|
27/04/25
THE LUMINEERS
UNIPOL FORUM, VIA GIUSEPPE DI VITTORIO 6 - ASSAGO (MI)
|
|
Pagan`s Mind - Enigmatic: Calling
|
21/08/2021
( 1120 letture )
|
Tra il power metal e il progressive metal si collocano i norvegesi Pagan’s Mind, i quali nel 2005 hanno rilasciato un album in cui confluiscono elementi di molti immaginari diversi, provenienti dalla mitologia o dalla fantascienza (ma non solo), parliamo di Enigmatic : Calling. Il disco sa essere contemporaneamente incisivo e prolisso, in una commistione che raggiunge l’equilibrio. Si possono trovare nella stessa traccia riff secchi, dal suono molto crudo e anni ‘90, controbilanciati da digressioni virtuosistiche e abbellimenti che approfondiscono la proposta musicale. Alcuni passaggi rientrano nel tipico progressive metal maggiormente contemporaneo e ricordano gruppi come i Dream Theater, fatto talvolta considerato negativamente dalla critica che rilevava una somiglianza eccessiva, oppure i Fates Warning. Dopo sedici anni dall’uscita non è per nulla "invecchiato" e può tuttora essere fonte di grandi spunti, anche a livello di tematiche. I testi sono visionari, ricchi di immagini e suggestioni. Già a partire dalla prima traccia, The Celestine Prophecy, si può constatare ciò:
Higher consciousness, our race Now involved in the next phase Tranquilized, a higher state of grace Light the fire in those who dwell, Urantia Open their eyes, mission Athena
Versi retti da un intreccio strumentale che alterna parti distese ad altre turbolente. Le tastiere costruiscono prevalentemente una solida base armonica, mentre la batteria avanza imperterrita e la chitarra si destreggia tra pennate violente e assoli e riff in shred. L’approccio coniuga esigenze sia del mondo power metal, sia progressive metal: l’epicità e la solennità del primo, con lo sguardo lanciato sempre oltre l’orizzonte, che in modo deciso non ritorna sui propri passi, si fonde allo scorrere tecnico del secondo, alla sua vena maggiormente riflessiva. Enigmatic Mission ci avvolge vorticosamente e investe tutto ciò che incontra nel suo percorso, senza però disorientare: l’obiettivo è ben chiaro dall’inizio del brano e il tutto si articola coerentemente con le prime intenzioni, senza che manchino naturalmente parti inaspettate -come il finale, lievemente sospeso. Un alone di mistero ricopre buona parte dei pezzi, i quali sfuggono in atmosfere avveniristiche ma al contempo rimangono fedeli a sonorità conosciute, concretizzando quello scarto insanabile che inquieta ponendo in dubbio l’identità dei brani, esattamente come viene problematizzata l’intera natura umana in Enigmatic : Calling. Entrance to Infinity dà vita ad un’avventura maggiormente risolta rispetto ad altre tracce, anche perché effettivamente si incontrano divinità e ci si interfaccia a segreti magistrali:
The riddle of time, genetically coded minds Programmed and limited Wisdom, access denied.
Il basso viene valorizzato, così come le tastiere. La sensazione alla quale si giunge è proprio quella di un viaggio intergalattico, l’attraversamento di più dimensioni. Alcune parti iniziano “ex abrupto”, come ad esempio quella di piano che precede l’ultimo ritornello, e ciò contribuisce al dinamismo, anche tematico, che un tale brano vorrebbe evocare. Esordisce come un’amabile ballata acustica Search For Life, delicata ma non troppo, che muta grazie ad un interessante bridge in cui i protagonisti sono le pelli e il pianoforte, ai quali si aggiungono la chitarra acustica e le voci. La transizione è smooth, l’elemento acustico si perde con naturalezza e la ballata si mantiene viva in elettrico. Un assolo liberatorio di chitarra domina le scene e prepara all’ultimo brano, New World Order. Esso contiene dei riff di chitarra che, come in altri punti dell’album, potrebbero quasi essere classificati come thrash metal. L’aggressività viene però delineata da contorni progressive, e nuovamente tornano le impressioni dream theateriane.
Ciò non nega tratti di spiccata originalità ai Pagan’s Mind, che sono stati capaci di costruire un loro sound e un fil rouge che attraversa totalmente questo disco. La loro abilità fa sì che il risultato sia molto pulito e nitido, passaggi densi di note o cambi impegnativi vengono eseguiti con precisione e senza sbavature. La potenza che emerge dal disco non è ridondante o necessariamente uguale a quella di altri album di generi analoghi. Enigmatic : Calling porta della novità, lascia un segno dopo il suo ascolto, è curato nelle sue rifiniture. Anche ad un primo incontro si intuisce che si ha di fronte un lavoro pregiato.
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
1
|
Band che non ho mai cagato troppo. Certi non ci crederanno ma a me il metal prog piace, un po\' meno il power troppo pompato in doppia cassa, che ascoltavo verso fine anni \'90 e che mi ha fracassato davvero i maroni, a parte qualche disco a cui sono affezionato. Questo qua lo sto approfondendo, insieme ad altri della band, darò un giudizio quando lo avrò sentito bene, comunque molto validi. |
|
|
|
|
|
INFORMAZIONI |
 |
 |
|
|
|
Tracklist
|
1. The Celestine Prophecy 2. Enigmatic Mission 3. Supremacy, Our Kind 4. Entrance to Infinity 5. Coming Home 6. Celestial Calling 7. Taken 8. Resurrection (Back in Time) 9. Appearance 10. Search for Life 11. New World Order
|
|
Line Up
|
Nils K. Rue (Voce) Jørn Viggo Lofstad (Chitarra) Ronny Tegner (Tastiere) Steinar Krokmo (Basso) Stian Kristoffersen (Batteria)
|
|
|
|
RECENSIONI |
 |
|
|
|
|
|
|
|
|