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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Shores of Null - Beyond the Shores (On Death and Dying)
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27/11/2020
( 2166 letture )
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Dalla Città Eterna ritornano con il terzo capitolo della loro discografia gli Shores Of Null, con una delle uscite più attese del panorama metal italiano e lo fanno in maniera unica e coraggiosa, Beyond The Shores (On Death And Dying) è un album composto da una sola traccia di circa quaranta minuti, edito dalla Spikerot Records. Posta l’asticella estremamente in alto con i due ottimi album predecessori, Beyond The Shores (On Death And Dying) è diverso da ciò che i romani avevano finora concepito, nulla è lasciato al caso, musicalmente si è posto più l’accento sulla componente cupa, drammatica e pesante del loro suono, visivamente invece c’è stata una cura estrema di artwork e merchandising.
La copertina del disco con ritratto una evanescenza di alberi neri su un fondo bianco e asettico ci pone di fronte a ciò che si prospetta nello scorrere degli ascolti, un viaggio evanescente, onirico e incorporeo ma al contempo terreno e materiale. L’ispirazione cui ruota attorno l’intero concept è la teorizzazione del lutto nelle sue cinque fasi, ispirata dalla psichiatra Elisabeth Kubler-Ross nei primi anni ‘70, i testi affrontano quindi la realizzazione della morte da parte di un malato terminale e di come esso si accinga ad affrontare la propria dipartita dal mondo terrestre. Il respiro e il tocco internazionale che da sempre accompagna la band prosegue anche in questo terzo capitolo, per la realizzazione delle tracce vocali i nostri si sono avvalsi della collaborazione di special guest del calibro di Mikko Kotamaki, Thomas Akim Grønbæk Jensen e Elisabetta Marchetti che di certo non han bisogno di presentazioni. L’impatto del suono, marcatamente doom, con un fortissimo sapore rock-progressive è valorizzato dalla scelta sonora, perfettamente equilibrata, ogni strumento mantiene la sua neutralità e naturalezza, non ci sono sbilanciamenti o momenti in cui uno di essi predomini, il climax generale è freddo ma coinvolgente, sia nei riff spezzati e ritmati che nelle esplosioni più furenti, passando attraverso a fraseggi di piano, tastiere e violini. Ottimo e versatile il lavoro alla voce di Davide Straccione che come sempre alterna clean vocals, scream e growl con tecnica e abilità abbacinanti, basando la loro scelta in perfetta sinergia con l’ambient del momento, creando un forte coinvolgimento emotivo, in questo disco la traccia musicale risulta dipinta a pannello per esaltare le potenzialità e le doti del singer. Un lavoro di registrazione e mixaggio, soprattutto per le atmosfere che riesce ad evocare, da sottolineare, pertanto la scelta Marco “Cinghio” Mastrobuono si rivela più che azzeccata. L’ascolto di questo disco si può paragonare ad un lungo viaggio tra picchi e baratri, essendo come già detto una suite unica, il miglior modo per disporsi a Beyond The Shores (On Death And Dying) è quello di non esser guidati dai commenti, dai giudizi o da pregiudizi, ma, di lasciarsi guidare dal suo scorrere, nel far ciò, gli Shores Of Null si rivelano degli incredibili fautori, come già successo per esempio in Quiescence, la band crea una agevole, tenue e comoda discesa nel loro mondo. Sono molto coinvolgenti i momenti in cui i nostri spingono sull’acceleratore del ritmo utilizzando riffing pregni di groove, carica e sovraincisioni chitarristiche melodicamente molto azzeccate, così come lo sono le parti acustico e atmosferiche, in cui la scelta e soprattutto la delicatezza dei suoni di strumenti classici risulta efficace e valida. Ogni cambio di atmosfera, ogni passaggio emotivo-musicale ricade al giusto momento, scelte stilistiche alle volte inaspettate ma sempre funzionale all’incedere del lungo brano.
Proporre una suite unica, seppur non sia una novità, è pur sempre una scelta desueta e ardita, scelta che porta con sé diverse difficolta da affrontare: principalmente c’è la perdita di concentrazione (intesa come qualità del prodotto), inoltre c’è sempre la probabile ed alta percentuale di incorrere in momenti “tappabuchi”, rischi che in questo caso non vengono percepiti, dato che le stratificazioni di ascolto e soprattutto la sensazione onirica che permea il disco rendono ogni momento unico e imprescindibile. In Beyond The Shores (On Death And Dying) possiamo sentire una forte personalità di band matura e rodata, seppur alcuni richiami a mostri sacri come Opeth e My Dying Bride pervadano l’aria, gli Shores Of Null hanno legittimato la loro identità. Seppur la tecnica musicale fosse innegabile fin dal primo album, per un motivo o per l’altro ai nostri è sempre stato accreditato qualche tassello mancante, bene, ora con Beyond The Shores (On Death And Dying) possiamo dire di aver ogni tassello al suo posto: maturità artistica, padronanza musicale e, grazie forse ad un po’ di coraggio o di cosciente incoscienza, uno splendido disco.
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5
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@Serjei: solo per curiosità, cosa non ti ha convinto? in questi giorni proovo a riascoltarlo con attenzione, e vorrei vedere se noto le stesse cose |
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4
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Arrivare fino alla fine è stato pesante.. |
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3
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avevano già mostrato la corda al secondo disco e hanno provato a superarsi misurandosi con un format estremamente particolare. Da parte mia, per quel che ho sentito, è un brano che dura 40 minuti, ma sembra ne duri solo 4 e questa è una cosa estremamente positiva |
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1
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l'ho ascoltato un paio di volte al lavoro, premettendo che non l'ho ascoltato quindi attentamente per ovvie ragioni, non mi è sembrato affato male, e considerando che è un pezzo solo da N minuti non è mica poco |
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INFORMAZIONI |
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Line Up
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Davide Straccione (Voce) Gabriele Giaccari (Chitarra) Raffaele Colace (Chitarra) Matteo Capozucca (Basso) Emiliano Cantiano (Batteria)
Musicisti ospiti: Thomas Akim Grønbæk Jensen (Voce) Elisabetta Marchetti (Voce) Martina L. McLean (Voce) Mikko Kotamäki (Voce) Marco Mastrobuono (Chitarra, Basso addizionali) Fabio Gabbianelli (Contrabbasso) Valentina Gabbianelli (Violino) Paolo Campitelli (Pianoforte)
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