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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Serj Tankian - Elasticity
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23/04/2021
( 1738 letture )
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Quello che avrebbe potuto essere e non è stato. O meglio, è stato, ma solo in parte.
Ora che il doppio singolo Protect The Land/Genocidal Humanoidz, pubblicato a novembre 2020, si è rivelato l’ennesimo fuoco di paglia targato System Of A Down, il vocalist Serj Tankian aggiunge un nuovo tassello alla sua corposa discografia solista con un EP di cinque tracce intitolato Elasticity. Il principale motivo di interesse nei confronti di questa release è il fatto che i brani qui presenti erano stati inizialmente (all’incirca tra 2015 e 2016) pensati e lavorati per il fatidico successore di Hypnotize, ormai una chimera e sempre più definibile come il Chinese Democracy dell’alternative metal. Purtroppo le solite divergenze artistiche che affliggono da anni i membri della band losangelina hanno avuto la meglio e così, ancora una volta, ognuno ha preso la propria strada e Serj ha deciso di completare le suddette canzoni in maniera autonoma. Dopo i progetti orchestrali (Elect The Dead Symphony, Orca Symphony No.1), le colonne sonore per il cinema e le sperimentazioni elettroniche (l’intrigante Fuktronic), il musicista di origini armene torna a riabbracciare sonorità alternative metal come nel disco d’esordio Elect The Dead e in Harakiri, facendosi accompagnare dal fido Dan Monti e da Andrew Kzirian.
By-passato l’artwork strizzante l’occhio all’estetica vaporwave, la title-track si muove guizzante tra sintetizzatori e riff elastici al servizio dell’inconfondibile ugola del frontman, a suo agio nello spaziare con disinvoltura tra vocalizzi weird alla Mike Patton, falsetti, aperture melodiche e persino brevi sprazzi in scream. Your Mom (non fate della facile ironia sul titolo, mi raccomando) è senza tanti giri di parole il pezzo migliore dell’Ep: composizione e arrangiamento tipicamente SOAD, potenti ritmiche alternative metal intervallate da ipnotici arpeggi dal sapore medio-orientale eseguiti con l’oud e un testo di forte denuncia contro il terrorismo di matrice islamica, alimentato dall’insensatezza di una vetusta mentalità teocratica. Gli archi e i ricami al pianoforte, cardini del sound di Imperfect Harmonies, impreziosiscono How Many Times?, canzone in cui Serj mette in mostra la propria estensione vocale giocando maggiormente sull’uso di note alte e prolungate. Affine, ma superiore in termini qualitativi, è la seguente Rumi, una bellissima semi-ballad dedicata al figlio che condivide tra l’altro il nome con il teologo e mistico persiano del XIII secolo Jalāl al-Dīn Moḥammad Rūmī, figura molto influente per il Tankian-pensiero. La conclusiva Eletric Yerevan si riallaccia allo stile dell’opener proponendo un misto di alternative metal ed un’elettronica in parte debitrice degli esperimenti sentiti in Fuktronic: qui il tema portante è la protesta pacifica del 2015 condotta nelle strade della capitale armena contro l’aumento dei prezzi dei servizi pubblici, in particolare quelli della corrente elettrica. Non serve domandarsi come sarebbero state queste tracce con la sezione ritmica di John Dolmayan e Shavo Odadjian o con la chitarra di Daron Malakian; un nuovo album dei System of a Down rischia di non venire mai alla luce (spero vivamente di sbagliarmi) e questo Ep è quanto di più vicino alla band madre possiamo avere oggi. Se non diamo peso a tali recriminazioni, possiamo constatare come il ritorno di Serj Tankian all’alternative metal sia invero ben riuscito: la voce del nostro - potente, istrionica e melodiosa - rimane una delle più riconoscibili nell’intero panorama metal ed è l’assoluta protagonista di tutti e cinque i brani, ben costruiti e forniti di testi come al solito pungenti ed attuali, con un occhio di riguardo per l’amata terra d’origine armena.
Prevedere le mosse future del singer o degli altri membri è impresa ardua e dunque conviene non azzardare pronostici rischiosi. Godiamoci questo lavoro e riascoltiamoci ancora i vecchi System Of A Down, ma non dimentichiamo che quest’anno è il ventennale di Toxicity: chissà come decideranno di festeggiare l’importante ricorrenza…
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9
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Vado un pò controcorrente, trovo la qualità dei brani di un'insignificanza rara, anche rispetto al suo primo periodo solista, senza scomodare i SOAD, a dire il vero mi sorprende anche la discussione sulla voce, sarà versatile ma neppure in versione studio da l'impressione di solidità, figurarsi dal vivo dove c'è da piangere, quando citate gente come Patton, Fafara, Taylor ricordate che andare ad un loro live significa avere cantanti che vi ruggiscono in faccia non fanno il verso di una pecora mentre sta per essere inculata. |
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8
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Quando partono con Lonely Day dal vivo in Armenia è qualcosa di eccezionale.. Effettivamente sono Politicizzati all'estrema potenza però hanno la capacità di farlo in maniera "elegante" rispetto al modo più In your face dei RATM di turno... |
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7
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Ah ok, si allora i nomi di Jonathan Davis e Corey Taylor (Slipknot, Stone Sour) vanno bene in questo senso Aggiungo ora Dez Fafara, ex Coal Chamber e frontman dei Devildriver, nelle due band canta in modo totalmente diverso. Che tipo Les Claypool, un bassista incredibile, un musicista bizzarro, divertente e geniale!
Si Serj è sempre stato più "serioso" anche perché con la sua musica persegue il concetto di edutainment= istruire/educare attraverso l'intrattenimento, come puoi facilmente capire ascoltando i System e anche la sua discografia solista. Da quando è musicista è in prima linea per far riconoscere il genocidio armeno ad opera dei turchi nel 1915 e si batte costantemente per la sua terra d'origine; vedi in questo Ep Eletric Yerevan. |
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6
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Ciao a tutti e due.. Sì intendevo riuscire a spaziare con le varie tonalità di Cantato anche all'interno di un solo brano.. Mike Patton lo seguivo ai tempi di Epic quando inserivo le 200 Lire nel Juke-box.. Comunque anche Les Claypool è sempre stato molto istrionico pur essendo più funny di Tankian.. Il Secondo è sempre stato più Melodrammatico... |
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5
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Ehi @Lucio, mi fa piacere che l'Ep sia di tuo gradimento. Se hai ancora voglia di sentire il Sergione come solista direi che un ascolto al suo debutto del 2007 -Elect The Dead- si può anche fare: troverai la meravigliosa Empty Walls (per me il suo miglior pezzo senza i System), Sky is Over, Feed Us e tanto altro. Poi ci sarebbe Harakiri, altro buon lavoro con Ching Chime, la title track, Occupied Tears e Deafening Silence su tutte.
Eh, uno versatile come lui è difficile trovarlo! Anche io, come il buon @Transcendence, ti direi subito Mike Patton, il re assoluto della versatilità e dell'istrionismo in musica. Poi, diversi gradini sotto, mi vengono in mente in base ai miei ascolti Jonathan Davis o Corey Taylor; certo nulla a che vedere con Patton però entrambi hanno spaziato molto nei vari progetti collaterali. Ti faccio sapere quando avrò altri nomi |
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4
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@ LUCIO 77: Dipende da cosa si intende con versatile: ci sono frotte di cantanti che cercano di essere versatili senza che gli riesca bene nessun ruolo in particolare. Se ne dovessi citare qualcuno direi: Mike Patton (Faith No More, Mr. Bungle, Tomahawk, Fantômas, più un'altra dozzina di progetti), Peter Steele (Type O Negative) e Damon Albarn (Blur, Gorillaz, The Good, The Bad & The Queen). |
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3
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L' ho ascoltato stamattina (2 volte) perché ero proprio curioso di sentirlo il prima possibile e sono rimasto soddisfatto.. Rumi è il brano che mi ha preso di più ma anche le altre composizioni hanno il loro perché.. Certo che Serj Tankian ha una di quelle Voci che darebbe intensità e personalità a qualsiasi brano gli dessero da interpretare... Chiedo a Chi ha più competenza di Me, se ai nostri giorni ci sia qualche Cantante versatile come Lui.. Grazie... |
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2
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Considerando che Elect The Dead non è che mi sia piaciuto molto, tolti 3-4 brani, ero un pò scettico su questo EP ma devo dire che, invece, è un signor lavoro. Per me ogni brano è di livello ed ha il suo perchè, dalla ballad Rumi a quella follia di Elasticity, passando per un pezzo da 90 come Your Mom fino alle ottime Electric Yerevan e How Many Times? Serj da ancora sfoggio delle sue abilità vocali, canta veramente quello che vuole con il suo timbro, ma resta il rammarico di non aver potuto sentire questi brani con i SOAD, e con gli splendidi controcanti di Malakian. |
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1
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Questo me lo ascolterò sicuramente.. I SOAD mi son sempre piaciuti e Toxicity è uno dei miei Album preferiti a prescindere dal genere.. Però non ho mai sentito un Lavoro da Solista di Serj Tankian e sono curioso.. Speriamo in bene... |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. Elasticity 2. Your Mom 3. How Many Times? 4. Rumi 5. Electric Yerevan
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Line Up
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Serj Tankian (Voce) Dan Monti (Chitarra, Basso, Drum Programming)
Musicisti Ospiti Andrew Kzirian (Oud su traccia 2)
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