ma sembrano invece ben amalgamate nei pezzi. Oggi possiamo dire che i Samson non ebbero mai probabilmente tutto il successo che avrebbero meritato, e che dopo Shock Tactics e la dipartita di Bruce Bruce “Air Raid Siren” la loro popolarità sia praticamente crollata, ma lavori come Survivors o i due successivi album sopraccitati non possono e non devono essere dimenticati, in quanto manifesto e avanguardia della nwobhm.



VOTO RECENSORE
82
VOTO LETTORI
64.13 su 44 voti [ VOTA]
Philosopher3185
Domenica 14 Dicembre 2014, 12.35.39
2
Ottimo album e paul samson era davvero un grande chitarrista..purtroppo sottovalutato in confronto ad altri piu' famosi..
TheBluesBreaker
Lunedì 28 Luglio 2014, 22.42.05
1
Grande band,purtroppo non ha avuto il meritato successo,ma il lavoro alla chitarra del compianto Paul è esemplare,86 il mio voto
INFORMAZIONI
1979
Autoprodotto
NWOBHM
Tracklist
1. It's Not Easy As It Seems
2. I Wish I Was the Saddle of a Schoolgirl's Bike
3. Big Brother
4. Tomorrow Or Yesterday
5. Koz
6. Six Foot Under
7. Inside Out
8. Wrong Side Of Time
Line Up
Paul Samson (Voce, Chitarra)
Chris Aylmer (Basso)
Thunderstick (Batteria)
 
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