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27/04/25
HEILUNG
TEATRO DEGLI ARCIMBOLDI - MILANO
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Seth - La Morsure du Christ
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21/05/2021
( 2573 letture )
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Dopo uno scioglimento temporaneo che li ha portati fuori dalle scene e dalla scena per sei anni, i francesi Seth sono tornati in campo con poco materiale in studio, ma hanno comunque goduto di un progressivo apprezzamento da parte dell’audience del genere con tour instancabili. Il gruppo, da sempre alfiere di una forma di black metal strettamente vintage e romantico che prende a piene mani da influenze di metal classico e l’uso di tastiere gotiche che ricorda pienamente i vecchi Dissection, Satyricon e gli Obtained Enslavement di Witchcraft, oltre che i primissimi Dimmu Borgir. Seppur con una carriera fatta di dischi poco originali o di hit in grado di sconvolgere il panorama black metal (per quanto il loro debutto, Les Blessures de l'Âme, sia riconosciuto come capolavoro di black sinfonico da alcuni ascoltatori), il gruppo è comunque molto apprezzato per la sua onestà e capacità realizzativa.
La titletrack risponde pienamente alle influenze già citate, sciorinando blast beat incessanti, sezioni più cadenzate a base di sestine, una sezione più calma influenzata dalla musica classica contemporanea e fraseggi di chiara ispirazione Dissection. L’esplicativa Métal Noir è ancora più violenta ed incessante, nonostante le proprie melodie, per quanto ancestrali, siano pescate a piene mani fra i primi tre album del progetto Taake, con l’inserimento di arpeggi psichedelici che ci riportano nelle atmosfere astrali, tendenti al blackgaze di Hordalands doedskvad. Sacrifice du Sang contiene dei riff che hanno dei vaghi accenni agli Opeth del periodo Blackwater Park con un intermezzo recitato, e lo stesso si può dire della seguente Ex-Cathédrale, e le due tracce finali rimescolano gli stessi elementi delle canzoni precedenti aggiungendo poco all’esperienza, a parte un intermezzo di chitarra acustica e uno di cornamusa nella sesta. La produzione è chiarissima ed insolitamente bilanciata, dando rilievo alla voce e al rientro dello snare della batteria, che dà un sottofondo tribale all’ascolto. Lontani sono i periodi di “sperimentazione” con accordature ribassate e songwriting muscolare simpatizzante con il death tecnico dei Death presente su Divine-X e Era-Decay: La Morsure du Christ è puro amarcord dei tempi dell’album di debutto del gruppo, Les Blessures de l' Âme, come dimostrato dalla presenza di Hymne au vampire (Acte III), terzo capitolo della saga composta da due canzoni proprio nell’album citato.
Va anche segnalato che i membri hanno già attivi altri progetti (Vorkreist, Blacklodge, Ad Patres, Sinsaenum e Melted Space, senza segnalare presenze in altri gruppi tempo addietro), e che tre su sei si sono uniti a partire dal 2016, segno che forse il gruppo ha perso quel senso di coesione avvertibile nel loro periodo di attività prima dello scioglimento. Tirando le somme, i Seth hanno pubblicato un album meno funereo/decadente del debutto ma sicuramente convincente.
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Bellissimo disco a cominciare dalla splendida e accattivante copertina! La title track, Sacrifice de Sang e Les Oceans di Vide i pezzi che mi hanno colpito di più! |
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Una recensione dovrebbe essere scritta non solo da chi sa mettere due parole in croce ma, soprattutto, da chi ha la "passione" per la musica che ascolta. Si, la passione. Quella stessa sacra fiamma che ti ha spinto dall'ascolto allo scrivere di musica. Sto "transcendence" quella "passione", non ce l'ha più. O forse non l'ha mai avuta.
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Oddio, il nick qui sotto "Ho due tipe in un panamera una bianca e una nera," sono caduto dalla sedia, ha vinto. Comunque aggiungerei alla lista del buon Marchese l'album dei Mānbryne ( sideproject di S dei Blaze of Perdition ) e quello dei Fyrnask. A questo punto spero siano recensiti nel caso non dal sig. Transcendence  |
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Al di là di Transcendence che oscilla tra il non ascoltare i dischi e il capirci poco mischiando info prese dal web, ancora più preoccupante è chi approva la pubblicazione di questi scritti. Auf Wiedersehen. |
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Così le rifacciamo tutte ? 😄 |
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Quando volete candidarvi sapete come fare  |
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Sbagliare una recensione ci sta, due anche, ma se c'è recidiva la redazione dovrebbe farsi due domande. |
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Questo Transcendence ormai è una certezza, ogni sua stroncatura è un album degno di essere acquistato. |
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Un quasi Capolavoro, voto 90.
69 lo lascio ad altri ambiti. |
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Pas de quoi, Monsieur legion666. Aggiungo anche En Delirium dei Grief Collector, se le piace il doom dei grandi Solitude Aeturnus. Jusqu'à la prochaine fois. |
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@No Fun: provvedi subito!  |
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Poco fa ho aperto questa rece e ho visto che era la lettura 666. Bisognerà ascoltarlo se no mi cadrà una tegola in testa. |
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Le Marquis de Fremont, grazie mille per le citazioni ai gruppi del tuo commento...ho trovato un paio di chicche niente male! |
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Ma sono gli stessi Seth di Divine X? |
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Alla fine il recensore gli ha dato poco meno di seth |
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Sicuramente più giusto il voto lettori👍 |
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Mh sì, un voto incomprensibile per uno degli album che più sto ascoltando a ripetizione da quando è uscito, assieme a quelli elencati dal Marchese, più un'altra manciata di dischi (su due piedi: Wardruna, Spectral Wound, Grave Miasma, Kanonenfieber, Dordeduh, con questi ultimi siamo a livelli stellari). Tornando "in topic": perlomeno da valutare con un voto simile ad "Es Grauet" degli Ungfell: nemmeno loro fanno la rivoluzione copernicana del black, eppure risultano (più che) intriganti lo stesso, che è il modo edulcorato di dire "a me piacciono un botto". In sintesi: se domani fosse il 31/12 di sicuro questo "La Morsure du Christ" rientrerebbe nella mia classifica di fine anno. Per quanto ciò possa valere. |
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10
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Disco eccellente, uno dei migliori nel genere uscito quest'anno! |
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9
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Ah Simò, ti ricordo sempre molto parco, di manica stretta diciamo, pure quando recensivi su metallus. Il 69 è un bel numero in contesti diversi. Nello specifico invece è un'aberrazione. Disco straordinario. |
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8
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Ha tutto di eccellente: una evocativa e bellissima copertina, il ritorno alle sonorità di Les Blessures de l' Âme (gli altri, di death tecnico, non mi erano piaciuti) un songwriting ispirato e con dei bellissimi pezzi. Intrigante anche il tema della conseguenzialità tra l'incendio di uno dei grandi simboli della Cristianità e la pandemia mondiale che ne è seguita. Come in un incubo medievale proiettato nel presente. Non mi spingo a definirlo capolavoro ma ci siamo vicini. Tra l'altro ha ricevuto valutazioni altissime su altri siti dedicati al metal e mi sorprende il voto basso del recensore. Anche la recensione è frettolosa e un po' infastidita. Forse avrebbero dovuto commissionarla ad un altro recensore. Ha un unico problema: è uscito in contemporanea a Ungfell, Ninkharsag, Spectral Lore, Paysage d'Hiver e Ringarë. Ma va benissimo così. Jusqu'à la prochaine fois. |
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6
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Quanto di meglio uscito in ambito di black metal sinfonico negli ultimi anni. Gran disco dei francesi. |
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5
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No dai non scherziamo,69 è un'offesa.... Un gran disco dal sapore passato ma di una potenza e maestosità senza pari. Mi ha riportato indietro agli anni d'oro. Per me è un capolavoro |
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4
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Il disco è pure bello, ma sa molto di già sentito |
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3
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Erede diretto di Les Blessures de l’ame, rappresenta proprio ciò di cui avevo bisogno: immersione nelle sonorità’ symphonic Black di fine anni 90. Lo trovo ispiratissimo e visionario e, dirò’ di più, con un’impronta estremamente riconoscibile (al di là del cantato in francese). Il loro ritorno, alquanto poetico, insieme agli ultimi ..and oceans e Mork grining, mi ha molto soddisfatto, rievocazione di un genere che ormai pare non interessare a molti, ma che e’ parte integrante e profonda del mia biografia personale.Voto 80.vae victis!Ferro |
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2
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Concordo con Lisablack, il solito voto tirato. Gran bel disco, almeno 80. |
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1
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Solo 69? Mi pare poco.. Bel disco, per me arriva ad 80 sicuri |
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INFORMAZIONI |
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Tracklist
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1. La Morsure du Christ 2. Métal Noir 3. Sacrifice de Sang 4. Ex-Cathédrale 5. Hymne au Vampire (Acte III) 6. Les Océans du Vide 7. Le Triomphe de Lucifer
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Line Up
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Saint Vincent (Voce) Heimoth (Chitarra) Drakhian (Chitarra) Esx Vnr (Basso) Pierre le Pape (Tastiera) Yann Herrera (Batteria)
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